Archivio per 2 novembre 2021

Felice serata del 2 novembre in poesia “Le candele” C. Kavafis – arte J. E. Millais – canzone “Io vorrei” di Battisti   Leave a comment

 

 

John Everett Millais


 

 

 

Oggi 2 novembre il mio classico saluto in poesia, arte e musica

è ancorato al profondo significato di questa giornata.

 

 

 

 

 

 

 

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La vita ha il significato di sempre

Il filo non è spezzato.

Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?

Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?

Io non sono lontano, sono solo dall'altro lato del cammino.

– Charles Peguy –

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John Everett Millais


 


 
      
 

 

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LE CANDELE
Costantinos Kavafis
 
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, 
ch'io non scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

     
 
John Everett Millais



 
 

 
 
  

 

 

IL GRUPPO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE

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John Everett Millais



 
 

Buon martedì sera in poesia “Anche tu sei l’amore” Pavese – arte Boldini – canzone “Amore scusami” J. Foster   5 comments

 
 

Giovanni Boldini


 

 

 

 Datemi una maschera e vi dirò la verità

Oscar Wilde


 

 

Giovanni Boldini

 

 
ANCHE TU SEI L’AMORE
Cesare Pavese
 
Anche tu sei l’amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole – cammini
in attesa. L’amore
è il tuo sangue – non altro
 
 
 
Giovanni Boldini



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  (Amore scusami)

      

Giovanni Boldini

 
 
 

IL PONTE DELLA CITTA’ DEI MORTI – Poesia di Tony Kospan dedicata al 2 novembre anche in video   Leave a comment


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IL PONTE DELLA CITTA’ DEI MORTI 
Tony Kospan
 
 
 

 




Sotto un cielo
per l’occasione di grigio vestito
tra viali colorati e profumati…
dai fiori della città dei morti
s’incontrano i vivi.
 
Parlano di lor che sono
e di lor che più non sono.
 
S’aprono nelle aiuole fiorite dei cuori
vividi i petali dei ricordi
che portano a tempi passati.
 
Visi, sorrisi, sguardi, parole…
emergono dalla nebbia del tempo
e portano a chiederci
del nostro presente.
 
E mentre una preghiera per lor
dalle nostre labbra sale,
un’altra a lor dal cuor s’eleva
per aiutarci nei quotidiani affanni
e perdonarci degli errori nostri.
 
Nella città dei morti
s’incontrano i vivi
che costruiscono un ponte di pensieri
tra il mistero della morte
e la realtà della vita.





A questa poesia, l’amica Luna che ringrazio,

ha voluto dedicar questo bel video



fre bia pouce







Anche il crisantemo.. fiore del 2 novembre.. ha la sua bella leggenda   Leave a comment



Dolce, breve, simpatica
e molto indicata per questa giornata
è la leggenda del crisantemo.





 LA LEGGENDA DEL CRISANTEMO







C’era una mamma tanto triste perché il suo unico figlio era morto in guerra.

Era molto povera: non aveva che la ricchezza delle preghiere.

Quelle, infatti, costano niente.

Era la vigilia del giorno in cui tutti i morti hanno un fiore sulla loro tomba e la povera mamma soffriva perchè suo figlio non l’aveva avuto.

Cercò… cercò… e in un cassettone trovò delle strisce di stoffa bianche e gialle.

Le cucirò una sull’altra, tante tante, fino a formare una grande corolla;

poi metterò uno stelo di ferro rivestito di tela verde.

Nessuno si accorgerà che, sulla tomba di mio figlio, non c’è un fiore vero…

Così fece.

Appena ebbe finito il lavoro, il sonno e la stanchezza la vinsero e si addormentò. 

Al mattino, quando si svegliò, quasi non credeva ai propri occhi:

il fiore di stoffa palpitava gonfio di vita, con cento e cento linguette vellutate, screziate di bianco e di giallo.

Sulla tomba del soldatino, ci fu il fiore più bello: il crisantemo.

Nella nostra tradizione è il fiore dei morti, simbolo di dolore.






Altrove il crisantemo ha però ben altri significati.

In Cina e Giappone viene addirittura regalato alle Spose mentre in Inghilterra lo si offre in occasione delle nascite.






Il 7 Luglio in Giappone c’è anche la festa del crisantemo “Tanabata”.








Testo ed immagini dal web




Tony Kospan





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Gigi Proietti – Breve ricordo del grande artista comico (e non solo) con una breve biografia artistica ed un video   1 comment

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Il 2 novembre 2020, proprio nel giorno del suo compleanno, 
ci ha lasciati Gigi Proietti
attore, comico, regista, cantante, doppiatore, showman 
e tra i più amati personaggi dello spettacolo.

 
 
 
 
(Roma 2.11.1940 – Roma 2.11.2020)


 
 
 
E’ stato considerato l’erede artistico di Ettore Petrolini… 
per le sue naturali ed eccezionali doti
di intrattenitore… dicitore… cabarettista.

La sua dipartita ha lasciato un grande vuoto
nel mondo dello spettacolo italiano.


 
 
 
 
 
 
La sua multiforme attività si è svolta 
sia in campo teatrale
che televisivo e cinematografico.

Lasciati gli studi di Giurisprudenza a pochi esami dalla laurea,
iniziò la carriera artistica come cantante
per poi però “specializzarsi” come intrattenitore… barzellettiere
ed in poche parole… come showman.






Frequentò poi il Centro Universitario Teatrale
curato da Giancarlo Cobelli che ne comprese
le enormi qualità recitative.

Ma il momento “magico” in cui il nacque il suo vero successo
avviene quando, nel 1970, sostituisce Modugno
(per una rinuncia di cui si ignorano i veri motivi
nella commedia musicale di Garinei e Giovannini
Alleluia brava gente“.






Da quel momento non finirono più le sue apparizioni
teatrali… cinematografiche e televisive.


 
 
 
 
 
 

Immensa ed articolata è stata la sua multiforme carriera artistica.

 Essa si è per lo più caratterizzata nel campo della comicità
ma non sono mancate, nei film e nelle serie tv, interpretazioni “serie”
ma sempre in modo geniale e fantastico.






Era amatissimo dal pubblico ed i suoi video furoreggiano ancora nel web.

Nella sua lunga carriera di artista,
ma anche in tutta la sua vita è sempre stato correttissimo
ed anche per questo apprezzatissimo.




 

Mi piace però ora rendergli omaggio
con questo video 
di una delle scene più divertenti
da lui interpretate nella “Signora delle camelie“.
 
 
 

 fre bia pouce (Mitica scena del Conte Duval)

 
 
 




Caro Gigi
grazie per tutte le risate e tutte le emozioni

che ci hai regalato.


 Tony Kospan



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2 NOVEMBRE.. COMMEMORAZIONE DE DEFUNTI – Storia.. significato ed un pensiero ai nostri cari che non ci sono più   Leave a comment

 
 

 
 
 
 
 
2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

 

Oggi è d’obbligo rivolgere un pensiero ed una preghiera

ai nostri cari defunti.


Certo li abbiamo nel cuore ogni giorno dell’anno

ma oggi questa ricorrenza civile

ci invita a fermarci un attimo di più ed a pensare.

 

 


 

 

 

Sì… oggi è d’obbligo fermarci un attimo

in questa nostra vita affannosa per risvegliare in noi

ricordi… affetti, insegnamenti,  esempi

che ci vengono da loro.

 

 

 

 

Per quanto riguarda i nostri cari avi in fondo noi siamo la prosecuzione

senza soluzione di continuità del loro passaggio su questa Terra

ed i loro eventuali errori nulla sono in confronto alla vita che ci hanno dato.




 

  


Ma conosciamo l’origine del 2 novembre?

 

 

 

 

 
 
LA STORIA DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
 
 

L’idea di commemorare i defunti in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino, che celebrava infatti tutti i morti il sabato prima della domenica di Sessagesima ossia la domenica che attualmente nel rito romano coincide con quella delle Palme, all’incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio ed il mese di febbraio.
 
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate bedenettino sant’Odilone di Cluny nel 998: con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell’abbazia fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1 novembre per celebrare i defunti, ed il giorno dopo l’eucaristia sarebbe stata offerta “pro requie omnium defunctorum”; successivamente il rito venne estesa a tutta la Chiesa Cattolica.
 
Ufficialmente la festività, chiamata originariamente Anniversarium Omnium Animarum, appare per la prima volta nell’Ordo Romanus del XIV secolo.
 
Nel Rituale Romano, parte III, capitolo 54, Benedizione delle Tombe nella Commemorazione dei Fedeli Defunti si legge che nel 1563  « In molti modi le comunità parrocchiali esprimono questo senso della speranza cristiana. Per la commemorazione di tutti i fedeli defunti è consuetudine andare in processione al Cimitero e in tale occasione benedire le tombe. In questa o simili circostanze è opportuno promuovere una celebrazione con un apposito rito di benedizione. »
Oggi si celebra come Commemorazione di tutti i fedeli defunti .
 
In quasi tutte le regioni possiamo trovare pratiche e abitudini legate a questa ricorrenza.
Una delle più diffuse era l’approntare un banchetto, o anche un solo un piatto con delle vivande, dedicato ai morti. 



 



 
 
Ciao mamma, ciao papà, ciao nonni, zii, amici etc

che ora siete nei giardini del mistero.
 
 

 

  

 

 

Un requiem… musicale… in memoria vostra e di tutti i defunti.


 

fre bia pouce   music+121

 

 

 Cosa dire infine 

a chi ha avuto propri cari morti giovanissimi

se non le parole di Menandro?

MUORE GIOVANE CHI AL CIELO E’ CARO

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  ORSO TONY


 
 
 
 
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POESIE E CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
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DEI SEPOLCRI – Oggi non può proprio mancare questa mitica poesia del Foscolo   1 comment

 

 

 

Il Parnaso – Mengs (La poesia vince il silenzio del tempo e perpetua il ricordo delle grandi imprese)

 

 

 

Quale delle mitiche poesie che abbiamo studiato a scuola

è oggi la più indicata?

 

Penso che sia senz’altro questa e debbo dire che,

per quel che mi riguarda e nonostante il tema,

era tra le poche che allora mi piaceva

sia per la vivacità dell’autore che per l’interessante idea

insita nei versi.

 

 

 

 

 

 

Tra i classici infatti il Foscolo, esponente del romanticismo,

ci appariva, ed appare, tra i meno pomposi… i meno paludati.

 

 

 

 

 

 


Inutile dire che, oltre alla sua bellezza,

questa poesia vola nella romantica consapevolezza

che l’antico sistema di usare le chiese 

per seppellire i morti era assurdo 

proponendo una soluzione tutta… naturale.







Dunque ora rileggiamola… 

ascoltando una delicata e dolce musica

in questo bel video.

 

 

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

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