Archivio per 26 novembre 2021

Felice weekend in poesia “L’angelo buono” R. Alberti – arte Vernon – canzone “Perché ti amo” Camaleonti   Leave a comment

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Emile Vernon

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Confesso che la ragione si smarrisce 
di fronte al prodigio dell’amore.
– Marguerite Yourcenar –
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Emile Vernon

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L’ANGELO BUONO
Rafael Alberti

Venne quello che amavo,
quello che invocavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che alla sua chioma
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza foglia ferire né smuovere cristalli.
Quello che alla sua chioma
legò il silenzio.
Senza farmi del male,
per scavarmi un argine di dolce luce nel petto
e rendermi l’anima navigabile.



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Emile Vernon
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da Orso Tony
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Emile Vernon


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LA MALINCONIA – Eccola nelle poesie.. nei dipinti.. nelle canzoni.. insieme ad una breve analisi del suo significato   Leave a comment

 


Un interessante articolo sul rapporto, ormai ampiamente riconosciuto, 
tra la malinconia e l’arte insieme a dipinti, poesie e canzoni in tema.





 


LA MALINCONIA NELL’ARTE.. NELLE POESIE E NON SOLO
PER IL BLOG IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

 
 


La malinconia – Durer – (Partic.)

 
 

 
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La malinconia è il più legittimo tra tutti i toni poetici.
(Edgar Allan Poe)


La malinconia è la felicità di essere triste.

(Victor Hugo)


La malinconia e la felicità sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)

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Paul Delvaux – Elogio della Malinconia

 
 

Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l’esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l’attenzione verso l’interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.



 

Francesco Hayez – Pensiero malinconico


 

Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell’anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.

 
 
 



  
Marie Constance Charpentier – La melanconia

 

 
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l’esistenza e i comportamenti dell’uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l’alternarsi delle stagioni.


 

Christian Landier



Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell’appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell’anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un’unica definizione di carattere clinico.
 
Elio Occhipinti


Ma eccoci alle poesie, associate a dipinti e canzoni. 
 
 
 
fre bia pouce  music+121      (Malinconia – Luca Carboni)
Arnold Bocklin – Malinconia
 
 
 

MALINCONIA E ARTE 
Daniele Bollea
 
La malinconia d’una
perduta armonia
è il vento perenne
che soffia nell’arte. 
Si placa nelle opere
che la vantano. 
Ma poi riattacca la cicala
e si rimette al vento. 
Già è altrove
l’occhio quieto del ciclone.

 
 
fre bia pouce  music+121 (Giuni Russo – Malinconia)
Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
 

 

VOLUTTA’ DELLA MALINCONIA 
Johann Wolfgang von Goethe 

Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!

 
 
fre bia pouce  music+121 (Malinconia – Riccardo Fogli)
Edvard Munch – Malinconia



NEL LAGO DEI TUOI OCCHI 
Guillaume Apollinaire

Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
il mio cuore si annega e si discioglie
E là dentro lo disfano nell’acqua
di amore e di follia
un po’ Ricordo, un po’ Malinconia.
 

F I N E
 

 



Testo ed immagini dal web – Impaginazione e coordinam. T. K.



AUTUNN marr jtoj4ka (4)
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039
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IL PAESE DEI CAMPANELLI – Storia.. trama.. immagini e video ed un breve accenno alla storia dell’operetta   Leave a comment

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Stavolta, nell’ambito delle musiche ed atmosfere d’un tempo,
non parleremo di canzoni ma dell’operetta in generale
e di un’operetta in particolare…

 
 
 
 


 
 
 
 


BREVE STORIA DELL’OPERETTA
E
IL PAESE DEI CAMPANELLI
(STORIA TRAMA… E VIDEO)
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA STORIA DELL’ OPERETTA
 
 
L’operetta, come sapete,
è uno spettacolo d’argomento giocoso o sentimentale
ed in particolare la si può definire
una commedia in parte recitata e in parte cantata che,
per l’importanza delle parti musicali,
viene in genere considerata come una filiazione
del teatro musicale e, in particolare,
dell’opera comique francese.







 
La massima popolarità ebbe inizio con la Belle Époque
e durò fino agli anni ’30 
 
Di essa ci restano oggi solo sognanti ricordi…
di quelle che la TV trasmetteva negli anni ’50 e ’60
e che possiamo rivivere attraverso
alcune brillanti ripresentazioni
in tanti teatri italiani.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA STORIA DEL… PAESE DEI CAMPANELLI
 
 
 
Questa operetta fu scritta
da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato.
 
Composta nel 1923  andò in scena il 23 novembre
di quello stesso anno al Teatro Lirico di Milano.
 
Ma veniamo ad una breve sintesi della trama…
prima di vedere il video con alcune scene.
 
 


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LA TRAMA

 
 
In una immaginaria isoletta olandese esiste il Paese dei Campanelli dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile che custodisce un campanello.
Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che una donna tradisce il marito : ma ciò non è mai accaduto, perché nel paese regna da tempo la tranquillità.
A seminare il disordine arriva una nave di militari, costretta all’attracco da un’avaria.
I marinai scendono a terra e subito cominciano a corteggiare le graziose donne del paese e, com’è facile prevedere, accade l’inevitabile: il comandante Hans fa suonare i campanelli con Nela, moglie di Basilio, il marinaio Tom con la bella Bombon, consorte di Tarquinio ed il buffo La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese, sposa del borgomastro Attanasio.
 
 
 
 
 

  



Ma La Gaffe, il cui nome dice tutto sulle sue caratteristiche, continua a fare “gaffes”:
la prima è quella di rivelare a Nela che Hans è già sposato; la seconda, e decisiva, è di far arrivare in paese, per un malaccorto scambio di telegrammi, tutte le mogli dei marinai, a cominciare da Ethel, la signora del comandante.
E la storia si ripete, ma questa volta a far suonare i campanelli sono le mogli dei cadetti con i pescatori Attanasio, Basilio e Tarquinio.
Dopo questa specie di pareggio, i marinai ripartono con le loro mogli e Bombon, una donna con un “passato”, non se la prende tanto.
Sa bene, infatti, che non bisogna cedere all’amore dei marinai… magari le resterà solo il ricordo di una vorticosa “giava” ballata con La Gaffe mentre a Pomerania resterà il ricordo di essere “piaciuta”.
La più disperata è Nela ma ben presto dimenticherà Hans e tornerà ad amare il suo noioso, ma buono, marito.
Tutto come prima, dunque, ma c’è da giurare che i campanelli non suoneranno più?
 
 
 
 
 

 
 
 

IL VIDEO
 
 
Questo video ora ci può dar un’idea, 
anche se molto parziale, dell’operetta
ma certamente ci farà rivivere la sua atmosfera
tanto colorata e tanto spensierata.
 
 
 
fre bia pouce     music+121
 






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Tony Kospan


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Le cascate del Parco dell’Iguazù.. tra le più belle del mondo – Vediamole ed ammiriamole anche in video   Leave a comment

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Il Parco Nazionale dell’Iguazú è un parco nazionale
situato al confine fra l’Argentina ed il Brasile
che presenta, con le sue stupende cascate,
 uno spettacolo naturale super affascinante.






Il Parco, davvero enorme, presenta infatti 275 cascate
con altezze fino a 70 metri
che molti considerano le più belle del pianeta.
Esse nascono dal fiume Iguazù
che fa anche da confine tra le 2 nazioni.





Queste fantastiche ed enormi cascate sono immerse
in un paesaggio lussureggiante e creano improvvisi arcobaleni
che lasciano a bocca aperta.







Intorno ad esse c’è poi un’imponente foresta pluviale
che presenta una straordinaria varietà di flora e fauna.







Ma forse le immagini fotografiche non sono capaci
di render al meglio la loro stupefacente bellezza…
ed allora guardiamole in questo video girato con un drone
che ci dona visioni da angolazioni normalmente impossibili.



fre bia pouce


Tony Kospan





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CULTURA… PSICHE E SOGNO

Frecce (51)




Pubblicato 26 novembre 2021 da tonykospan21 in TURISMO VIAGGI

Taggato con

BALLA MIA ESMERALDA DA “NOTRE DAME DE PARIS” – Testo.. storia.. immagini e video del mitico musical di Riccardo Cocciante   2 comments

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Leggeremo prima il testo di questa canzone inusuale,

con immagini dell’indimenticabile spettacolo musical – teatrale…

di grandissimo successo, in Italia e non solo,

scritto e curato da Cocciante e da Pasquale Panella

(tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo),

e poi potremo ascoltarla in un bel video.







NOTRE DAME DE PARIS

L’AMORE VINCE SULLA MORTE







Chi ama soprattutto le emozioni, il sogno e le forti sensazioni

non potrà restar indifferente ascoltando questa canzone-poesia

che picchia duro nel profondo del nostro cuore.

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Per questo desidero portarla alla vostra attenzione

e, se vi va, mi farebbe piacere sapere conoscere il Vs pensiero




 

Riccardo Cocciante





Leggiamone dunque il testo

e poi vedremo uno dei momenti più intensi del musical

che ha avuto milioni di spettatori in tutto il mondo.






BALLA MIA ESMERALDA

Testo di Cocciante


Quando il tempo sarà passato

La terra scoprirà

I nostri due scheletri abbracciati

E il mondo lo saprà

Che Quasimodo amò Esmeralda

La raggiunse e la strinse a sé

Oltre i baci da respirare

Nella morte che dà la vita

All’amore che mai non muore

Il mio corpo l’ho abbandonato

Mangiatelo, avvoltoi

Che la morte ha già incatenato

I nostri nomi e noi

Così l’anima vola via

Via da un misero mondo perso

Questo amore sarà una scia

Tra le luci dell’universo

Balla, mia Esmeralda

Canta, mia Esmeralda

Balla ancora, amore mio

Mi sento solo da morire

Balla, mia Esmeralda

Canta, mia Esmeralda

Con te sto morendo anch’io

Perché ti voglio da morire

Balla, mia Esmeralda

Canta, mia Esmeralda

Questa vita se ne va

L’amore vive e fa morire

Balla, mia Esmeralda

Canta, mia Esmeralda

Al di là dell’al di là

L’amore non saprà

Morire

Balla, mia Esmeralda

Canta, mia Esmeralda

Con te io vivrò, con te

Perché con te non è

Morire







Ed ecco il video, altrettanto “forte” ed imperdibile,

che mostra proprio la scena del poetico testo.







Ciao da Tony Kospan





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IL TUO BEL GRUPPO DI FB
INSIEME SPENSIERATO E CULTURALE
Frecce (51)






Buon compleanno Tina Turner – Augurissimi anche riascoltandoti in “Simply the best”   Leave a comment

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Tina Turner la paladina della minigonna di pelle, del capello leonino, della voce graffiata e del rock melodico ma scatenato… oggi compie 80 anni…


Nutbush – 26.11.1939



Da oltre cinquant’anni Tina infiamma (letteralmente) le folle che accorrono per ascoltarla dal vivo.






La sua voce e la sua musica sono inconfondibili.

Tina è stata una delle grandi protagoniste della memoria musicale del secolo scorso ma lo è anche in quest’altro.







Tina ruggente, Tina felpata, Tina da stadio… per le sue straordinarie performances artistiche fa parte a pieno titolo dell’élite dei grandissimi interpreti della musica soul e rock come Aretha Franklin (artista cui spesso è stata paragonata), Ray Charles, Little Richard e Chuck Berry.






Tina continua a far parlare di sé per il talento mai tramontato, per le sue gambe da ragazzina e per i suoi capelli che non sapranno mai cosa significa essere lisci.






E’ considerata per il suo modo scatenato di esibirsi la cantante più dinamica della storia del rock e quella con più sex appeal.

Ammiriamola ora in questo suo mitico brano cantato dal vivo…




   fre bia pouce   musicAnimata   The Best

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T I N A

da Tony Kospan e da tutti i tuoi fans
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