Archivio per 17 novembre 2021

Buon mercoledì sera in poesia “Amore è una breve parola” Maupassant – arte Waterhouse – canzone “Let it be” Beatles   Leave a comment

 

 

John William Waterhouse

 

 


 

Qual è la vera vittoria, 

quella che fa battere le mani o battere i cuori? 

– Pier Paolo Pasolini –


 

Let it be

John William Waterhouse – La signora di Shalott




AMORE E’ UNA BREVE PAROLA

Guy de Maupassant


Amore è una breve parola,

che però abbraccia tutte le altre,

perché comprende il corpo,

l’anima,

la vita

e tutto l’essere.

Noi lo percepiamo così

come avvertiamo il caldo del sangue,

lo scopriamo come l’aria,

lo portiamo in noi stessi

come i nostri pensieri.

Per noi null’altro esiste

di più importante.


 

 
 
 
 

John William Waterhouse – La sirena




Barres ...Barres ... 

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UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE D’ARTE
POESIA MUSICA SOGNI RACCCONTI
RIFLESSIONI BUONUMORE ETC
NEL GRUPPO…



 John William Waterhouse – Il risveglio di Adone
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UN BALLO IN MASCHERA – La mitica opera di Verdi unita a dipinti in tema maschere – Classica e arte   Leave a comment




UN BALLO IN MASCHERA

E’ una delle più emozionanti opere Verdiane
considerata il più melodrammatico dei melodrammi
che ebbe sì vita travagliata
ma che alla fine raggiunse i meritatissimi successi.


Qui ne conosceremo la storia,
ne leggeremo la trama in breve
e
l’ascolteremo in 2 brani tra dipinti in tema “maschere”.


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Tiepolo – Maschere veneziane

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CLASSICA ED ARTE
 
UN BALLO IN MASCHERA
 
 
L’opera di Giuseppe Verdi fu scritta
su libretto di Antonio Somma,
a sua volta tratto dal libretto di Eugène Scribe per Daniel Auber
“Gustave III, ou Le Bal masqué” (1833).
 
 
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La prima ebbe luogo il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma,
ma sia lì, che al Teatro San Carlo di Napoli,
dove doveva esser per la prima volta rappresentata,
ebbe grossi problemi con la censura dell’epoca.
Si temeva che l’opera nascondesse intenti risorgimentali.
Questi problemi furono superati spostando la trama
dell’opera nelle Americhe ma Verdi ne soffrì molto.



 

George Tooker

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LA TRAMA IN ESTREMA SINTESI



Riccardo, conte di Warwick, scopre che al ballo ci sarà anche la sua, segretamente, amata Amelia.

Un suo amico, nonché marito di Amelia, Renato gli comunica che è in corso una congiura contro di lui.

Lui non se ne preoccupa e dovendo decidere se confermare o meno la condanna di un’indovina la perdona e decide di incontrarla davanti ai presenti.
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Pietro Longhi



L’indovina consiglia ad Amelia d’andare al cimitero per liberarsi di un innamorato.

Lei ci va ed incontra Riccardo che le dichiara il suo amore Amelia gli dice d’esser anche lei innamorata di lui ma che non vuole tradire il marito.

Renato li raggiunge ed avverte Riccardo della necessità urgente di fuggire, ma prima di scappare dice a Renato di proteggere la donna che essendo mascherata non viene riconosciuta dal marito.
  
Arrivano i congiurati che non trovano Riccardo e cercano di capire chi è la donna e nella confusione ad Amelia cade la maschera.

Sconvolto Renato si associa ai nemici del conte che vuole punire con la morte.

Mosso a pietà perdona la moglie ma decide che l’ex amico dovrà morire al ballo in maschera che si deve tenere proprio quel giorno.

All’incontro con Samuel e Tom, gli altri 2 congiurati, si tira a sorte per scegliere chi dovrà uccidere Riccardo e tocca proprio a Renato.

Siamo al ballo.





Antoine Pesne





Riccardo ha intanto deciso di rinunciare al suo amore e dispone il ritorno di Amelia e suo marito in Inghilterra.

Al ballo in maschera Renato però riesce scoprire chi sia il conte che tra l’altro stava parlando con Amelia.

Appena si allontana dalla donna Renato lo pugnala ma viene subito arrestato.

Riccardo che ormai sta morendo gli dice dell’ordine di espatrio per lui e la moglie, che mai era stato tradito e dà generosamente l’ordine di liberare sia lui che gli altri 2.

I presenti inneggiano al grande gesto di Riccardo mentre Renato resta impietrito per il rimorso.


 
 
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Ora guardiamo qualche altro dipinto in tema maschere
a partire da Magritte col suo inconfondibile stile
in questo doppio frutto con maschera


 
 
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Magritte
 
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per passare poi a questo dipinto di Albert Linch
a cui associamo il primo brano dell’opera
 
 

fre bia pouce    music+121

 Albert Linch – Ballo in maschera
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Invece quest’altro brano musicale, stavolta con il grande Pavarotti,
è unito a questo dipinto, di Gérome Jean-Léon,
dedicato proprio al BALLO IN MASCHERA.

  

fre bia pouce    music+121
AMICIZIA... ARTE E CLASSICA...  MUSICA



 
 
Buon ascolto (e buona visione)
 
 
Orso Tony


3
IL GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
Frecce (174)







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Gino Maringola.. lo Zio Pasqualino di “Natale in casa Cupiello” – Breve ricordo e il video di una mitica scena   Leave a comment


 


 RECITO’ CON GINO CERVI,
EMMA GRAMMATICA, NANDO GAZZOLO, ELSA MERLINI
MA SOPRATTUTTO CON IL GRANDE… EDUARDO.

 
  

 
 
 
 

UN BREVE RICORDO DI
GINO MARINGOLA
LO ZIO PASQUALINO DI CASA CUPIELLO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nato a Napoli il 17 novembre del 1917 , Gino esordisce come cantante ed anche di discreto successo grazie alla sua voce.
Poi però viene attratto dal teatro e fa tanta gavetta tra avanspettacoli e sceneggiate recitando in varie compagnie teatrali italiane anche con attori famosi.
 
 
 
 

 
 
 
 
Eduardo lo volle con sé nella commedia in cui debuttava il figlio Luca, alla fine degli anni 60, IL FIGLIO DI PULCINELLA, e poi nella sua compagnia al Teatro San Ferdinando.
 
Dopo un anno di incomprensioni, per l’estrema cura dei particolari, da parte di Eduardo  scoppiò tra loro una grande sintonia “nel complesso” di caratteri non facili.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Infatti recitò con lui in Uomo e Galantuomo nel ruolo del commissario, Le voci di dentro  nel ruolo di Pasquale Cimmaruta, Il sindaco del rione Sanità nel ruolo di Vicienzo ‘o Cuozzo, Il contratto nel ruolo di Giacomino Trocina), De Pretore Vincenzo, Quei figuri di tanti anni fa.
 
 
 
Ma l’interpretazione che ce lo fa ricordare con simpatia e stima per la sua grande capacità d’attore è quella di Zio Pasqualino in Natale in casa Cupiello.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

«Cara matre…». Tommasino Cupiell (Luca De Filippo) legge la lettera di Natale alla madre (Pupella Maggio)
e tra gli auspici di benessere e prosperità esclude zio Pasqualino (Gino Maringola). Che non ci sta:
«Mietteme dint ’a nota della salute perché sinò stanotte ce ntussecammo Natale…».


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel 1981 si ritirò a vita privata nei Quartieri Spagnoli dove però non smise mai d’insegnare teatro ai giovani desiderosi d’intraprendere la carriera d’attore.
 

Ricordiamolo rivedendolo in quella famosissima scena.

 
 
 
 

  

 

 

Tony Kospan





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IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
PITTURA SCULTURA CINEMA E TEATRO
I N S I E M E
Frecce (174)




Napoli 17 novembre del 1917 – Napoli 26 maggio 2011




 

L’ISOLA DI PASQUA – La storia.. il mistero e gli strani moai di questa sperduta isola del Pacifico   Leave a comment

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Non tutti sanno che i  Moai della misteriosa Isola di Pasqua
 nascondono sotto il terreno un enorme corpo scolpito!

 
 
 
ARCHEOLOGIA MISTERIOSA e PREISTORIA
 
 
 
 
 
 

L’ISOLA DI PASQUA… ED I SUOI MISTERI
Tony Kospan 


 
 

 
 
 
 
 
 
Ma cosa sono i Moai
e perché è interessante quest’Isola?
 
 Cerchiamo però prima di conoscere, in breve,
la lontanissima isola in cui si trovano
 
 
 
 
 
 
 

L’ISOLA DI PASQUA
 
 
 
In verità l’isola ha altri 2 nomi:
Rapa Nui (isola di roccia) e
Te Pito o Te Henua (ombelico del mondo)
 
 E’ un’isola più piccola dell’Elba con i suoi 171 kmq.
E’ situata in pieno OCEANO PACIFICO
ed è anche uno dei luoghi più isolati del mondo
dato che la località più vicina si trova a circa 2000 km.

 
 
 

 
 
 
 
Ha forma triangolare, presenta diversi vulcani
ed un clima subtropicale.
 
 Al momento della sua scoperta
vi vivevano circa 4000 abitanti
e non c’era alcun albero… ma solo arbusti.

 
 
 
 
 
 

Gli abitanti, di origine polinesiana,
 si nutrivano di polli e praticavano il cannibalismo
e per questo diversi esploratori preferirono non esplorarla.
 
 Ma l’isola ha avuto nei secoli precedenti alla sua scoperta
una fase di grande splendore ed una civiltà abbastanza evoluta.

 
 
 
 
 
 
 

Poi però una serie di errori (disboscamento insensato),
guerre interne e forse altre cause ancora ignote
portarono alla scomparsa degli alberi
e dunque alla rovina dell’ecosistema dell’isola.
 
 La conseguenza fu che la popolazione dell’Isola
era quasi estinta quando, nel 1722, Jacob Roggeveen,
un ammiraglio olandese, superato lo sconcerto 
per le incredibili abitudini degli isolani
decise di esplorarla.


 
 
 
 
 
 

Dopo una serie di varie vicende storiche
oggi l’isola fa parte del Cile.
  
Quello che però rende affascinante quest’isola
è la presenza di poco meno di un migliaio di Moai.
oltre al mistero della scomparsa degli alberi.

 
 
 
 
 
 
 

COSA SONO I MOAI ?
 
 
Sono statue  monolitiche,
cioè ricavate e scavate da un unico blocco di pietra.
 
Di essi sono visibili solo le teste… o  poco più.

 
 
 
 
 
 
 

ECCO LA PARTE INTERRATA DEI MOAI
 
 

Contrariamente a quanto si pensava,
i Moai presentano anche un corpo interrato altrettanto scolpito
che rende queste statue altissime (in media 10 metri)
e pesantissime (in media dalle 75 alle 86 tonnellate).

Sui corpi, che recenti scavi hanno portato alla luce,
sono stati poi rintracciati dei simboli in “rongorongo”.


 
 
 
 
 
 
 

IL SIGNIFICATO DEI MOAI
 
 
Il loro significato è ancora incerto
e ci sono diverse teorie.
 
 
La più diffusa è che i Moai
sono stati scolpiti  tra il XII e il XVII secolo,
come omaggio verso gli antenati,
in modo che il loro potere soprannaturale
fosse di aiuto ai loro discendenti.

 
 
 
 
 
 
 

I MISTERI DELL’ISOLA
 
 
In ogni caso
nonostante la scoperta dei geroglifici e dei disegni
nelle parti interrate dei Moai
 e diverse altre nuove scoperte,
i misteri di quest’isola sono più fitti che mai.

 
 
 
 
 
 

Tony Kospan
 
 
 

FONTI: VARI SITI WEB
 
 
Copiryght Tony Kospan


 

 

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