Archivio per 11 Maggio 2009

IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE…   Leave a comment

 

 

IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE…

              

Un indiano Taos Pueblo incontrò un giorno il più famoso discepolo di Freud, Carl Gustav Jung, il quale era alla ricerca della propria ombra, e gli disse:
«I bianchi vogliono sempre qualcosa. Ma che cosa cercano? I bianchi vogliono sempre qualcosa. Sono sempre inquieti, turbati. Non sappiamo cosa vogliono. Non li comprendiamo. Pensiamo siano pazzi».
Nelle parole dell’indiano Jung trovò conferma di ciò che aveva già da tempo intuito: il mondo dell’uomo bianco è Koyaanisqatsi, un mondo disarmonico, privo di equilibrio.
Un mondo malato al quale la saggezza degli Indiani d’America può recare giovamento. Affinché l’uomo bianco possa vivere dentro le stagioni, nel cuore della vita, in armonia con se stesso e con la natura.

Nella cultura indiana il percorso di risanamento dell’anima ha delle tappe ben precise che devono essere rispettate: innanzitutto le quattro direzioni dei punti cardinali e, poi, il rapporto con la terra come madre dell’universo e con il cielo come dimora degli spiriti. Il processo si completa nel cerchio sacro, una forma che diventa il simbolo dell’armonia tra gli uomini e ciò che li circonda.
Questo viaggio senza fine, perché il miglioramento fisico, emotivo, mentale e spirituale non può mai essere completato, è lo scopo dell’esistenza di ogni Indiano, qualunque sia il gruppo tribale d’appartenenza.
 
Le quattrocento nazioni originarie del continente nordamericano erano caratterizzate da differenze marcatissime a livello geografico, sociale, linguistico e culturale. I Lakota-Sioux si muovevano liberamente nel grande `oceano d’erba’, le praterie e pianure sconfinate che si estendevano dalla Valle del Mississippi alle Montagne Rocciose. Erano nomadi che, spostando le proprie tende (tipi), seguivano le migrazioni del bisonte in cerca di nuovi pascoli. Gli Zuni e gli Hopi, stanziati nell’arida terra del sud-ovest americano, ricavarono le loro case dal deserto. I Cherokee praticavano l’agricoltura. Avevano un sistema sociale preciso basato su principi democratici e si organizzarono in insediamenti piuttosto ampi. Gli Tsimshian vivevano sulle coste nordoccidentali del Canada. I Chippewa e i Wintu appartenevano al gruppo degli Indiani dei boschi.
 
Ma un filo comune emerge dalle loro parole, dal ricchissimo patrimonio orale di canti, miti, leggende, narrazioni sacre e profane: la consapevolezza che la Terra è madre e deve essere rispettata. La meta di questa avventura spirituale è la comprensione che l’uomo è parte integrante di un cerchio che comprende le piante, gli animali, i minerali, la Terra, il Cielo, l’acqua, le stelle, la notte e il giorno, la Luna e il Sole. Il corpo umano è tutt’uno con la terra che lo nutre e lo sostiene: «Noi siamo la terra. Noi le apparteniamo. Noi siamo una parte della terra e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli. Le coste rocciose, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia». Non c’è separazione tra mondo naturale e mondo umano. L’uomo non è il Signore del Creato e il mondo non è a suo beneficio. Ogni creatura ha un eguale diritto all’esistenza e merita rispetto semplicemente perché è viva. Il ritmo della natura porta la salute, l’equilibrio, l’armonia la bellezza. Il ciclo annuale delle stagioni è garanzia di ordine e di benessere: il tepore primaverile verrà sempre a riscattare il gelo invernale.
Non bisogna spezzare il fluire del cielo naturale, altrimenti ne deriveranno malattia, paura, incubi e insicurezza.
La natura batte il tempo, il suo orologio regola la vita del pianeta e dell’uomo.
L’uomo non stabilisce quindi solamente un rapporto equilibrato con la natura ma arriva a conoscere se stesso grazie a questa armonia.
 
Joseph Bruhac ci racconta una storia che riassume questo viaggio interiore: «Dopo che Wakan Tanka, il Grande Spirito, ebbe messo in ordine le altre sei direzioni, l’est, il sud, l’ovest, il nord, il cielo e la terra, restava sempre una direzione senza destinazione. Ma poiché la settima direzione era la più potente di tutte, in quanto racchiudeva la saggezza e la forza più grandi, Wakan Tanka, il Grande Spirito, desiderò metterla in un luogo dove non sarebbe stato facile trovarla.
 
Ecco perché la nascose nell’ultimo posto dove gli uomini generalmente pensano di guardare: nel loro cuore».
 
Nonostante siano stati privati della propria terra, della propria cultura e della propria identità, gli Indiani d’America sono riusciti a trasmettere la loro fede in questo modo di vivere. Hanno parlato con il cuore , di padre in figlio, per indicare il sentiero che porta alla rigenerazione e la loro voce è rimasta.
Anche con queste parole:
Accanto alla montagna,
spianato
dai nostri passi,
il terreno del campo risuona.
Ti dice: la terra è un tamburo,
pensaci.
Noi, per seguirne il ritmo,
dobbiamo fare attenzione ai nostri passi.

   
DAL WEB – IMPAGINAZIONE DELL’ORSO…  

Pubblicato 11 Maggio 2009 da tonykospan21 in PELLEROSSA NATIVI E ALTRE CULTURE

LA MAMMA NELL’ARTE – I° PARTE   Leave a comment

 
IL PITTORE CHE MEGLIO, A MIO PARERE, HA SAPUTO DIPINGERE…
LA FIGURA DELLA MAMMA E’…
UNA PITTRICE… A bocca aperta
CASSAT MARY

ECCO ALCUNE SUE OPERE CHE MI AFFASCINANO OGNI VOLTA CHE LE VEDO
E CHE SPERO SIANO DI VOSTRO GRADIMENTO…
 
MOLTE DI ESSE SONO NOTISSIME ED AMATISSIME NEL WEB…
 
 

 
Cassatt, Mary – Mamma Berthe con in braccio il suo bambino – 1900
 
Cassatt, Mary – (1845 – 1926)  –  Bambino che cerca di raccogliere una mela – 1893
 
 
 
Cassatt, Mary (1845 – 1926) –  Madre e bambino
 
 
Cassatt, Mary (1845 – 1926) – Bambino che gioca col gatto
 
 
Cassatt, Mary (1845 – 1926)  –  La carezza –
 
 
Cassatt, Mary (1845 – 1926)  –  Sara offre un giocattolo al bambino –
 
 
 
Cassatt, Mary – (1845 – 1926) – La famiglia –
 
CONTINUA CON OPERE DI ALTRI GRANDI PITTORI…
 
CIAO DA ORSO TONY

Pubblicato 11 Maggio 2009 da tonykospan21 in ARTE

ART-EMOTION   3 comments

Constance Ossolinska Lubienska
 
  Baron François Gérard – Constance Ossolinska Lubienska – 1814 
 

Pubblicato 11 Maggio 2009 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

LA DOCCIA FEMMINILE E QUELLA MASCHILE PER… SORRIDERE…   Leave a comment

LA DOCCIA FEMMINILE…

1. Si toglie i vestiti e li mette nella cesta della roba sporca secondo un rigoroso ordine cromatico.
2. Cammina verso il bagno con il suo accappatoio. Appena vede il marito/fidanzato, si copre bene e si chiude rapidamente in bagno.
3. Si ferma di fronte allo specchio e analizza il suo fisico. Ingrossa la pancia per poter rompere un po’ più i cogl*** al marito/fidanzato su quanto è grassa.
4. Cerca un asciugamano per il viso, uno per le braccia, uno per le gambe, uno per la schiena e una spugna.
5. Entra nella doccia e apre l’acqua.
6. Si lava i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.

7. Si lava di nuovo i capelli con uno shampoo a base di avocado e miele con 83 vitamine.
8. Si passa un balsamo alle erbe tropicali e si massaggia per 10 minuti.
9. Si lava il viso con un sapone alla pesca con frutti di bosco fino a quando le guance non raggiungono un color rosso fuoco.
10. Si lava il resto del corpo con un sa! pone alle noci e fragole.
11. Si incazza come una bestia quando il marito/fidanzato tira l’acqua del water perché il getto della doccia perde pressione.
12. Chiude l’acqua ed esce dalla doccia.

13. Si asciuga con un asciugamano delle dimensioni dell’Africa.
14. Si passa una crema rivitalizzante, rinforzante, rassodante e idratante per 15 minuti.
15. Si toglie i peli dalle ascelle e dalle gambe. Pensa a lungo sull’opportunità di radersi le parti intime, poi decide che è meglio andare dall’estetista.
16. Si scruta con feroce attenzione tutto il corpo cercando brufoli e punti neri, dopodiché li distrugge con le unghie o pinzette.
17. Esce dal bagno.
18. Appena vede il marito/fidanzato, si copre bene e si getta in camera e passa un’ora e mezza vestendosi.

…E QUELLA MASCHILE

1. Si toglie i vestiti mentre è ancora a letto e li getta per terra..
2. Va nudo verso il bagno, se vede sua moglie/fidanzata le mostra orgoglioso la proboscide facendo un rumoroso barrito.
3. Si ferma di fronte allo specchio per analizzare il fisico. Ingrossa la pancia. Guarda fiero le misure delle parti intime, si gratta voluttuosamente e si annusa le mani per l’ultima volta prima di lavarsi.
4. Entra nella doccia.
5. Si lava la faccia con il primo sapone che vede.
6. Ride come un cretino per come rimbomba il peto che ha appena tirato.
7. Si lava le parti intime curandosi di lasciare qualche pelo sul sapone.
8. Si lava i capelli con qualsiasi shampoo (spesso si confonde e usa il detergente intimo della moglie/fidanzata).

9. Fa pipi’ nella doccia facendo finta di essere Grisou alle prese con un enorme incendio.
10. Esce dalla doccia. Non si rende conto che ha bagnato ovunque perché ha lasciato la tendina fuori dalla doccia.
11. N! on si pettina.
12. Si asciuga un po’.
13. Si guarda di nuovo allo specchio facendo l’elicottero con il pistolino.
14. Esce lasciando il bagno tutto bagnato.
15. Torna in camera con un asciugamano alla vita. Se vede sua moglie/fidanzata si toglie l’asciugamano e le mostra la proboscide facendo un rumoroso barrito

DAL WEB – IMPAGIN. T.K.

CIAOOOOOO DA ORSO TONY

Pubblicato 11 Maggio 2009 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO