Ricorda corpo – Inconsueta poesia d’amore di K. Kavafis che parla delle sensazioni e delle vibrazioni fisiche   Leave a comment


 
 
 
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Questa poesia non può non suscitare sorpresa
in quanto ribalta del tutto la visione classica dell'amore.
 
 
Essa non parla d’amore nel modo consueto ma del
c o r p o 
dei ricordi del… corpo
come soggetto del pensiero e del rimpianto del poeta.
 
 
Ma essa, forse proprio per questa particolarità,
occupa un posto di rilievo, a mio parere,
nella piccola libera antologia di poesie sublimi.

 
 
 
 
Carlo Cignani – Venere e Adone – 1711
 
 
 
 
I ricordi del corpo
non vanno solo alle passioni vissute
ma anche a quelle che,
per un pelo o per un accidente,
si persero per via
ma che hanno comunque lasciato delle tracce
nel… corpo.

L'autore è un poeta che fu sì abbastanza noto in vita
ma che oggi invece viene considerato
uno dei più grandi della Grecia moderna.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RICORDA CORPO
Konstantinos Kavafis
 
 
Corpo, ricorda, e non solo quanto fosti amato,

non soltanto i letti in cui giacesti,

ma anche quei desideri che per te

brillavano chiari negli occhi,

e tremavano nella voce – e qualche

casuale ostacolo li rese vani.

Ora che tutto ormai appartiene al passato,

sembra quasi che a quei desideri

tu ti sia concesso – come brillavano,

ricorda, negli occhi che ti guardavano:

come tremavano nella voce, per te,

ricorda, corpo.










Il corpo quindi riconquista, grazie al poeta,
l’importanza e la dignità
che aveva nella cultura classica.
 
 
Importanza che per secoli è stata nascosta
 ed ampiamente e volutamente trascurata
dalla cultura e dal pensiero occidentale.
 
 
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN


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