Archivio per 31 Maggio 2009

MINISTORIA DELL’ARTE… AL FEMMINILE… – LE SIGNORE DEL PENNELLO   Leave a comment

 
LE SIGNORE DELL’ARTE
– NON SOGGETTI NE’ MUSE NE’ MODELLE… MA CREATRICI –
 
 
PICCOLISSIMO EXCURSUS
SULLE GRANDI PITTRICI DELLA STORIA…
 
Tony Kospan
 

Questo post vuole, in uno ad una piccola presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte…, mostrarle così come esse stesse si vedevano… grazie a loro autoritratti… insieme a qualche loro opera… cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede…,  con un minimo di completezza… (a mio parere ovviamente).

 
Va da sé che è ancor più altamente encomiabile l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
 
MINISTORIA DELL’ARTE… AL FEMMINILE…
 
Iniziamo con Sofonisba Anguissola (1535-1565) e Lavinia Fontana (1552 -1614) che rappresentano il ‘500 italiano,
 

Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556

Sofonisba Anguissola, Partita a scacchi, Poznan, 1555

 

Lavinia Fontana – Autoritratto
 
 
 
Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
 
E’ però la romana Artemisia Gentileschi (1593 – 1652) la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista, denunciando anche la violenza da parte del famoso pittore Agostino Tassi.  E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il suo maestro, alla cui bottega la giovane era stata affidata dal padre perché perfezionasse la propria tecnica prospettica); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram. Possiamo dire che il ricordo della terribile esperienza marchierà tutta la sua produzione artistica? Pensiamo ai ritratti di donne, così aspri, duri, frementi di orgoglio, resi con chiaroscuri davvero inquietanti. Pensiamo alla violenza assoluta, spaventevole di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” di Capodimonte
 
 

Artemisia Gentileschi  – Autoritratto
 
Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
 
Veniamo ora ad una delle più grandi e prolifiche ritrattiste del 1700… I suoi dipinti  riccamente colorati,  con una incredibile  precisione della resa tecnica, mostrano toni morbidi e soavi nel dipingere gli innumerevoli volti che immortalò sulle tele.
 La sua opera è anche un documento visivo del suo tempo e della storia rivoluzionaria di quegli anni unita alla indubbia bellezza artistica.
Questo rende ancor più interessante oggi l’opera di Elizabeth Vigée Le Brun (1755-1842).
 
 

Elizabeth Vigée Le Brun – Autoritratto (1790)

 

Elizabeth Vigée Le Brun – Autoritratto dell’artista con la figlia
 
 

Elizabeth Vigée Le Brun – Ritratto di giovane donna

 

Ecco ora l’americana Mary Cassat (1844 – 1926), introdotta nell’ambiente impressionista dal grande Edgar Degas… e tra le mie pittrici preferite per la dolcezza dei suoi dipinti…

Mary Cassat – Autoritratto
 

Mary Cassat – Una giovane madre che cuce – 1902
 
 
 Mary Cassat – Signora in nero all’Opera
 

Si giunge infine al ‘900 con l’elegante opera di Elisabeth Chaplin (1890 – 1982)

Elisabeth Chaplin  – Autoritratto
 
 
Elisabeth Chaplin  – Paesaggio montano
 

e l’inglese, sorella di Virginia Woolf, Vanessa Bell (1879 – 1961).

Vanessa Bell – Autoritratto
 
Vanessa Bell – Interno con tavolino
 
Ecco ora Natalia Goncharova (1881-1962) , – pittrice russa – aderente a diverse avanguardie dei primi anni del ‘900
 
Natalia Goncharova – Autoritratto
 
Natalia Goncharova – Il ciclista
 
 
Natalia Goncharova – Natura morta con frutti
 

Originalissime ed uniche invece mi appaiono le opere della mitica Tamara de Lempicka (1898 – 1980) pittrice polacca appartenente alla corrente dell’Art Déco… dalla vita davvero avventurosa… e dallo stile pittorico inconfondibile…

Tamara de Lempicka

Autoritratto
 
 

 

Tamara de Lempicka
Signorina con i guanti – 1930
 
 

Photobucket - Video and Image Hosting

Tamara de Lempicka
Maternità 1928
 

e la sorprendente Frida Kahlo (1907 – 1954), la cui arte è caratterizzata da da uno stile arcaico e nel contempo moderno, che suscita sentimenti forti e vividi ed evoca passioni.

Frida Kahlo
Autoritratto con collana di spine
 

Frida Kahlo
Autoritratto con vestito di velluto
 
Frida Kahlo
Il grande abbraccio d’amore dell’Universo
 
 Oggi il mondo delle artiste contemporanee appare complesso e variegato…
 
La prima opera in alto è LA PITTRICE di Manet… 
 
Ciao da Tony Kospan

Tags:

Pubblicato 31 Maggio 2009 da tonykospan21 in ARTE

SEYDOU KEITA – RITRATTISTA DELL’ANIMA AFRICANA   Leave a comment

 

 GRANDI FOTOGRAFI

SEYDOU KEITA

RITRATTISTA DELL’ANIMA AFRICANA 

 

  

Seydou Keita è nato nel 1923 a Bamako. Cominciò a fotografare nel 1945, ritraendo i propri familiari e sviluppando l e istantanee presso il laboratorio di Pierre Garnier.
Nel 1949 apre il suo studio e con una macchina acquistata d’occasione e pochi accessori fotograferà fino agli anni ’70.
Dal 1962 al 1977 lavora per l’amministrazione dello Stato, come fotografo per la Sicurezza nazionale, anche se oggi non risulta alcuna documentazione di quel periodo.

Keita non ha mai lasciato Bamako, dove risiede tuttora, curando e conservando il suo grande archivio di negativi, da quando, nel 1977, ha lasciato l’attività.
Seydou Keita è forse il più grande tra i fotografi di studio africani. Ciò che colpisce nelle sue fotografie è la grande abilità compositiva: le pose dei soggetti ritratti, gli accessori, sempre decisivi nel caratterizzare ogni singolo scatto, e gli sfondi, semplici ma inconfondibilmente maaliani, sono gli elementi che rendono unica l’opera di Keita, uno spaccato sociologico e antropologico del Mali che non ha sicuramente eguali.
 

 

 La tecnica usata prevalentemente da Keita per lo sviluppo fotografico è quella della gelatina e dei sali d’argento, che permette un passaggio netto dal bianco a nero, donando nitidezza e contrasti molto netti alle immagini.

 

 Egli cerca di immortalare in “stile esplicitamente africano” i soggetti fotografati, li inserisce in scenari particolari ed estremamente rappresentativi della cultura e del modo di vivere africani. Le figure vengono spesso ritratte come modelli ideali per la collettività, leggermente sospesi al di sopra del quotidiano.

 

 I singoli o i gruppi di persone che vengono immortalati negli studi fotografici di Bamko, desiderano fermare un’immagine ideale di se stessi, ed è per questo che sono spesso accostati ad oggetti ed abbigliamenti che non rappresentano affatto la vera quotidianità. La realtà è volutamente tenuta fuori da questo tipo di espressione artistica, ciò che si desidera comunicare è fondamentalmente un messaggio simbolico esplicitato dall’utilizzo di particolari fondali con stampe bicromatiche, costumi, accessori e posture che rimandano ad uno specifico spaccato socio-culturale: quello di una società investita dai mutamenti, una borghesia africana nascente, l’arrivo della modernità e la contraddizione tra voglia di occidente e modernità e rispetto delle tradizioni locali .

 

 ECCO ALCUNE ALTRE SUE FOTO  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da vari siti web – impaginaz. T.K.

 

CIAO DA TONY KOSPAN

Pubblicato 31 Maggio 2009 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI