Archivio per l'etichetta ‘WILLIAM BUTLER YEATS’
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Il pensiero è ribelle:
impossibile impedirgli di correr dove vuole.
– François Mauriac –


Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
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SE AVESSI IL DRAPPO
William Butler Yeats
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell’oro, dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
Tamara de Lempicka
Guarda che luna – Buscaglione (live)
da Orso Tony
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia,
che ci riporta al tema dell’amore che va oltre il tempo,
(benché non corrisposto)
è stata amata da molti, tra cui Montale e Branduardi*,
ed è tuttora amata da moltissimi.
*Branduardi l’ha cantata e dopo potremo ascoltarla in video
E’ considerata un capolavoro ed il titolo originale è
WEN YOU ARE OLD
QUANDO TU SARAI VECCHIA
– YEATS –
POESIA D’AMORE SUBLIME
a cura di Tony Kospan
Stavolta preferisco che la leggiate prima,
che ne gustiate in pieno le emozioni che dà,
e poi ne approfondiremo diversi aspetti.
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QUANDO TU SARAI VECCHIA
William Butler Yeats
Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d’amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l’anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d’Amore dirai,
di come se ne volò via…
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.
E’ chiaro che Yeats con questa poesia
ha il coraggio di guardare all’amore…
in modo originale, ma nel contempo sublime,
immaginando la donna amata ormai anziana.
LA STORIA DI QUESTA POESIA
Wiiliam Butler Yeats – Dublino 13.6.1865 – Roquebrune-Cap-Martin 28.1.1939
Il poeta anglo-irlandese l’ha scritta
per l’attrice Maud Gonne, da lui amata per la tutta la vita,
che però non corrispose mai al suo amore.
Il poeta ne è consapevole ma con questi versi,
pur nel dolore,
mostra una grande capacità di amare…
una capacità che supera ogni limite…
perfino il non amore dell’amata.
Maud Gonne
L’ANALISI DELLA POESIA
Egli si rivolge alla donna amata prefigurandola
nel momento in cui, col tempo, sfiorita la sua bellezza,
ormai prevarranno le difficoltà fisiche…
e cioè nella vecchiaia.
La “vede” seduta accanto al fuoco
in una sorta di leggera sonnolenza
e spera che prenda un libro, proprio quel libro,
in cui ci sono le poesie che lui le ha dedicato.
Maud Gonne
Che lo legga lentamente
riandando con il pensiero ai suoi passati amori,
alcuni sinceri ed altri meno,
riscoprendo in lui
l’unico che l’amò davvero nella sua vera essenza,
adorandone lo spirito irrequieto e non solo la sua bellezza.
Yeats and Maud Gonne by Anne Marie ODriscoll
L’ultima parte ci riporta alla dolce atmosfera iniziale
e qui il poeta sogna che Lei nel riveder, triste,
le immagini degli amori passati,
che nulla le hanno lasciato,
tra le stelle ritrovi nascosto il volto del poeta che l’ha amata
al di sopra ed al di là di ogni cosa.
Ovviamente questa è solo la mia interpretazione
e sono curioso di leggere la vostra.
INFINE LA POESIA IN… VIDEO
Ma non è un video in cui si ascolta un fine dicitore che la legge,
ma, cliccando qui giù, possiamo ascoltarla cantata da Branduardi
Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

J.W. Waterhouse – Lady of Shalott
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Il grande poeta
In questo suo brano
una simpatica analisi, del tutto fantasy,
su fate e folletti.

FATE E FOLLETTI
William Butler Yeats






La parola irlandese per fata è sheehogue (sidheog), diminutivo di “shee” in banshee.
Le fate sono deenee shee (daoine sidhe), che vuol dire popolo fatato.
Chi sono?
“Angeli caduti in peccato, non buoni abbastanza per essere salvati, né cattivi al punto da essere dannati”, dice la tradizione popolare.
.
.
.
“Gli dei della terra”, dice il libro di Armagh. “Gli dei dell’Irlanda pagana”, dicono gli studiosi delle antiche tradizioni irlandesi, “i Tuatha De Danann, che, non più venerati e alimentati con offerte, sono andati rimpicciolendosi nell’immaginazione popolare e sono ora alti solo poche spanne”. […]

D’altra parte esistono molti aspetti che inducono a ritener i folletti angeli caduti.
Ne sono dimostrazione la natura di questi esseri, la loro estrosità, il loro modo di essere buoni con i buoni e cattivi con i cattivi, i loro mille tratti incantevoli uniti alla mancanza di senso di responsabilità – all’instabilità di carattere.
Creature così suscettibili che bisogna assolutamente evitare di parlarne spesso, e che non possono essere nominate altro che come i “signori”, o daoine maithe, che significa “buon popolo”, e tuttavia così facili da compiacere, che faranno ogni cosa per tenere lontano da voi la sfortuna se solo lasciate per loro un po’ di latte sul davanzale della finestra durante la notte.
Tutto sommato, la credenza popolare dice quanto di essi è possibile sapere quando racconta come caddero in peccato e tuttavia non furono dannati, poiché il male compiuto era del tutto privo di malizia. [….]
Forse queste creature del capriccio sono anime umane alla prova.
Non pensate che i folletti siano sempre piccoli.
Ogni cosa è mutevole in loro, anche la grandezza.
Sembra che assumano ogni dimensione o forma desiderata.
Le loro principali occupazioni sono far festa, lottare, fare all’amore e suonare la musica più bella.

C’è solamente una persona industriosa in mezzo a loro, il leprecano, il calzolaio fatato.
Forse i folletti consumano le scarpe a forza di ballare. […]
Quando sono allegri, cantano.
Molte sventurate fanciulle li hanno sentiti e, per amore di quel canto, si sono consumate di dolore e sono morte.
Molte delle vecchie melodie irlandesi sono semplicemente le loro musiche, afferrate da orecchie indiscrete.[…]
Carolan, l’ultimo dei bardi irlandesi, dormì su una fortezza e per sempre, da allora, le melodie incantate si ripeterono nella sua mente e fecero di lui quel grande uomo che fu.
Muoiono forse?
Blake vide il funerale di un folletto… ma in Irlanda diciamo che sono immortali.
da “Fiabe Irlandesi” di William Butler Yeats
Impaginazione T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Mi piace Caricamento...
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Il pensiero è ribelle:
impossibile impedirgli di correr dove vuole.
– François Mauriac –


Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
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SE AVESSI IL DRAPPO
William Butler Yeats
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell’oro, dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
Tamara de Lempicka
Guarda che luna – Buscaglione (live)
da Orso Tony
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Questa poesia,
che ci riporta al tema dell’amore che va oltre il tempo,
(benché non corrisposto)
è stata amata da molti, tra cui Montale e Branduardi*,
ed è tuttora amata da moltissimi.
*Branduardi l’ha cantata e dopo potremo ascoltarla in video
E’ considerata un capolavoro ed il titolo originale è
WEN YOU ARE OLD
QUANDO TU SARAI VECCHIA
– YEATS –
POESIA D’AMORE SUBLIME
a cura di Tony Kospan
Stavolta preferisco che la leggiate prima,
che ne gustiate in pieno le emozioni che dà,
e poi ne approfondiremo diversi aspetti.
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QUANDO TU SARAI VECCHIA
William Butler Yeats
Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d’amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l’anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d’Amore dirai,
di come se ne volò via…
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.
E’ chiaro che Yeats con questa poesia
ha il coraggio di guardare all’amore…
in modo originale, ma nel contempo sublime,
immaginando la donna amata ormai anziana.
LA STORIA DI QUESTA POESIA
Wiiliam Butler Yeats – Dublino 13.6.1865 – Roquebrune-Cap-Martin 28.1.1939
Il poeta anglo-irlandese l’ha scritta
per l’attrice Maud Gonne, da lui amata per la tutta la vita,
che però non corrispose mai al suo amore.
Il poeta ne è consapevole ma con questi versi,
pur nel dolore,
mostra una grande capacità di amare…
una capacità che supera ogni limite…
perfino il non amore dell’amata.
Maud Gonne
L’ANALISI DELLA POESIA
Egli si rivolge alla donna amata prefigurandola
nel momento in cui, col tempo, sfiorita la sua bellezza,
ormai prevarranno le difficoltà fisiche…
e cioè nella vecchiaia.
La “vede” seduta accanto al fuoco
in una sorta di leggera sonnolenza
e spera che prenda un libro, proprio quel libro,
in cui ci sono le poesie che lui le ha dedicato.
Maud Gonne
Che lo legga lentamente
riandando con il pensiero ai suoi passati amori,
alcuni sinceri ed altri meno,
riscoprendo in lui
l’unico che l’amò davvero nella sua vera essenza,
adorandone lo spirito irrequieto e non solo la sua bellezza.
Yeats and Maud Gonne by Anne Marie ODriscoll
L’ultima parte ci riporta alla dolce atmosfera iniziale
e qui il poeta sogna che Lei nel riveder, triste,
le immagini degli amori passati,
che nulla le hanno lasciato,
tra le stelle ritrovi nascosto il volto del poeta che l’ha amata
al di sopra ed al di là di ogni cosa.
Ovviamente questa è solo la mia interpretazione
e sono curioso di leggere la vostra.
INFINE LA POESIA IN… VIDEO
Ma non è un video in cui si ascolta un fine dicitore che la legge,
ma, cliccando qui giù, possiamo ascoltarla cantata da Branduardi
Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE

J.W. Waterhouse – Lady of Shalott
Mi piace:
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Il grande poeta
In questo suo brano
una simpatica analisi, del tutto fantasy,
su fate e folletti.

FATE E FOLLETTI
William Butler Yeats






La parola irlandese per fata è sheehogue (sidheog), diminutivo di “shee” in banshee.
Le fate sono deenee shee (daoine sidhe), che vuol dire popolo fatato.
Chi sono?
“Angeli caduti in peccato, non buoni abbastanza per essere salvati, né cattivi al punto da essere dannati”, dice la tradizione popolare.
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“Gli dei della terra”, dice il libro di Armagh. “Gli dei dell’Irlanda pagana”, dicono gli studiosi delle antiche tradizioni irlandesi, “i Tuatha De Danann, che, non più venerati e alimentati con offerte, sono andati rimpicciolendosi nell’immaginazione popolare e sono ora alti solo poche spanne”. […]

D’altra parte esistono molti aspetti che inducono a ritener i folletti angeli caduti.
Ne sono dimostrazione la natura di questi esseri, la loro estrosità, il loro modo di essere buoni con i buoni e cattivi con i cattivi, i loro mille tratti incantevoli uniti alla mancanza di senso di responsabilità – all’instabilità di carattere.
Creature così suscettibili che bisogna assolutamente evitare di parlarne spesso, e che non possono essere nominate altro che come i “signori”, o daoine maithe, che significa “buon popolo”, e tuttavia così facili da compiacere, che faranno ogni cosa per tenere lontano da voi la sfortuna se solo lasciate per loro un po’ di latte sul davanzale della finestra durante la notte.
Tutto sommato, la credenza popolare dice quanto di essi è possibile sapere quando racconta come caddero in peccato e tuttavia non furono dannati, poiché il male compiuto era del tutto privo di malizia. [….]
Forse queste creature del capriccio sono anime umane alla prova.
Non pensate che i folletti siano sempre piccoli.
Ogni cosa è mutevole in loro, anche la grandezza.
Sembra che assumano ogni dimensione o forma desiderata.
Le loro principali occupazioni sono far festa, lottare, fare all’amore e suonare la musica più bella.

C’è solamente una persona industriosa in mezzo a loro, il leprecano, il calzolaio fatato.
Forse i folletti consumano le scarpe a forza di ballare. […]
Quando sono allegri, cantano.
Molte sventurate fanciulle li hanno sentiti e, per amore di quel canto, si sono consumate di dolore e sono morte.
Molte delle vecchie melodie irlandesi sono semplicemente le loro musiche, afferrate da orecchie indiscrete.[…]
Carolan, l’ultimo dei bardi irlandesi, dormì su una fortezza e per sempre, da allora, le melodie incantate si ripeterono nella sua mente e fecero di lui quel grande uomo che fu.
Muoiono forse?
Blake vide il funerale di un folletto… ma in Irlanda diciamo che sono immortali.
da “Fiabe Irlandesi” di William Butler Yeats
Impaginazione T.K.
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Questa poesia,
che ci riporta al tema dell’amore che va oltre il tempo,
(benché non corrisposto)
è stata amata da molti, tra cui Montale e Branduardi,
ed è tuttora amata da moltissimi…
E’ considerata un capolavoro ed il titolo originale è
WEN YOU ARE OLD
J.W. Waterhouse – Lady of Shalott
QUANDO TU SARAI VECCHIA
– YEATS –
POESIA D'AMORE SUBLIME
a cura di Tony Kospan
Stavolta preferisco che la leggiate,
e che ne gustiate in pieno le emozioni che dà,
prima di approfondirne diversi aspetti.
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QUANDO TU SARAI VECCHIA
William Butler Yeats
Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d’amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l’anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d’Amore dirai,
di come se ne volò via…
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.
E’ chiaro che Yeats con questa poesia
ha il coraggio di guardare all’amore…
in modo originale, ma nel contempo sublime,
immaginando la donna amata ormai anziana.
LA STORIA DI QUESTA POESIA
Wiiliam Butler Yeats – Dublino 13.6.1865 – Roquebrune-Cap-Martin 28.1.1939
Il poeta anglo-irlandese l'ha scritta
per l’attrice Maud Gonne, da lui amata per la tutta la vita,
che però non corrispose mai al suo amore.
Il poeta ne è consapevole ma con questi versi,
pur nel dolore,
mostra una grande capacità di amare…
una capacità che supera ogni limite…
perfino il non amore dell'amata.
Maud Gonne
L’ANALISI DELLA POESIA
Egli si rivolge alla donna amata prefigurandola
nel momento in cui, col tempo, sfiorita la sua bellezza,
ormai prevarranno le difficoltà fisiche…
e cioè nella vecchiaia.
La “vede” seduta accanto al fuoco
in una sorta di leggera sonnolenza
e spera che prenda un libro, proprio quel libro,
in cui ci sono le poesie che lui le ha dedicato.
Maud Gonne
Che lo legga lentamente
riandando con il pensiero ai suoi passati amori,
alcuni sinceri ed altri meno,
riscoprendo in lui
l’unico che l’amò davvero nella sua vera essenza,
adorandone lo spirito irrequieto e non solo la sua bellezza.
Yeats and Maud Gonne by Anne Marie ODriscoll
L’ultima parte ci riporta alla dolce atmosfera iniziale
e qui il poeta sogna che Lei nel riveder, triste,
le immagini degli amori passati,
che nulla le hanno lasciato,
tra le stelle ritrovi nascosto il volto del poeta che l’ha amata
al di sopra ed al di là di ogni cosa.
Ovviamente questa è solo la mia interpretazione
e sono curioso di leggere la vostra.
INFINE LA POESIA IN… VIDEO
Ma non è un video in cui si ascolta un fine dicitore che la legge,
bensì… cliccando qui giù, possiamo ascoltarla cantata da Branduardi
Ciao da Tony Kospan
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Una simpatica analisi… del tutto fantasy…
del grande poeta e scrittore…

FATE E FOLLETTI
William Butler Yeats



La parola irlandese per fata è sheehogue (sidheog), diminutivo di “shee” in banshee.
Le fate sono deenee shee (daoine sidhe), che vuol dire popolo fatato.
Chi sono?
“Angeli caduti in peccato, non buoni abbastanza per essere salvati, né cattivi al punto da essere dannati”, dice la tradizione popolare.
.
.
.
“Gli dei della terra”, dice il libro di Armagh. “Gli dei dell'Irlanda pagana”, dicono gli studiosi delle antiche tradizioni irlandesi, “i Tuatha De Danann, che, non più venerati e alimentati con offerte, sono andati rimpicciolendosi nell'immaginazione popolare e sono ora alti solo poche spanne”. […]

D'altra parte esistono molti aspetti che inducono a ritener i folletti angeli caduti.
Ne sono dimostrazione la natura di questi esseri, la loro estrosità, il loro modo di essere buoni con i buoni e cattivi con i cattivi, i loro mille tratti incantevoli uniti alla mancanza di senso di responsabilità – all'instabilità di carattere.
Creature così suscettibili che bisogna assolutamente evitare di parlarne spesso, e che non possono essere nominate altro che come i “signori”, o daoine maithe, che significa “buon popolo”, e tuttavia così facili da compiacere, che faranno ogni cosa per tenere lontano da voi la sfortuna se solo lasciate per loro un po' di latte sul davanzale della finestra durante la notte.
Tutto sommato, la credenza popolare dice quanto di essi è possibile sapere quando racconta come caddero in peccato e tuttavia non furono dannati, poiché il male compiuto era del tutto privo di malizia. [….]
Forse queste creature del capriccio sono anime umane alla prova.
Non pensate che i folletti siano sempre piccoli.
Ogni cosa è mutevole in loro, anche la grandezza.
Sembra che assumano ogni dimensione o forma desiderata.
Le loro principali occupazioni sono far festa, lottare, fare all'amore e suonare la musica più bella.

C'è solamente una persona industriosa in mezzo a loro, il leprecano, il calzolaio fatato.
Forse i folletti consumano le scarpe a forza di ballare. […]
Quando sono allegri, cantano.
Molte sventurate fanciulle li hanno sentiti e, per amore di quel canto, si sono consumate di dolore e sono morte.
Molte delle vecchie melodie irlandesi sono semplicemente le loro musiche, afferrate da orecchie indiscrete.[…]
Carolan, l'ultimo dei bardi irlandesi, dormì su una fortezza e per sempre, da allora, le melodie incantate si ripeterono nella sua mente e fecero di lui quel grande uomo che fu.
Muoiono forse?
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Voglio essere ciò che cerchi,
ciò che desideri,
ciò che ti fa sentire vivo,
mai ciò che ti serve per sopravvivere
– Simona Barè Neighbors –







Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
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William Butler Yeats
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
intessuto dell’oro, dell’argento e della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto i sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
Tamara de Lempicka

Guarda che luna – Fred Buscaglione (live)
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che ci riporta al tema dell’amore che va oltre il tempo,
(benché non corrisposto)
è stata amata da molti, tra cui Montale e Branduardi,
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a cura di Tony Kospan
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e che ne gustiate in pieno le emozioni che dà,
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col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
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E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d’amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l’anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d’Amore dirai,
di come se ne volò via…
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.
E’ chiaro che Yeats con questa poesia
ha il coraggio di guardare all’amore…
in modo originale, ma nel contempo sublime,
immaginando la donna amata ormai anziana.
LA STORIA DI QUESTA POESIA
Wiiliam Butler Yeats – Dublino 13.6.1865 – Roquebrune-Cap-Martin 28.1.1939
Il poeta anglo-irlandese l'ha scritta
per l’attrice Maud Gonne, da lui amata per la tutta la vita,
che però non corrispose mai al suo amore.
Il poeta ne è consapevole ma con questi versi,
pur nel dolore,
mostra una grande capacità di amare…
una capacità che supera ogni limite…
perfino il non amore dell'amata.
Maud Gonne
L’ANALISI DELLA POESIA
Egli si rivolge alla donna amata prefigurandola
nel momento in cui, col tempo, sfiorita la sua bellezza,
ormai prevarranno le difficoltà fisiche…
e cioè nella vecchiaia.
La “vede” seduta accanto al fuoco
in una sorta di leggera sonnolenza
e spera che prenda un libro, proprio quel libro,
in cui ci sono le poesie che lui le ha dedicato.
Maud Gonne
Che lo legga lentamente
riandando con il pensiero ai suoi passati amori,
alcuni sinceri ed altri meno,
riscoprendo in lui
l’unico che l’amò davvero nella sua vera essenza,
adorandone lo spirito irrequieto e non solo la sua bellezza.
Yeats and Maud Gonne by Anne Marie ODriscoll
L’ultima parte ci riporta alla dolce atmosfera iniziale
e qui il poeta sogna che Lei nel riveder, triste,
le immagini degli amori passati,
che nulla le hanno lasciato,
tra le stelle ritrovi nascosto il volto del poeta che l’ha amata
al di sopra ed al di là di ogni cosa.
Ovviamente questa è solo la mia interpretazione
e sono curioso di leggere la vostra.
INFINE LA POESIA IN… VIDEO
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