Archivio per l'etichetta ‘umberto boccioni’
Come accennavamo nel primo post dedicato al
la corrente si estende in tutte le discipline artistiche.
Iniziamo da quella principale… la pittura,
che ebbe anch’essa un suo manifesto,
anzi, più manifesti.
Carrà – Il cavaliere rosso
LA PITTURA FUTURISTA
MANIFESTO E CARATTERISTICHE
Il primo, dell’11 febbraio 1910, fu redatto da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla che poi furono tra i più grandi pittori futuristi.
Ecco sulla pittura, certo la regina delle arti futuriste, quanto a numero ed importanza di opere, qual è il programma che i manifesti annunciano:
un assoluto rifiuto del tradizionale modo di dipingere per giungere ad un ampio rinnovamento sia mediante nuove tecniche (come ad esempio il collage molto usato ad es. dal Boccioni), che con l’esaltazione del movimento, delle macchine e della modernità in genere.
Balla – Trasformazione forma spirito
Leggiamo però proprio su questo aspetto un significativo passo del manifesto del 1911:
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono.
Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari.”
Il tutto, per la “filosofia” della corrente, deve avvenire nell’ambito di una ricerca che anticipi il futuro.
In verità la nascente pittura futurista risente molto di quella della corrente cubista, anch’essa nata anch’essa Parigi (Mont Martre) solo 2 anni prima (1907).
Luigi Russolo – La rivolta – 1911
Ma mentre Il cubismo scompone un oggetto e poi lo ricompone in una nuova forma o prospetto il futurismo interseca diverse cose tra loro.
Inoltre mentre il tempo nel cubismo è statico nel futurismo è accelerato… veloce.
Per chi pattina sul ghiaccio sottile, la sicurezza è nella velocità.
Ralph Waldo Emerson
Ed è proprio la velocità… simbolo della modernità… il principale carattere che gli artisti vogliono dare alle loro opere.
Come?
Boccioni – La città che sale – (New York – Museum of Modern Art)
“Nei quadri futuristi, la velocità si traduceva in linee di forza rette che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto che correva a grande velocità.
Mentre in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in sequenza tra loro.
Così che le innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro non appartengono a più persone, ma sempre alla stessa bambina vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»).”
Balla – Bambina che corre sul balcone
LA STORIA DELLA PITTURA FUTURISTA
(ed in buona sostanza di tutta la corrente)
La prima mostra si tenne nel 1912 sempre a Parigi… all’epoca capitale mondiale di tutte le avanguardie.
L’attività del gruppo dei pittori futuristi aveva però la sede a Milano.
La mostra evidenziò la necessità di uniformare le diverse tecniche e tematiche dei vari artisti… che decisero di accogliere in parte la tecnica di scomposizione del cubismo per poter meglio rendere il movimento dei corpi e degli oggetti.
Non più, dunque, precisione di prospettiva e di proporzioni del soggetto dipinto ma l’esigenza di giungere a dare, mediante sequenze di parti ripetute e l’accavallamento o la separazione degli spazi, la percezione del movimento.
La pittura futurista così come fu influenzata da altre avanguardie ebbe a sua volta molta influenza sulle altre correnti artistiche contemporanee…
All’estero ebbe molti seguaci soprattutto in Russia.
Natalija Gončarova – Il ciclista
IL SECONDO FUTURISMO
A seguito della morte di Boccioni nel 1916 ed il distacco da parte di Carrà e Severini attratti dal cubismo il gruppo, insieme a nuovi artisti, si trasferì a Roma accanto a Marinetti fondatore del Futurismo.
Nasceva così nel 1918 il secondo futurismo che ebbe 2 fasi… la prima legata al postcubismo ed al costruttivismo e la seconda al surrealismo.
La novità artistica più importante di questa fase è senz’altro l’Aeropittura.

Tullio Crali
Il gruppo all’arrivo del fascismo si divise tra fautori ed oppositori ma la maggior parte aderì (ricevendone favori) anche se poi i gerarchi trattarono sempre il futurismo con sufficienza.
Pian piano il Futurismo declinò… ma pur senza assurgere ai vertici artistici iniziali ha vissuto alterne vicende ed in realtà non è mai davvero scomparso.
Per gli autori che ancor oggi si ispirano al futurismo si parla di Terzo Futurismo.

Enzo Benedetto – Ciclista – 1926
I PIU’ NOTI DIPINTI FUTURISTI
Osserviamo ora alcune tra le opere più importanti dei più famosi pittori della corrente.
GINO SEVERINI
Ballerina blu
Geroglifico dinamico del Bal Tabarin – 1912 – Metropolitan Museum (New York)
Il treno blindato – 1915 – collezione Zeisler, New York
GIACOMO BALLA
Rondini in volo – 1913 – New York – Museum of Modern Art
Dinamismo di unc ane al guinzaglio – 1912 – Albright-Knox Art Gallery (Buffalo)
CARLO CARRA’
Funerali dell’anarchico Galli (1911)
Lo spirito del cavaliere occidentale
UMBERTO BOCCIONI
Pessimismo e ottimismo – 1923
Visioni simultanee

La risata – 1911

I rumori della strada invadono la casa – 1911
FINE II PARTE
Copyright Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
Il post proseguirà affrontando l’esame delle altre espressioni artistiche futuriste.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE del post
relativa alla nascita della corrente
ed al manifesto fondante del Futurismo
può cliccare qui giù.
IL MONDO DELL’ARTE E DEGLI ARTISTI
NEL GRUPPO DI FB
,
,
,
Gino Severini – La ballerina
Mi piace:
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Nonostante la sua breve vita,
Boccioni è stato uno dei più geniali esponenti del Futurismo
e senz’altro il più grande scultore di quella corrente.
BREVE BIOGRAFIA
Dopo iniziali esperienze pittoriche nell’ambito della pittura verista del primo Balla si avvicina alle tematiche della corrente “divisionista” di cui Pellizza da Volpedo era il massimo esponente in Italia.
In questo periodo si evidenzia la sua ricerca psicologica.
Nel 1910 incontra Marinetti e si avvicina subito al Futurismo (unica corrente artistica italiana nata tra le tante avanguardie del primo ‘900 su cui cadono insieme molte luci ma anche molte ombre) sposandone subito tutte le idee guida.
Dinamismo di un ciclista – 1913
Ne diviene ben presto anche il teorico scrivendo il Manifesto della Scultura Futurista.
Ritratto antigrazioso della madre (scultura)
Nel contempo si afferma come uno dei più grandi pittori e certamente eccelle per le più belle sculture futuriste soprattutto per la sua capacità di “realizzare” quel “dinamismo” che era una delle principali caratteristiche della corrente.
Forme uniche nella continuità dello spazio
La genialità dei suoi dipinti e delle sue sculture lo rende ben presto anche l’artista italiano più famoso dell’epoca.
(Reggio Calabria 19.10.1882 – Chievo 17.8.1916)
Poi la decisione di partecipare alla I guerra mondiale (quasi una festa nella visione futurista) sarà la causa della sua morte anche se solo per motivi accidentali (caduta da cavallo).
Stati d’animo II – Gli addii – 1911
L’Italia in quel momento perde così uno dei suoi artisti più grandi che avrebbe potuto donarci ancora tantissimi capolavori.
ALTRI DIPINTI
Autoritratto
Il romanzo di una cucitrice
Due amiche
Visioni simultanee – 1912
La risata
DESCRIZIONE DELLA SUA SCULTURA PIU’ NOTA
Questa scultura è stata riportata nella moneta da 20 cent. di euro
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
VIVER L’ARTE.. INSIEME
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Nonostante la sua breve vita,
Boccioni è stato uno dei più geniali esponenti del Futurismo
e senz’altro il più grande scultore di quella corrente.
BREVE BIOGRAFIA
Dopo iniziali esperienze pittoriche nell’ambito della pittura verista del primo Balla si avvicina alle tematiche della corrente “divisionista” di cui Pellizza da Volpedo era il massimo esponente in Italia.
In questo periodo si evidenzia la sua ricerca psicologica.
Nel 1910 incontra Marinetti e si avvicina subito al Futurismo (unica corrente artistica italiana nata tra le tante avanguardie del primo ‘900 su cui cadono insieme molte luci ma anche molte ombre) sposandone subito tutte le idee guida.
Dinamismo di un ciclista – 1913
Ne diviene ben presto anche il teorico scrivendo il Manifesto della Scultura Futurista.
Ritratto antigrazioso della madre (scultura)
Nel contempo si afferma come uno dei più grandi pittori e certamente eccelle per le più belle sculture futuriste soprattutto per la sua capacità di “realizzare” quel “dinamismo” che era una delle principali caratteristiche della corrente.
Forme uniche nella continuità dello spazio
La genialità dei suoi dipinti e delle sue sculture lo rende ben presto anche l’artista italiano più famoso dell’epoca.
(Reggio Calabria 19.10.1882 – Chievo 17.8.1916)
Poi la decisione di partecipare alla I guerra mondiale (quasi una festa nella visione futurista) sarà la causa della sua morte anche se solo per motivi accidentali (caduta da cavallo).
Stati d’animo II – Gli addii – 1911
L’Italia in quel momento perde così uno dei suoi artisti più grandi che avrebbe potuto donarci ancora tantissimi capolavori.
ALTRI DIPINTI
Autoritratto
Il romanzo di una cucitrice
Due amiche
Visioni simultanee – 1912
La risata
DESCRIZIONE DELLA SUA SCULTURA PIU’ NOTA
Questa scultura è stata riportata nella moneta da 20 cent. di euro
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
VIVER L’ARTE.. INSIEME
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Dopo aver parlato della nascita del Futurismo (I) e della Pittura Futurista (II)
proseguiamo la conoscenza, sintetica ma non sommaria,
di questa unica corrente italiana d’avanguardia dei primi del ‘900,
parlando ora delle modalità in cui essa si manifestò nella Scultura.
LA SCULTURA FUTURISTA
– MANIFESTO ANALISI ED OPERE – (III)
a cura di Tony Kospan
Anche la scultura si rifà ovviamente alla “filosofia” futurista… e bisogna dire che raggiunge sovente notevoli ed originali risultati caratterizzati anche da grande valore artistico.
Pure in questo campo uno dei massimi esponenti è il Boccioni, non solo in quanto autore nel 1912 del “Manifesto tecnico sulla scultura futurista” (che leggeremo tra poco), ma anche perché con le sue opere effettua sperimentazioni di dinamismo e simultaneità apparentemente “impossibili”… se pensiamo che ci riferiamo ad un oggetto… fermo.
Boccioni, considerato quasi unanimemente il più grande artista del Futurismo, nonostante la prematura scomparsa, merita, per le sue qualità, un post tutto per sè che pubblicherò più avanti.

IL MANIFESTO DELLA SCULTURA FUTURISTA
Umberto Boccioni
1. Proclamare che la scultura si prefigge la ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che determinano le forme, non il loro valore figurativo.
2. Abolire in scultura come in qualsiasi altra arte il sublime tradizionale dei soggetti.
3. Negare alla scultura qualsiasi scopo di costruzione episodica veristica, ma affermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà per tornare agli elementi essenziali della sensibilità plastica.
Quindi percependo i corpi e le loro parti come zone plastiche, avremo in una composizione scultoria futurista, piani di legno o di metallo, immobili o meccanicamente mobili, per un oggetto, forme sferiche pelose per i capelli, semicerchi di vetro per un vaso, fili di ferro e reticolati per un piano atmosferico, ecc.
4. Distruggere la nobiltà tutta letteraria e tradizionale del marmo e del bronzo. Negare l’esclusività di una materia per la intera costruzione d’un insieme scultorio. Affermare che anche venti materie diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell’emozione plastica.
Ne enumeriamo alcune: vetro, legno, cartone, ferro, cemento, crine, cuoio, stoffa, specchi, luce elettrica, ecc. ecc.
5. Proclamare che nell’intersecazione dei piani di un libro con gli angoli d’una tavola, nelle rette di un fiammifero, nel telaio di una finestra, v’è più verità che in tutti i grovigli di muscoli, in tutti i seni e in tutte le natiche di eroi o di veneri che ispirano la moderna idiozia scultoria.
6. Che solo una modernissima scelta di soggetti potrà portare alla scoperta di nuove idee plastiche.
7. Che la linea retta è il solo mezzo che possa condurre alla verginità primitiva di una nuova costruzione architettonica delle masse o zone scultorie.
8. Che non vi può essere rinnovamento se non attraverso la scultura d’ambiente, perché con essa la plastica si svilupperà, prolungandosi potrà modellare l’atmosfera che circonda le cose.
9. La cosa che si crea non è che il ponte tra l’infinito plastico esteriore e l’infinito plastico interiore, quindi gli oggetti non finiscono mai e si intersecano con infinite combinazioni di simpatia e urti di avversione.
10. Bisogna distruggere il nudo sistematico, il concetto tradizionale della statua e del monumento!
11. Rifiutare coraggiosamente qualsiasi lavoro, a qualsiasi prezzo, che non abbia in sé una pura costruzione di elementi plastici completamente rinnovati.

Boccioni – Costruzione dinamica di un galoppo
BREVE ANALISI DELLA SCULTURA FUTURISTA
Dunque in che modo è possibile prolungare gli oggetti nello spazio e dar a loro il senso del movimento?
Ce lo spiega lo stesso Boccioni…
“La nuova plastica sarà dunque la traduzione nel gesso, nel bronzo, nel vetro e in qualsiasi altra materia dei piani atmosferici che legano e intersecano le cose.”
L’intento è quindi quello di raggiungere una sintesi plastica tra figura scolpita e lo spazio in cui è inserita.
Qui sotto possiamo osservare come il Boccioni realizza quanto affermato in teoria…

Boccioni – Forme uniche nella continuità dello spazio
Si tratta di un’opera famosissima, che possiamo anche osservare guardando una nostra moneta da 20 cent. di euro.
Un’altra importante, e nuova, caratteristica fu poi l’uso di più materiali nella creazione di un’opera….
Questo aspetto fu ancor più esaltato, nei periodi successivi, sia dal Balla che dal Depero che arrivarono perfino a creare opere… “mobili”!

La più famosa scultura di Boccioni (e del Futurismo) vista da diverse angolazioni
SCULTURE FUTURISTE
Non sono stati molti gli artisti futuristi che hanno lasciato un segno anche nella scultura, a parte Boccioni e, in parte, Balla e Depero.
Le opere del primo futurismo in verità, anche per la sua breve durata, in ogni caso non furono molte se a noi ne sono giunte così poche.
Quelle che ora vedremo, e che sono il risultato delle mie ricerche, penso che ci possano consentire comunque d’aver una buona conoscenza, anche visiva, di cosa sia stata e quali caratteristiche abbia avuto, in concreto, la scultura futurista.
Eccole…

Boccioni – Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912-13)

Boccioni – Antigrazioso ritratto della madre

Boccioni – Dinamismo di cavallo in corsa e case – 1914-15.
.
.

Balla

Balla – Linee – forza del pugno di Boccioni

Balla

Depero – Scultura per pubblicità

Depero – Pupazzo
Tony Kospan
F I N E
Seguirà l’analisi delle altre espressioni artistiche futuriste. T. K.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE
relativa alla nascita della corrente ed al
può cliccare qui giù.
Chi desiderasse conoscere la II PARTE relativa alla
può cliccare qui giù…

IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE


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Come accennavamo nel primo post dedicato al
la corrente si estende in tutte le discipline artistiche.
Iniziamo da quella principale… la pittura,
che ebbe anch’essa un suo manifesto,
anzi, più manifesti.
Carrà – Il cavaliere rosso
LA PITTURA FUTURISTA
MANIFESTO E CARATTERISTICHE
Il primo, dell’11 febbraio 1910, fu redatto da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla che poi furono tra i più grandi pittori futuristi.
Ecco sulla pittura, certo la regina delle arti futuriste, quanto a numero ed importanza di opere, qual è il programma che i manifesti annunciano:
un assoluto rifiuto del tradizionale modo di dipingere per giungere ad un ampio rinnovamento sia mediante nuove tecniche (come ad esempio il collage molto usato ad es. dal Boccioni), che con l’esaltazione del movimento, delle macchine e della modernità in genere.
Balla – Trasformazione forma spirito
Leggiamo però proprio su questo aspetto un significativo passo del manifesto del 1911:
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono.
Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari.”
Il tutto, per la “filosofia” della corrente, deve avvenire nell’ambito di una ricerca che anticipi il futuro.
In verità la nascente pittura futurista risente molto di quella della corrente cubista, anch’essa nata anch’essa Parigi (Mont Martre) solo 2 anni prima (1907).
Luigi Russolo – La rivolta – 1911
Ma mentre Il cubismo scompone un oggetto e poi lo ricompone in una nuova forma o prospetto il futurismo interseca diverse cose tra loro.
Inoltre mentre il tempo nel cubismo è statico nel futurismo è accelerato… veloce.
Per chi pattina sul ghiaccio sottile, la sicurezza è nella velocità.
Ralph Waldo Emerson
Ed è proprio la velocità… simbolo della modernità… il principale carattere che gli artisti vogliono dare alle loro opere.
Come?
Boccioni – La città che sale – (New York – Museum of Modern Art)
“Nei quadri futuristi, la velocità si traduceva in linee di forza rette che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto che correva a grande velocità.
Mentre in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in sequenza tra loro.
Così che le innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro non appartengono a più persone, ma sempre alla stessa bambina vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»).”
Balla – Bambina che corre sul balcone
LA STORIA DELLA PITTURA FUTURISTA
(ed in buona sostanza di tutta la corrente)
La prima mostra si tenne nel 1912 sempre a Parigi… all’epoca capitale mondiale di tutte le avanguardie.
L’attività del gruppo dei pittori futuristi aveva però la sede a Milano.
La mostra evidenziò la necessità di uniformare le diverse tecniche e tematiche dei vari artisti… che decisero di accogliere in parte la tecnica di scomposizione del cubismo per poter meglio rendere il movimento dei corpi e degli oggetti.
Non più, dunque, precisione di prospettiva e di proporzioni del soggetto dipinto ma l’esigenza di giungere a dare, mediante sequenze di parti ripetute e l’accavallamento o la separazione degli spazi, la percezione del movimento.
La pittura futurista così come fu influenzata da altre avanguardie ebbe a sua volta molta influenza sulle altre correnti artistiche contemporanee…
All’estero ebbe molti seguaci soprattutto in Russia.
Natalija Gončarova – Il ciclista
IL SECONDO FUTURISMO
A seguito della morte di Boccioni nel 1916 ed il distacco da parte di Carrà e Severini attratti dal cubismo il gruppo, insieme a nuovi artisti, si trasferì a Roma accanto a Marinetti fondatore del Futurismo.
Nasceva così nel 1918 il secondo futurismo che ebbe 2 fasi… la prima legata al postcubismo ed al costruttivismo e la seconda al surrealismo.
La novità artistica più importante di questa fase è senz’altro l’Aeropittura.

Tullio Crali
Il gruppo all’arrivo del fascismo si divise tra fautori ed oppositori ma la maggior parte aderì (ricevendone favori) anche se poi i gerarchi trattarono sempre il futurismo con sufficienza.
Pian piano il Futurismo declinò… ma pur senza assurgere ai vertici artistici iniziali ha vissuto alterne vicende ed in realtà non è mai davvero scomparso.
Per gli autori che ancor oggi si ispirano al futurismo si parla di Terzo Futurismo.

Enzo Benedetto – Ciclista – 1926
I PIU’ NOTI DIPINTI FUTURISTI
Osserviamo ora alcune tra le opere più importanti dei più famosi pittori della corrente.
GINO SEVERINI
Ballerina blu
Geroglifico dinamico del Bal Tabarin – 1912 – Metropolitan Museum (New York)
Il treno blindato – 1915 – collezione Zeisler, New York
GIACOMO BALLA
Rondini in volo – 1913 – New York – Museum of Modern Art
Dinamismo di unc ane al guinzaglio – 1912 – Albright-Knox Art Gallery (Buffalo)
CARLO CARRA’
Funerali dell’anarchico Galli (1911)
Lo spirito del cavaliere occidentale
UMBERTO BOCCIONI
Pessimismo e ottimismo – 1923
Visioni simultanee

La risata – 1911

I rumori della strada invadono la casa – 1911
FINE II PARTE
Copyright Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
Il post proseguirà affrontando l’esame delle altre espressioni artistiche futuriste.
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ed al manifesto fondante del Futurismo
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Gino Severini – La ballerina
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Nonostante la sua breve vita,
Boccioni è stato uno dei più geniali esponenti del Futurismo
e senz’altro il più grande scultore di quella corrente.
BREVE BIOGRAFIA
Dopo iniziali esperienze pittoriche nell’ambito della pittura verista del primo Balla si avvicina alle tematiche della corrente “divisionista” di cui Pellizza da Volpedo era il massimo esponente in Italia.
In questo periodo si evidenzia la sua ricerca psicologica.
Nel 1910 incontra Marinetti e si avvicina subito al Futurismo (unica corrente artistica italiana nata tra le tante avanguardie del primo ‘900 su cui cadono insieme molte luci ma anche molte ombre) sposandone subito tutte le idee guida.
Dinamismo di un ciclista – 1913
Ne diviene ben presto anche il teorico scrivendo il Manifesto della Scultura Futurista.
Ritratto antigrazioso della madre (scultura)
Nel contempo si afferma come uno dei più grandi pittori e certamente eccelle per le più belle sculture futuriste soprattutto per la sua capacità di “realizzare” quel “dinamismo” che era una delle principali caratteristiche della corrente.
Forme uniche nella continuità dello spazio
La genialità dei suoi dipinti e delle sue sculture lo rende ben presto anche l’artista italiano più famoso dell’epoca.
(Reggio Calabria 19.10.1882 – Chievo 17.8.1916)
Poi la decisione di partecipare alla I guerra mondiale (quasi una festa nella visione futurista) sarà la causa della sua morte anche se solo per motivi accidentali (caduta da cavallo).
Stati d’animo II – Gli addii – 1911
L’Italia in quel momento perde così uno dei suoi artisti più grandi che avrebbe potuto donarci ancora tantissimi capolavori.
ALTRI DIPINTI
Autoritratto
Il romanzo di una cucitrice
Due amiche
Visioni simultanee – 1912
La risata
DESCRIZIONE DELLA SUA SCULTURA PIU’ NOTA
Questa scultura è stata riportata nella moneta da 20 cent. di euro
Tony Kospan
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Dopo aver parlato della nascita del Futurismo (I) e della Pittura Futurista (II)
proseguiamo la conoscenza, sintetica ma non sommaria,
di questa unica corrente italiana d’avanguardia dei primi del ‘900,
parlando ora delle modalità in cui essa si manifestò nella Scultura.
LA SCULTURA FUTURISTA
– MANIFESTO ANALISI ED OPERE – (III)
a cura di Tony Kospan
Anche la scultura si rifà ovviamente alla “filosofia” futurista… e bisogna dire che raggiunge sovente notevoli ed originali risultati caratterizzati anche da grande valore artistico.
Pure in questo campo uno dei massimi esponenti è il Boccioni, non solo in quanto autore nel 1912 del “Manifesto tecnico sulla scultura futurista” (che leggeremo tra poco), ma anche perché con le sue opere effettua sperimentazioni di dinamismo e simultaneità apparentemente “impossibili”… se pensiamo che ci riferiamo ad un oggetto… fermo.
Boccioni, considerato quasi unanimemente il più grande artista del Futurismo, nonostante la prematura scomparsa, merita, per le sue qualità, un post tutto per sè che pubblicherò più avanti.

IL MANIFESTO DELLA SCULTURA FUTURISTA
Umberto Boccioni
1. Proclamare che la scultura si prefigge la ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che determinano le forme, non il loro valore figurativo.
2. Abolire in scultura come in qualsiasi altra arte il sublime tradizionale dei soggetti.
3. Negare alla scultura qualsiasi scopo di costruzione episodica veristica, ma affermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà per tornare agli elementi essenziali della sensibilità plastica.
Quindi percependo i corpi e le loro parti come zone plastiche, avremo in una composizione scultoria futurista, piani di legno o di metallo, immobili o meccanicamente mobili, per un oggetto, forme sferiche pelose per i capelli, semicerchi di vetro per un vaso, fili di ferro e reticolati per un piano atmosferico, ecc.
4. Distruggere la nobiltà tutta letteraria e tradizionale del marmo e del bronzo. Negare l’esclusività di una materia per la intera costruzione d’un insieme scultorio. Affermare che anche venti materie diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell’emozione plastica.
Ne enumeriamo alcune: vetro, legno, cartone, ferro, cemento, crine, cuoio, stoffa, specchi, luce elettrica, ecc. ecc.
5. Proclamare che nell’intersecazione dei piani di un libro con gli angoli d’una tavola, nelle rette di un fiammifero, nel telaio di una finestra, v’è più verità che in tutti i grovigli di muscoli, in tutti i seni e in tutte le natiche di eroi o di veneri che ispirano la moderna idiozia scultoria.
6. Che solo una modernissima scelta di soggetti potrà portare alla scoperta di nuove idee plastiche.
7. Che la linea retta è il solo mezzo che possa condurre alla verginità primitiva di una nuova costruzione architettonica delle masse o zone scultorie.
8. Che non vi può essere rinnovamento se non attraverso la scultura d’ambiente, perché con essa la plastica si svilupperà, prolungandosi potrà modellare l’atmosfera che circonda le cose.
9. La cosa che si crea non è che il ponte tra l’infinito plastico esteriore e l’infinito plastico interiore, quindi gli oggetti non finiscono mai e si intersecano con infinite combinazioni di simpatia e urti di avversione.
10. Bisogna distruggere il nudo sistematico, il concetto tradizionale della statua e del monumento!
11. Rifiutare coraggiosamente qualsiasi lavoro, a qualsiasi prezzo, che non abbia in sé una pura costruzione di elementi plastici completamente rinnovati.

Boccioni – Costruzione dinamica di un galoppo
BREVE ANALISI DELLA SCULTURA FUTURISTA
Dunque in che modo è possibile prolungare gli oggetti nello spazio e dar a loro il senso del movimento?
Ce lo spiega lo stesso Boccioni…
“La nuova plastica sarà dunque la traduzione nel gesso, nel bronzo, nel vetro e in qualsiasi altra materia dei piani atmosferici che legano e intersecano le cose.”
L’intento è quindi quello di raggiungere una sintesi plastica tra figura scolpita e lo spazio in cui è inserita.
Qui sotto possiamo osservare come il Boccioni realizza quanto affermato in teoria…

Boccioni – Forme uniche nella continuità dello spazio
Si tratta di un’opera famosissima, che possiamo anche osservare guardando una nostra moneta da 20 cent. di euro.
Un’altra importante, e nuova, caratteristica fu poi l’uso di più materiali nella creazione di un’opera….
Questo aspetto fu ancor più esaltato, nei periodi successivi, sia dal Balla che dal Depero che arrivarono perfino a creare opere… “mobili”!

La più famosa scultura di Boccioni (e del Futurismo) vista da diverse angolazioni
SCULTURE FUTURISTE
Non sono stati molti gli artisti futuristi che hanno lasciato un segno anche nella scultura, a parte Boccioni e, in parte, Balla e Depero.
Le opere del primo futurismo in verità, anche per la sua breve durata, in ogni caso non furono molte se a noi ne sono giunte così poche.
Quelle che ora vedremo, e che sono il risultato delle mie ricerche, penso che ci possano consentire comunque d’aver una buona conoscenza, anche visiva, di cosa sia stata e quali caratteristiche abbia avuto, in concreto, la scultura futurista.
Eccole…

Boccioni – Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912-13)

Boccioni – Antigrazioso ritratto della madre

Boccioni – Dinamismo di cavallo in corsa e case – 1914-15.
.
.

Balla

Balla – Linee – forza del pugno di Boccioni

Balla

Depero – Scultura per pubblicità

Depero – Pupazzo
Tony Kospan
F I N E
Seguirà l’analisi delle altre espressioni artistiche futuriste. T. K.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE
relativa alla nascita della corrente ed al
può cliccare qui giù.
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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE


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la corrente si estende in tutte le discipline artistiche.
Iniziamo da quella principale… la pittura,
che ebbe anch’essa un suo manifesto,
anzi, più manifesti.
Carrà – Il cavaliere rosso
LA PITTURA FUTURISTA
MANIFESTO E CARATTERISTICHE
Il primo, dell’11 febbraio 1910, fu redatto da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla che poi furono tra i più grandi pittori futuristi.
Ecco sulla pittura, certo la regina delle arti futuriste, quanto a numero ed importanza di opere, qual è il programma che i manifesti annunciano:
un assoluto rifiuto del tradizionale modo di dipingere per giungere ad un ampio rinnovamento sia mediante nuove tecniche (come ad esempio il collage molto usato ad es. dal Boccioni), che con l’esaltazione del movimento, delle macchine e della modernità in genere.
Balla – Trasformazione forma spirito
Leggiamo però proprio su questo aspetto un significativo passo del manifesto del 1911:
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono.
Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari.”
Il tutto, per la “filosofia” della corrente, deve avvenire nell’ambito di una ricerca che anticipi il futuro.
In verità la nascente pittura futurista risente molto di quella della corrente cubista, anch’essa nata anch’essa Parigi (Mont Martre) solo 2 anni prima (1907).
Luigi Russolo – La rivolta – 1911
Ma mentre Il cubismo scompone un oggetto e poi lo ricompone in una nuova forma o prospetto il futurismo interseca diverse cose tra loro.
Inoltre mentre il tempo nel cubismo è statico nel futurismo è accelerato… veloce.
Per chi pattina sul ghiaccio sottile, la sicurezza è nella velocità.
Ralph Waldo Emerson
Ed è proprio la velocità… simbolo della modernità… il principale carattere che gli artisti vogliono dare alle loro opere.
Come?
Boccioni – La città che sale – (New York – Museum of Modern Art)
“Nei quadri futuristi, la velocità si traduceva in linee di forza rette che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto che correva a grande velocità.
Mentre in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in sequenza tra loro.
Così che le innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro non appartengono a più persone, ma sempre alla stessa bambina vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»).”
Balla – Bambina che corre sul balcone
LA STORIA DELLA PITTURA FUTURISTA
(ed in buona sostanza di tutta la corrente)
La prima mostra si tenne nel 1912 sempre a Parigi… all’epoca capitale mondiale di tutte le avanguardie.
L’attività del gruppo dei pittori futuristi aveva però la sede a Milano.
La mostra evidenziò la necessità di uniformare le diverse tecniche e tematiche dei vari artisti… che decisero di accogliere in parte la tecnica di scomposizione del cubismo per poter meglio rendere il movimento dei corpi e degli oggetti.
Non più, dunque, precisione di prospettiva e di proporzioni del soggetto dipinto ma l’esigenza di giungere a dare, mediante sequenze di parti ripetute e l’accavallamento o la separazione degli spazi, la percezione del movimento.
La pittura futurista così come fu influenzata da altre avanguardie ebbe a sua volta molta influenza sulle altre correnti artistiche contemporanee…
All’estero ebbe molti seguaci soprattutto in Russia.
Natalija Gončarova – Il ciclista
IL SECONDO FUTURISMO
A seguito della morte di Boccioni nel 1916 ed il distacco da parte di Carrà e Severini attratti dal cubismo il gruppo, insieme a nuovi artisti, si trasferì a Roma accanto a Marinetti fondatore del Futurismo.
Nasceva così nel 1918 il secondo futurismo che ebbe 2 fasi… la prima legata al postcubismo ed al costruttivismo e la seconda al surrealismo.
La novità artistica più importante di questa fase è senz’altro l’Aeropittura.

Tullio Crali
Il gruppo all’arrivo del fascismo si divise tra fautori ed oppositori ma la maggior parte aderì (ricevendone favori) anche se poi i gerarchi trattarono sempre il futurismo con sufficienza.
Pian piano il Futurismo declinò… ma pur senza assurgere ai vertici artistici iniziali ha vissuto alterne vicende ed in realtà non è mai davvero scomparso.
Per gli autori che ancor oggi si ispirano al futurismo si parla di Terzo Futurismo.

Enzo Benedetto – Ciclista – 1926
I PIU’ NOTI DIPINTI FUTURISTI
Osserviamo ora alcune tra le opere più importanti dei più famosi pittori della corrente.
GINO SEVERINI
Ballerina blu
Geroglifico dinamico del Bal Tabarin – 1912 – Metropolitan Museum (New York)
Il treno blindato – 1915 – collezione Zeisler, New York
GIACOMO BALLA
Rondini in volo – 1913 – New York – Museum of Modern Art
Dinamismo di unc ane al guinzaglio – 1912 – Albright-Knox Art Gallery (Buffalo)
CARLO CARRA’
Funerali dell’anarchico Galli (1911)
Lo spirito del cavaliere occidentale
UMBERTO BOCCIONI
Pessimismo e ottimismo – 1923
Dinamismo di un ciclista

La risata – 1911

I rumori della strada invadono la casa – 1911
FINE II PARTE
Copyright Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
Il post proseguirà affrontando l’esame delle altre espressioni artistiche futuriste.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE del post
relativa alla nascita della corrente
ed al manifesto fondante del Futurismo
può cliccare qui giù.
IL MONDO DELL’ARTE E DEGLI ARTISTI
NEL GRUPPO DI FB
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Gino Severini – La ballerina
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Dopo aver parlato della nascita del Futurismo (I) e della Pittura Futurista (II)
proseguiamo la conoscenza, sintetica ma non sommaria,
di questa unica corrente italiana d’avanguardia dei primi del ‘900,
parlando ora delle modalità in cui essa si manifestò nella Scultura.
LA SCULTURA FUTURISTA
– MANIFESTO ANALISI ED OPERE – (III)
a cura di Tony Kospan
Anche la scultura si rifà ovviamente alla “filosofia” futurista… e bisogna dire che raggiunge sovente notevoli ed originali risultati caratterizzati anche da grande valore artistico.
Pure in questo campo uno dei massimi esponenti è il Boccioni, non solo in quanto autore nel 1912 del “Manifesto tecnico sulla scultura futurista” (che leggeremo tra poco), ma anche perché con le sue opere effettua sperimentazioni di dinamismo e simultaneità apparentemente “impossibili”… se pensiamo che ci riferiamo ad un oggetto… fermo.
Boccioni, considerato quasi unanimemente il più grande artista del Futurismo, nonostante la prematura scomparsa, merita, per le sue qualità, un post tutto per sè che pubblicherò più avanti.

IL MANIFESTO DELLA SCULTURA FUTURISTA
Umberto Boccioni
1. Proclamare che la scultura si prefigge la ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che determinano le forme, non il loro valore figurativo.
2. Abolire in scultura come in qualsiasi altra arte il sublime tradizionale dei soggetti.
3. Negare alla scultura qualsiasi scopo di costruzione episodica veristica, ma affermare la necessità assoluta di servirsi di tutte le realtà per tornare agli elementi essenziali della sensibilità plastica.
Quindi percependo i corpi e le loro parti come zone plastiche, avremo in una composizione scultoria futurista, piani di legno o di metallo, immobili o meccanicamente mobili, per un oggetto, forme sferiche pelose per i capelli, semicerchi di vetro per un vaso, fili di ferro e reticolati per un piano atmosferico, ecc.
4. Distruggere la nobiltà tutta letteraria e tradizionale del marmo e del bronzo. Negare l’esclusività di una materia per la intera costruzione d’un insieme scultorio. Affermare che anche venti materie diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell’emozione plastica.
Ne enumeriamo alcune: vetro, legno, cartone, ferro, cemento, crine, cuoio, stoffa, specchi, luce elettrica, ecc. ecc.
5. Proclamare che nell’intersecazione dei piani di un libro con gli angoli d’una tavola, nelle rette di un fiammifero, nel telaio di una finestra, v’è più verità che in tutti i grovigli di muscoli, in tutti i seni e in tutte le natiche di eroi o di veneri che ispirano la moderna idiozia scultoria.
6. Che solo una modernissima scelta di soggetti potrà portare alla scoperta di nuove idee plastiche.
7. Che la linea retta è il solo mezzo che possa condurre alla verginità primitiva di una nuova costruzione architettonica delle masse o zone scultorie.
8. Che non vi può essere rinnovamento se non attraverso la scultura d’ambiente, perché con essa la plastica si svilupperà, prolungandosi potrà modellare l’atmosfera che circonda le cose.
9. La cosa che si crea non è che il ponte tra l’infinito plastico esteriore e l’infinito plastico interiore, quindi gli oggetti non finiscono mai e si intersecano con infinite combinazioni di simpatia e urti di avversione.
10. Bisogna distruggere il nudo sistematico, il concetto tradizionale della statua e del monumento!
11. Rifiutare coraggiosamente qualsiasi lavoro, a qualsiasi prezzo, che non abbia in sé una pura costruzione di elementi plastici completamente rinnovati.

Boccioni – Costruzione dinamica di un galoppo
BREVE ANALISI DELLA SCULTURA FUTURISTA
Dunque in che modo è possibile prolungare gli oggetti nello spazio e dar a loro il senso del movimento?
Ce lo spiega lo stesso Boccioni…
“La nuova plastica sarà dunque la traduzione nel gesso, nel bronzo, nel vetro e in qualsiasi altra materia dei piani atmosferici che legano e intersecano le cose.”
L’intento è quindi quello di raggiungere una sintesi plastica tra figura scolpita e lo spazio in cui è inserita.
Qui sotto possiamo osservare come il Boccioni realizza quanto affermato in teoria…

Boccioni – Forme uniche nella continuità dello spazio
Si tratta di un’opera famosissima, che possiamo anche osservare guardando una nostra moneta da 20 cent. di euro.
Un’altra importante, e nuova, caratteristica fu poi l’uso di più materiali nella creazione di un’opera….
Questo aspetto fu ancor più esaltato, nei periodi successivi, sia dal Balla che dal Depero che arrivarono perfino a creare opere… “mobili”!

La più famosa scultura di Boccioni (e del Futurismo) vista da diverse angolazioni
SCULTURE FUTURISTE
Non sono stati molti gli artisti futuristi che hanno lasciato un segno anche nella scultura, a parte Boccioni e, in parte, Balla e Depero.
Le opere del primo futurismo in verità, anche per la sua breve durata, in ogni caso non furono molte se a noi ne sono giunte così poche.
Quelle che ora vedremo, e che sono il risultato delle mie ricerche, penso che ci possano consentire comunque d’aver una buona conoscenza, anche visiva, di cosa sia stata e quali caratteristiche abbia avuto, in concreto, la scultura futurista.
Eccole…

Boccioni – Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912-13)

Boccioni – Antigrazioso ritratto della madre

Boccioni – Dinamismo di cavallo in corsa e case – 1914-15.
.
.

Balla

Balla – Linee – forza del pugno di Boccioni

Balla

Depero – Scultura per pubblicità

Depero – Pupazzo
Tony Kospan
F I N E
Seguirà l’analisi delle altre espressioni artistiche futuriste. T. K.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE
relativa alla nascita della corrente ed al
può cliccare qui giù.
Chi desiderasse conoscere la II PARTE relativa alla
può cliccare qui giù…







IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE


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Come accennavamo nel primo post dedicato al
Manifesto fondante del Futurismo
la corrente si estende in tutte le discipline artistiche.
Iniziamo da quella principale… la pittura
che ebbe anch’essa un suo manifesto,
anzi, più manifesti.
Carrà – Il cavaliere rosso
LA PITTURA FUTURISTA
MANIFESTO E CARATTERISTICHE
Il primo, dell’11 febbraio 1910, fu redatto da Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini e Giacomo Balla che poi furono tra i più grandi pittori futuristi.
Ecco sulla pittura, certo la regina delle arti futuriste, quanto a numero ed importanza di opere, qual è il programma che i manifesti annunciano:
un assoluto rifiuto del tradizionale modo di dipingere per giungere ad un ampio rinnovamento sia mediante nuove tecniche (come ad esempio il collage molto usato ad es. dal Boccioni), che con l’esaltazione del movimento, delle macchine e della modernità in genere.
Balla – Trasformazione forma spirito
Leggiamo però proprio su questo aspetto un significativo passo del manifesto del 1911:
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono.
Così un cavallo da corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari.”
Il tutto, per la “filosofia” della corrente, deve avvenire nell’ambito di una ricerca che anticipi il futuro.
In verità la nascente pittura futurista risente molto di quella della corrente cubista, anch’essa nata anch’essa Parigi (Mont Martre) solo 2 anni prima (1907).
Luigi Russolo – La rivolta – 1911
Ma mentre Il cubismo scompone un oggetto e poi lo ricompone in una nuova forma o prospetto il futurismo interseca diverse cose tra loro.
Inoltre mentre il tempo nel cubismo è statico nel futurismo è accelerato… veloce.
Per chi pattina sul ghiaccio sottile, la sicurezza è nella velocità.
Ralph Waldo Emerson
Ed è proprio la velocità… simbolo della modernità… il principale carattere che gli artisti vogliono dare alle loro opere.
Come?
Boccioni – La città che sale – (New York – Museum of Modern Art)
“Nei quadri futuristi, la velocità si traduceva in linee di forza rette che davano l’idea della scia che lasciava un oggetto che correva a grande velocità.
Mentre in altri quadri, soprattutto di Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in sequenza tra loro.
Così che le innumerevoli gambe che compaiono su un suo quadro non appartengono a più persone, ma sempre alla stessa bambina vista nell’atto di correre («Bambina che corre sul balcone»).”
Balla – Bambina che corre sul balcone
LA STORIA DELLA PITTURA FUTURISTA
(ed in buona sostanza di tutta la corrente)
La prima mostra si tenne nel 1912 sempre a Parigi… all’epoca capitale mondiale di tutte le avanguardie.
L’attività del gruppo dei pittori futuristi aveva però la sede a Milano.
La mostra evidenziò la necessità di uniformare le diverse tecniche e tematiche dei vari artisti… che decisero di accogliere in parte la tecnica di scomposizione del cubismo per poter meglio rendere il movimento dei corpi e degli oggetti.
Non più, dunque, precisione di prospettiva e di proporzioni del soggetto dipinto ma l’esigenza di giungere a dare, mediante sequenze di parti ripetute e l’accavallamento o la separazione degli spazi, la percezione del movimento.
La pittura futurista così come fu influenzata da altre avanguardie ebbe a sua volta molta influenza sulle altre correnti artistiche contemporanee…
All’estero ebbe molti seguaci soprattutto in Russia.
Natalija Gončarova – Il ciclista
IL SECONDO FUTURISMO
A seguito della morte di Boccioni nel 1916 ed il distacco da parte di Carrà e Severini attratti dal cubismo il gruppo, insieme a nuovi artisti, si trasferì a Roma accanto a Marinetti fondatore del Futurismo.
Nasceva così nel 1918 il secondo futurismo che ebbe 2 fasi… la prima legata al postcubismo ed al costruttivismo e la seconda al surrealismo.
La novità artistica più importante di questa fase è senz’altro l’Aeropittura.

Tullio Crali
Il gruppo all’arrivo del fascismo si divise tra fautori ed oppositori ma la maggior parte aderì (ricevendone favori) anche se poi i gerarchi trattarono sempre il futurismo con sufficienza.
Pian piano il Futurismo declinò… ma pur senza assurgere ai vertici artistici iniziali ha vissuto alterne vicende ed in realtà non è mai davvero scomparso.
Per gli autori che ancor oggi si ispirano al futurismo si parla di Terzo Futurismo.

Enzo Benedetto – Ciclista – 1926
I PIU’ NOTI DIPINTI FUTURISTI
Osserviamo ora alcune tra le opere più importanti dei più famosi pittori della corrente.
GINO SEVERINI
Ballerina blu
Geroglifico dinamico del Bal Tabarin – 1912 – Metropolitan Museum (New York)
Il treno blindato – 1915 – collezione Zeisler, New York
GIACOMO BALLA
Rondini in volo – 1913 – New York – Museum of Modern Art
Dinamismo di unc ane al guinzaglio – 1912 – Albright-Knox Art Gallery (Buffalo)
CARLO CARRA’
Funerali dell’anarchico Galli (1911)
Lo spirito del cavaliere occidentale
UMBERTO BOCCIONI
Pessimismo e ottimismo – 1923
Dinamismo di un ciclista

La risata – 1911

I rumori della strada invadono la casa – 1911
FINE II PARTE
Copyright Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
Il post proseguirà affrontando l’esame delle altre espressioni artistiche futuriste.
Chi desiderasse conoscere la I PARTE del post
relativa alla nascita della corrente
ed al manifesto fondante del Futurismo
può cliccare qui giù.
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