Archivio per l'etichetta ‘Tazenda’

FRORE IN SU NIE – FIORE NELLA NEVE
(E NON CI LASCEREMO MAI)
UNA CANZONE CHE NON PUO’ NON EMOZIONARE…
COSI’ COME LA STORIA DI
ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
GRUPPO ETNO-ROCK NATO IN SARDEGNA
Andrea Parodi
(Porto Torres 18.7.1955 – Quartu Sant'Elena 17.10 .2006)
Andrea nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
Matura una lunga esperienza musicale nel Coro degli Angeli,
di Sassari, con il nome di Sole Nero..
Viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per la mitica…
“Spunta la luna dal monte”
presentata con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
aveva fondato infatti il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
I Tazenda
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
Tenne suo ultimo concerto
solo qualche mese prima della sua fine
nonostante l'evidenza degli effetti del grave male sul suo volto
e la cosa emozionò tantissimi di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
Rimane ancor oggi un mito per molti…
Ricordiamolo con questa canzone…
di cui possiamo ora leggere il poetico testo
in sardo ed in italiano prima di ascoltarla…
FRORE IN SU NIE
Frore in su nie
(e non ci lasceremo mai…)
|
Fiore della neve
(e non ci lasceremo mai…)
|
Che foza in su ‘entu so deo
Che frore in su nie
Comente nue in custos chelos
Raidos de abba e de anneos
Deo chena caminu e cun meda oriolos
Deo chena respetu e chena a “mie”
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu pentimentos
Sa notte colet fuinde
Currende che sos sonnios meos
Sa notte colet fachende
‘occhider sos inimicos meos
Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus
Intro ‘e su coro meu
Sas manos ‘alu unidas, asie
Chi parent in pregatoria
Deo contr’ ‘e su tempus,
su tempus contr’ a mie
Deo comente frore in su nie
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu supra a mie…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
Come foglia nel vento sono io
Come fiore nella neve
Come nuvola in questi cieli
Gravidi di pioggia e di affanni
Io senza una strada e con molti pensieri
Io senza rispetto e senza “me”
Cento desideri così
Cento inquietudini
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno pentimenti
La notte trascorra fuggendo
Correndo come i miei sogni
La notte trascorra
Uccidendo i miei nemici
Io dentro i silenzi di Dio
Dentro al mio cuore
Le mani ancora unite, così
Che sembrano in preghiera
Io contro il tempo,
il tempo contro di me
Io come fiore nella neve
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Cento desideri così
Cento inquietudini,
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno su di me…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
ORA E' PERO' GIUNTO IL MOMENTO DI ASCOLTARLA
GRAZIE A QUESTO VIDEO NOTO PER LA SUA BELLEZZA
IN TUTTO IL MONDO DEL WEB
CIAO DA TONY KOSPAN
PER LE NOVITA' DEL BLOG
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Una dolce… bella… profonda… emozionante
canzone-poesia
anche adattissima a rincuorarci un po’
in questi nostri tempi per nulla esaltanti.

SPUNTA LA LUNA DAL MONTE
Pierangelo Bertoli & Tazenda
.
CANZONE POESIA
.

.
.
LA STORIA DELLA CANZONE
.
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato

In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende
bois fizus ‘e niunu
in sos annos irmenticados
tue n’dhas solu chimbantunu
ma paren’ chent’ annos.
Coro meu, fonte ‘ia, gradessida
gai purudeo, potho bier’sa vida.
Dovunque cada l’alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende

LA CANZONE
Debbo dire che ogni volta che l’ascolto
mi emoziona sempre…
Eccola… ascoltiamola… riascoltiamola


CIAO DA TONY KOSPAN…
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
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canzone poesia…
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Pierangelo Bertoli & Tazenda
CANZONE POESIA

.
.
LA STORIA DELLA CANZONE
.
.
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato
**************

**************
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
bois fizus 'e niunu
in sos annos irmenticados
tue n'dhas solu chimbantunu
ma paren' chent' annos.
Coro meu, fonte 'ia, gradessida
gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende

LA CANZONE
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Pierangelo Bertoli & Tazenda
CANZONE POESIA

.
.
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.
.
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
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voce dei poveri resti di un sogno mancato
**************

**************
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
bois fizus 'e niunu
in sos annos irmenticados
tue n'dhas solu chimbantunu
ma paren' chent' annos.
Coro meu, fonte 'ia, gradessida
gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
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Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
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FRORE IN SU NIE – FIORE NELLA NEVE
(E NON CI LASCEREMO MAI)
UNA CANZONE CHE NON PUO’ NON EMOZIONARE…
COSI’ COME LA STORIA DI
ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
GRUPPO ETNO-ROCK NATO IN SARDEGNA
Andrea Parodi
(Porto Torres 18.7.1955 – Quartu Sant'Elena 17.10 .2006)
Andrea nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
Matura una lunga esperienza musicale nel Coro degli Angeli,
di Sassari, con il nome di Sole Nero..
Andrea Parodi viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per la mitica…
“Spunta la luna dal monte”
presentata con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
aveva fondato infatti il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
I Tazenda
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
Tenne suo ultimo concerto
solo qualche mese prima della sua fine
nonostante l'evidenza degli effetti del grave male sul suo volto
e la cosa emozionò tantissimi di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
Rimane ancor oggi un mito per molti…
Ricordiamolo con questa canzone…
di cui possiamo ora leggere il poetico testo
in sardo ed in italiano prima di ascoltarla…
FRORE IN SU NIE
Frore in su nie
(e non ci lasceremo mai…)
|
Fiore della neve
(e non ci lasceremo mai…)
|
Che foza in su ‘entu so deo
Che frore in su nie
Comente nue in custos chelos
Raidos de abba e de anneos
Deo chena caminu e cun meda oriolos
Deo chena respetu e chena a “mie”
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu pentimentos
Sa notte colet fuinde
Currende che sos sonnios meos
Sa notte colet fachende
‘occhider sos inimicos meos
Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus
Intro ‘e su coro meu
Sas manos ‘alu unidas, asie
Chi parent in pregatoria
Deo contr’ ‘e su tempus,
su tempus contr’ a mie
Deo comente frore in su nie
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu supra a mie…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
Come foglia nel vento sono io
Come fiore nella neve
Come nuvola in questi cieli
Gravidi di pioggia e di affanni
Io senza una strada e con molti pensieri
Io senza rispetto e senza “me”
Cento desideri così
Cento inquietudini
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno pentimenti
La notte trascorra fuggendo
Correndo come i miei sogni
La notte trascorra
Uccidendo i miei nemici
Io dentro i silenzi di Dio
Dentro al mio cuore
Le mani ancora unite, così
Che sembrano in preghiera
Io contro il tempo,
il tempo contro di me
Io come fiore nella neve
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Cento desideri così
Cento inquietudini,
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno su di me…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
ORA E' PERO' GIUNTO IL MOMENTO DI ASCOLTARLA
GRAZIE A QUESTO VIDEO NOTO PER LA SUA BELLEZZA
IN TUTTO IL MONDO DEL WEB,
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(E NON CI LASCEREMO MAI)
UNA CANZONE CHE NON PUO’ NON EMOZIONARE…
COSI’ COME LA STORIA DI
ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
GRUPPO ETNO-ROCK NATO IN SARDEGNA
Andrea Parodi
(Porto Torres 18 7 1955 – Quartu Sant'Elena17 10 2006)
Nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
Matura una lunga esperienza msicale nel Coro degli Angeli,
di Sassari, con il nome di Sole Nero..
Andrea Parodi viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per la mitica… “Spunta la luna dal monte”
presentato con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
aveva fondato il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
Il suo ultimo concerto solo qualche mese prima della sua fine
nonostante il fatto che il suo tremendo male fosse ormai evidente
e la cosa emozionò tanti di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
Rimane un mito per molti…
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Milli testamentos
Milli e unu pentimentos
Sa notte colet fuinde
Currende che sos sonnios meos
Sa notte colet fachende
‘occhider sos inimicos meos
Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus
Intro ‘e su coro meu
Sas manos ‘alu unidas, asie
Chi parent in pregatoria
Deo contr’ ‘e su tempus,
su tempus contr’ a mie
Deo comente frore in su nie
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu supra a mie…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
Come foglia nel vento sono io
Come fiore nella neve
Come nuvola in questi cieli
Gravidi di pioggia e di affanni
Io senza una strada e con molti pensieri
Io senza rispetto e senza “me”
Cento desideri così
Cento inquietudini
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno pentimenti
La notte trascorra fuggendo
Correndo come i miei sogni
La notte trascorra
Uccidendo i miei nemici
Io dentro i silenzi di Dio
Dentro al mio cuore
Le mani ancora unite, così
Che sembrano in preghiera
Io contro il tempo,
il tempo contro di me
Io come fiore nella neve
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Cento desideri così
Cento inquietudini,
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno su di me…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
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SPUNTA LA LUNA DAL MONTE
Pierangelo Bertoli & Tazenda
CANZONE POESIA

LA STORIA DELLA CANZONE
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato
**************
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
bois fizus 'e niunu
in sos annos irmenticados
tue n'dhas solu chimbantunu
ma paren' chent' annos.
Coro meu, fonte 'ia, gradessida
gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
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ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
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(Porto Torres, 18 luglio 1955 – Quartu Sant'Elena, 17 ottobre 2006)
Nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
Matura una lunga esperienza msicale nel Coro degli Angeli, di Sassari,
con il nome di Sole Nero..
Andrea Parodi viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per “Spunta la luna dal monte”
presentato con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
aveva fondato il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
Il suo ultimo concerto solo qualche mese prima della sua fine
nonostante il fatto che il suo tremendo male fosse ormai evidente
e la cosa emozionò tanti di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
Rimane un mito per molti…
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FRORE IN SU NIE
Frore in su nie
(e non ci lasceremo mai…)
|
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|
Che foza in su ‘entu so deo
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Comente nue in custos chelos
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Deo chena caminu e cun meda oriolos
Deo chena respetu e chena a “mie”
Chentu disizos asie
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Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu pentimentos
Sa notte colet fuinde
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‘occhider sos inimicos meos
Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus
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Deo comente frore in su nie
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu supra a mie…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
Come foglia nel vento sono io
Come fiore nella neve
Come nuvola in questi cieli
Gravidi di pioggia e di affanni
Io senza una strada e con molti pensieri
Io senza rispetto e senza “me”
Cento desideri così
Cento inquietudini
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno pentimenti
La notte trascorra fuggendo
Correndo come i miei sogni
La notte trascorra
Uccidendo i miei nemici
Io dentro i silenzi di Dio
Dentro al mio cuore
Le mani ancora unite, così
Che sembrano in preghiera
Io contro il tempo,
il tempo contro di me
Io come fiore nella neve
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Cento desideri così
Cento inquietudini,
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno su di me…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
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FRORE IN SU NIE – FIORE NELLA NEVE
(E NON CI LASCEREMO MAI)
UNA CANZONE CHE NON PUO’ NON EMOZIONARE…
COSI’ COME LA STORIA DI
ANDREA PARODI
DEI TAZENDA…
GRUPPO ETNO-ROCK NATO IN SARDEGNA
Andrea Parodi
(Porto Torres 18 7 1955 – Quartu Sant'Elena17 10 2006)
Nasce a Porto Torres da padre savonese e madre sarda,
si diploma all'Istituto Tecnico Nautico,
dove poi tornerà come docente di Marinaresca.
Matura una lunga esperienza msicale nel Coro degli Angeli,
di Sassari, con il nome di Sole Nero..
Andrea Parodi viene premiato dai critici a Sanremo nel 1991
per la mitica… “Spunta la luna dal monte”
presentato con i Tazenda e Pierangelo Bertoli.
Nel 1988, con Luigi Camedda e Luigi Marielli,
aveva fondato il gruppo dei Tazenda
(nome preso da un libro di fantascienza di Isaac Asimov)
con l'intento di miscelare la musica tradizionale sarda
ed il pop melodico all'italiana.
I Tazenda raggiunsero una grande popolarità
ma poi nel '98 si sciolsero e Parodi continuò da solista…
Il suo ultimo concerto solo qualche mese prima della sua fine
nonostante il fatto che il suo tremendo male fosse ormai evidente
e la cosa emozionò tanti di noi per il suo coraggio
e per il suo amore per la musica e per la vita.
Rimane un mito per molti…
Ricordiamolo con questa canzone…
di cui potremo leggere il poetico testo
in sardo ed in italiano
prima di ascoltarla…
FRORE IN SU NIE
Frore in su nie
(e non ci lasceremo mai…)
|
Fiore della neve
(e non ci lasceremo mai…)
|
Che foza in su ‘entu so deo
Che frore in su nie
Comente nue in custos chelos
Raidos de abba e de anneos
Deo chena caminu e cun meda oriolos
Deo chena respetu e chena a “mie”
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu pentimentos
Sa notte colet fuinde
Currende che sos sonnios meos
Sa notte colet fachende
‘occhider sos inimicos meos
Deo intr’ ‘e sos silentzios ‘e Deus
Intro ‘e su coro meu
Sas manos ‘alu unidas, asie
Chi parent in pregatoria
Deo contr’ ‘e su tempus,
su tempus contr’ a mie
Deo comente frore in su nie
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Chentu disizos asie
Chentu pensamentos
Chentu ‘ortas cada die
Milli e unu die asie
Milli testamentos
Milli e unu supra a mie…
…e non ci lasceremo mai
In questo o all’altro mondo
…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
|
Come foglia nel vento sono io
Come fiore nella neve
Come nuvola in questi cieli
Gravidi di pioggia e di affanni
Io senza una strada e con molti pensieri
Io senza rispetto e senza “me”
Cento desideri così
Cento inquietudini
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno pentimenti
La notte trascorra fuggendo
Correndo come i miei sogni
La notte trascorra
Uccidendo i miei nemici
Io dentro i silenzi di Dio
Dentro al mio cuore
Le mani ancora unite, così
Che sembrano in preghiera
Io contro il tempo,
il tempo contro di me
Io come fiore nella neve
Cento desideri miei
Cento pentimenti
Cento volte insieme a te
Mille e un giorno ancora qui
Mille testamenti
Mille volte insieme a te
Cento desideri così
Cento inquietudini,
Cento volte ogni giorno
Mille e un giorno così
Mille testamenti
Mille e uno su di me…
…e non ci lasceremo mai
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…e non ci stancheremo mai
Nel cielo più profondo
…e non ci perderemo mai
Nel buio dentro il sogno
…e non ci lasceremo mai
Insieme fino in fondo
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Una dolce… bella… profonda… emozionante
canzone poesia…
anche adattissima a rincuorarci un pò…
in questi nostri tempi per nulla esaltanti…

SPUNTA LA LUNA DAL MONTE
Pierangelo Bertoli & Tazenda
CANZONE POESIA

LA STORIA
Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
bois fizus 'e niunu
in sos annos irmenticados
tue n'dhas solu chimbantunu
ma paren' chent' annos.
Coro meu, fonte 'ia, gradessida
gai purudeo, potho bier'sa vida.
Dovunque cada l'alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s'istrada dimandende.
Sa vida s'ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende

LA CANZONE
Debbo dire che mi colpisce sempre…
ma ora ascoltiamola
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