











La statua del principino Henryk Lubomirski nelle vesti di Eros
LA RISCOPERTA DI C. CLAUDEL
Ma quello che la sua famiglia le tolse, una persona della stessa famiglia glie lo ha ridato dopo la morte.
La famiglia di Camille ne aveva cancellato ogni traccia considerandola una pecora nera per cui quando Reine-Marie chiese informazioni della zia ecco cosa accadde.
Ce lo racconta lei stessa:
Ha poi anche creato un sito in suo onore…
Reine-Marie Paris
IL FILM
Tornata la storia alla ribalta, grazie alla nipote, divenne anche un soggetto cinematografico.
Fugit amor – Rodin
Claudel… all’opera
AMORINO
LA STATUA DEL CANOVA OGGETTO DI… AMORE
Dietro il singolare ritratto, diventato oggetto di culto in tutta Europa, c’era una committenza illustre,
la bella e colta principessa Elzbieta Lubomirski che, vedova,
aveva eletto questo incantevole giovinetto, lontano parente del suo defunto marito, come sue inseparabile pupillo.
Henryk Lubomirski
Canova (Possagno 1.11.1757 – Venezia 13.10.1822)
L’artista ne fece un Tadzio ante litteram, anticipando in arte quella bellezza efebica che Thomas Mann celebrerà nelle pagine di “Morte a Venezia“.
Copia romana – Musei Capitolini
LAURA LARCAN – Repubblica.it – 2007 con mini modifiche
Impaginazione, ricerche e coordinamento T. K.
In onore (e per amore) di questa scultura si sono fatte mostre anche in Italia.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Tutta la vera storia di un grande, ma complicato,
amore tra 2 grandissimi scultori
nella vivacissima ed affascinante Parigi di fine ‘800
solo da qualche decennio venuta alla luce.
Jean Beraud – Ballo al parco
LA STORIA D’AMORE
Rodin da giovane lavora al busto di Padre Eymard
Claudel Camille – (Fère-en-Tardenois, 8.12.1864 – Montfavet, 19.10.1943)
Tuttavia non possono non notarsi delle leggere differenze… apparendo che Rodin “avvolga” i corpi, mentre Camille “fonda” gli animi.
I corpi di Rodin mostrano la loro sensualità attraverso tratti potenti… mentre quelli di Camille, attraverso forme in movimento.
In quel periodo, Rodin non è ancora quello dell’Esposizione Universale dei Parigi del 1900 ma è già un artista che si sta affermando sempre di più.
Danaid
Camille Claudel
Nello stesso periodo comincia a interessarsi alla scultura negra.
Tra il 1907 e il 1908 realizza Il bacio.
La scultura è il primo segnale di una svolta antinaturalistica, tesa alla progressiva stilizzazione delle forme. La stessa ricerca lo porterà, negli anni successivi, a concentrarsi su alcuni temi privilegiati: Teste, Maiastre, Uccelli nello spazio, Pesci.
Intorno al 1908 Brancusi conosce Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Henri Rousseau e Fernand Léger.
Il bacio – 1907
Due anni dopo diventa amico di Duchamp, che si incarica di promuovere la sua opera negli Stati Uniti.
Mantiene sempre stretti legami con la Romania, dove effettua frequenti viaggi. Ogni anno espone a Bucarest.
Nel 1912 espone al Salon des artistes Indépendants e vince il Primo premio al Salone di Bucarest.
Nel 1913 partecipa all’Armory Show di New York con 5 sculture. Nel 1914 espone alla Galleria 219 di Alfred Stieglitz, sulla Quinta Strada di New York.
M.me Brancusi
Tra il 1914 e il 1918 si dedica alla scultura in legno, realizzando opere di ispirazione primitivista.
Nel 1918 scolpisce la prima Colonna senza fine, omaggio all’arte popolare rumena e alle figure totemiche primitive.
Sempre più attratto dalle forme pure, studia l’arte egizia, cicladica e messicana.
(DA ARTDREAMGUIDE)
Nel tessuto dell’arte il suo lavoro si erge in modo autonomo e autorevole per l’originalità e il rigore dello stile, teso alla definizione di una forma essenziale.
La critica ha avuto sempre difficoltà a collocare la figura di Brancusi in un movimento ben determinato.
Oggi, insieme a colleghi-amici come Chagall e Modigliani, viene solitamente incasellato nella cosiddetta
“École de Paris”.
E’ chiaramente una scelta alquanto neutrale, più che altro di comodo.
Ma serve comunque a sottolineare alcuni aspetti della figura di Brancusi:
– la sua indifferenza nei confronti dei grandi movimenti d’avanguardia,
– il sostanziale isolamento della sua ricerca,
– l’importanza dei risultati da lui raggiunti e del suo posto nel clima vitale e cosmopolita della Parigi di inizio secolo.
L’attività di Brancusi si è espressa soprattutto in scultura.
In questo campo i suoi sforzi si sono indirizzati verso un costante processo di semplificazione della forma.
Ricercare un forma essenziale che consentisse di sprigionare la tensione e l’energia della materia.
Leda
La maturazione delle sue idee e del suo stile così personale avviene in un momento cruciale della storia dell’arte.
Brancusi vive a Parigi, crocevia di innumerevoli apporti culturali. Trae spunto dall’incontro con la “scultura negra” e la scultura cicladica. Vive a contatto di tanti altri coetanei: Modigliani, Leger, etc.
Colonna senza fine
In questo contesto Brancusi si rivolge a generi scultorei semplici: la testa, la stele, la cariatide.
Lavora con forme solide elementari: l’uovo, la sfera, il cubo i solidi trapezoidali.
Sperimenta l’interazione di queste forme con vari tipi di materiali, grezzi e lucidati: pietra, legno, bronzo, ottone, marmo.
Ma la sperimentazione tocca anche aspetti più complessi, come la combinazione di elementi diversi, o la moltiplicazione di una forma modulare.
Da cui, ad esempio, la sovrapposizione di una forma principale ad un’altra, che funge da suo basamento.
Oppure lo sviluppo di opere modulari, come nel caso della Colonna senza fine.
Il suo studio di Parigi
FONTI VARI SITI WEB – COORDINAM. E IMPAGIN. T.K.
Tony Kospan
Nello stesso periodo comincia a interessarsi alla scultura negra.
Tra il 1907 e il 1908 realizza Il bacio.
La scultura è il primo segnale di una svolta antinaturalistica, tesa alla progressiva stilizzazione delle forme. La stessa ricerca lo porterà, negli anni successivi, a concentrarsi su alcuni temi privilegiati: Teste, Maiastre, Uccelli nello spazio, Pesci.
Intorno al 1908 Brancusi conosce Henri Matisse, Amedeo Modigliani, Henri Rousseau e Fernand Léger.
Il bacio – 1907
Due anni dopo diventa amico di Duchamp, che si incarica di promuovere la sua opera negli Stati Uniti.
Mantiene sempre stretti legami con la Romania, dove effettua frequenti viaggi. Ogni anno espone a Bucarest.
Nel 1912 espone al Salon des artistes Indépendants e vince il Primo premio al Salone di Bucarest.
Nel 1913 partecipa all’Armory Show di New York con 5 sculture. Nel 1914 espone alla Galleria 219 di Alfred Stieglitz, sulla Quinta Strada di New York.
M.me Brancusi
Tra il 1914 e il 1918 si dedica alla scultura in legno, realizzando opere di ispirazione primitivista.
Nel 1918 scolpisce la prima Colonna senza fine, omaggio all’arte popolare rumena e alle figure totemiche primitive.
Sempre più attratto dalle forme pure, studia l’arte egizia, cicladica e messicana.
(DA ARTDREAMGUIDE)
Nel tessuto dell’arte il suo lavoro si erge in modo autonomo e autorevole per l’originalità e il rigore dello stile, teso alla definizione di una forma essenziale.
La critica ha avuto sempre difficoltà a collocare la figura di Brancusi in un movimento ben determinato.
Oggi, insieme a colleghi-amici come Chagall e Modigliani, viene solitamente incasellato nella cosiddetta
“École de Paris”.
E’ chiaramente una scelta alquanto neutrale, più che altro di comodo.
Ma serve comunque a sottolineare alcuni aspetti della figura di Brancusi:
– la sua indifferenza nei confronti dei grandi movimenti d’avanguardia,
– il sostanziale isolamento della sua ricerca,
– l’importanza dei risultati da lui raggiunti e del suo posto nel clima vitale e cosmopolita della Parigi di inizio secolo.
L’attività di Brancusi si è espressa soprattutto in scultura.
In questo campo i suoi sforzi si sono indirizzati verso un costante processo di semplificazione della forma.
Ricercare un forma essenziale che consentisse di sprigionare la tensione e l’energia della materia.
Leda
La maturazione delle sue idee e del suo stile così personale avviene in un momento cruciale della storia dell’arte.
Brancusi vive a Parigi, crocevia di innumerevoli apporti culturali. Trae spunto dall’incontro con la “scultura negra” e la scultura cicladica. Vive a contatto di tanti altri coetanei: Modigliani, Leger, etc.
Colonna senza fine
In questo contesto Brancusi si rivolge a generi scultorei semplici: la testa, la stele, la cariatide.
Lavora con forme solide elementari: l’uovo, la sfera, il cubo i solidi trapezoidali.
Sperimenta l’interazione di queste forme con vari tipi di materiali, grezzi e lucidati: pietra, legno, bronzo, ottone, marmo.
Ma la sperimentazione tocca anche aspetti più complessi, come la combinazione di elementi diversi, o la moltiplicazione di una forma modulare.
Da cui, ad esempio, la sovrapposizione di una forma principale ad un’altra, che funge da suo basamento.
Oppure lo sviluppo di opere modulari, come nel caso della Colonna senza fine.
Il suo studio di Parigi
FONTI VARI SITI WEB – COORDINAM. E IMPAGIN. T.K.
Tony Kospan