Archivio per l'etichetta ‘STORIA CANZONE ITALIANA’
E’ una canzone dal tipico e classico stile italiano
che all’epoca, siamo nel 1951, è in competizione
con lo stile americano che sta invadendo il mondo.
Quel che accadeva nel dopoguerra alla nostra musica leggera
viene oggi considerato, dagli storici della canzone,
“un tentativo di protezione” della canzone italiana.
Nasce infatti quell’anno anche… Sanremo.
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NOTE ED ATMOSFERE DI UN TEMPO
LA SIGNORA DI TRENT’ANNI FA
a cura di Tony Kospan
2 PAROLE SULLA CANZONE
Composta da
Guido Leoni (parole) e Oreste Natoli (musica)
fu cantata da Togliani,
Villa, Tajoli, Virgili e da tanti altri
sempre con grande successo.
Si tratta indubbiamente di una canzone dolce…
romantica e malinconica…
La canzone ci parla di un uomo non più giovane
che ricorda i tempi belli di 30 anni prima
e precisamente l’incontro con una bella signora nel 1919.
Ora alcune immagini che ci riportano
alle atmosfere di quell’anno (1951).
Isabella Valdettaro.. Miss Italia 1951.. con G. Govi
La Ferrari
FESTIVAL DI SANREMO 1951
E’ ora giunto il momento di (ri)ascoltarla
cantata da Achille Togliani
LA CANZONE
.
Un cordiale saluto agli appassionati
delle canzoni e delle atmosfere di un tempo da
Tony Kospan
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Continuiamo la piccola antologia (non cronologica)
delle canzoni che hanno segnato le nostre estati
e ci hanno fatto sognare.
– UNA ROTONDA SUL MARE –
by Tony Kospan
Questa è una canzone che
non ha contrassegnato una sola estate
ma tantissime estati di tanti di noi.
Sembra quasi volerci invitare tutti,
anche i più riottosi tra noi,
ad un dolce e sensuale ballo lento.
Quanti amori sono nati o rinati
nelle rotonde. nelle balere… etc.
lungo i litorali delle nostre coste?
Gianni dall’Omo – Una rotonda sul mare
“Una rotonda sul mare” è del 1964,
ed è stata il grande cavallo di battaglia
di Fred Bongusto
Solo poco tempo fa Fred Bongusto, l’autore,
ha svelato il mistero della rotonda confessando
che quella della canzone era di Senigallia
e non di Termoli dato che quest’ultima
(tra l’altro) all’epoca non esisteva.
Ora prima di passare all’ascolto
vediamo, come sempre,
qualche immagine di quell’anno.
1964 – Completamento ed inaugurazione Autostrada del Sole
Una piccola considerazione.
Mentre nel mondo i Beatles ormai furoreggiano…
con la loro rivoluzione musicale…
da noi invece la canzone melodica resiste alla grande.
Ma veniamo a questa canzone simbolo dell’estate 1964
che ora possiamo ascoltare leggendone anche il testo.
   
Ciaooooooooooo e felice estate a tutti
da Orso Tony

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Iniziamo con questo post
una piccola antologia di canzoni
che hanno contrassegnato le estati della nostra vita
e di cui ci è rimasto un vivo ricordo.
Un’antologia però del tutto libera da vincoli
di tempi, temi, generi etc…

LE CANZONI DELL’ESTATE
(SPESSO VERI E PROPRI TORMENTONI)
a cura di Tony Kospan
Il post associerà alle varie canzoni
immagini e notizie che ci faranno rivivere
anche l’atmosfera di quegli anni.
I
Partiamo con una canzone del 1963 che è stata
uno dei primi veri grandi successi estivi… estivi.
ABBRONZATISSIMA
E’ la canzone cha ha imperversato nell’estate del 1963
l’anno del famoso film… Cleopatra.
Cleopatra con Richard Burton e Liz Taylor
Qualche immagine dell’epoca...
La minigonna conquista il mondo – 1963
Con la mitica 500 tutti gli italiani si fanno la macchina
I Beatles nel 1963
Film – Frenesia dell’estate – 1963
La canzone è leggera… molto leggera… e con contenuti
quasi impalpabili… ma carina e molto orecchiabile.
Era cantata da Edoardo Vianello…
e fu la regina assoluta dei mitici Jukebox.
Riascoltiamola dunque… cliccando qui giù.
Ciaooooooooooo da Orso Tony

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Penso che questa non sia solo una canzone
ma anche una poesia anche se intrisa di impegno civile.

Annie Louisa Swynnerton
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Essa infatti vuol dirci tante… tante cose.
Per questo ho inserito anche il testo
che non contiene, a parer mio,
solo l’idea di ripudiare la guerra
ma anche tanto altro.
Infatti se ci guardiamo davvero intorno
se osserviamo attentamente la realtà dei nostri giorni
senza farci abbagliare
dalle apparenze, dalle mode, dai pensieri urlati
e dai “rumors” orchestrati televisivi
direi che essa, pur scritta nel 1966,
è in pratica attualissima
e rivela lo spirito ed il clima della gioventù dell’epoca
che poi sfociò nel famoso… 68!
E SE CI DIRANNO
Luigi Tenco
E se ci diranno che per rifare il mondo
c’è un mucchio di gente da mandare a fondo.
Noi che abbiamo troppe volte visto ammazzare
per poi dire troppo tardi che è stato un errore
noi risponderemo, noi risponderemo
NO NO NO NO NO NO NO NO
E se ci diranno che nel mondo la gente
o la pensa in un modo o non vale niente
noi che non abbiamo finito ancora di contare
quelli che il fanatismo ha fatto eliminare
noi risponderemo, noi risponderemo
NO NO NO NO NO NO NO NO
E se ci diranno che è un gran traditore
chi difende la gente di un altro colore
noi che abbiamo visto gente con la pelle chiara
fare cose di cui ci dovremmo vergognare
noi risponderemo, noi risponderemo
NO NO NO NO NO NO NO NO
E se ci diranno che è un destino della terra
selezionare i migliori attraverso la guerra
noi che ormai sappiamo bene che i più forti
sono stati sempre i primi a finir morti
noi risponderemo, noi risponderemo
NO NO NO NO NO NO NO NO
Ma ora è giunto finalmente il momento
di ascoltarla…
Ciao da Tony Kospan
grande fan di Tenco… oggi come allora.
POESIA ARTE MUSICA ETC
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Nell’ambito delle musiche e delle atmosfere di un tempo
stavolta è il turno di una canzone che fece epoca
ma che ora è quasi dimenticata.
Parlo di
ROMANTICA
vincitrice del festival di Sanremo del 1960.
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
by Tony Kospan
Il successo fu dovuto principalmente a Tony Dallara,
ma non da meno fu l’interpretazione di Renato Rascel,
l’altro cantante, così come si usava allora, a Sanremo.
GLI URLATORI – UN FENOMENO DELL’EPOCA
Era l’epoca in cui nella canzone italiana
dominavano i cd. Urlatori.
Dallara ne fu uno dei massimi esponenti
e certamente il più… puro.
Il loro modo di interpretare le canzoni era caratterizzato
dal fatto di cantare con voce ad alto volume,
e priva degli abbellimenti vocali tipici
del canto prettamente melodico
e dunque si staccavano dalla classica tradizione musicale italiana.
Questa canzone ha attraversato il tempo
e seppur ormai quel genere non incontra più grandi consensi
resta una pietra miliare della storia della canzone italiana
e dei nostri ricordi.
Prima di passare alla canzone diamo uno sguardo
all’atmosfera di quell’anno.
Siamo nel 1960 in pieno “miracolo economico”
dopo gli anni bui postbellici
Ma siamo anche negli anni della massiccia emigrazione
dal sud verso il triangolo industriale
Torino Milano Genova,
in quello in cui Berruti trionfa alle Olimpiadi di Roma
La dolce vita – Fellini
e del mitico film…
Questa invece è la moda del 1960
Ma veniamo alla canzone…
Ecco ora prima il testo
Romantica
Tony Dallara
Bambina mia
sono l’ultimo poeta che s’ispira ad una stella.
Bambina mia,
sono l’ultimo inguaribile malato di poesia.
E voglio bene a te
perché sei come me,
romantica.
Tu sei romantica,
amarti e’ un po’ rivivere,
nella semplicità,
nell’irrealtà
di un altra età.
Tu sei romantica,
amica delle nuvole,
che cercano lassù
un po’ di sol come fai tu.
Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso per me.
Ed io che accanto a te
son ritornato a vivere,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.
Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso
per me.
Tu sei romantica, amica delle nuvole,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.
Ed infine ascoltiamola
Ciao da Tony Kospan
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LA REGINA DELLA CANZONE ITALIANA
Adionilla Pizzi in arte Nilla è stata unanimemente definita
«la regina della musica italiana»…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo
e per esser stata un vero e proprio mito della canzone italiana
negli anni ’50 e ’60.
Per far comprendere quanto fosse vera quella definizione
basti pensare che dopo aver vinto ne ’51 il Festival di Sanremo
con Grazie dei Fiori l’anno dopo, caso unico nella storia,
salì su tutti e 3 gradini del podio con
“Vola colomba”, “Papaveri e papere” e “Una donna prega”.
(Sant’Agata Bolognese 16.4.1919 – Segrate 12.3.2011)
Ma c’è di più, lei bolognese, nello stesso anno, il 1952
vinse anche il primo Festival della Canzone Napoletana…
onore che Napoli le tributò di buon grado
in quanto star amatissima e veneratissima in quegli anni.
Nilla Pizzi al centro tra Achille Togliani e Gino Latilla
Un’altra sua fantastica caratteristica era l’eccezionale simpatia
che suscitava la sua classica genuinità emiliana.
La sua vita privata non offre spunti molto particolari
a parte la storia col cantante Gino Latilla
che per lei tentò il suicidio.
BREVE BIOGRAFIA UMANA ED ARTISTICA
Nata nel 1919 inizia la sua attività di cantante
nel 1943 ma raggiunge il massimo del successo
negli anni 50 come solista dell’orchestra Angelini
e sopratutto con le già ricordate vittorie a Sanremo.
Ma è stata anche attrice in ben 18 film
di carattere prevalentemente musicale.
Tutta l’Italia amante della musica leggera…
in quegli anni la voleva vedere ed ascoltare
ed i suoi spettacoli erano tutti dei trionfi.
Dopo gli anni ’60, anche per il cambio dei gusti musicali,
la sua fama andò pian piano a scemare
ma lei non smise mai di cantare fino alla fine.
LA CANZONE
Per concludere questo ricordo e per renderle omaggio
penso sia giusto farvi ascoltare
la sua canzone più rappresentativa…
VOLA COLOMBA.
Tony Kospan
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Ecco un’altra famosissima
storica, poetica, indimenticabile canzone
che fin da piccolo mi colpiva
per la sua dolcissima profondissima malinconia.

ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
COME PIOVEVA
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E’ una canzone del 1918…
Sta, finalmente, finendo
la prima tremenda guerra mondiale.
La vita nelle città e nelle campagne
va avanti comunque…
nonostante gli immensi lutti.
Queste immagini ci rendono un po’
l’atmosfera di quell’anno.
La spagnola
Donne nelle fabbriche mentre gli uomini sono in guerra
Modigliani – Fotografia con dedica donata da Amedeo a Jeane Hébuterne, 1918
L’autore della canzone è Armando Gill,
(pseudonimo di Michele Testa Piccolomini)
primo vero cantautore italiano.
Armando Gill (Napoli 23.7.1877 – Napoli 1.1.1945)
“Versi di Armando, musica di Gill,
cantati da Armando Gill”
era il suo simpatico motto.
Fu infatti l’inventore di un linguaggio diretto
anticipatore di un genere che si affermò
solo molti anni dopo.
Donna al lavoro
C’è un simpaticissimo aneddoto
su questa canzone e sullo spirito del suo autore.
Alcuni giorni prima del lancio Gill, non avendo fiducia
nelle capacità promozionali della sua casa discografica,
tappezzò la città di Napoli.
… con manifesti raffiguranti degli ombrelli
e qualche giorno dopo con i manifesti della canzone.
Manifesto della canzone originale dell’epoca
Tornando alla canzone,
a mio parere, essa è viva e bella
oggi come allora… e lo sarà sempre.
Ascoltiamola ora,
cantata da uno dei suoi massimi interpreti,
Achille Togliani…
potendo leggere qui anche il poetico testo.
o se preferiamo… in questo bel video…
che ci consente d’ascoltarla
proprio con la voce di Gill
insieme a bellissime immagini d’epoca.
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In un’antologia di “canzoni – poesie” penso che questa nota,
ma non notissima canzone del grande Tenco, non possa mancare
Per me è poesia pura.
Luigi Tenco (Cassine 21 3 1938 – Sanremo 27 1 1967)
La canzone è tutta sua… testo e musica
Appare a me, ma non solo a me,
come una delle sue canzoni più incisive
più sensuali, più romantiche e più intriganti.
Direi che rappresenta un vero e proprio unicum,
proprio per questi aspetti,
tra le canzoni di questo mitico cantautore
vero mito della gioventù… degli anni 60
E’ bello ascoltarla sia nella versione
maschile sofferta e profonda del grande Luigi…
che nella versione femminile
cantata con la consueta sensualità ed intensità
dalla classica Ornella Vanoni.
Prima però… leggiamo il testo
per apprezzarne il valore “poetico”.
IO SI’
– Tenco –
Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

Ascoltiamola dunque cantata dall’autore
e, se ci va,
anche nella bella interpretazione della Vanoni
Ciao da Tony Kospan
PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Nato il 21 marzo 1938 a Cassine (Alessandria) crebbe artisticamente a Genova frequentando grandi cantautori come Bruno Lauzi, Gino Paoli e Fabrizio De André.
Il suo grande amore musicale era il jazz… ed infatti la sua prima band si chiamava “Jelly Roll boys jazz band”.
Luigi Tenco (Cassine, 21.3.1938 – Sanremo, 27.1.1967)
I suoi esordi con il nome d’arte Gigi Mai (ne userà poi diversi altri) non furono baciati dal successo nè di pubblico nè di critica.
Dal 1959 iniziano i suoi successi soprattutto con “Mi sono innamorato di te” e “Io sì”… poi nel 1964 con “Ho capito che ti amo” e nel 1966… con “Un giorno dopo l’altro” e “Lontano, lontano”

Nel 1967 partecipa al festival di Sanremo già attanagliato da problemi psicologici con “”Ciao amore, ciao” cantata in coppia con Dalida e nel vederla bocciata dalla giuria a favore di altre canzoni di scarso valore si tolse la vita…
E’ stato un cantautore davvero “autentico” in quanto non cedette mai a pressioni commerciali o si abbassò a volgarizzazioni della sua vena poetico-musicale.

Milioni di giovani dell’epoca (tra i quali il sottoscritto) lo amavano per questo e rimasero sconvolti quando appresero della sua morte.
Per me, ma non solo per me, le sue erano quasi tutte “canzoni poesie“.
Ed è proprio con questa canzone poesia IO SI’ che mi fa piacere iniziare a ricordarlo e rendergli omaggio…
La canzone è tutta sua… testo e musica… ed appare a me…, ma non solo…, come una delle sue canzoni più incisive… più sensuali… più romantiche ed intriganti…
Direi che per questi aspetti rappresenta un vero e proprio unicum tra le sue canzoni…
.
Prima ascoltarla però… leggiamo il testo… per apprezzarne il valore “poetico”.
IO SI’
– Tenco –
Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

Ascoltiamola dunque cantata dall’autore…
e, se ci va, ascoltiamo anche quest’altro suo successo
che pure amo molto
ma che è invece di genere introspettivo.
Ciao da Tony Kospan
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BENIAMINO GIGLI
e
NON TI SCORDAR DI ME
a cura di Tony Kospan
Gigli è stato un tenore, un cantante ed un attore
e tra i più celebri cantanti del XX secolo.
Mi fa piacere ricordarlo con una
delle sue canzoni di maggior successo.
Recanati 20.3.1890 – Roma 30.11.1957
Prima di passare alla canzone vediamo altre immagini
che ci possono dare un’idea dell’atmosfera del 1935,
anno in cui uscì il film “Non ti scordar di me“.
Marlene Dietrich in “Il diavolo è donna” – 1935
Guerra di Etiopia
Elsa Schiaparelli – stilista dell’epoca
Roma nel 1935
La canzone, un valzer lento con echi di melodramma,
scritta da due autori napoletani Domenico Furnò ed Eugenio De Curtis
fu lanciata da Beniamino Gigli nel film omonimo.
Gigli, all’epoca 45enne, e già molto noto…
interpretava (ovviamente)
la parte di un tenore che riconquistava l’amata
grazie alla sua voce e proprio con questa canzone.
Beniamino Gigli
Il film piacque moltissimo e ci fu perfino qualche punta di fanatismo
(un’ammiratrice scrisse al “suo” Beniamino di aver visto il film 76 volte in un mese!!!)
anche perché molta gente non aveva mai visto il cantante,
che all’epoca aveva ereditato il “trono” di Caruso.
Crociere – 1935
Tuttora la pellicola è una dalle più apprezzate,
dagli ammiratori del cantante.
La canzone ebbe un grande successo che non è mai tramontato
ed è stata interpretata da molti altri tenori e diversi grandi cantanti.
NON TI SCORDAR DI ME
E. De Curtis – Furnò
Partirono le rondini
dal mio paese freddo e senza sole,
cercando primavere di viole,
nidi d’amore e di felicità
La mia piccola rondine partì
senza lasciarmi un bacio
senza un addio partì
Non ti scordar di me;
la vita mia legata e a te
io t’ amo sempre più
nel sogno mio rimani tu
Non ti scordar di me
la vita mia legata e a te
c’è sempre un nido
nel mio cuor per te
Non ti scordar di me!
Non ti scordar di me!
Ascoltiamola ora nella versione cantata dal grande Beniamino
in un’affascinante versione d’epoca… proprio quella del film…
che ci consente anche di rivivere le atmosfere dell’epoca.
Ciao da Tony Kospan
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