Archivio per l'etichetta ‘stop violenza sulle donne’
Nella Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne
che si celebra il 25 novembre di ogni anno
e che fu istituita dall’Onu nel 1999
per tener vivo un argomento sempre attuale,
ma spesso trascurato,
come quello della violenza di genere, degli stupri e del femminicidio
mi fa piacere riproporre questo brano davvero originale, benché duro.
In realtà l’ignoranza “sentimentale”
che vedo spesso nei social network che seguo
è davvero estesissima e diffusissima.
Molti si beano nel dire
“se mia moglie mi lascia la uccido”
come se fosse una cosa normale
e non un’aberrazione del concetto d’amore!
Ed altri mettono pure il “like” (“mi piace”).
Ma se questa è la cultura dell’amore dei nostri connazionali,
a mio parere ancora vicina a quella delle caverne,
(senza parlar poi di quella addirittura allucinante di altri popoli),
come meravigliarsi di quel che accade nelle nostre case
ed intorno a noi?
Per questo auspico che si introduca finalmente nelle scuole
la materia dell’educazione sentimentale…
sennò saremo sempre prigionieri di stereotipi superati e senza senso.
.
.
.
,
,
Ma è giunto il momento di leggere il bell’articolo di Lella Costa che sfata,
con splendida amara ironia, i ridicoli luoghi comuni assolutori degli amici e dei parenti dei responsabili di crimini contro le donne.
STOP VIOLENZA SULLE DONNE!
E BASTA CON LE SCUSE!
SMETTETELA! E PER SEMPRE!
La prima volta che per la strada, tornando da scuola, un tale ti si è avvicinato e ha cominciato a dirti cose, e tu non le capivi nemmeno, ma hai intuito lo schifo prima ancora del pericolo, e sei scappata via, e la notte non riuscivi a dormire, ma neanche a dirlo.
Come se un po’, almeno un po’, te la fossi andata a cercare.
.
.

La manomorta sull’autobus, e se provi a reagire intorno c’è solo scherno, e donne più grandi che stringono le labbra contrariate – da che mondo e mondo – son cose che succedono, non sei né la prima né l’ultima, fai finta di niente che è meglio, e poi a vestirti in quella maniera un po’, almeno un po’, te la sei andata a cercare.
(Quale maniera, di che cosa state parlando, avevo i jeans, faceva freddo, non si vedeva niente.)
Le facce delle madri degli imputati nei processi per stupro.
Ti aspetteresti che maledicessero i figli, che li disconoscessero, bibliche, inesorabili, che stringessero tra le braccia la vittima, e la consolassero, e le chiedessero scusa e avessero cura di lei.
E invece la guardano con odio e disprezzo lei, la rovina dei loro bravissimi ragazzi, lei che ci stava, altroché se ci stava, lei che li ha provocati, lei che se l’è andata a cercare.
Le donne, le bambine violentate dai padri, dai mariti, dai fratelli, dagli amici di famiglia, che preferiscono tacere, subire, sperare che la smettano da soli, perché mai, mai potrebbero sopportare che si sapesse, che se ne parlasse.
Troppa vergogna.
Le vittime che si vergognano al posto dei loro carnefici..

Niente da dire, è il crimine perfetto.
Complimenti.
E poi, si fa presto a dire violenza, a dire stupro, ma insomma si sa che a volte si trascende, ma il desiderio acceca, travolge e poi che diamine, alle donne piace…
è sempre stato così.
Vis grata puellae, no?
No.
Che siate stramaledetti, no.
Non provate a spacciare per complicità il sopruso, per gioco la brutalità.
E soprattutto smettetela di tirare in ballo l’istinto, la provocazione, il desiderio irrefrenabile.
Balle. Non c’è desiderio in uno stupro, mai.
Non c’è nemmeno sguardo.
Una donna vale l’altra, con buona pace dei moralisti e dei prefetti.
Non c’entra l’abbigliamento, l’ora, il posto, l’incoscienza, neppure l’età – andate a chiederlo a chi lavora nei centri di soccorso – alle donne stuprate.
Non esiste picchiare… uccidere… per amore
Andate a leggere i resoconti di donne più che adulte, più che modeste, a volte precocemente piegate da una vita di torti e miseria.
Andate a dirlo a loro, che se la sono andata a cercare.
Andate a dirlo alla ragazza omosessuale che è stata violentata perché “imparasse la lezione”, che si è trattato di attrazione fatale e incontrollabile.
Andate a dirlo alle donne vittime di quelli che chiamiamo stupri etnici, e neanche ci rendiamo conto dell’abominio, dell’orrore assoluto che evochiamo.
E poi smettetela, per sempre.
Lella Costa
(E polis – Milano)

.
.
Ciao da Tony Kospan
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
Questo brano davvero bello… ma direi anche geniale,
pur se amaro, amarissimo, ci ricorda, facendocela quasi vivere,
una incontestabile dura realtà e ci fa comprendere
quanto questo problema sia grave e difficile da superare.
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
.
.
.
E’ incredibile, siamo nel 3° millennio ma nel chiuso delle nostre case o altrove,
ed in molte parti del mondo addirittura col consenso della legge,
le donne vengono maltrattate, violentate ed uccise in ogni modo.
Questo testo, davvero forte, di cui ignoro l’autore… o autrice
merita certamente d’esser letto
in quanto emblematico di questa situazione
e, più e meglio di tante parole, ci disvela questa drammatica realtà.

Migliaia anche quest’anno le denunce e già molte le donne uccise
nel nostro “civile” paese…
Pertanto ritengo doveroso far sì che non abbassi ma la guardia
davanti a fenomeni così esecrabili
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
Non è il mio compleanno o nessun altro giorno speciale;
ieri sera abbiamo avuto il nostro primo litigio,
e mi disse molte cose crudeli che in realtà mi offesero.
Ma Lui ha detto che è pentito e non lo ha dette sul serio,
perché oggi mi mandò dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Non è il nostro anniversario o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi spinse contro la parete e cominciò a picchiarmi.
Sembrava un incubo, ma dagli incubi ti svegli e sai che non è reale;
questa mattina mi alzai addolorata e con lividi da tutte le parti,
ma io so che è pentito; perciò mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non è il giorno di San Valentino o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi picchiò e minacciò di ammazzarmi;
né il trucco o le maniche lunghe potevano nascondere
i tagli e colpi che mi causò questa volta.
Non potei andare oggi al lavoro, perché non volevo che mi vedessero così.
Ma io so che è pentito; perché lui mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non era giorno delle mamma
o nessun altro giorno speciale ieri sera ritornò a colpirmi,
ma questa volta molto peggio.
Se riesco a lasciarlo, che cosa faccio?
Come farei io da sola a tirare avanti con i bambini?
Che cosa succederà se ci manca il denaro?.
Ho tanta paura, ma dipendo tanto da lui che temo a lasciarlo.
Ma io so che è pentito perché quello mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Oggi è un giorno molto speciale: è il giorno della mia funzione funebre.
Ieri sera finalmente riuscì ad ammazzarmi.
Mi picchiò fino alla morte.
Se per lo meno avessi avuto il coraggio e la forza di lasciarlo;
se avessi accettato l’aiuto di professionisti.
Oggi non avrei ricevuto fiori!
Alla fine, l’amore che ricevi è l’amore che dai!

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE
FINE
PER UNA VITA SENZA VIOLENZE!!!
Tony Kospan
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE TI PIACE… ISCRIVITI
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
STATE ATTENTI A FAR PIANGERE UNA DONNA!
UN PENSIERO CHE VIENE DA MOLTO LONTANO
MA CHE ANCOR OGGI APPARE, AHIME’,
ATTUALISSIMO ED ANCORA DA DIFFONDERE.
Il passo che leggeremo
viene erroneamente da molti attribuito a Shakespeare,
al quale ahimè nel web viene attribuito di tutto e di più.
In verità sembra che ci giunga dal Talmud, libro sacro degli ebrei,
che è una raccolta dei pensieri dei rabbini attraverso i tempi.
Ma leggiamolo.
“… state molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!”
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale….
un po’ più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata ….”
.

Rembrandt
     
La bellezza di questo pensiero è evidente…
e non serve aggiungere altro…
ed infatti è gettonatissimo nel web
anche per la nota lettura fattane da Benigni in tv
ma… ma c’è tuttavia un punto che stride
e lascia molto perplessi.
.
“è uscita dalla costola dell’uomo”
Infatti molte donne lo contestano proprio
per questa idea di subalternità bisognosa
di aiuto.

Certo questo pensiero mostra un’idea superata di subalternità
della donna, ma se l’inquadriamo nel contesto storico in cui fu scritto,
non possiamo non rilevare che nei tempi antichissimi
tutte le religioni storiche affidavano,
tranne casi particolari, alle donne un ruolo secondario
cosa che oggi dovrebbe (ma non sempre lo é) del tutto superata.

E dunque questo evidenzia ulteriormente l’importanza
“rivoluzionaria” per quei tempi
di un pensiero del genere.
Donna con te – Anna Oxa 
Michelangelo – La creazione di Eva
CIAO DA TONY KOSPAN
LA TUA PAGINA DI
CULTURA.. PSICHE E SOGNO
PER COLORARE LE TUE ORE…

|
Mi piace:
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.
.
Questo brano davvero bello… ma direi anche geniale,
pur se amaro, amarissimo, ci ricorda, facendocela quasi vivere,
una incontestabile dura realtà e ci fa comprendere
quanto questo problema sia grave e difficile da superare.
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
.
.
.
E’ incredibile, siamo nel 3° millennio ma nel chiuso delle nostre case o altrove,
ed in molte parti del mondo addirittura col consenso della legge,
le donne vengono maltrattate, violentate ed uccise in ogni modo.
Questo testo, davvero forte, di cui ignoro l’autore… o autrice
merita certamente d’esser letto
in quanto emblematico di questa situazione
e, più e meglio di tante parole, ci disvela questa drammatica realtà.

Migliaia anche quest’anno le denunce e già molte le donne uccise
nel nostro “civile” paese…
Pertanto ritengo doveroso far sì che non abbassi ma la guardia
davanti a fenomeni così esecrabili
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
Non è il mio compleanno o nessun altro giorno speciale;
ieri sera abbiamo avuto il nostro primo litigio,
e mi disse molte cose crudeli che in realtà mi offesero.
Ma Lui ha detto che è pentito e non lo ha dette sul serio,
perché oggi mi mandò dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Non è il nostro anniversario o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi spinse contro la parete e cominciò a picchiarmi.
Sembrava un incubo, ma dagli incubi ti svegli e sai che non è reale;
questa mattina mi alzai addolorata e con lividi da tutte le parti,
ma io so che è pentito; perciò mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non è il giorno di San Valentino o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi picchiò e minacciò di ammazzarmi;
né il trucco o le maniche lunghe potevano nascondere
i tagli e colpi che mi causò questa volta.
Non potei andare oggi al lavoro, perché non volevo che mi vedessero così.
Ma io so che è pentito; perché lui mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non era giorno delle mamma
o nessun altro giorno speciale ieri sera ritornò a colpirmi,
ma questa volta molto peggio.
Se riesco a lasciarlo, che cosa faccio?
Come farei io da sola a tirare avanti con i bambini?
Che cosa succederà se ci manca il denaro?.
Ho tanta paura, ma dipendo tanto da lui che temo a lasciarlo.
Ma io so che è pentito perché quello mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Oggi è un giorno molto speciale: è il giorno della mia funzione funebre.
Ieri sera finalmente riuscì ad ammazzarmi.
Mi picchiò fino alla morte.
Se per lo meno avessi avuto il coraggio e la forza di lasciarlo;
se avessi accettato l’aiuto di professionisti.
Oggi non avrei ricevuto fiori!
Alla fine, l’amore che ricevi è l’amore che dai!

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE
FINE
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Tony Kospan
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Nella Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne
che si celebra il 25 novembre di ogni anno
e che fu istituita dall’Onu nel 1999
per tener vivo un argomento sempre attuale,
ma spesso trascurato,
come quello della violenza di genere, degli stupri e del femminicidio
mi fa piacere riproporre questo brano davvero originale, benché duro.
In realtà l’ignoranza “sentimentale”
che vedo spesso nei social network che seguo
è davvero estesissima e diffusissima.
Molti si beano nel dire
“se mia moglie mi lascia la uccido”
come se fosse una cosa normale
e non un’aberrazione del concetto d’amore!
Ed altri mettono pure il “like” (“mi piace”).
Ma se questa è la cultura dell’amore dei nostri connazionali,
a mio parere ancora vicina a quella delle caverne,
(senza parlar poi di quella addirittura allucinante di altri popoli),
come meravigliarsi di quel che accade nelle nostre case
ed intorno a noi?
Per questo auspico che si introduca finalmente nelle scuole
la materia dell’educazione sentimentale…
sennò saremo sempre prigionieri di stereotipi superati e senza senso.
.
.
.
,
,
Ma è giunto il momento di leggere il bell’articolo di Lella Costa che sfata,
con splendida amara ironia, i ridicoli luoghi comuni assolutori degli amici e dei parenti dei responsabili di crimini contro le donne.
STOP VIOLENZA SULLE DONNE!
E BASTA CON LE SCUSE!
SMETTETELA! E PER SEMPRE!
La prima volta che per la strada, tornando da scuola, un tale ti si è avvicinato e ha cominciato a dirti cose, e tu non le capivi nemmeno, ma hai intuito lo schifo prima ancora del pericolo, e sei scappata via, e la notte non riuscivi a dormire, ma neanche a dirlo.
Come se un po’, almeno un po’, te la fossi andata a cercare.
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.

La manomorta sull’autobus, e se provi a reagire intorno c’è solo scherno, e donne più grandi che stringono le labbra contrariate – da che mondo e mondo – son cose che succedono, non sei né la prima né l’ultima, fai finta di niente che è meglio, e poi a vestirti in quella maniera un po’, almeno un po’, te la sei andata a cercare.
(Quale maniera, di che cosa state parlando, avevo i jeans, faceva freddo, non si vedeva niente.)
Le facce delle madri degli imputati nei processi per stupro.
Ti aspetteresti che maledicessero i figli, che li disconoscessero, bibliche, inesorabili, che stringessero tra le braccia la vittima, e la consolassero, e le chiedessero scusa e avessero cura di lei.
E invece la guardano con odio e disprezzo lei, la rovina dei loro bravissimi ragazzi, lei che ci stava, altroché se ci stava, lei che li ha provocati, lei che se l’è andata a cercare.
Le donne, le bambine violentate dai padri, dai mariti, dai fratelli, dagli amici di famiglia, che preferiscono tacere, subire, sperare che la smettano da soli, perché mai, mai potrebbero sopportare che si sapesse, che se ne parlasse.
Troppa vergogna.
Le vittime che si vergognano al posto dei loro carnefici..

Niente da dire, è il crimine perfetto.
Complimenti.
E poi, si fa presto a dire violenza, a dire stupro, ma insomma si sa che a volte si trascende, ma il desiderio acceca, travolge e poi che diamine, alle donne piace…
è sempre stato così.
Vis grata puellae, no?
No.
Che siate stramaledetti, no.
Non provate a spacciare per complicità il sopruso, per gioco la brutalità.
E soprattutto smettetela di tirare in ballo l’istinto, la provocazione, il desiderio irrefrenabile.
Balle. Non c’è desiderio in uno stupro, mai.
Non c’è nemmeno sguardo.
Una donna vale l’altra, con buona pace dei moralisti e dei prefetti.
Non c’entra l’abbigliamento, l’ora, il posto, l’incoscienza, neppure l’età – andate a chiederlo a chi lavora nei centri di soccorso – alle donne stuprate.
Non esiste picchiare… uccidere… per amore
Andate a leggere i resoconti di donne più che adulte, più che modeste, a volte precocemente piegate da una vita di torti e miseria.
Andate a dirlo a loro, che se la sono andata a cercare.
Andate a dirlo alla ragazza omosessuale che è stata violentata perché “imparasse la lezione”, che si è trattato di attrazione fatale e incontrollabile.
Andate a dirlo alle donne vittime di quelli che chiamiamo stupri etnici, e neanche ci rendiamo conto dell’abominio, dell’orrore assoluto che evochiamo.
E poi smettetela, per sempre.
Lella Costa
(E polis – Milano)

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.
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Questo brano davvero bello… ma direi anche geniale,
pur se amaro, amarissimo, ci ricorda, facendocela quasi vivere,
una incontestabile dura realtà e ci fa comprendere
quanto questo problema sia grave e difficile da superare.
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
.
.
.
E’ incredibile, siamo nel 3° millennio ma nel chiuso delle nostre case o altrove,
ed in molte parti del mondo addirittura col consenso della legge,
le donne vengono maltrattate, violentate ed uccise in ogni modo.
Questo testo, davvero forte, di cui ignoro l’autore… o autrice
merita certamente d’esser letto
in quanto emblematico di questa situazione
e, più e meglio di tante parole, ci disvela questa drammatica realtà.

Migliaia anche quest’anno le denunce e già molte le donne uccise
nel nostro “civile” paese…
Pertanto ritengo doveroso far sì che non abbassi ma la guardia
davanti a fenomeni così esecrabili
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
Non è il mio compleanno o nessun altro giorno speciale;
ieri sera abbiamo avuto il nostro primo litigio,
e mi disse molte cose crudeli che in realtà mi offesero.
Ma Lui ha detto che è pentito e non lo ha dette sul serio,
perché oggi mi mandò dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Non è il nostro anniversario o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi spinse contro la parete e cominciò a picchiarmi.
Sembrava un incubo, ma dagli incubi ti svegli e sai che non è reale;
questa mattina mi alzai addolorata e con lividi da tutte le parti,
ma io so che è pentito; perciò mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non è il giorno di San Valentino o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi picchiò e minacciò di ammazzarmi;
né il trucco o le maniche lunghe potevano nascondere
i tagli e colpi che mi causò questa volta.
Non potei andare oggi al lavoro, perché non volevo che mi vedessero così.
Ma io so che è pentito; perché lui mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non era giorno delle mamma
o nessun altro giorno speciale ieri sera ritornò a colpirmi,
ma questa volta molto peggio.
Se riesco a lasciarlo, che cosa faccio?
Come farei io da sola a tirare avanti con i bambini?
Che cosa succederà se ci manca il denaro?.
Ho tanta paura, ma dipendo tanto da lui che temo a lasciarlo.
Ma io so che è pentito perché quello mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Oggi è un giorno molto speciale: è il giorno della mia funzione funebre.
Ieri sera finalmente riuscì ad ammazzarmi.
Mi picchiò fino alla morte.
Se per lo meno avessi avuto il coraggio e la forza di lasciarlo;
se avessi accettato l’aiuto di professionisti.
Oggi non avrei ricevuto fiori!
Alla fine, l’amore che ricevi è l’amore che dai!

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE
FINE
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Tony Kospan
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UN PENSIERO CHE VIENE DA MOLTO LONTANO
MA CHE ANCOR OGGI APPARE, AHIME’,
ATTUALISSIMO ED ANCORA DA DIFFONDERE.
Il passo che leggeremo
viene erroneamente da molti attribuito a Shakespeare,
al quale ahimè nel web viene attribuito di tutto e di più.
In verità sembra che ci giunga dal Talmud, libro sacro degli ebrei,
che è una raccolta dei pensieri dei rabbini attraverso i tempi.
Ma leggiamolo.
“… state molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!”
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale….
un po’ più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata ….”
.

Rembrandt
     
La bellezza di questo pensiero è evidente…
e non serve aggiungere altro…
ed infatti è gettonatissimo nel web
anche per la nota lettura fattane da Benigni in tv
ma… ma c’è tuttavia un punto che stride
e lascia molto perplessi.
.
“è uscita dalla costola dell’uomo”
Infatti molte donne lo contestano proprio
per questa idea di subalternità bisognosa
di aiuto.

Certo questo pensiero mostra un’idea superata di subalternità
della donna, ma se l’inquadriamo nel contesto storico in cui fu scritto,
non possiamo non rilevare che nei tempi antichissimi
tutte le religioni storiche affidavano,
tranne casi particolari, alle donne un ruolo secondario
cosa che oggi dovrebbe (ma non sempre lo é) del tutto superata.

E dunque questo evidenzia ulteriormente l’importanza
“rivoluzionaria” per quei tempi
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Nella Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne
che si celebra il 25 novembre di ogni anno
e che fu istituita dall’Onu nel 1999
per tener vivo un argomento sempre attuale,
ma spesso trascurato,
come quello della violenza di genere, degli stupri e del femminicidio
mi fa piacere riproporre questo brano davvero originale, benché duro.
In realtà l’ignoranza “sentimentale”
che vedo spesso nei social network che seguo
è davvero estesissima e diffusissima.
Molti si beano nel dire
“se mia moglie mi lascia la uccido”
come se fosse una cosa normale
e non un’aberrazione del concetto d’amore!
Ed altri mettono pure il “like” (“mi piace”).
Ma se questa è la cultura dell’amore dei nostri connazionali,
a mio parere ancora vicina a quella delle caverne,
(senza parlar poi di quella addirittura allucinante di altri popoli),
come meravigliarsi di quel che accade nelle nostre case
ed intorno a noi?
Per questo auspico che si introduca finalmente nelle scuole
la materia dell’educazione sentimentale…
sennò saremo sempre prigionieri di stereotipi superati e senza senso.
.
.
.
,
,
Ma è giunto il momento di leggere il bell’articolo di Lella Costa che sfata,
con splendida amara ironia, i ridicoli luoghi comuni assolutori degli amici e dei parenti dei responsabili di crimini contro le donne.
STOP VIOLENZA SULLE DONNE!
E BASTA CON LE SCUSE!
SMETTETELA! E PER SEMPRE!
La prima volta che per la strada, tornando da scuola, un tale ti si è avvicinato e ha cominciato a dirti cose, e tu non le capivi nemmeno, ma hai intuito lo schifo prima ancora del pericolo, e sei scappata via, e la notte non riuscivi a dormire, ma neanche a dirlo.
Come se un po’, almeno un po’, te la fossi andata a cercare.
.
.

La manomorta sull’autobus, e se provi a reagire intorno c’è solo scherno, e donne più grandi che stringono le labbra contrariate – da che mondo e mondo – son cose che succedono, non sei né la prima né l’ultima, fai finta di niente che è meglio, e poi a vestirti in quella maniera un po’, almeno un po’, te la sei andata a cercare.
(Quale maniera, di che cosa state parlando, avevo i jeans, faceva freddo, non si vedeva niente.)
Le facce delle madri degli imputati nei processi per stupro.
Ti aspetteresti che maledicessero i figli, che li disconoscessero, bibliche, inesorabili, che stringessero tra le braccia la vittima, e la consolassero, e le chiedessero scusa e avessero cura di lei.
E invece la guardano con odio e disprezzo lei, la rovina dei loro bravissimi ragazzi, lei che ci stava, altroché se ci stava, lei che li ha provocati, lei che se l’è andata a cercare.
Le donne, le bambine violentate dai padri, dai mariti, dai fratelli, dagli amici di famiglia, che preferiscono tacere, subire, sperare che la smettano da soli, perché mai, mai potrebbero sopportare che si sapesse, che se ne parlasse.
Troppa vergogna.
Le vittime che si vergognano al posto dei loro carnefici..

Niente da dire, è il crimine perfetto.
Complimenti.
E poi, si fa presto a dire violenza, a dire stupro, ma insomma si sa che a volte si trascende, ma il desiderio acceca, travolge e poi che diamine, alle donne piace…
è sempre stato così.
Vis grata puellae, no?
No.
Che siate stramaledetti, no.
Non provate a spacciare per complicità il sopruso, per gioco la brutalità.
E soprattutto smettetela di tirare in ballo l’istinto, la provocazione, il desiderio irrefrenabile.
Balle. Non c’è desiderio in uno stupro, mai.
Non c’è nemmeno sguardo.
Una donna vale l’altra, con buona pace dei moralisti e dei prefetti.
Non c’entra l’abbigliamento, l’ora, il posto, l’incoscienza, neppure l’età – andate a chiederlo a chi lavora nei centri di soccorso – alle donne stuprate.
Non esiste picchiare… uccidere… per amore
Andate a leggere i resoconti di donne più che adulte, più che modeste, a volte precocemente piegate da una vita di torti e miseria.
Andate a dirlo a loro, che se la sono andata a cercare.
Andate a dirlo alla ragazza omosessuale che è stata violentata perché “imparasse la lezione”, che si è trattato di attrazione fatale e incontrollabile.
Andate a dirlo alle donne vittime di quelli che chiamiamo stupri etnici, e neanche ci rendiamo conto dell’abominio, dell’orrore assoluto che evochiamo.
E poi smettetela, per sempre.
Lella Costa
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.
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MA CHE ANCOR OGGI APPARE, AHIME’,
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Il passo che leggeremo
viene erroneamente da molti attribuito a Shakespeare,
al quale ahimè nel web viene attribuito di tutto e di più.
In verità sembra che ci giunga dal Talmud, libro sacro degli ebrei,
che è una raccolta dei pensieri dei rabbini attraverso i tempi.
Ma leggiamolo.
“… state molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!”
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale….
un po’ più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata ….”
.

Rembrandt
     
La bellezza di questo pensiero è evidente…
e non serve aggiungere altro…
ed infatti è gettonatissimo nel web
anche per la nota lettura fattane da Benigni in tv
ma… ma c’è tuttavia un punto che stride
e lascia molto perplessi.
.
“è uscita dalla costola dell’uomo”
Infatti molte donne lo contestano proprio
per questa idea di subalternità bisognosa
di aiuto.

Certo questo pensiero mostra un’idea superata di subalternità
della donna, ma se l’inquadriamo nel contesto storico in cui fu scritto,
non possiamo non rilevare che nei tempi antichissimi
tutte le religioni storiche affidavano,
tranne casi particolari, alle donne un ruolo secondario
cosa che oggi dovrebbe (ma non sempre lo é) del tutto superata.

E dunque questo evidenzia ulteriormente l’importanza
“rivoluzionaria” per quei tempi
di un pensiero del genere.
Donna con te – Anna Oxa 
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pur se amaro, amarissimo, ci ricorda, facendocela quasi vivere,
una incontestabile dura realtà e ci fa comprendere
quanto questo problema sia grave e difficile da superare.
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
.
.
.
E’ incredibile, siamo nel 3° millennio ma nel chiuso delle nostre case o altrove,
ed in molte parti del mondo addirittura col consenso della legge,
le donne vengono maltrattate, violentate ed uccise in ogni modo.
Questo testo, davvero forte, di cui ignoro l’autore… o autrice
merita certamente d’esser letto
in quanto emblematico di questa situazione
e, più e meglio di tante parole, ci disvela questa drammatica realtà.

Migliaia anche quest’anno le denunce e già molte le donne uccise
nel nostro “civile” paese…
Pertanto ritengo doveroso far sì che non si abbassi mai la guardia
davanti a fenomeni così esecrabili
– RICEVETTI DEI FIORI OGGI –
Non è il mio compleanno o nessun altro giorno speciale;
ieri sera abbiamo avuto il nostro primo litigio,
e mi disse molte cose crudeli che in realtà mi offesero.
Ma Lui ha detto che è pentito e non lo ha dette sul serio,
perché oggi mi mandò dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Non è il nostro anniversario o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi spinse contro la parete e cominciò a picchiarmi.
Sembrava un incubo, ma dagli incubi ti svegli e sai che non è reale;
questa mattina mi alzai addolorata e con lividi da tutte le parti,
ma io so che è pentito; perciò mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non è il giorno di San Valentino o nessun altro giorno speciale;
ieri sera mi picchiò e minacciò di ammazzarmi;
né il trucco o le maniche lunghe potevano nascondere
i tagli e colpi che mi causò questa volta.
Non potei andare oggi al lavoro, perché non volevo che mi vedessero così.
Ma io so che è pentito; perché lui mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
E non era giorno delle mamma
o nessun altro giorno speciale ieri sera ritornò a colpirmi,
ma questa volta molto peggio.
Se riesco a lasciarlo, che cosa faccio?
Come farei io da sola a tirare avanti con i bambini?
Che cosa succederà se ci manca il denaro?.
Ho tanta paura, ma dipendo tanto da lui che temo a lasciarlo.
Ma io so che è pentito perché quello mi mandò oggi dei fiori.
Ricevetti dei fiori oggi!
Oggi è un giorno molto speciale: è il giorno della mia funzione funebre.
Ieri sera finalmente riuscì ad ammazzarmi.
Mi picchiò fino alla morte.
Se per lo meno avessi avuto il coraggio e la forza di lasciarlo;
se avessi accettato l’aiuto di professionisti.
Oggi non avrei ricevuto fiori!
Alla fine, l’amore che ricevi è l’amore che dai!

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE
FINE
PER UNA VITA SENZA VIOLENZE!!!
Tony Kospan
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