Archivio per l'etichetta ‘Stendhal’
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell’Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d’impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest’ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendhal,
dove nacque l’ammirato storico e critico d’arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l’incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l’affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell’800?
Semplice… perché amava Milano (e l’Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto “Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po’ vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d’allora che oggi chiameremmo movida, fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e non ultimi, anzi, amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l’Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d’amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E’, per Stendhal, un vero e proprio colpo di fulmine per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d’amore, gli consigliò d’andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno.
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Stendhal era convinto che la sua resistenza fosse dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore.
Ma lei non lo lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni.
Lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE..
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell’Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d’impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest’ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendhal,
dove nacque l’ammirato storico e critico d’arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l’incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l’affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell’800?
Semplice… perché amava Milano (e l’Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto “Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po’ vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d’allora che oggi chiameremmo movida, fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e non ultimi, anzi, amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l’Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d’amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E’, per Stendhal, un vero e proprio colpo di fulmine per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d’amore, gli consigliò d’andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno.
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Stendhal era convinto che la sua resistenza fosse dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore.
Ma lei non lo lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni.
Lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE..
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
E’ il Teatro d’Opera più antico d’Europa
.…
«Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita.
Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si
avvicini a questo teatro,
ma ne dia la più pallida idea.»
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817).

Il Teatro di San Carlo, già Real Teatro di San Carlo,
citato ormai sempre più spesso solo come Teatro San Carlo,
è il famoso teatro lirico di Napoli,
nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo.

E’ situato nel cuore di Napoli ed ha oltre 2000 posti
il che lo rende anche tra i più grandi d’Europa.
.
.
.

Fondato per volontà del Re Carlo di Borbone,
fu inaugurato il 4 novembre 1737,
proprio in occasione dell’onomastico del re,
e proprio da questo prese il nome.

Documento originale
.
La prima opera che andò in scena fu l’Achille in Sciro
di Domenico Sarro su libretto di Pietro Metastasio.
.

L’esterno del teatro in un dipinto del ‘700
.
.
Nei suoi primi anni il S. Carlo vide sul suo palcoscenico
esibirsi solo artisti provenienti dalle scuole liriche napoletane
ma poi pian piano si avvicendarono i più grandi musicisti
ed interpreti di musica classica di ogni parte d’Italia e del mondo.

L’interno del teatro in un dipinto del ‘700
E’ notoria ed apprezzatissima la perfezione dell’acustica.
.

.
Dal 2011 accanto al Teatro v’è il MEMUS…
un museo tutto dedicato alla prestigiosa storia
di questo stupendo tempio della musica
con eccezionali documenti, stampe, dipinti, strumenti, spartiti etc…
.

L’esterno del teatro in un dipinto del 1830
Con questo bel video possiamo ora
ascoltar proprio la musica della prima opera
rappresentata in questo favoloso teatro.


Testo rielaborato dal web con modifiche ed aggiunte T.K.
Ciao da Tony Kospan
.




.

Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell’Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d’impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest’ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendhal,
dove nacque l’ammirato storico e critico d’arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l’incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l’affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell’800?
Semplice… perché amava Milano (e l’Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto “Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po’ vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d’allora che oggi chiameremmo movida, fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e non ultimi, anzi, amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l’Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d’amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E’, per Stendhal, un vero e proprio colpo di fulmine per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d’amore, gli consigliò d’andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno.
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Stendhal era convinto che la sua resistenza fosse dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore.
Ma lei non lo lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni.
Lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE..
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell’Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d’impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest’ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendhal,
dove nacque l’ammirato storico e critico d’arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l’incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l’affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell’800?
Semplice… perché amava Milano (e l’Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto “Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po’ vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d’allora che oggi chiameremmo movida, fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e non ultimi, anzi, amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l’Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d’amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E’, per Stendhal, un vero e proprio colpo di fulmine per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d’amore, gli consigliò d’andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno.
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Stendhal era convinto che la sua resistenza fosse dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore.
Ma lei non lo lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni.
Lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE..
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
E’ il Teatro d’Opera più antico d’Europa
.…
«Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita.
Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si
avvicini a questo teatro,
ma ne dia la più pallida idea.»
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817).

Il Teatro di San Carlo, già Real Teatro di San Carlo,
citato ormai sempre più spesso solo come Teatro San Carlo,
è il famoso teatro lirico di Napoli,
nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo.

E’ situato nel cuore di Napoli ed ha oltre 2000 posti
il che lo rende anche tra i più grandi d’Europa.
.
.
.

Fondato per volontà del Re Carlo di Borbone,
fu inaugurato il 4 novembre 1737,
proprio in occasione dell’onomastico del re,
e proprio da questo prese il nome.

Documento originale
.
La prima opera che andò in scena fu l’Achille in Sciro
di Domenico Sarro su libretto di Pietro Metastasio.
.

L’esterno del teatro in un dipinto del ‘700
.
.
Nei suoi primi anni il S. Carlo vide sul suo palcoscenico
esibirsi solo artisti provenienti dalle scuole liriche napoletane
ma poi pian piano si avvicendarono i più grandi musicisti
ed interpreti di musica classica di ogni parte d’Italia e del mondo.

L’interno del teatro in un dipinto del ‘700
E’ notoria ed apprezzatissima la perfezione dell’acustica.
.

.
Dal 2011 accanto al Teatro v’è il MEMUS…
un museo tutto dedicato alla prestigiosa storia
di questo stupendo tempio della musica
con eccezionali documenti, stampe, dipinti, strumenti, spartiti etc…
.

L’esterno del teatro in un dipinto del 1830
Con questo bel video possiamo ora
ascoltar proprio la musica della prima opera
rappresentata in questo favoloso teatro.


Testo rielaborato dal web con modifiche ed aggiunte T.K.
Ciao da Tony Kospan
.




.

Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell’Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d’impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest’ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal,
dove nacque l’ammirato storico e critico d’arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l’incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l’affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE..
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell’800?
Semplice… perché amava Milano (e l’Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto…
“Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po’ vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d’allora che oggi chiameremmo movida… fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e… non ultimi… anzi… amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l’Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d’amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E’ per Stendhal un vero e proprio colpo di fulmime… per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei… che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente… cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada… ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d’amore, gli consigliò d’andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno…
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Milano nell’800
Stendhal era convinto che la sua resistenza era dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo… e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore… che però lei non lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni… ma lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA’
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
E’ il Teatro d’Opera più antico d’Europa
.…
«Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita.
Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si
avvicini a questo teatro,
ma ne dia la più pallida idea.»
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817).

Il Teatro di San Carlo, già Real Teatro di San Carlo,
citato ormai sempre più spesso solo come Teatro San Carlo,
è il famoso teatro lirico di Napoli,
nonché uno dei più famosi e prestigiosi al mondo.

E’ situato nel cuore di Napoli ed ha oltre 2000 posti
il che lo rende anche tra i più grandi d’Europa.
.
.
.

Fondato per volontà del Re Carlo di Borbone,
fu inaugurato il 4 novembre 1737,
proprio in occasione dell’onomastico del re,
e proprio da questo prese il nome.

Documento originale
.
La prima opera che andò in scena fu l’Achille in Sciro
di Domenico Sarro su libretto di Pietro Metastasio.
.

L’esterno del teatro in un dipinto del ‘700
.
.
Nei suoi primi anni il S. Carlo vide sul suo palcoscenico
esibirsi solo artisti provenienti dalle scuole liriche napoletane
ma poi pian piano si avvicendarono i più grandi musicisti
ed interpreti di musica classica di ogni parte d’Italia e del mondo.

L’interno del teatro in un dipinto del ‘700
E’ notoria ed apprezzatissima la perfezione dell’acustica.
.

.
Dal 2011 accanto al Teatro v’è il MEMUS…
un museo tutto dedicato alla prestigiosa storia
di questo stupendo tempio della musica
con eccezionali documenti, stampe, dipinti, strumenti, spartiti etc…
.

L’esterno del teatro in un dipinto del 1830
Con questo bel video possiamo ora
ascoltar proprio la musica della prima opera
rappresentata in questo favoloso teatro.



Testo rielaborato dal web con varie modifiche ed aggiunte T.K.
Ciao da Tony Kospan
.
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE… TI PIACE… ISCRIVITI
.
.
.

Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
Mi fa piacere ricordar Stendhal,
grande scrittore francese dell'ottocento ed innamorato dell'Italia,
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.
BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE
Amante dell'arte e appassionato dell'Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d'impressioni su Roma, Napoli e Firenze.
Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal,
dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann.
I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.
I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l'incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l'affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)

Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842
IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE..
Tony Kospan
Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell'800?
Semplice… perché amava Milano (e l'Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto…
“Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse“
Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po' vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d'allora che oggi chiameremmo movida… fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e… non ultimi… anzi… amorosi.

Stendhal giovane
Ma in verità amava tutta l'Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.
Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d'amore della sua vita, quella per Metilde.
Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?
Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.
incerto ritratto di Metilde
Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.
Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.
Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.

E' per Stendhal un vero e proprio colpo di fulmime… per una donna davvero bella e cortese.
Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei… che subito si mostra fredda.
Stendhal non capisce più niente… cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada… ma sempre senza esito.
Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d'amore, gli consigliò d'andar a veder il Duomo.
Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno…
Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.

Milano nell'800
Stendhal era convinto che la sua resistenza era dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.
Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.
Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.
Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo… e per sempre.

In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman“ in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore… che però lei non lesse mai.
Metilde morì giovanissima a 35 anni… ma lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.
Tony Kospan
(Copyright T.K.)
PER LE NOVITA'
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Charles Edward Perugini
.
.
.
L`amore è un bellissimo fiore,
ma bisogna avere il coraggio
di coglierlo sull’orlo di un precipizio.
Stendhal
Charles Edward Perugini – Innamorati in giardino
VOLA CANZONE RAPIDA
Paul Verlaine
.
Vola, canzone, rapida
davanti a Lei e dille
che, nel mio cuor fedele,
gioioso ha fatto luce
un raggio, dissipando,
santo lume, le tenebre
dell’amore: paura,
diffidenza e incertezza.
Ed ecco il grande giorno!
Rimasta a lungo muta
e pavida – la senti?
– l’allegria ha cantato
come una viva allodola
nel cielo rischiarato.
Vola, canzone ingenua,
e sia la benvenuta
senza rimpianti
vani colei che infine torna.
Charles Edward Perugini
Mi piace:
Mi piace Caricamento...