Archivio per l'etichetta ‘sculture sorprendenti’
Questa scultura assolutamente sorprendente,
si trova nel mitico quartiere parigino
un tempo il più affascinante ed artistico della città
diventato oggi,
ahimè, solo una meta obbligata per turisti.
Quest’opera è quasi nascosta e non la si trova con facilità
ma è molto bella così come la storia della sua creazione
che ha a che fare con il suo nome…
“Passe-muraille”
(Passamura o attraversamura).
IL PASSAMURA DI MONTMARTRE
(per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE)
Tony Kospan
LA STORIA DELLA SCULTURA
L’origine infatti è… letteraria!
Infatti IL PASSAMURA è una novella
dello scrittore Marcel Aymé
(abitante a Montmartre)
pubblicata nel 1943 che è, tra le sue opere,
forse quella più amata e meglio rimasta impressa nella memoria dei lettori
al punto che gli vollero dedicare questa statua.
LA TRAMA.. IN BREVE.. DELLA NOVELLA
CHE E’ ALL’ORIGINE DELLA SCULTURA
Il y avait à Montmartre, au troisième étage du 75bis de la rue d’Orchampt,
un excellent homme nommé Dutilleul
qui possédait le don singulier de passer
à travers les murs sans en être incommodé.
Un giorno Monsieur Dutilleul,
scopre di poter passare attraverso i muri,
ed inizialmente la cosa lo infastidisce e consulta il medico.
Poi però comprende le tante potenzialità di questa sua facoltà
ed allora prima si vendica del suo capoufficio antipatico
e si diverte a fargliene di tutti i colori,
poi però pian piano inizia ad esagerare facendo furti
che firma con lo pseudonimo di Garou-Garou
e si prende gioco della Polizia.
Un giorno però rimase incastrato nel muro di Rue Norvins.
La causa? L’amore per una bella ragazza.
La scultura, che descrive proprio questo momento,
è stata realizzata da Jean Marais nel 1989
ed è tra le più fotografate di Montmartre.
Anche la piazza antistante ha un riferimento
con la novella e con questa scultura…
infatti ora è chiamata “Marcel Aymé”
col nome cioè dell’autore della novella
che meriterebbe d’esser letta tutta
mentre siamo seduti di fronte alla scultura.
(Per inciso la novella fu scritta sotto l’occupazione tedesca e
vuol anche evidenziare, con uno sfogo criptico e simbolico, l’insofferenza
dei cittadini per gli assurdi ordini e regolamenti nazisti
che i parigini dovevano rispettare in continuazione)
Ciao da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
I N S I E M E
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Questa piccola scultura (alta solo 104 cm) è conservata presso il Museo Nazionale del Bargello a Firenze ed è davvero un’opera molto particolare.
Per la sua originalità ha fatto, nei secoli, molto discutere gli esperti d’arte.
Vediamo perché.
Ma andiamo con ordine.
LA STORIA DEL PRESUNTO MISTERO DELLA SUA ORIGINE
Nel marzo del 1641 un noto musicologo di Firenze, Giovan Battista Doni, scriveva agli studiosi della Corte Papale di Urbano VII d’avere in casa da oltre 50 anni una strana piccola scultura raffigurante un “genio alato tutto ignudo fuor che che le cosce e le gambe che sono vestite alla maniera frigia” e con dei serpentelli ai piedi.
Con meraviglia affermava poi che l’opera gli sembrava “qualche deità degli antichi toscani o piu tosto di altra nazione asiatica“, però non era rozza come gli oggetti antichi ma molto precisa e ben fatta.
La perfetta descrizione ci riporta subito alle parole del Vasari che, nel 1568, citava un Amorino-Attis di Donatello e lo allocava proprio presso l’illustre dimora dei… Doni.
Dobbiamo anche ricordare che questa nota famiglia fiorentina era stata committente di varie opere di grandi artisti del Rinascimento.
Meraviglia molto, quindi, che solo alcuni decenni dopo le parole del Vasari i proprietari avessero perso ogni ricordo dell’autore.
Tuttavia è anche noto che la fama dei grandi artisti rinascimentali, tranne di quella di Michelangelo, era all’epoca molto scemata e soprattutto quella di Donatello.
Ma è anche sorprendente che un noto studioso dell’epoca, rispondendo alla lettera di cui sopra, definisse la scultura “una mistione di simboli e deità diverse che chiamano Panthea“.
Quando anche un altro studioso, Luigi Lanzi, nel 1778 la definì un “Amore Panteo” e dunque senza autore e senza tempo, i Doni decisero di venderla agli Uffizi.
Successivamente il Lanzi però cambiò idea e la definì opera solo di fantasia e non antica.
ANALISI E SIGNIFICATO DELL’OPERA
Innanzitutto bisogna rilevare che l’opera, con la precisione e la raffinatezza dei particolari e l’armonia dell’insieme, conferma la maestria di Donatello e la sua fama di grande scultore rinascimentale.
Sul significato di questa originale scultura gioiello però gli studiosi si sono sempre divisi.
Si va dall’Amorino o Cupido (per le ali) ad Attis (per i pantaloni col pube ed il sedere scoperti).
Per altri è invece è un Priapo, per altri poi un Fauno, per altri ancora un genietto mezzo angelo e mezzo diavolo ed infine per altri una rappresentazione dell’amore coniugale.
Tutte queste interpretazioni esaltano un particolare ma poi ne trascurano altri per cui nessuna di loro è convincente.
In effetti Donatello si era sbizzarrito, seguendo solo il suo fantasioso ed illimitato estro, nel creare una scultura che apparisse un qualcosa di classicamente antico.
Come mai?
Beh è notorio che nel mondo dell’arte e della cultura rinascimentale, in particolare a Firenze, la corrente umanistica, volta alla riscoperta del mondo classico latino e greco, era diffusissima ed amatissima.
Donatello
Dunque nell’ambito dello spirito del tempo teso alla ricostruzione del “classico”, Donatello ne inventa uno tutto suo mescolando vari elementi.
Possiamo quindi affermare, in conclusione, che egli crea un “classico” bello, originale e che colpisce chi l’osserva ma, in realtà, non è mai esistito nulla di simile nel mondo antico.
Possiamo quindi anche definirlo un… classico reinventato.
FINE
Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
Copyright Tony Kospan
Vietata la copia integrale senza indicare autore e sito.
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IL SANCARLONE E… LA STATUA DELLA LIBERTA’
Cosa hanno in comune il Sancarlone di Arona… e la Statua della Libertà?
Molto!
Scopriamolo approfondendo la conoscenza delle due gigantesche sculture e della loro storia!
IL SANCARLONE DI ARONA
Il San Carlone è una delle statue più alte e grandi del mondo (è seconda per altezza solo alla Statua della Libertà) ed è tra le pochissime visitabili all’interno.
Il piedistallo è alto 11,70 metri e la statua 23,40 metri per un’altezza complessiva di 35,10 metri (il solo indice è lungo 1,95 mt.!).
Per dare un’idea della sua imponenza possiamo immaginare che sia alta come un edificio di 10 piani.
Gli autori questa mastodontica opera in onore di San Carlo furono Bernardo Falconi e Siro Zanelli su un progetto de 1614 di Giovanni Battista Crespi detto il “Cerano”.
La sua realizzazione fu molto lunga, dal 1630 al 1697, ed avvenne grazie all’impulso ed al sostegno del nipote di San Carlo, il cardinale Federico Borromeo.
Il Santo viene rappresentato a capo scoperto, con la mano destra nell’atto di benedire e con un libro nella sinistra.
LA STATUA DELLA LIBERTA’
Sembra certo che la Statua della Libertà, realizzata da Gustave Eiffel su progetto di Frédéric Auguste Bartholdi a New York e completata nel 1886 sia nata seguendo 2 linee di ispirazione per le misure:
1 – il Colosso di Rodi (di cui si hanno solo ricordi in antiche scritture) e proprio la Statua del San Carlone di Arona;
l’altra linea guida invece, quella per l’aspetto:
2 – il famoso dipinto di Eugène Delacroix “La Libertà che guida il popolo” (una donna forte e coraggiosa).
Dunque è evidente che uno dei simboli mondiali di New York, della Libertà e degli USA ha tra i vari progenitori anche il Sancarlone di Arona.
Tony Kospan
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SCULTURE DAVVERO SORPRENDENTI
E QUASI INCREDIBILI
QUELLE DI
RON MUECK
ARTISTA AUSTRALIANO
CHE PERO’ OPERA IN INGHILTERRA
Ron Mueck all’opera
SONO SCULTURE COME NON L’AVETE MAI VISTE
PER L’INCREDIBILE ADERENZA ALLA REALTA’
PIU’ DURA E PIU’ INTIMA
DELL’UMANITA’ NORMALE O FOLLE.
LA SUA ARTE E’ DEFINITA
IPERREALISMO
Le sue opere sono create con materiali polivinilici
ed appaiono di un incredibile realismo
tranne che per un aspetto.
Esse sono infatti o molto grandi o molto piccole
rispetto ai soggetti reali
e però generano ugualmente e sempre… stupore
e talvolta un certo disagio.
Per raggiungere questo risultato l’artista australiano
cura a lungo
e con estrema precisione ogni minimo particolare
come il colore della pelle e la perfezione dei capelli.
Le sue opere sono state esposte in diversi musei internazionali.
QUESTE CHE MOSTRO QUI SONO SOLO ALCUNE
TRA LE MENO “FORTI”
NONOSTANTE CIO’ ALCUNE IMMAGINI CHE SEGUONO
POSSONO APPARIRE TROPPO CRUDE
E POSSONO TURBARE O DISTURBARE
PERSONE MOLTO SENSIBILI
PER CUI CONSIGLIO A LORO DI ASTENERSI
DAL PROSEGUIRE
SE PERO’ VE LA SENTITE…
POSSIAMO INFINE VEDERE IN QUESTO VIDEO
UN’AMPIA RASSEGNA DI ALTRE SUE OPERE
CIAO DA TONY KOSPAN
IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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Come sapete amo le sculture originali o inconsuete…
Questa è forse l’opera più nota di uno scultore tedesco dello scorso secolo.

Il web non ci dice molto su Wilfried Fitzenreiter autore di questo gruppo “Drei Mädchen und ein Knabe“ (Tre ragazze e un ragazzo).
Sappiamo solo che oltre ad essere uno scultore è stato anche un creatore e cesellatore di medaglie e monete commemorative.

La scultura appare frutto di ottima tecnica e precisa lavorazione artistica.
Tuttavia essa è molto amata per la grande simpatia che emana.
La scultura realizzata nel 1888 all’inizio era situata davanti alla fontana di fronte all’ex ‘Palace Hotel’ di Berlino Est ma si trova dal 1977 nel quartiere dei Musei di Berlino.

“Lovers” – Altra scultura in bronzo di Wilfried Fitzenreiter
Il gruppo scultoreo, che è sul muretto accanto al fiume Spree, sembra quasi partecipare alla vita degli studenti e dei giovani del quartiere ed è amatissimo anche dai turisti.

Vien quasi voglia di chiedersi, guardando la scultura, che cosa stiano pensando questi ragazzi…

FINE
FONTI: VARI SITI WEB ITALIANI ED INTERNAZIONALI
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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DELLA SERIE SCULTURE ORIGINALISSIME
Strana vero?
Cos’è, com’è nata e dove si trova?

E’ la statua in bronzo di un uomo d’affari con valigetta e con testa incastrata nel muro che si trova a Los Angeles – California.

L’uomo d’affari si trova sul marciapiede e si piega in avanti sconsolato con la testa andata da qualche parte nel muro di granito di Ernst and Young, network mondiale di servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità etc. in un punto molto popolare per gli abitanti e molto fotografato.

Dopo una non facile ricerca finalmente sono riuscito a ricostruire la storia di questa particolarissima scultura che ha la sua genesi nel clima politico ed economico degli anni 80.
L’artista è Terry Allen ma la scultura nasce dalla collaborazione con il poeta Phillip Levine.
Essi volevano rappresentare l’eccesso di pressioni (e le conseguenti ricadute sulla vita dei cittadini) a cui erano sottoposti i dirigenti ed i dipendenti delle grandi istituzioni finanziarie e bancarie (Col senno di poi possiamo dire che avevano visto molto bene).

Ecco la poesia che ha ispirato questa creazione.
Hanno detto che avevo una testa per gli affari.
Hanno detto di andare sempre avanti
ma ci ho rimesso la testa.
Hanno detto sii concreto
e sono diventato calcestruzzo.
Hanno detto, vai, figlio mio,
moltiplicare, dividere, conquistare.
Ho fatto del mio meglio.
Philip Levine
Tony Kospan
IL MONDO DEGLI ARTISTI
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Questa scultura assolutamente sorprendente,
si trova nel mitico quartiere parigino
un tempo il più affascinante ed artistico della città
diventato oggi,
ahimè, solo una meta obbligata per turisti.
Quest’opera è quasi nascosta e non la si trova con facilità
ma è molto bella così come la storia della sua creazione
che ha a che fare con il suo nome…
“Passe-muraille”
(Passamura o attraversamura).
IL PASSAMURA DI MONTMARTRE
(per il blog IL MONDO DI ORSOSOGNANTE)
Tony Kospan
LA STORIA DELLA SCULTURA
L’origine infatti è… letteraria!
Infatti IL PASSAMURA è una novella
dello scrittore Marcel Aymé
(abitante a Montmartre)
pubblicata nel 1943 che è, tra le sue opere,
forse quella più amata e meglio rimasta impressa nella memoria dei lettori
al punto che gli vollero dedicare questa statua.
LA TRAMA.. IN BREVE.. DELLA NOVELLA
CHE E’ ALL’ORIGINE DELLA SCULTURA
Il y avait à Montmartre, au troisième étage du 75bis de la rue d’Orchampt,
un excellent homme nommé Dutilleul
qui possédait le don singulier de passer
à travers les murs sans en être incommodé.
Un giorno Monsieur Dutilleul,
scopre di poter passare attraverso i muri,
ed inizialmente la cosa lo infastidisce e consulta il medico.
Poi però comprende le tante potenzialità di questa sua facoltà
ed allora prima si vendica del suo capoufficio antipatico
e si diverte a fargliene di tutti i colori,
poi però pian piano inizia ad esagerare facendo furti
che firma con lo pseudonimo di Garou-Garou
e si prende gioco della Polizia.
Un giorno però rimase incastrato nel muro di Rue Norvins.
La causa? L’amore per una bella ragazza.
La scultura, che descrive proprio questo momento,
è stata realizzata da Jean Marais nel 1989
ed è tra le più fotografate di Montmartre.
Anche la piazza antistante ha un riferimento
con la novella e con questa scultura…
infatti ora è chiamata “Marcel Aymé”
col nome cioè dell’autore della novella
che meriterebbe d’esser letta tutta
mentre siamo seduti di fronte alla scultura.
(Per inciso la novella fu scritta sotto l’occupazione tedesca e
vuol anche evidenziare, con uno sfogo criptico e simbolico, l’insofferenza
dei cittadini per gli assurdi ordini e regolamenti nazisti
che i parigini dovevano rispettare in continuazione)
Ciao da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
I N S I E M E
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Questa piccola scultura (alta solo 104 cm) è conservata presso il Museo Nazionale del Bargello a Firenze ed è davvero un’opera molto particolare.
Per la sua originalità ha fatto, nei secoli, molto discutere gli esperti d’arte.
Vediamo perché.
Ma andiamo con ordine.
LA STORIA DEL PRESUNTO MISTERO DELLA SUA ORIGINE
Nel marzo del 1641 un noto musicologo di Firenze, Giovan Battista Doni, scriveva agli studiosi della Corte Papale di Urbano VII d’avere in casa da oltre 50 anni una strana piccola scultura raffigurante un “genio alato tutto ignudo fuor che che le cosce e le gambe che sono vestite alla maniera frigia” e con dei serpentelli ai piedi.
Con meraviglia affermava poi che l’opera gli sembrava “qualche deità degli antichi toscani o piu tosto di altra nazione asiatica“, però non era rozza come gli oggetti antichi ma molto precisa e ben fatta.
La perfetta descrizione ci riporta subito alle parole del Vasari che, nel 1568, citava un Amorino-Attis di Donatello e lo allocava proprio presso l’illustre dimora dei… Doni.
Dobbiamo anche ricordare che questa nota famiglia fiorentina era stata committente di varie opere di grandi artisti del Rinascimento.
Meraviglia molto, quindi, che solo alcuni decenni dopo le parole del Vasari i proprietari avessero perso ogni ricordo dell’autore.
Tuttavia è anche noto che la fama dei grandi artisti rinascimentali, tranne di quella di Michelangelo, era all’epoca molto scemata e soprattutto quella di Donatello.
Ma è anche sorprendente che un noto studioso dell’epoca, rispondendo alla lettera di cui sopra, definisse la scultura “una mistione di simboli e deità diverse che chiamano Panthea“.
Quando anche un altro studioso, Luigi Lanzi, nel 1778 la definì un “Amore Panteo” e dunque senza autore e senza tempo, i Doni decisero di venderla agli Uffizi.
Successivamente il Lanzi però cambiò idea e la definì opera solo di fantasia e non antica.
ANALISI E SIGNIFICATO DELL’OPERA
Innanzitutto bisogna rilevare che l’opera, con la precisione e la raffinatezza dei particolari e l’armonia dell’insieme, conferma la maestria di Donatello e la sua fama di grande scultore rinascimentale.
Sul significato di questa originale scultura gioiello però gli studiosi si sono sempre divisi.
Si va dall’Amorino o Cupido (per le ali) ad Attis (per i pantaloni col pube ed il sedere scoperti).
Per altri è invece è un Priapo, per altri poi un Fauno, per altri ancora un genietto mezzo angelo e mezzo diavolo ed infine per altri una rappresentazione dell’amore coniugale.
Tutte queste interpretazioni esaltano un particolare ma poi ne trascurano altri per cui nessuna di loro è convincente.
In effetti Donatello si era sbizzarrito, seguendo solo il suo fantasioso ed illimitato estro, nel creare una scultura che apparisse un qualcosa di classicamente antico.
Come mai?
Beh è notorio che nel mondo dell’arte e della cultura rinascimentale, in particolare a Firenze, la corrente umanistica, volta alla riscoperta del mondo classico latino e greco, era diffusissima ed amatissima.
Donatello
Dunque nell’ambito dello spirito del tempo teso alla ricostruzione del “classico”, Donatello ne inventa uno tutto suo mescolando vari elementi.
Possiamo quindi affermare, in conclusione, che egli crea un “classico” bello, originale e che colpisce chi l’osserva ma, in realtà, non è mai esistito nulla di simile nel mondo antico.
Possiamo quindi anche definirlo un… classico reinventato.
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Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante
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Come forse saprete, oltre alle mitiche sculture classiche,
amo anche le statue originali… sorprendenti…
e questo indipendentemente dalle loro qualità artistiche.
Stavolta vi parlerò di una statua che da piccolo immaginavo
(solo per gioco) che potesse esistere
ma che invece c’è davvero!.
E’ una statua, come potete vedere, a testa in giù.
Le immagini che vediamo qui sopra e qui sotto
ci mostrano la statua quando, appena creata, nel 2006
era di fronte al nuovo Museo della Città a Melbourne (Australia).
Era stata ordinata in occasione di una mostra.
Nel 2007 è stata poi trasferita nei giardini
della “Trobe University” di Bundoora
(Università che prende il nome da Charles Joseph La Trobe).
Rappresenta Carlo La Trobe
(Londra 20.3.1801 – Alfriston 4.12.1875)
politico britannico e primo Governatore di Victoria in Australia.
L’autore è lo scultore Charles Robb che ha spiegato
l’insolita opera con queste parole
” Incarna l’idea che le università dovrebbero trasformare le idee in testa“.
Ovviamente l’opera ha suscitato, e suscita, notevolissime polemiche
apparendo a molti una presa in giro (eufemismo).
Copyright Tony Kospan
Tony Kospan
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Ecco una scultura davvero originale e sorprendente
che ha innumerevoli estimatori ed ammiratori
in tutto il mondo (anche grazie alla sua diffusione nel web).
.
E’ stata creata nel 2001 da Zenos Frudakis
e si trova presso GlaxoSmithKline
World Headquarters, Philadelphia, PA, USA
.
.
.
Liberazione – Zenos Frudakis
“Volevo creare una scultura che chiunque,
indipendentemente dal proprio contesto,
potesse guardare e percepire immediatamente
l’idea di qualcuno che lotta per liberarsi.”
Zenos Frudakis
Liberazione – Zenos Frudakis
.
.
.
“Tutti hanno bisogno di uscire da qualche situazione,
che si tratti di una lotta interiore
o di una circostanza contraddittoria,
e di essere… liberi.”
Zenos Frudakis
L’autore con una parte della sua scultura
La scultura è apprezzatissima e notissima… soprattutto nel web…
.
Cosa ne pensate?
.
Tony Kospan
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