Archivio per l'etichetta ‘scavi di pompei’
ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI
Negli ultimi anni si sono avute spesso nuove scoperte e quasi tutte nella Regio V di Pompei.
I GLADIATORI
Un affresco, seminascosto nel sottoscala di quella che appare una taverna, è una delle “ultimissime”.
L’affresco riprende gli ultimi momenti di una lotta tra gladiatori e mostra chiaramente chi ha vinto e chi si sta arrendendo.
Il dipinto è sorprendente in quanto, forse (e soprattutto) per la modestia del luogo, non mostra la classica eleganza pittorica presente in quasi tutte le domus pompeiane… ma ci mostra, con poco stile, 2 corpi tozzi e sgraziati, polpacci esagerati, sangue che schizza dappertutto etc.
Eppure il dipinto non manca di alcun aspetto essenziale della lotta tra gladiatori, come gli elmi, gli schinieri, la celata sul viso e perfino il dito in alto col quale il soccombente chiede la grazia.
Gli archeologi si sono quindi molto meravigliati di questo dipinto definendolo un po’ “trash” (volgare) escludendo ovviamente gli affreschi a luci rosse.
Passiamo ora a vedere alcune delle altre recenti scoperte avvenute negli Scavi di Pompei
LEDA E IL CIGNO
Il dipinto, che riprende il classicissimo tema mitologico, è stato ritrovato in una casa di via Vesuvio che porta proprio il suo nome.
E’ uno splendido affresco dai vivaci colori.
La scena, pur essendo implicitamente spinta dovendo rappresentare il noto mito greco, appare viceversa ritratta in modo non volgare.
NARCISO
Nella stessa casa in cui è stata trovata Leda e il cigno è stato trovato l’affresco di Narciso.
Anche questo mito è rappresentato secondo i canoni classici.
Infatti ci mostra Narciso che, innamorato della sua bellezza, si specchia nell’acqua.
IL MOSAICO DI ORIONE
Qui è raffigurato Orione che dopo la morte diviene una costellazione.
Il mosaico, rinvenuto negli scavi della Regio V di Pompei, insieme ad altri, ci hanno fatto comprendere chi era il proprietario di quella casa.
Infatti si è stabilito che doveva essere un agrimensore, cioè un tecnico altamente specializzato in misurazioni agrarie.
NEREIDE E IL CAVALLO MARINO
L’affresco è stato rinvenuto in un termopolio, cioè in un negozio in cui si vendevano bevande e generi alimentari.
Accanto ad esso un altro che appare chiaramente indicativo dell’attività della bottega… (inoltre, durante lo scavo, sono state trovate proprio anfore come quelle del dipinto) e che potremmo definire quindi… un’insegna commerciale ante litteram.
Tony Kospan
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E’ stata una delle ultime aree
portate alla luce negli scavi di Pompei.
Ma è anche una delle zone
più emblematiche ed interessanti,
anche se meno viste, dell’antica cittadina.
La principale caratteristica della Domus è invece
la presenza quasi integra del 2° piano cosa unica a Pompei.
Come nasce il nome della Domus?
Nasce da un affresco sulla parete di fondo di un triclinio,
nella stanza da pranzo che mostra un uomo e una donna
che si baciano sdraiati sui letti triclinari
durante il banchetto.
Ecco i “casti amanti” appunto.
L’affresco che ha dato il nome alla Domus
La Domus.. era la casa di un ricco panettiere
comprendente anche il suo laboratorio.
L’Insula invece è di un’area di circa 3.000 metri quadrati
situata nella centrale via dell’Abbondanza,
che collega il Foro all’Anfiteatro.
Nella strada avanti alla Domus e nella stessa Domus
al momento dell’eruzione del 24 agosto (ma forse era ottobre) del 79 dopo Cristo
(come riferisce nella sua lettera Plinio il Giovane,
testimone oculare di quella tragedia)
erano in corso lavori di riparazione di fosse settiche danneggiate
da un precedente forte terremoto.
La casa con i suoi affreschi, il panificio,
le stanze, le varie dipendenze
ma anche con gli scheletri degli asini che giravano le macine
e tutta l’area dell’lnsula 12 della Regio IX
è stata restaurata ed è visitabile dal febbraio 2020.
Tony Kospan
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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.
.

Sipario per Parade (partic.)
“Sipario per Parade”, lunga 17 metri e alta 11,
è la più grande pittura di Pablo Picasso.
L’opera, conservata al Centre George Pompidou di Parigi
viene esposta solo in rarissime occasioni (solo 3 in cento anni).

Autoritratto – Io il Re
L’opera fu creata da Picasso a Roma nel 1917 (quindi ha oltre 100 anni)
come scenario del balletto “Parade” di Erik Satie (da cui prende il nome)
che si tenne al Théâtre du Châtelet di Parigi nel maggio dello stesso anno.

Olga amata da Picasso e prima moglie
In quel periodo Picasso, insieme allo scrittore Jean Cocteaou,
si muoveva tra Napoli, Pompei e Roma rimanendo entusiasta
sia dalle vestigia antiche che delle atmosfere popolari.
A Roma incontrò e s’innamorò della ballerina russa Olga
che faceva parte del balletto.

Picasso a Napoli
Il dipinto rappresenta una grande casa con ballerine e animali che danno vita
ad un circo suggestivo, poetico, allegro ma nel contempo triste.
L’opera fa parte di quella notevole, per numero e qualità di opere (circa 300)
galleria di dipinti definita “Picasso et le cirque” in cui gli artisti circensi
mostrano il “languore di un circo senza pubblico” e cioè
gesti, piroette, espressioni e colori che sono uniti a momenti malinconici.

Famiglia di saltimbanchi
Orbene questa opera di recente è giunta a Napoli e,
con una complessa organizzazione per la sua salvaguardia,
è stata portata al 2° piano del Museo di Capodimonte,
per una mostra che si è tenuta prima lì e poi presso gli “Scavi di Pompei”.
Le mostre tenutesi in Italia nel 2017
hanno inteso festeggiare il centenario della permanenza
a Roma e a Napoli del grande artista.

Sipario per Parade
.
.Tony Kospan
.
.

LA PAGINA PER DARE COLORI ALLE TUE ORE

.
.
.

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ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI
Negli ultimi anni si sono avute spesso nuove scoperte e quasi tutte nella Regio V di Pompei.
I GLADIATORI
Un affresco, seminascosto nel sottoscala di quella che appare una taverna, è una delle “ultimissime”.
L’affresco riprende gli ultimi momenti di una lotta tra gladiatori e mostra chiaramente chi ha vinto e chi si sta arrendendo.
Il dipinto è sorprendente in quanto, forse (e soprattutto) per la modestia del luogo, non mostra la classica eleganza pittorica presente in quasi tutte le domus pompeiane… ma ci mostra, con poco stile, 2 corpi tozzi e sgraziati, polpacci esagerati, sangue che schizza dappertutto etc.
Eppure il dipinto non manca di alcun aspetto essenziale della lotta tra gladiatori, come gli elmi, gli schinieri, la celata sul viso e perfino il dito in alto col quale il soccombente chiede la grazia.
Gli archeologi si sono quindi molto meravigliati di questo dipinto definendolo un po’ “trash” (volgare) escludendo ovviamente gli affreschi a luci rosse.
Passiamo ora a vedere alcune delle altre recenti scoperte avvenute negli Scavi di Pompei
LEDA E IL CIGNO
Il dipinto, che riprende il classicissimo tema mitologico, è stato ritrovato in una casa di via Vesuvio che porta proprio il suo nome.
E’ uno splendido affresco dai vivaci colori.
La scena, pur essendo implicitamente spinta dovendo rappresentare il noto mito greco, appare viceversa ritratta in modo non volgare.
NARCISO
Nella stessa casa in cui è stata trovata Leda e il cigno è stato trovato l’affresco di Narciso.
Anche questo mito è rappresentato secondo i canoni classici.
Infatti ci mostra Narciso che, innamorato della sua bellezza, si specchia nell’acqua.
IL MOSAICO DI ORIONE
Qui è raffigurato Orione che dopo la morte diviene una costellazione.
Il mosaico, rinvenuto negli scavi della Regio V di Pompei, insieme ad altri, ci hanno fatto comprendere chi era il proprietario di quella casa.
Infatti si è stabilito che doveva essere un agrimensore, cioè un tecnico altamente specializzato in misurazioni agrarie.
NEREIDE E IL CAVALLO MARINO
L’affresco è stato rinvenuto in un termopolio, cioè in un negozio in cui si vendevano bevande e generi alimentari.
Accanto ad esso un altro che appare chiaramente indicativo dell’attività della bottega… (inoltre, durante lo scavo, sono state trovate proprio anfore come quelle del dipinto) e che potremmo definire quindi… un’insegna commerciale ante litteram.
Tony Kospan
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ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI
Negli ultimi anni si sono avute spesso nuove scoperte e quasi tutte nella Regio V di Pompei.
I GLADIATORI
Un affresco, seminascosto nel sottoscala di quella che appare una taverna, è una delle “ultimissime”.
L’affresco riprende gli ultimi momenti di una lotta tra gladiatori e mostra chiaramente chi ha vinto e chi si sta arrendendo.
Il dipinto è sorprendente in quanto, forse (e soprattutto) per la modestia del luogo, non mostra la classica eleganza pittorica presente in quasi tutte le domus pompeiane… ma ci mostra, con poco stile, 2 corpi tozzi e sgraziati, polpacci esagerati, sangue che schizza dappertutto etc.
Eppure il dipinto non manca di alcun aspetto essenziale della lotta tra gladiatori, come gli elmi, gli schinieri, la celata sul viso e perfino il dito in alto col quale il soccombente chiede la grazia.
Gli archeologi si sono quindi molto meravigliati di questo dipinto definendolo un po’ “trash” (volgare) escludendo ovviamente gli affreschi a luci rosse.
Passiamo ora a vedere alcune delle altre recenti scoperte avvenute negli Scavi di Pompei
LEDA E IL CIGNO
Il dipinto, che riprende il classicissimo tema mitologico, è stato ritrovato in una casa di via Vesuvio che porta proprio il suo nome.
E’ uno splendido affresco dai vivaci colori.
La scena, pur essendo implicitamente spinta dovendo rappresentare il noto mito greco, appare viceversa ritratta in modo non volgare.
NARCISO
Nella stessa casa in cui è stata trovata Leda e il cigno è stato trovato l’affresco di Narciso.
Anche questo mito è rappresentato secondo i canoni classici.
Infatti ci mostra Narciso che, innamorato della sua bellezza, si specchia nell’acqua.
IL MOSAICO DI ORIONE
Qui è raffigurato Orione che dopo la morte diviene una costellazione.
Il mosaico, rinvenuto negli scavi della Regio V di Pompei, insieme ad altri, ci hanno fatto comprendere chi era il proprietario di quella casa.
Infatti si è stabilito che doveva essere un agrimensore, cioè un tecnico altamente specializzato in misurazioni agrarie.
NEREIDE E IL CAVALLO MARINO
L’affresco è stato rinvenuto in un termopolio, cioè in un negozio in cui si vendevano bevande e generi alimentari.
Accanto ad esso un altro che appare chiaramente indicativo dell’attività della bottega… (inoltre, durante lo scavo, sono state trovate proprio anfore come quelle del dipinto) e che potremmo definire quindi… un’insegna commerciale ante litteram.
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E’ stata una delle ultime aree
portate alla luce negli scavi di Pompei.
Ma è anche una delle zone
più emblematiche ed interessanti,
anche se meno viste, dell’antica cittadina.
La principale caratteristica della Domus è invece
la presenza quasi integra del 2° piano cosa unica a Pompei.
Come nasce il nome della Domus?
Nasce da un affresco sulla parete di fondo di un triclinio,
nella stanza da pranzo che mostra un uomo e una donna
che si baciano sdraiati sui letti triclinari
durante il banchetto.
Ecco i “casti amanti” appunto.
L’affresco che ha dato il nome alla Domus
La Domus.. era la casa di un ricco panettiere
comprendente anche il suo laboratorio.
L’Insula invece è di un’area di circa 3.000 metri quadrati
situata nella centrale via dell’Abbondanza,
che collega il Foro all’Anfiteatro.
Nella strada avanti alla Domus e nella stessa Domus
al momento dell’eruzione del 24 agosto (ma forse era ottobre) del 79 dopo Cristo
(come riferisce nella sua lettera Plinio il Giovane,
testimone oculare di quella tragedia)
erano in corso lavori di riparazione di fosse settiche danneggiate
da un precedente forte terremoto.
La casa con i suoi affreschi, il panificio,
le stanze, le varie dipendenze
ma anche con gli scheletri degli asini che giravano le macine
e tutta l’area dell’lnsula 12 della Regio IX
è stata restaurata ed è visitabile dal febbraio 2020.
Tony Kospan
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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Sipario per Parade (partic.)
“Sipario per Parade”, lunga 17 metri e alta 11,
è la più grande pittura di Pablo Picasso.
L’opera, conservata al Centre George Pompidou di Parigi
viene esposta solo in rarissime occasioni (solo 3 in cento anni).

Autoritratto – Io il Re
L’opera fu creata da Picasso a Roma nel 1917 (quindi ha oltre 100 anni)
come scenario del balletto “Parade” di Erik Satie (da cui prende il nome)
che si tenne al Théâtre du Châtelet di Parigi nel maggio dello stesso anno.

Olga amata da Picasso e prima moglie
In quel periodo Picasso, insieme allo scrittore Jean Cocteaou,
si muoveva tra Napoli, Pompei e Roma rimanendo entusiasta
sia dalle vestigia antiche che delle atmosfere popolari.
A Roma incontrò e s’innamorò della ballerina russa Olga
che faceva parte del balletto.

Picasso a Napoli
Il dipinto rappresenta una grande casa con ballerine e animali che danno vita
ad un circo suggestivo, poetico, allegro ma nel contempo triste.
L’opera fa parte di quella notevole, per numero e qualità di opere (circa 300)
galleria di dipinti definita “Picasso et le cirque” in cui gli artisti circensi
mostrano il “languore di un circo senza pubblico” e cioè
gesti, piroette, espressioni e colori che sono uniti a momenti malinconici.

Famiglia di saltimbanchi
Orbene questa opera di recente è giunta a Napoli e,
con una complessa organizzazione per la sua salvaguardia,
è stata portata al 2° piano del Museo di Capodimonte,
per una mostra che si è tenuta prima lì e poi presso gli “Scavi di Pompei”.
Le mostre tenutesi in Italia nel 2017
hanno inteso festeggiare il centenario della permanenza
a Roma e a Napoli del grande artista.

Sipario per Parade
.
.Tony Kospan
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LA PAGINA PER DARE COLORI ALLE TUE ORE

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ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI
Negli ultimi anni si sono avuto spesso nuove scoperte e quasi tutte nella Regio V di Pompei.
I GLADIATORI
Un affresco, seminascosto nel sottoscala di quella che appare una taverna, è una delle “ultimissime”.
L'affresco riprende gli ultimi momenti di una lotta tra gladiatori e mostra chiaramente chi ha vinto e chi si sta arrendendo.
Il dipinto è sorprendente in quanto, forse (e soprattutto) per la modestia del luogo, non mostra la classica eleganza pittorica presente in quasi tutte le domus pompeiane… ma ci mostra, con poco stile, 2 corpi tozzi e sgraziati, polpacci esagerati, sangue che schizza dappertutto etc.
Eppure il dipinto non manca di alcun aspetto essenziale della lotta tra gladiatori, come gli elmi, gli schinieri, la celata sul viso e perfino il dito in alto col quale il soccombente chiede la grazia.
Gli archeologi si sono quindi molto meravigliati di questo dipinto definendolo un po' “trash” (volgare) escludendo ovviamente gli affreschi a luci rosse.
Passiamo ora a vedere alcune delle altre recenti scoperte avvenute negli Scavi di Pompei
LEDA E IL CIGNO
Il dipinto, che riprende il classicissimo tema mitologico, è stato ritrovato in una casa di via Vesuvio che porta proprio il suo nome.
E' uno splendido affresco dai vivaci colori.
La scena, pur essendo implicitamente spinta dovendo rappresentare il noto mito greco, appare viceversa ritratta in modo non volgare.
NARCISO
Nella stessa casa in cui è stata trovata Leda e il cigno è stato trovato l'affresco di Narciso.
Anche questo mito è rappresentato secondo i canoni classici.
Infatti ci mostra Narciso che, innamorato della sua bellezza, si specchia nell'acqua.
IL MOSAICO DI ORIONE
Qui è raffigurato Orione che dopo la morte diviene una costellazione.
Il mosaico, rinvenuto negli scavi della Regio V di Pompei, insieme ad altri, ci hanno fatto comprendere chi era il proprietario di quella casa.
Infatti si è stabilito che doveva essere un agrimensore, cioè un tecnico altamente specializzato in misurazioni agrarie.
NEREIDE E IL CAVALLO MARINO
L'affresco è stato rinvenuto in un termopolio, cioè in un negozio in cui si vendevano bevande e generi alimentari.
Accanto ad esso un altro che appare chiaramente indicativo dell'attività della bottega… (inoltre, durante lo scavo, sono state trovate proprio anfore come quelle del dipinto) e che potremmo definire quindi… un'insegna commerciale ante litteram.
Tony Kospan
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Sipario per Parade (partic.)
“Sipario per Parade”, lunga 17 metri e alta 11,
è la più grande pittura di Pablo Picasso.
L’opera, conservata al Centre George Pompidou di Parigi
viene esposta solo in rarissime (solo 3 in cento anni) occasioni.

Autoritratto – Io il Re
L’opera fu creata da Picasso a Roma nel 1917 (quindi ha oltre 100 anni)
come scenario del balletto “Parade” di Erik Satie (da cui prende il nome)
che si tenne al Théâtre du Châtelet di Parigi nel maggio dello stesso anno.

Olga amata da Picasso
In quel periodo Picasso, insieme allo scrittore Jean Cocteaou,
si muoveva tra Napoli… Pompei e Roma rimanendo entusiasta
sia dalle vestigia antiche che delle atmosfere popolari.
A Roma incontrò e s’innamorò della ballerina Olga
che faceva parte del balletto.

Picasso a Napoli
Il dipinto rappresenta una grande casa con ballerine e animali che danno vita
ad un circo suggestivo, poetico, allegro ma nel contempo triste.
L’opera fa parte di quella notevole, per numero e qualità di opere (circa 300)
galleria di dipinti definita “Picasso et le cirque” in cui gli artisti circensi
mostrano il “languore di un circo senza pubblico” e cioè
gesti, piroette, espressioni e colori sono uniti a momenti malinconici.

Famiglia di saltimbanchi
Orbene questa opera di recente è giunta a Napoli e,
con una complessa organizzazione per la sua salvaguardia,
è stata portata al 2° piano del Museo di Capodimonte,
per una mostra che si è tenuta prima lì e poi presso gli “Scavi di Pompei”.
Le mostre tenutesi in Italia nel 2017
hanno inteso festeggiare il centenario della permanenza
a Roma e a Napoli del grande artista.

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ULTIME SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI
Negli ultimi anni si sono avuto spesso nuove scoperte e quasi tutte nella Regio V di Pompei.
I GLADIATORI
Un affresco, seminascosto nel sottoscala di quella che appare una taverna, è una delle “ultimissime”.
L'affresco riprende gli ultimi momenti di una lotta tra gladiatori e mostra chiaramente chi ha vinto e chi si sta arrendendo.
Il dipinto è sorprendente in quanto, forse (e soprattutto) per la modestia del luogo, non mostra la classica eleganza pittorica presente in quasi tutte le domus pompeiane… ma ci mostra, con poco stile, 2 corpi tozzi e sgraziati, polpacci esagerati, sangue che schizza dappertutto etc.
Eppure il dipinto non manca di alcun aspetto essenziale della lotta tra gladiatori, come gli elmi, gli schinieri, la celata sul viso e perfino il dito in alto col quale il soccombente chiede la grazia.
Gli archeologi si sono quindi molto meravigliati di questo dipinto definendolo un po' “trash” (volgare) escludendo ovviamente gli affreschi a luci rosse.
Passiamo ora a vedere alcune delle altre recenti scoperte avvenute negli Scavi di Pompei
LEDA E IL CIGNO
Il dipinto, che riprende il classicissimo tema mitologico, è stato ritrovato in una casa di via Vesuvio che porta proprio il suo nome.
E' uno splendido affresco dai vivaci colori.
La scena, pur essendo implicitamente spinta dovendo rappresentare il noto mito greco, appare viceversa ritratta in modo non volgare.
NARCISO
Nella stessa casa in cui è stata trovata Leda e il cigno è stato trovato l'affresco di Narciso.
Anche questo mito è rappresentato secondo i canoni classici.
Infatti ci mostra Narciso che, innamorato della sua bellezza, si specchia nell'acqua.
IL MOSAICO DI ORIONE
Qui è raffigurato Orione che dopo la morte diviene una costellazione.
Il mosaico, rinvenuto negli scavi della Regio V di Pompei, insieme ad altri, ci hanno fatto comprendere chi era il proprietario di quella casa.
Infatti si è stabilito che doveva essere un agrimensore, cioè un tecnico altamente specializzato in misurazioni agrarie.
NEREIDE E IL CAVALLO MARINO
L'affresco è stato rinvenuto in un termopolio, cioè in un negozio in cui si vendevano bevande e generi alimentari.
Accanto ad esso un altro che appare chiaramente indicativo dell'attività della bottega… (inoltre, durante lo scavo, sono state trovate proprio anfore come quelle del dipinto) e che potremmo definire quindi… un'insegna commerciale ante litteram.
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