Archivio per l'etichetta ‘RINASCIMENTO ITALIANO

BOTTICELLI – Fascino supremo dell’arte rinascimentale e trionfo delle allegorie – Biografia e capolavori     Leave a comment

.
.


La nascita di Venere
.
.


.

Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.

Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.




La calunnia



BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan







Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.

E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.






Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.








Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.




 
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)


BREVE BIOGRAFIA.

.

Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.

A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.



Giuliano de’ Medici (partic.)



Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.




Nascita di Venere



In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli



Simonetta Vespucci




Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.



fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera



Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.




Botticelli – Madonna dei 6 angeli



Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina 
“Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.




fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483



Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, 
quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.




Sant’Agostino nello studio




Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.



Divina Commedia – La voragine infernale




Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.




 
Madonna della melagrana
.

.
.
Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare 
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.




Tondo Raczynski – 1477


.
La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente 
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo 
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.


Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.



F I N E




– COPYRIGHT TONY KOSPAN

– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG





3
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
Frecce (174)
SE… TI PIACE… ISCRIVITI







Raffaello Sanzio – Breve biografia.. analisi della sua arte “divina” e la sublime bellezza delle sue opere    1 comment



Trasfigurazione di Cristo (partic.)



Curioso il suo destino, 

nascere e morire di Venerdì Santo,

ma la sua fama è tutta dovuta

alla sua eccezionale e “divina” capacità 

di dipingere di cui diede prova fin da piccolo.





La Madonna della rosa





RAFFAELLO SANZIO

.

VITA E CAPOLAVORI DEL… PITTORE DIVINO

.

a cura di Tony Kospan





Urbino 28.3.1483 – Roma 6.4.1520



BREVE BIOGRAFIA



Rimasto orfano a soli 11 anni non si perse d’animo
ma iniziò a studiare le opere di grandi pittori
ed a 14 entrò nella bottega del Perugino
che fu il suo vero maestro
e cominciò ben presto anche a lavorare per dei committenti.




La speranza



Il suo più che significativo contributo alla realizzazione
di una Pala in onore di Nicola da Tolentino 
a Città di Castello
evidenziò subito le sue notevoli capacità
e fu l’inizio di una travolgente carriera artistica
che in pratica proseguì senza soste.



Sposalizio della Vergine



Innumerevoli e bellissime furono le opere che nei 3 periodi
in cui storicamente è divisa la sua vita umana ed artistica,
(Perugino, Fiorentino e Romano),
egli ci ha donato.

A Roma, quando era ormai all’apice della notorietà,
Leone X lo preferì ad altri mitici artisti come Michelangelo,
e lo nominò, alla morte del Bramante,
direttore della
Fabbrica di San Pietro.




Trionfo di Galatea



Negli ultimi anni alternò quindi la passione per la pittura
con altri lavori come quelli di topografo e di architetto.




Dama con il liocorno (partic.)




Alla sua morte (a soli 37 anni) dopo 15 giorni di febbre,
causati, per alcuni, da eccessi amorosi, tutta Roma,
compreso il Papa, soffrì moltissimo per la perdita di colui
che veniva ritenuto il “
Pittore Divino“.




Trasfigurazione di Cristo



Racconta il Vasari che, trovandosi nella camera in cui era morto 
una delle sue ultime opere… la mitica “Trasfigurazione“, 
nel vedere il corpo morto e quella viva,
faceva scoppiare l’anima di dolore a ognuno che quivi guardava”.




La scuola di Atene



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE


Goethe così definisce la sua arte…
“Raffaello è sempre riuscito a fare quello
che gli altri immaginavano di fare”

Raffaello interpreta perfettamente
il sentire artistico della sua epoca 
ed esalta i valori civili ed umanistici
della cultura classica e della storia occidentale.




Madonna del Cardellino (partic.)



Egli non vive le sofferenze delle ricerche di Leonardo da Vinci 
né le turbolenze religiose di Michelangelo Buonarroti 
ma si caratterizza per una grande serenità interiore
e ed una celestiale visione della vita 
che lo portano
a creare opere che sono capolavori assoluti ed eterni.



Madonna della seggiola



Si può dire infine che Raffaello sia l’artista
che ha conquistato la vetta più alta
dell’assoluta bellezza nel campo della pittura.

Questo però, per gli studiosi di Storia dell’Arte,
era considerato un suo limite benché eccelso.



fre bia pouce (La storia del “particolare” più famoso della storia dell’arte)
I mitici Angeli (particolare della Madonna Sistina)



Tuttavia studi recenti hanno rivalutato
in pieno la sua arte sotto ogni punto di vista.

Sorprende, oltre alla sublime bellezza della sua arte
anche l’enorme quantità di opere
rispetto alla brevità della sua vita.



fre bia pouce (La storia del dipinto e “l’incontro” con Rembrandt)
Baldassarre Castiglione



F I N E



Fonti – Vari siti Web – Rielaborazione ed impaginazione T. K.


000500050005
Frecce2039
LOGHI FIRME ORSETTI ORSO TONY
SE… TI PIACE… ISCRIVITI





Raffaello da giovane – Autoritratto

.

Raffaello – Breve biografia.. analisi della sua arte “divina” e la sublime bellezza dei suoi dipinti   4 comments



Trasfigurazione di Cristo (partic.)



Curioso il suo destino, 

nascere e morire di Venerdì Santo,

ma la sua fama è tutta dovuta

alla sua eccezionale e “divina” capacità 

di dipingere di cui diede prova fin da piccolo.





La Madonna della rosa





RAFFAELLO SANZIO

.

VITA E CAPOLAVORI DEL… PITTORE DIVINO

.

a cura di Tony Kospan





Urbino 28.3.1483 – Roma 6.4.1520



BREVE BIOGRAFIA



Rimasto orfano a soli 11 anni non si perse d’animo
ma iniziò a studiare le opere di grandi pittori
ed a 14 entrò nella bottega del Perugino
che fu il suo vero maestro
e cominciò ben presto anche a lavorare per dei committenti.




La speranza



Il suo più che significativo contributo alla realizzazione
di una Pala in onore di Nicola da Tolentino 
a Città di Castello
evidenziò subito le sue notevoli capacità
e fu l’inizio di una travolgente carriera artistica
che in pratica proseguì senza soste.



Sposalizio della Vergine



Innumerevoli e bellissime furono le opere che nei 3 periodi
in cui storicamente è divisa la sua vita umana ed artistica,
(Perugino, Fiorentino e Romano),
egli ci ha donato.

A Roma, quando era ormai all’apice della notorietà,
Leone X lo preferì ad altri mitici artisti come Michelangelo,
e lo nominò, alla morte del Bramante,
direttore della
Fabbrica di San Pietro.




Trionfo di Galatea



Negli ultimi anni alternò quindi la passione per la pittura
con altri lavori come quelli di topografo e di architetto.




Dama con il liocorno (partic.)




Alla sua morte (a soli 37 anni) dopo 15 giorni di febbre,
causati, per alcuni, da eccessi amorosi, tutta Roma,
compreso il Papa, soffrì moltissimo per la perdita di colui
che veniva ritenuto il “
Pittore Divino“.




Trasfigurazione di Cristo



Racconta il Vasari che, trovandosi nella camera in cui era morto 
una delle sue ultime opere… la mitica “Trasfigurazione“, 
nel vedere il corpo morto e quella viva,
faceva scoppiare l’anima di dolore a ognuno che quivi guardava”.




La scuola di Atene



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE


Goethe così definisce la sua arte…
“Raffaello è sempre riuscito a fare quello
che gli altri immaginavano di fare”

Raffaello interpreta perfettamente
il sentire artistico della sua epoca 
ed esalta i valori civili ed umanistici
della cultura classica e della storia occidentale.




Madonna del Cardellino (partic.)



Egli non vive le sofferenze delle ricerche di Leonardo da Vinci 
né le turbolenze religiose di Michelangelo Buonarroti 
ma si caratterizza per una grande serenità interiore
e ed una celestiale visione della vita 
che lo portano
a creare opere che sono capolavori assoluti ed eterni.



Madonna della seggiola



Si può dire infine che Raffaello sia l’artista
che ha conquistato la vetta più alta
dell’assoluta bellezza nel campo della pittura.

Questo però, per gli studiosi di Storia dell’Arte,
era considerato un suo limite benché eccelso.



fre bia pouce (La storia del “particolare” più famoso della storia dell’arte)
I mitici Angeli (particolare della Madonna Sistina)



Tuttavia studi recenti hanno rivalutato
in pieno la sua arte sotto ogni punto di vista.

Sorprende, oltre alla sublime bellezza della sua arte
anche l’enorme quantità di opere
rispetto alla brevità della sua vita.



fre bia pouce (La storia del dipinto e “l’incontro” con Rembrandt)
Baldassarre Castiglione



F I N E



Fonti – Vari siti Web – Rielaborazione ed impaginazione T. K.


000500050005
Frecce2039
LOGHI FIRME ORSETTI ORSO TONY
SE… TI PIACE… ISCRIVITI





Raffaello da giovane – Autoritratto

.

Sorprendente ma umanissima è l’Annunciazione di Lorenzo Lotto – Quando l’arte classica è.. controcorrente   Leave a comment




Già conosciamo da altri dipinti il diverso e controcorrente modo
di vedere la realtà, la religiosità, ma anche la pittura,
da parte dell’artista veneziano da pochi decenni riscoperto.






Anche questa sua “Annunciazione” è del tutto diversa
da analoghi dipinti di altri autori ed ora vedremo perché.



L’Annunciazione



La prima cosa che si nota è che non ci mostra solo
il classico incontro dell’angelo con la futura Madonna
bensì anche l’ambiente ovvero la casa in cui avviene.
 Lei si trova a casa con un gatto quando arriva l’anuncio.
Si possono osservare oggetti di vita quotidiana
come la cuffia da notte e l’asciugamano appesi alla mensola.






Inoltre è presente anche e soprattutto Dio
che dall’alto sta letteralmente prendendo la mira
per fecondar virtualmente Maria.






Notiamo anche che una umanissima sorpresa, mista a paura,
investe tutta la scena compreso il gatto.







Ma la cosa più sorprendente è la reazione di Maria
all’annuncio dell’Angelo!






La donna infatti volta le spalle a Dio ed all’angelo
e cerca di scappare impaurita (osservare il volto e le mani)
mentre il gatto inarca la schiena per scappare anche lui!







Un altro aspetto, che rende realissima la scena,
è che l’Angelo, che dovrebbe essere puro spirito,
invece è di carne ed ossa
e ne è la prova l’ombra che vediamo a terra!

Il Lotto quindi ci mostra una Madonna,
un Angelo e perfino la Divinità
fatti di carne e sentimenti umanissimi.






Ciò conferma quanto si diceva su
riguardo alla visione semplice, sincera e senza retorica
di tutti gli aspetti della vita e della religione
da parte di questo artista rinascimentale sui generis.

Il dipinto “L’annunciazione” di Lorenzo Lotto, del 1534 circa, si trova nel museo civico di Recanati.


FINE


Copyright Tony Kospan
In caso di copia è obbligatorio indicare autore e blog





separatori145

IL MONDO DELL’ARTE E DEGLI ARTISTI

NEL GRUPPO DI FB

frecce052-b.gif





Lorenzo Lotto – Autoritratto – 1540





Michelangelo.. genio supremo e multiforme dell’Arte Rinascimentale – Biografia e capolavori   Leave a comment

.
.
.

Il Mosè



Le sue opere hanno raggiunto vette insuperabili
e sono un vero grande patrimonio dell’arte occidentale
ed inoltre egli è quasi unanimemente considerato
il più grande artista di tutti i tempi.




Caprese Michelangelo 6.3.1475 – Roma 18.2.1564



MICHELANGELO BUONARROTI

a cura di Tony Kospan



Michelangelo, che ha segnato con la sua grandezza l’arte del “500′, è stato artista davvero poliedrico in quanto:


– scultore capace di opere che donano grandi emozioni,

– pittore di grandissimo talento

– apprezzato architetto

– poeta elegante molto apprezzato nelle Corti europee.

L’uomo invece era molto noto per il suo caratterino impetuoso ed irascibile verso tutti, compresi i suoi committenti.

Non si sposò mai né si conoscono suoi amori.



Tomba di Lorenzo dei Medici




La sua vita artistica si svolse quasi tutta tra Firenze e Roma.




.
.
.
.


Essendo impossibile mostrar qui tutte le sue opere
mi limiterò a mostrarne alcune… nei vari campi dell’arte
in cui operò… e sempre alla grande.




LO SCULTORE



La pietà
.
.
.
.
La scultura era per lui un’attività naturale
e quasi spontanea tanto vi era portato… fin da ragazzo
ed innumerevoli sono i suoi capolavori
di cui ricordo soprattutto il “David” e la “Pietà”.



Il David





IL PITTORE



Il Giudizio Universale (Cappella Sistina)

.
.
.
.


Qui doveva dar tirar fuori “sangue e dolore
e grandi sforzi per raggiunger i risultati geniali
che conosciamo…



Tondo Doni




In particolare è memorabile l’immensa fantastica opera
trasfusa nella mitica Cappella Sistina
(la sala in cui si eleggono i Pontefici)
ed il Tondo Doni.




L’ARCHITETTO



.


.


.
.



Anche nell’architettura mostrò il suo immenso ingegno.

In questo campo ricordo in particolare
la mitica Cupola di San Pietro
e lo studio della Piazza del Campidoglio a Roma.











IL POETA


Cominciò a scrivere versi verso i 50 anni
e si sa anche che delle sue poesie non aveva
grande stima e le considerava “cose sciocche”.

Infatti non volle mai farle stampare.

Eppure sono ben più di 300 le sue composizioni.






In verità anche in esse possiamo ammirare
tutto il suo vigore scultoreo
pur con evidenti derivazioni petrarchesche.

Leggiamone due…



Michelangelo – L’aurora




CHI E’?

Chi è quel che per forza a te mi mena,
oilmè, oilmè, oilmè,
legato e stretto, e son libero e sciolto?
Se tu incateni altrui senza catena,
e senza mane o braccia m’hai raccolto,
chi mi difenderà dal tuo bel volto?





 
Michelangelo – La notte



O NOTTE

O Notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn’opra sempre al fin assalta,
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onora ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l’umid’ ombra e ogni quet’appalta,
e dell’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria all’alma, al cor nemica,
ultimo degli afflitti e buon rimedio,
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciugh’ i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogni ira e tedio.




Sebastiano del Piombo – Michelangelo che indica i suoi disegni – 1520


Tony Kospan


MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039





SANDRO BOTTICELLI – Suprema bellezza dell’arte rinascimentale e trionfo delle allegorie – Biografia e capolavori   1 comment

.
.


La nascita di Venere
.
.


.

Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.

Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.




La calunnia



BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan







Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.

E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.






Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.








Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.




 
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)


BREVE BIOGRAFIA.

.

Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.

A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.



Giuliano de’ Medici (partic.)



Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.




Nascita di Venere



In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli



Simonetta Vespucci




Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.



fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera



Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.




Botticelli – Madonna dei 6 angeli



Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina 
“Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.




fre bia pouce(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483



Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, 
quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.




Sant’Agostino nello studio




Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.



Divina Commedia – La voragine infernale




Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.




 
Madonna della melagrana
.

.
.
Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare 
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.




Tondo Raczynski – 1477


.
La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente 
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo 
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.


Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.



F I N E




– COPYRIGHT TONY KOSPAN

– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG





3
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
Frecce (174)
SE… TI PIACE… ISCRIVITI







L’Amorino di Donatello – La strana storia e breve analisi della piccola ma sorprendente scultura   Leave a comment


Questa piccola scultura (alta solo 104 cm) è conservata presso il Museo Nazionale del Bargello a Firenze ed è davvero un’opera molto particolare.
Per la sua originalità ha fatto, nei secoli, molto discutere gli esperti d’arte.
Vediamo perché.
Ma andiamo con ordine.







LA STORIA  DEL PRESUNTO MISTERO DELLA SUA ORIGINE

Nel marzo del 1641 un noto musicologo di Firenze, Giovan Battista Doni, scriveva agli studiosi della Corte Papale di Urbano VII d’avere in casa da oltre 50 anni una strana piccola scultura raffigurante un “genio alato tutto ignudo fuor che che le cosce e le gambe che sono vestite alla maniera frigia” e con dei serpentelli ai piedi.
Con meraviglia affermava poi che l’opera gli sembrava “qualche deità degli antichi toscani o piu tosto di altra nazione asiatica“,  però non era rozza come gli oggetti antichi ma molto precisa e ben fatta.






La perfetta descrizione ci riporta subito alle parole del Vasari che, nel 1568, citava un Amorino-Attis di Donatello e lo allocava proprio presso l’illustre dimora dei… Doni.
Dobbiamo anche ricordare che questa nota famiglia fiorentina era stata committente di varie opere di grandi artisti del Rinascimento.
Meraviglia molto, quindi, che solo alcuni decenni dopo le parole del Vasari i proprietari avessero perso ogni ricordo dell’autore.
Tuttavia è anche noto che la fama dei grandi artisti rinascimentali, tranne di quella di Michelangelo, era all’epoca molto scemata e soprattutto quella di Donatello.
Ma è anche sorprendente che un noto studioso dell’epoca, rispondendo alla lettera di cui sopra, definisse la scultura “una mistione di simboli e deità diverse che chiamano Panthea“.
Quando anche un altro studioso, Luigi Lanzi, nel 1778 la definì un “Amore Panteo” e dunque senza autore e senza tempo, i Doni decisero di venderla agli Uffizi.
Successivamente il Lanzi però cambiò idea e la definì opera solo di fantasia e non antica.







ANALISI  E SIGNIFICATO DELL’OPERA

Innanzitutto bisogna rilevare che l’opera, con la precisione e la raffinatezza dei particolari e l’armonia dell’insieme, conferma la maestria di Donatello e la sua fama di grande scultore rinascimentale.
Sul significato di questa originale scultura gioiello però gli studiosi si sono sempre divisi.
Si va dall’Amorino o Cupido (per le ali) ad Attis (per i pantaloni col pube ed il sedere scoperti).






Per altri è invece è un Priapo, per altri poi un Fauno, per altri ancora un genietto mezzo angelo e mezzo diavolo ed infine per altri una rappresentazione dell’amore coniugale.
Tutte queste interpretazioni esaltano un particolare ma poi ne trascurano altri per cui nessuna di loro è convincente.
In effetti Donatello si era sbizzarrito, seguendo solo il suo fantasioso ed illimitato estro, nel creare una scultura che apparisse un qualcosa di classicamente antico.
Come mai?
Beh è notorio che nel mondo dell’arte e della cultura rinascimentale, in particolare a Firenze, la corrente umanistica, volta alla riscoperta del mondo classico latino e greco, era diffusissima ed amatissima.



Donatello



Dunque nell’ambito dello spirito del tempo teso alla ricostruzione del “classico”, Donatello ne inventa uno tutto suo mescolando vari elementi.
Possiamo quindi affermare, in conclusione, che egli crea un “classico” bello, originale e che colpisce chi l’osserva ma, in realtà, non è mai esistito nulla di simile nel mondo antico.
Possiamo quindi anche definirlo un… classico reinventato.

FINE

Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante



Copyright Tony Kospan

Vietata la copia integrale senza indicare autore e sito.




Frecce (174)







Michelangelo.. supremo e multiforme genio dell’Arte Rinascimentale – Biografia e capolavori   Leave a comment

.
.
.

Il Mosè



Le sue opere hanno raggiunto vette insuperabili
e sono un vero grande patrimonio dell’arte occidentale
ed inoltre egli è quasi unanimemente considerato
il più grande artista di tutti i tempi.




Caprese Michelangelo 6.3.1475 – Roma 18.2.1564



MICHELANGELO BUONARROTI

a cura di Tony Kospan



Michelangelo, che ha segnato con la sua grandezza l’arte del “500′, è stato artista davvero poliedrico in quanto:


– scultore capace di opere che donano grandi emozioni,

– pittore di grandissimo talento

– apprezzato architetto

– poeta elegante molto apprezzato nelle Corti europee.

L’uomo invece era molto noto per il suo caratterino impetuoso ed irascibile verso tutti, compresi i suoi committenti.

Non si sposò mai né si conoscono suoi amori.



Tomba di Lorenzo dei Medici




La sua vita artistica si svolse quasi tutta tra Firenze e Roma.




.
.
.
.


Essendo impossibile mostrar qui tutte le sue opere
mi limiterò a mostrarne alcune… nei vari campi dell’arte
in cui operò… e sempre alla grande.




LO SCULTORE



La pietà
.
.
.
.
La scultura era per lui un’attività naturale
e quasi spontanea tanto vi era portato… fin da ragazzo
ed innumerevoli sono i suoi capolavori
di cui ricordo soprattutto il “David” e la “Pietà”.



Il David





IL PITTORE



Il Giudizio Universale (Cappella Sistina)

.
.
.
.


Qui doveva dar tirar fuori “sangue e dolore
e grandi sforzi per raggiunger i risultati geniali
che conosciamo…



Tondo Doni




In particolare è memorabile l’immensa fantastica opera
trasfusa nella mitica Cappella Sistina
(la sala in cui si eleggono i Pontefici)
ed il Tondo Doni.




L’ARCHITETTO



.


.


.
.



Anche nell’architettura mostrò il suo immenso ingegno.

In questo campo ricordo in particolare
la mitica Cupola di San Pietro
e lo studio della Piazza del Campidoglio a Roma.











IL POETA


Cominciò a scrivere versi verso i 50 anni
e si sa anche che delle sue poesie non aveva
grande stima e le considerava “cose sciocche”.

Infatti non volle mai farle stampare.

Eppure sono ben più di 300 le sue composizioni.






In verità anche in esse possiamo ammirare
tutto il suo vigore scultoreo
pur con evidenti derivazioni petrarchesche.

Leggiamone due…



Michelangelo – L’aurora




CHI E’?

Chi è quel che per forza a te mi mena,
oilmè, oilmè, oilmè,
legato e stretto, e son libero e sciolto?
Se tu incateni altrui senza catena,
e senza mane o braccia m’hai raccolto,
chi mi difenderà dal tuo bel volto?





 
Michelangelo – La notte



O NOTTE

O Notte, o dolce tempo, benchè nero,
con pace ogn’opra sempre al fin assalta,
ben vede e ben intende chi t’esalta,
e chi t’onora ha l’intelletto intero.
Tu mozzi e tronchi ogni stanco pensiero,
che l’umid’ ombra e ogni quet’appalta,
e dell’infima parte alla più alta
in sogno spesso porti ov’ire spero.
O ombra del morir, per cui si ferma
ogni miseria all’alma, al cor nemica,
ultimo degli afflitti e buon rimedio,
tu rendi sana nostra carn’ inferma,
rasciugh’ i pianti e posi ogni fatica
e furi a chi ben vive ogni ira e tedio.




Sebastiano del Piombo – Michelangelo che indica i suoi disegni – 1520


Tony Kospan


MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039





Amico Aspertini… pittore bolognese eccentrico del ‘500 da poco riscoperto – Vita ed opere   Leave a comment

 
 
 
 

Nereidi – Tritoni e putti

 

 

Un Pittore bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello

solo di recente riscoperto e rivalutato.

 

 

 

 
 

 

  

 
Se lo cercate nei libri di Storia dell’Arte di qualche anno fa

stentate a trovarlo o non lo trovate proprio.






  

 
Pur essendo noto ed amato nella Bologna dei suoi tempi

era ormai caduto in un oblio quasi totale.

 

Poi pian piano la sua arte… “controcorrente” 

ha iniziato ad avere sempre più estimatori

soprattutto tra i critici d’arte.

 

 


Autoritratto giovanile

 
 
 

BREVE BIOGRAFIA

 
 
Nato fra il 1474 ed il 1475 Amico era figlio di Giovanni Antonio Aspertini pittore abbastanza noto a Bologna verso la fine del ‘400.
 
Fin da piccolo fu indirizzato, insieme al fratello, verso lo studio della pittura.
 
Nei suoi inizi si evidenzia uno stile dolce e classicheggiante.
 
A seguito di un un viaggio a Roma, ed in particolare dopo la visione delle grotte della “Domus Aurea”, arrivò ad una interpretazione cd. “anticlassica” del mondo antico che traspose nelle sue opere bolognesi del 1506 (affreschi di S. Cecilia) e che, rappresentando una rottura delle mode dell’epoca, lo resero famoso.

 
 
 
 

Adorazione


 



A Lucca, fra il 1508 e il 1509, operò nella chiesa di S. Frediano in cui eseguì una serie di stupendi affreschi… tra cui la “Madonna col Bambino tra i santi“.
 
*Il dipinto appare immerso in una luce strana quasi crepuscolare, nel paesaggio poi si notano dei combattimenti ed in alto dei putti mantengono un drappo.
Questi particolari, insieme al resto dell’opera, donano una sensazione fantastica.
 
Ormai il suo stile “anticlassico” era divenuto sempre più evidente e deciso… ma ciò non vuol dire che non amasse il mondo classico ma semplicemente che amava reinterpretarlo a modo suo come si può notare dai monumenti e dalle rovine da lui dipinti.



Morì nel 1552.
 
 
 

 

 
Ragazzo con canestro di fiori
 
 
 

L’UOMO ASPERTINI

 
 
Definito dal Vasari “Uomo capriccioso e di bizzarro cervello”, e super stravagante, da altri suoi contemporanei, il bolognese Aspertini viaggiò molto  (Venezia, Firenze, Lucca, Mantova e soprattutto Roma) ed arricchì sempre in tal modo le sue conoscenze grazie alla visione di opere antiche e dei suoi tempi.
 
In particolare amava l’arte tedesca e soprattutto le opere di Durer.

 
 
 
 



Tommaso Raimondi

 

 

 

L’ARTISTA


 

Era un pittore “ambidestro”, cioè capace di dipingere contemporaneamente con entrambe le mani, ed era anche molto versatile dato che fu autore, oltre che di dipinti, anche di sculture, disegni ed affreschi.

 

 

 

Oratorio di Santa Cecilia

 

 

Nonostante sia stato solo da poco rivalutato, oggi è un artista molto amato da diversi critici, e soprattutto dal pubblico, per le “stranezze espressive delle figure” e per i suoi paesaggi in cui insieme ad un misto di classicismo e naturalismo appare forte anche una componente onirica.

Da molti è considerato un anticipatore del neoclassicismo e del manierismo.

 

 

 

QUALCHE ALTRA SUA OPERA



Deposizione di Cristo

 

 

 

Santa donna con libro

 

 

 

S. Cassiano

 

 

Fonti: vari siti web – Impaginazione Orso Tony

 

 

 


MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039







“La bella principessa” da poco attribuita a Leonardo e le prove – Bianca Sforza ed il “frenello”   Leave a comment








LA BELLA PRINCIPESSA (BIANCA SFORZA) DI LEONARDO ED IL… FRENELLO



Mentre gli enigmi e le sorprese relative alla Gioconda sembrano non finire mai, ora parleremo di un altro dipinto  “La bella principessa“, recentemente attribuito al multiforme genio di Leonardo.

La giovanetta del dipinto affascina per la dolcezza ed il colore dell’incarnato oltre che per l’eleganza dell’acconciatura e dei nastri.

L’opera appare un capolavoro luminoso… delicato ed intimo.  

Analizzeremo prima le motivazioni dell’attribuzione, poi parleremo della donna raffigurata, Bianca Sforza, ed infine del “frenello” che cinge la sua fronte.






LA BELLA PRINCIPESSA – LE PROVE

 
La prima prova è la mano mancina dell’autore;
la seconda è l’impronta palmare identica a quella della “Dama dell’Ermellino” (Leonardo usava passare il palmo della mano sui suoi dipinti per sfumare e fissare i colori) ed inoltre anche il frenello* è simile nei 2 dipinti;
la terza è la notoria e attivissima presenza di Leonardo alla corte milanese del Moro;
la prova definitiva è stata però la presenza di tre fori presenti sul margine sinistro del disegno (era la pagina, poi staccata, di un incunabolo) identici a quelli presenti nell’incunabolo “La Sforziade” stampato a Milano presso Antonio Zarotto nel 1490 “Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae” e conservato a Varsavia presso la Biblioteca Nazionale.





Si hanno anche prove documentali (nel Ligny Memorandum” di Jean Perréal) del fatto che Leonardo chiese a Jean, artista di corte che visitò Milano nel 1494, ragguagli sull’uso della pergamena.
Dunque il dipinto, pensato inizialmente come illustrazione di un codice miniato (forse con poesie) in onore della famiglia Sforza, come si usava all’epoca, venne poi asportato dal volume ed utilizzato come opera a sé stante dopo averlo applicato su una base lignea.






BIANCA SFORZA 

Ma chi era la donna dipinta?
La bella giovanetta dipinta di profilo è stata quasi unanimemente riconosciuta come Bianca Sforza, figlia inizialmente illegittima ma poi legittimata del Duca di Milano e di Bernadina de Corradis, donna di umili origini.






Bianca andò in sposa giovanissima (cosa normale all’epoca) a Galeazzo di Sanseverino, amico del Moro, e dopo poco, nel 1496, morì per cause ignote. 
Aveva appena 14 anni essendo nata nel 1482.
La sua morte, insieme a quella di Beatrice d’Este, moglie di Ludovico il Moro avvenuta poco dopo, ebbe un ruolo non secondario nel declino della dinastia degli Sforza.






IL FRENELLO*… COSA ERA?


A stento lo troverete in qualche vocabolario e se lo trovate leggerete di un termine marinaro ma in realtà è oggi un termine scomparso in quanto relativo alle acconciature femminili del Rinascimento.
Era infatti un ornamento caratteristico delle capigliature femminili ed era nato, come dice il nome, per frenare o tenere fermi i capelli ma poi col tempo il significato si ampliò.






Era costituito da una fascetta, cordicella o collana che cingeva la fronte o si intrecciava con i capelli delle donne di un certo rango.
A sua volta poteva essere arricchito da gioielli come possiamo vedere anche nella “Dama con l’ermellino“.
Ne parla anche il Boccacciochiedi pur tu: o vuogli un paio di scarpette o vuogli un frenello“.



F I N E 


Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante.
Fonti: numerosi siti web
Copyright Tony Kospan (vietata la copia integrale senza indicare autore e blog)




arte-painttool.gifarte-painttool.gifarte-painttool.gifarte-painttool.gifarte-painttool.gifarte-painttool.gifarte-painttool.gif
IL TUO GRUPPO D’ARTE
Frecce2039







%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: