Archivio per l'etichetta ‘RICORDI’
PAOLO PANELLI
E’ STATO UN GRANDE ATTORE COMICO
CHE ATTRAVERSO
IL TEATRO… IL CINEMA… LA RADIO E LA TV
CI HA ACCOMPAGNATI
PER TANTI ANNI DELLA NOSTRA VITA
NELLA SECONDA META’ DEL ‘900
(Roma 15.7. 1925 – Roma 19.5.1997)
Eppure la sua carriera era iniziata interpretando personaggi seri
ma ben presto si accorsero
della sua innata ed esplosiva vena comica e brillante
grazie soprattutto ai testi ed agli spettacoli
della mitica coppia Garinei e Giovannini.
Qui con Alighiero Noschese
Le sue scenette erano dei veri e propri
piccoli capolavori di comicità ed avevano un enorme successo.
Qui con Totò
NACQUE POI LA FANTASTICA
AFFIATATISSIMA ARTISTICA COPPIA
CON L’ALTRETTANTO BRAVA E SIMPATICA
BICE VALORI
CHE FU ANCHE LA COMPAGNA DI TUTTA LA VITA.
Con Bice Valori
Ha recitato in teatro, Tv e cinema con i più grandi attori
e showman della sua epoca
ed era amatissimo dal grande pubblico.
Qui con Bice Valori e la figlia Alessandra anche lei attrice
RICORDIAMOLO ED OMAGGIAMOLO DUNQUE
RIAPPREZZANDO IL SUO TIPICO UMORISMO
IN QUESTO VIDEO.
CIAO DA TONY KOSPAN
PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
Con Delia Scala e Nino Manfredi
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Questa è una delle canzoni più belle e più note di tutti i tempi
nonché la canzone simbolo dell’amore romantico
La “vita in rosa” per noi italiani
ha lo stesso significato che ha per i francesi
soprattutto nell’espressione
“Vedere la vita in rosa”.
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(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)
LA VIE EN ROSE…
LA STORIA.. LA POESIA L’ATMOSFERA E… LA CANZONE
La Piaf stessa scrisse il testo con il titolo però
Les choses en rose (Le cose in rosa),
e chiese al maestro Robert Chauvigny di musicarlo.
.
Però egli si rifiutò essendo il brano, secondo lui,
senza alcun valore e mai vi fu errore così clamoroso.
Lei si rivolse allora al pianista Louiguy (Louis Gugliemi)
che la musicò, cambiandole anche il titolo in
La vie en rose
.
La canzone divenne ben presto un successo mondiale
e dirò di più… un successo che non è mai tramontato.
.
Dove poteva nascere una canzone così… se non a Parigi?
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Siamo nel 1945…
l’anno in cui termina la seconda guerra mondiale…
e Parigi è stata appena liberata dagli anglo-americani.
Ricordiamo per un attimo quei giorni…
1945 – Primavera a Parigi
1945 – Primavera a Parigi
.
Torniamo quindi alla nostra canzone ed ecco
il poetico testo… in italiano.
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IL TESTO
Occhi che fanno abbassare i miei
Un ridere che si perde nella sua bocca
Ecco il ritratto senza ritocchi
Dell’uomo al quale appartengo
Quando mi prende fra le braccia
Mi parla a bassa voce
Vedo la vita tutta rosa
Mi dice parole d’amore
Parole di tutti i giorni,
E sento che qualcosa
E’ entrato nel mio cuore,
Una parte di felicità
Di cui conosco la causa
E’ lui per
Me, io per lui nella vita
Me l’ha detto, l’ha giurato sulla sua vita,
E fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora sento in me, il cuore che batte…
Notti d’amore senza fine
Una gran felicità che si fa largo
I fastidi, i dolori si cancellano
Felice, felice da morire
.
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Ascoltiamola in una prima versione
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e poi in questo video d’epoca, per chi lo preferisce,
possiamo invece ammirarla nella sua interpretazione
ed assaporare insieme l’atmosfera di quegli anni.
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CIAO DA TONY KOSPAN
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Il 16 agosto del 2018 la grandissima cantautrice e pianista statunitense,
vera e propria icona della musica gospel, soul e R&B, ci ha lasciati.

Aretha Louise Franklin (Memphis 25 marzo 1942 – 16 agosto 2108)
Aretha Franklin
è stata votata come la più grande cantante di tutti i tempi…
in un sondaggio della rivista Rolling Stones
da sempre tra le più attive nello stilare classifiche tematiche
in campo musicale.
Questa la top-ten che fu decretata:
1 Aretha Franklin
2 Ray Charles
3 Elvis Presley
4 Sam Cooke
5 John Lennon
6 Marvin Gaye
7 Bob Dylan
8 Otis Redding
9 Stevie Wonder
10 James Brown

Aretha, cresciuta a Detroit, era soprannominata
“La Regina del Soul” o “Lady Soul”
per la capacità d’inserire sempre una vena “soul”
qualunque cosa cantasse.
La sua voce è stata ufficialmente definita
dallo Stato del Michigan «una meraviglia della natura».
Ha vinto ben 21 premi Grammy
Bene, qualunque sia il vostro parere sulla classifica,
Aretha è stata comunque una cantante
di una grandezza assoluta ed indubitabile.
Oltre ai tanti premi ricevuti fu anche scelta
per cantare in diretta tv mondiale alla cerimonia di insediamento
del 44º Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama
Ora ritengo darle il giusto omaggio…
ascoltando questa sua mitica canzone…
Penso che Aretha starà ancora cantando tra le stelle
insieme ai tanti grandi cantanti della storia
della musica leggera che ci hanno dato tante emozioni.
Tony Kospan
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Una trasmissione ormai sempre più lontana nel tempo
ma sempre molto vicina ai cuori di coloro che la conobbero.
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STORIA.. IMMAGINI.. PERSONAGGI E VIDEO
DI UNA TRASMISSIONE MITICA
a cura di Tony Kospan
Il 3 febbraio 1957 nasceva il mitico CAROSELLO
e con esso la prima forma di pubblicità televisiva in Italia.
Dura minga
Andava in onda sull’unico Canale Rai dell’epoca.
Iniziava alle ore 20,50 e durava 10 minuti
e dunque finiva immancabilmente alle 21.
Carmencita
Ogni spot, vero mini film, durava circa 155 secondi
ma il messaggio pubblicitario era inserito solo negli ultimi 35.
I filmati avevano contenuti di diversissimo genere
(sketch spesso comici, cartoni animati, mini storie, pupazzi animati etc.).
Qui giù possiamo vedere la mitica sigla
e la relativa musichetta.
L’indimenticabile sigla
Spesso erano veri e propri piccoli capolavori,
delle vere gemme artistiche create da grandi registi
o da bravissimi disegnatori… etc.
Molti personaggi di Carosello erano amatissimi…
come ad es. L’ispettore Rock, Calimero,
Caballero e Carmencita, Papalla, l’Omino coi baffi”,
Linea, “Vigile e il foresto”, “Ulisse e l’ombra” etc.
La Linea di Cavandoli
Indimenticabile e classica era la frase che i genitori
dicevano ai loro bambini…
“E dopo Carosello tutti a nanna”.
Ora non ci resta che un bel ricordo ed un po’ di nostalgia
che, in parte, possiamo ravvivare con questi altri video.
Calimero
e con quest’altro con l’Ispettore Rock e i suoi mini gialli.
CIAO DA TONY KOSPAN
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE…
I S C R I V I T I
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Breve ricordo di colei che
“ogni volta che canta
sembra che strappi la sua anima per l’ultima volta”
questa la definizione della sua voce
da parte di Jean Cocteau
EDITH PIAF UNA CANTANTE NEL MITO
(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)
La ricorderò con una brevissima biografia
e con 2 sue mitiche canzoni la
“L’himne à l’amour“ e “Non je ne regrette rien“
BREVE BIOGRAFIA
La sua vita è stata davvero romanzesca,
nel senso più vero del temine,
con grandissime luci e grandissime ombre.

Nata in una famiglia in cui la madre era molto “allegra”
ed il padre un artista del circo, fu così trascurata dai genitori,
che non si accorsero nemmeno che stava per diventare cieca.
Il problema fu scoperto solo quando,
affidata ad una zia che era cuoca di un bordello,
le “professioniste” se ne accorsero.
La sua vita fu un continuo e forte alternarsi
di grandi successi e di momenti difficili
sia nel campo artistico che affettivo ed economico.
Finì poi quasi in miseria.
Qui è con il suo amato pugile che però morì in un incidente aereo.
.
L’unica cosa che non cambiò mai
fu la sua inimitabile ed indimenticabile voce
al punto che, uscendo da lei che era così piccola e minuta,
le fece avere il soprannome di “ragazza uccellino“.
Ma ora è giunto il momento di ascoltar per prima,
la canzone scritta da lei stessa
per la morte del suo amato pugile Marcel Cerdan
che fu il più grande amore della sua vita.
E’ una musica che emoziona ed affascina ancor oggi.
.
.
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In quest’altro video d’epoca, possiamo invece ammirarla
nella sua interpretazione di un altro trionfo che pure ha superato
i confini del tempo
ed è ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
.
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Come si può vedere non c’è qui la mitica VIE EN ROSE
il suo vero successo mondiale.
Chi volesse conoscerne la bella storia e riascoltarla.


CIAO DA TONY KOSPAN
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IL PONTE DELLA CITTA’ DEI MORTI
Tony Kospan
Sotto un cielo
per l’occasione di grigio vestito
tra viali colorati e profumati…
dai fiori della città dei morti
s’incontrano i vivi.
Parlano di lor che sono
e di lor che più non sono.
S’aprono nelle aiuole fiorite dei cuori
vividi i petali dei ricordi
che portano a tempi passati.
Visi, sorrisi, sguardi, parole…
emergono dalla nebbia del tempo
e portano a chiederci
del nostro presente.
E mentre una preghiera per lor
dalle nostre labbra sale,
un’altra a lor dal cuor s’eleva
per aiutarci nei quotidiani affanni
e perdonarci degli errori nostri.
Nella città dei morti
s’incontrano i vivi
che costruiscono un ponte di pensieri
tra il mistero della morte
e la realtà della vita.
A questa poesia, l’amica Luna che ringrazio,
ha voluto dedicar questo bel video
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Breve ricordo di colei che
“ogni volta che canta
sembra che strappi la sua anima per l’ultima volta”
questa la definizione della sua voce
da parte di Jean Cocteau
EDITH PIAF UNA CANTANTE NEL MITO
(Parigi 19.12.1915 – Grasse 10.10.1963)
La ricorderò con una brevissima biografia
e con 2 sue mitiche canzoni la
“L’himne à l’amour“ e “Non je ne regrette rien“
BREVE BIOGRAFIA
La sua vita è stata davvero romanzesca,
nel senso più vero del temine,
con grandissime luci e grandissime ombre.

Nata in una famiglia in cui la madre era molto “allegra”
ed il padre un artista del circo, fu così trascurata dai genitori,
che non si accorsero nemmeno che stava per diventare cieca.
Il problema fu scoperto solo quando,
affidata ad una zia che era cuoca di un bordello,
le “professioniste” se ne accorsero.
La sua vita fu un continuo e forte alternarsi
di grandi successi e di momenti difficili
sia nel campo artistico che affettivo ed economico.
Finì poi quasi in miseria.
Qui è con il suo amato pugile che però morì in un incidente aereo.
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L’unica cosa che non cambiò mai
fu la sua inimitabile ed indimenticabile voce
al punto che, uscendo da lei che era così piccola e minuta,
le fece avere il soprannome di “ragazza uccellino“.
Ma ora è giunto il momento di ascoltar per prima,
la canzone scritta da lei stessa
per la morte del suo amato pugile Marcel Cerdan
che fu il più grande amore della sua vita.
E’ una musica che emoziona ed affascina ancor oggi.
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In quest’altro video d’epoca, possiamo invece ammirarla
nella sua interpretazione di un altro trionfo che pure ha superato
i confini del tempo
ed è ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
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Come si può vedere non c’è qui la mitica VIE EN ROSE
il suo vero successo mondiale.
Chi volesse conoscerne la bella storia e riascoltarla.


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PIOGGIA DI ROSE
di Antonia Arslan *
Avevo appena imparato a leggere, dopo aver imbrogliato per molti mesi nonni e zii, facendo finta di capire la prima pagina di un numero del “Corriere dei Piccoli” che amavo moltissimo, e che sapevo a memoria.
Allora stavamo al Dolo, sulla Riviera del Brenta.
E dopo pochi giorni di scuola, scoprii la cartolibreria di fronte al canale.
Sul davanti, era un negozio come tanti altri; ma dietro, c’era un retrobottega odoroso di legno e di libri, il profumo della felicità.
Mi arrampicavo sulla vecchia scaletta di legno con i gradini scricchiolanti (e dal tipo di rumore il vecchio signir Arrigom il proprietario, sapeva su quale scalino ero arrampicata, e a volte veniva a tirarmi giù:
“No la xe par ti, sta roba”, diceva con autorità).
Dipinto di Cafiero Filippelli
Ma un giorno trovai Pioggia di Rose, una raccolta di novelle di Ferenc Herczeg, edizione Corticelli.
Mi innamorai di ogni storia di quel libro.
Mi piaceva ogni cosa: la copertina un po’ rigida, le illustrazioni dal segno netto, senza sfumature, le pagine dalla stampa ben spaziata, che si leggeva facilmente; e soprattutto il titolo.
E lo lessi tutto, seduta sulla scaletta, finché un pomeriggio trovai il coraggio di chiedere al signor Arrigo se mi permetteva di portarmelo a casa.
“Certo” rispose “ma prima, sai, devi pagarmelo. Ricordati che chi legge, paga.”
(Racconto breve tratto da “Il cortile dei girasoli parlanti” e rinvenuto nel web)
Antonia Arslan
*Antonia Arslan è una scrittrice, traduttrice e accademica italiana di origini armene.
Laureata in archeologia, ha insegnato per molti anni Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova.
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Ma come nasce questa festa della Madonna del Rosario
che la Chiesa Cattolica celebra il 7 ottobre?
L’origine della venerazione della Madonna del Rosario
nasce nel 1208
con l’apparizione della Madonna
a San Domenico nel convento di Prouille da lui fondato.
Fu poi istituita da Papa Pio V ma con il nome di
“Madonna della Vittoria”
in ricordo della vittoria dei Cristiani,
attribuita alla recita del Rosario prima dello scontro,
contro gli Ottomani nella battaglia navale di Lepanto del 7.10.1571.
.
Successivamente Papa Gregorio XIII ne cambiò il nome
denominandola festa della “Madonna del Rosario“.
.
Mi fa piacere infine farvi gli auguri con questo bel video.
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La canzone di cui parlerò, in questa libera antologia
delle canzoni della nostra memoria,
è di Nunzio Gallo
SEDICI ANNI
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
Una canzone che all’epoca (1961/1962)
vendette oltre un milione di copie, ma che ora,
per una strano negativo influsso,
sembra scomparsa quasi del tutto, perfino dal web.
Dico questo perché non m’aspettavo proprio
di dover “faticare” tanto per trovar notizie e musica.
(c’è anche un’altra del tutto diversa canzone del 1951
con lo stesso titolo… cantata da Achille Togliani ).
Qualcosa però son riuscito a recuperare e dunque spero,
nel mio piccolo, di poter, anche se solo in minima parte,
colmare la grave lacuna.
Sì perché la canzone, a mio parere, è delicata e dolce
sia come testo che come musica e l’interpretazione di Nunzio Gallo,
decisamente elegante e raffinata.
Dicevo che la canzone è del 1961, scritta da Aurelio Fierro,
e, per confermare la grandezza del suo successo,
vinse pure la Canzonissima di quell’anno
e fu anche la più gettonata nei mitici juke box (li ricordate?).
Prima di passare all’ascolto della canzone
immergiamoci per un attimo nell’atmosfera di quell’anno.
Siamo nel 1961
l’anno del primo uomo nello spazio… Jurij Gagarin.

dei successi di Classius Clay nella boxe

Cassius Clay
ed anche del centenario dell’unità d’Italia che viene ricordato
con varie manifestazioni,
soprattutto a Torino, ed a cui partecipai.


jukebox
Foto di gruppo dei partecipanti al Festival di Sanremo del 1961.
Ma torniamo alla canzone.
E’ giunto il momento di ascoltarla o riascoltarla in questo video.
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ARTE MUSICA POESIA HUMOUR
ETC NEL GRUPPO DI FB
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