Archivio per l'etichetta ‘Prevert’
Claude Theberge
Un abbraccio vuol dire “tu non sei una minaccia.
Non ho paura di starti così vicino.
Posso rilassarmi, sentirmi a casa.
Sono protetto, e qualcuno mi comprende”.
(Paulo Coelho)
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Claude Theberge
LA LIBRERIA DEL MARE
Maria Grazia Nigi
Tutte le mie parole
portate via dal vento
cadranno in mezzo al mare.
Disperse in mezzo ai flutti,
salite e ridiscese per
nuotare.
Le leggeranno i pesci
letterati.
Le piccole conchiglie
innamorate.
La Società Anonima dei
pescicani.
Per tramare, per rimanere
a galla per mangiare,
tentando con i denti
di strappare… quelle
parole care.
Per leggere e imparare,
è tutta trasparente
aperta notte e giorno,
la Libreria del Mare.
Claude Theberge
da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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Claude Theberge
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Dove l’amore impera, non c’è desiderio di potere,
e dove il potere predomina, manca l’amore.
L’uno è l’ombra dell’altro.
– Carl Gustav Jung –
Jacques-Joseph Tissot – Signora elegante
L’ INCONTRO
Patrizia Masci
E’ così…
Quando le parole lentamente sfumano,
si diradano,
perdono consistenza,
irrompe l’attimo del continuo
infinito presente.
Il velo dolcemente cade,
la porta si apre,
l’anelito, sommesso prima,
e sempre più impetuoso poi,
dell’incontro sempre desiderato
si realizza!
Ecco, il silenzio, ora unione
è diventato danza,
mi nutre, mi avvolge, mi sostiene.
Finalmente vivo il puro amore!
Jacques-Joseph Tissot – Il saluto
a tutti da Orso Tony

PER TUTTE LE NOVITA’ DEL BLOG


Jacques-Joseph Tissot – Il concerto
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Lustruso – Pensieri notturni
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Quando si ama,
non si ha alcun bisogno di capire che cosa accade,
perché tutto comincia ad accadere dentro di noi.
– Paulo Coelho –
Lustruso – Essere e non essere
NEL MIO GIARDINO
Rachel Bluwstein
Nel mio giardino ti ho piantato,
nel mio giardino segreto, il mio cuore.
Intricati son divenuti i tuoi rami
e profonde in me le tue radici.
E dall’alba alla notte
non tace, non si placa il giardino
perché ci sei tu, tu
con i mille uccelli del tuo canto.
(Traduzione di Sara Ferrari)

LA TUA PAGINA DI FB


Lustruso – Architetto
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Quasi tutti ricordano questo mitico poeta francese del ‘900
come uno dei grandi cantori dell’amore
(ricordo solo una sua poesia per tutte…
la notissima “Questo amore“)
ma in realtà la sua attività artistica e poetica
si svolse anche con altre tematiche e varie modalità.
BREVE BIOGRAFIA
Nasce in Bretagna in una famiglia piccolo-borghese e poi va a studiare a Parigi.
Fin da piccolo è attratto dalla lettura e dal mondo dello spettacolo.
A 15 anni già lavora ai grandi magazzini Le Bon Marché.
Dopo alcuni anni di frequentazione degli ambienti surrealisti inizia le sue prime pubblicazioni nel 1930…
Poco dopo inizia a lavorare in una compagnia teatrale e poi ad interessarsi di cinema scrivendo sceneggiature per dei film che raggiungeranno vere vette poetiche
Ma si si diletta a scrivere testi per canzoni che saranno cantate da artisti come Juliette Greco, Yves Montand etc. e che diverranno molto popolari.
La sua è un’attività quindi intensa e variegata.

Il vero grande successo però giunge nel ’46 con la pubblicazione del suo primo libro “Paroles“.
La Francia ha trovato un nuovo grande poeta e se ne innamora.
Seguiranno diversi altri libri anche dopo il terribile incidente del ’47 per il quale finì in coma e si riprese solo dopo una lunga convalescenza.

Nello stesso anno sposa Janine Tricotet da cui aveva avuto la figlia Michèle.
Ormai è un poeta affermato e la sua attività artistica prosegue fino al 1977 quando muore per un cancro ai polmoni…
Le sue poesie e le canzoni nate dai suoi versi sono oggi più vive che mai.

.
.
TEMATICA E STILE DELLE SUE POESIE
Prevert, come accennavo su, non canta solo l’amore, ma anche la vita e gli umori della gente normale, quella che incontrava per strada, nei bar… etc. con i suoi dolori, le sue difficoltà, le sue speranze a volte con umorismo ed a volte polemizzando con il potere.
Ma quando parla di giustizia e di fraternità universale diventa dolce e sogna per tutti il diritto alla felicità.
I suoi versi non nascondono la notevole influenza del surrealismo.
Ama molto giocare con le parole e nascondervi simboli ma sempre con intelligenza ed ironia e sempre cercando un ritmo semplice e percepibile da tutti.
…
.
COME RICORDARLO?
Lo farò con 2 sue poesie d’amore
(non però con le sue solite notissime tipo la mitica “Questo amore” )
e 2 di carattere sociale…
ed infine con un’altra divenuta anche una magica canzone…
.
(Neuilly-sur-Seine 4.2.1900 – Omonville-la-Petite 11.4.1977)
Per sentir e goder la bellezza di queste poesie
consiglio di leggerle e rileggerle.
Vi sembrerà di cogliere i profumi del mare,
del giardino e dell’amore… dell’amore vero
e dunque della vera meraviglia della vita.
SABBIE MOBILI
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.
IL GIARDINO
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciata
Un mattino nella luce dell’ inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.
In queste altre 2 poesie invece ci parla
dell’incomunicabilità di coppia e dell’emarginazione…
con parole semplici
che dipingono però in modo forte e colorito
tante, ahimé, note ed ancor oggi comuni realtà.
PRIMA COLAZIONE
Lui ha messo
il caffè nella tazza
Lui ha messo
il latte nel caffè
Lui ha messo
lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S’è acceso
una sigaretta
Ha fatto
dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
sulla testa il cappello
S’è messo
l’impermeabile
perché pioveva
e se n’è andato
sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi,
e io mi son presa
la testa fra le mani
e ho pianto.
LA DISPERAZIONE E’ SEDUTA SULLA PANCHINA
In un giardinetto su una panchina
C’è un uomo che vi chiama quando passate
Ha un binocolo un grigio vestito liso
Fuma un sigaretto ed è seduto
E vi chiama quando voi passate
O semplicemente egli vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Conviene andare avanti
Fingere di non vederlo
Fingere di non sentirlo
Bisogna camminare affrettare il passo
Se voi lo guardate
Se voi l’ascoltate
Egli vi fa un cenno e niente e nessuno
Può impedirvi di andare a sedervi accanto a lui
Allora egli vi guarda e sorride
E soffrirete atrocemente
E l’uomo non la smette di sorridere
E voi sorriderete come lui
Esattamente
Più sorriderete e più soffrirete
Atrocemente
Più voi sorriderete e più soffrirete
Irrimediabilmente
E voi restate là
Seduto congelato
Sulla panchina sorridente
E fanciulli giocano vicino a voi
Passano i passanti
Tranquillamente
S’involano gli uccelli
Un albero lasciando
Per un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E voi sapete voi sapete
Che mai più voi giocherete
Come quei fanciulli
Sapete che mai più voi passerete
Tranquillamente
Come quei passanti
Che mai più voi volerete
Un albero lasciando per un altro.

Prevert a Parigi
Infine una sua famosa poesia, divenuta grande canzone,
LES FEUILLES MORTES, ma prima leggiamola in italiano.
LE FOGLIE MORTE
Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell’oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica …
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.

(Andrea Bocelli)
CIAO DA TONY KOSPAN
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E… SE… TI PIACE… I S C R I V I T I
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Una breve visita virtuale ad uno dei locali mitici
della nostra vecchia Europa.
Locali mitici sia per la loro storia
che per le rinomate qualità della loro cucina
e delle loro bevande.
Sono locali che meritano una visita
almeno una volta nella nostra vita
e, se ci dovessimo trovare da quelle parti,
sarebbe davvero un peccato non farvi una visitina…
Visitiamo ora, entrandovi virtualmente,
la mitica Coupole.
LA COUPOLE è la più famosa brasserie di Parigi che ormai ha superato i 90 anni dalla sua fondazione.
In essa si respira, oltre a quella della grande cucina francese (di cui è considerata un monumento), anche l’atmosfera dell’arte, della cultura e della storia.

Ma attenzione… non pensiate di dover spendere qui un occhio della testa.
La cucina è sì di gran classe ma i prezzi sono contenuti…

Anche le sue colonne sono famose perché vennero decorate da 30 artisti, fra i quali Chagall e Brancusi, e naturalmente sono state ben conservate.

Il soffitto decorato da Chagall
Si trova all’angolo con il Boulevard Raspail ed è un locale molto grande.
Esiste dal 1927 e fu subito punto di ritrovo per scrittori, poeti e artisti quali Josephine Baker, Roman Polanski, Jean-Paul Sartre e Giacometti.
Rivediamo e riascoltiamo per qualche minuto la mitica Josephine Baker in questo stupendo video girato negli anni 20.
Sì… stupendo… perché oltre a farci veder un’esibizione dell’artista che faceva impazzire Parigi da giovane ci fa anche rivivere tutta l’atmosfera di quell’epoca.
(clicca sulla gif per il video)
La mitica Josephine Baker
La Coupole era il più giovane dei locali del Carrefour Vavin, e col crescere della sua fama, attirò ben presto tantissimi artisti (Kisling, De Chirico, Man Ray, Picasso, ecc.) nonché molti personaggi vicini al Surrealismo (Desnos, Artaud…) e artisti russi (Prokofiev, Ehrenburg, Eisenstein, Maiakovski…).
Il 6 novembre 1928 vi si incontrarono per la prima volta Elsa Triolet e Louis Aragon.

Qualche tempo dopo fu frequentato da Miller, Durrell e Samuel Beckett, Prevert (di cui pubblico qui una sua mini poesia), seguiti poi da Sartre e S. de Beauvoir.

BUSSANO
J. Prevert
Chi è
Nessuno
E’ solo il mio cuore che batte
Che batte troppo forte
Per causa tua.
Ma di fuori
La piccola mano bronzea sulla porta di legno
Non si sposta ….Non si muove
Non muove neanche la punta del dito
Quest’ultima vi ambientò parti del suo romanzo “L’invitée“.

Josephine Baker e Simenon à la Coupole
Il locale, rinnovato alla fine degli anni ’80, è in tipico stile brasserie.
All’interno troviamo le poltroncine originali in velluto rosso, colonne decorate da artisti locali, e un’ampia terrazza interna.
E’ possibile degustare, come accennavo su, ottimi piatti a costi alquanto contenuti.

Sugli amori nati sopra e sotto i tavoli della Coupole sono stati scritti… dei romanzi…

Sartre e S. de Beauvoir à la Coupole
Devo dire di aver letto molti commenti di nostri connazionali che sono rimasti entusiasti della cucina.
Però spesso non si sono nemmeno accorti di essere entrati in un vero… storico… tempio… della ristorazione mondiale in generale e francese in particolare…

Indirizzo: Brasserie La Coupole
PARIS – Paris 14° Arrondissement
Ricerche nel web coordinate da Tony Kospan
P.S. Quando ci andiamo?
Prenoto eh eh?
Orso Tony
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Quasi tutti ricordano questo mitico poeta francese del ‘900
come uno dei grandi cantori dell’amore
(ricordo solo una sua poesia per tutte…
la notissima “Questo amore“)
ma in realtà la sua attività artistica e poetica
si svolse anche con altre tematiche e varie modalità.
BREVE BIOGRAFIA
Nasce in Bretagna in una famiglia piccolo-borghese e poi va a studiare a Parigi.
Fin da piccolo è attratto dalla lettura e dal mondo dello spettacolo.
A 15 anni già lavora ai grandi magazzini Le Bon Marché.
Dopo alcuni anni di frequentazione degli ambienti surrealisti inizia le sue prime pubblicazioni nel 1930…
Poco dopo inizia a lavorare in una compagnia teatrale e poi ad interessarsi di cinema scrivendo sceneggiature per dei film che raggiungeranno vere vette poetiche
Ma si si diletta a scrivere testi per canzoni che saranno cantate da artisti come Juliette Greco, Yves Montand etc. e che diverranno molto popolari.
La sua è un’attività quindi intensa e variegata.

Il vero grande successo però giunge nel ’46 con la pubblicazione del suo primo libro “Paroles“.
La Francia ha trovato un nuovo grande poeta e se ne innamora.
Seguiranno diversi altri libri anche dopo il terribile incidente del ’47 per il quale finì in coma e si riprese solo dopo una lunga convalescenza.

Nello stesso anno sposa Janine Tricotet da cui aveva avuto la figlia Michèle.
Ormai è un poeta affermato e la sua attività artistica prosegue fino al 1977 quando muore per un cancro ai polmoni…
Le sue poesie e le canzoni nate dai suoi versi sono oggi più vive che mai.

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TEMATICA E STILE DELLE SUE POESIE
Prevert, come accennavo su, non canta solo l’amore, ma anche la vita e gli umori della gente normale, quella che incontrava per strada, nei bar… etc. con i suoi dolori, le sue difficoltà, le sue speranze a volte con umorismo ed a volte polemizzando con il potere.
Ma quando parla di giustizia e di fraternità universale diventa dolce e sogna per tutti il diritto alla felicità.
I suoi versi non nascondono la notevole influenza del surrealismo.
Ama molto giocare con le parole e nascondervi simboli ma sempre con intelligenza ed ironia e sempre cercando un ritmo semplice e percepibile da tutti.
…
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COME RICORDARLO?
Lo farò con 2 sue poesie d’amore
(non però con le sue solite notissime tipo la mitica “Questo amore” )
e 2 di carattere sociale…
ed infine con un’altra divenuta anche una magica canzone…
.
(Neuilly-sur-Seine 4.2.1900 – Omonville-la-Petite 11.4.1977)
Per sentir e goder la bellezza di queste poesie
consiglio di leggerle e rileggerle.
Vi sembrerà di cogliere i profumi del mare,
del giardino e dell’amore… dell’amore vero
e dunque della vera meraviglia della vita.
SABBIE MOBILI
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
S’è ritirato già il mare in lontananza
E tu
Come alga dolcemente dal vento accarezzata
Nelle sabbie del letto ti agiti sognando
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Il mare s’è ritirato già in lontananza
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Dèmoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per farmi annegare.
IL GIARDINO
Mille anni e poi mille
Non possone bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciata
Un mattino nella luce dell’ inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.
In queste altre 2 poesie invece ci parla
dell’incomunicabilità di coppia e dell’emarginazione…
con parole semplici
che dipingono però in modo forte e colorito
tante, ahimé, note ed ancor oggi comuni realtà.
PRIMA COLAZIONE
Lui ha messo
il caffè nella tazza
Lui ha messo
il latte nel caffè
Lui ha messo
lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
senza parlarmi
S’è acceso
una sigaretta
Ha fatto
dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
sulla testa il cappello
S’è messo
l’impermeabile
perché pioveva
e se n’è andato
sotto la pioggia
senza parlare
senza guardarmi,
e io mi son presa
la testa fra le mani
e ho pianto.
LA DISPERAZIONE E’ SEDUTA SULLA PANCHINA
In un giardinetto su una panchina
C’è un uomo che vi chiama quando passate
Ha un binocolo un grigio vestito liso
Fuma un sigaretto ed è seduto
E vi chiama quando voi passate
O semplicemente egli vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Conviene andare avanti
Fingere di non vederlo
Fingere di non sentirlo
Bisogna camminare affrettare il passo
Se voi lo guardate
Se voi l’ascoltate
Egli vi fa un cenno e niente e nessuno
Può impedirvi di andare a sedervi accanto a lui
Allora egli vi guarda e sorride
E soffrirete atrocemente
E l’uomo non la smette di sorridere
E voi sorriderete come lui
Esattamente
Più sorriderete e più soffrirete
Atrocemente
Più voi sorriderete e più soffrirete
Irrimediabilmente
E voi restate là
Seduto congelato
Sulla panchina sorridente
E fanciulli giocano vicino a voi
Passano i passanti
Tranquillamente
S’involano gli uccelli
Un albero lasciando
Per un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E voi sapete voi sapete
Che mai più voi giocherete
Come quei fanciulli
Sapete che mai più voi passerete
Tranquillamente
Come quei passanti
Che mai più voi volerete
Un albero lasciando per un altro.

Prevert a Parigi
Infine una sua famosa poesia, divenuta grande canzone,
LES FEUILLES MORTES, ma prima leggiamola in italiano.
LE FOGLIE MORTE
Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell’oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica …
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
è una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.

(Andrea Bocelli)
CIAO DA TONY KOSPAN
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E… SE… TI PIACE… I S C R I V I T I
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Cari amici della poesia siamo ormai giunti al termine
di questa piccola antologia dedicata all’iter dell’amore umano
che dunque dopo lo sguardo, l’incontro, il cuore ed il bacio
ora si conclude con l’abbraccio.

L’ABBRACCIO IN POESIA ARTE AFORISMI CANZONI E…
a cura di Tony Kospan
Dopo esser partiti dallo sguardo
ed esser passati per il cuore,
per l’incontro e per il bacio
concludiamo la poetica pentalogia
con l’abbraccio.
Insieme al bacio infatti sono gli abbracci la manifestazione più consueta ed evidente
dell’avvenuto trionfo dell’amore.

Il senso vero dell’abbraccio
è il congiungersi dei sentimenti,
il fondersi con l’altro,
l’inabissarsi nell’amore
o, se si preferisce, è l’emozione pura vissuta
per l’intima connessione fisica e spirituale
tra due individui.
Non è certo necessario dilungarsi oltre sul tema
tanto è universalmente noto
per cui mi limiterò a lasciar parlare
questi aforismi che mi piacciono molto.

Jean-Honoré Fragonard – Amanti felici
Il linguaggio dell’amore
è un linguaggio segreto
e la sua espressione più alta
è un abbraccio silenzioso
Roberto Musil
Negli abbracci forsennati o dolcissimi
non era il tuo corpo che cercavo
bensì la tua anima, i
tuoi pensieri,
i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie.
Oriana Fallaci
L’amore e l’arte
non abbracciano ciò che è bello,
ma ciò che grazie al loro abbraccio
diventa bello.
Karl Kraus
Siamo angeli con un’ala soltanto
e possiamo volare
solo restando abbracciati.
Luciano De Crescenzo

Pur essendo molte le poesie
in cui appare un abbraccio sono però poche quelle in cui
esso ne è l’elemento cardine.
Ma è giunto il momento
di passare alla lettura e, come al solito, sarebbe bello
leggere, sul tema,
le poesie vostre o di altri autori che amate.

Abbracciami – Marco Masini
ABBRACCIO
~ Carlo Bramanti ~
Donami un abbraccio
sincero, luminoso
come un giorno d’estate,
ma che sia lungo,
lungo una vita.

Tutto in un abbraccio – Claudio Baglioni
Talantbek Chekirov – Abbraccio
PARIS AT NIGHT
~ Jacques Prevert ~
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

Abbracciami – Julio Iglesias
Brent Heighton – Abbraccio sotto l’ombrello
TACI!
~ Jimenez ~
Taci! Gusta lo zenit,
ascolta il sole.
Non parlarmi!
Unisci,
Nel fiore permanente
di un infinito amore,
le tue mani alle mie,
il tuo silenzio al mio.
Taci! Aspira l’azzurro,
Ascolta l’oro.

Marcella Bella – Abbracciati

Anna Rita Barbieri – Abbraccio
AMORE
~ Alda Merini ~
Amore,
vola da me
con l’aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l’ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d’albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fà delle due braccia
due ali d’angelo
e porta anche a me un pò di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

Abbracciami – Eros Ramazzotti

Paris Bordone – 2 innamorati
LA VOCE A TE DOVUTA
~ Pedro Salinas ~
Il tuo modo di amare
è lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perchè io le baci.
Mai parole o abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io.

Abbracciami – Nek

Ron Hicks – Benarrivata… vieni qua
SE NON FOSSE
~ Pablo Neruda ~
Se non fosse perchè i tuoi occhi hanno color di luna,
di giorno con argilla, con lavoro, con fuoco,
e tieni imprigionata l’agilità dell’aria,
se non fosse perchè sei una settimana d’ambra,
se non fosse perchè sei il momento giallo
in cui l’autunno sale su pei rampicanti
e anche sei il pane che la luna fragrante
elabora passeggiando la sua farina pel cielo,
oh, adorata, io non t’amerei!
Nel tuo abbraccio io abbraccio ciò che esiste,
l’arena, il tempo, l’albero della pioggia,
e tutto vive perchè io viva:
senz’andare sì lungi posso vedere tutto:
vedo nella tua vita tutto ciò che vive.


Un abbraccio a tutti da Orso Tony











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Proseguendo il percorso dell’amore umano
dopo lo sguardo, il cuore, e l’incontro positivo
qual è l’atto che ne è il naturale coronamento
se non il bacio?
Il bacio passionale più famoso nel cinema – Clark Gable e Vivien Leigh
IL BACIO
IN POESIA ARTE AFORISMI CANZONI
E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Nel percorso di nascita di un amore
il bacio rappresenta la cartina di tornasole
della validità di una storia che sta iniziando
e, se l’esito è positivo, ne è il perfetto e dolce sigillo.

Dunque stavolta parleremo di un contatto,
il più sublime e forse (o senza forse) anche il più intimo
che ci sia tra 2 persone che si amano.
Del bacio, ovviamente, si sono interessati,
fin dall’antichità,
i poeti e tutti gli artisti in genere.
Non è certo necessario dilungarsi sul tema,
tanto è universalmente noto,
per cui mi limiterò a lasciar parlare
questi aforismi che mi piacciono molto.

Nel primo bacio d’amore rivive il paradiso terrestre.
George Byron
E che cos’è un bacio?
Un apostrofo rosa fra le parole t’amo,
un segreto detto sulla bocca.
Emile Rostand
I baci non sono anticipo d’altre tenerezze,
sono il punto più alto.
Erri De Luca
Fu il tuo bacio, amore, a rendermi immortale.
Margaret Fuller
Il bacio è un dolce scherzo che la natura ha inventato
per fermare i discorsi quando le parole diventano inutili.
Ingrid Bergman
E’ dolce quello che tu mi dici,
ma più dolce è il bacio che ho
rubato alla tua bocca.
Heinrich Heine
Questo, sempre cinematografico, invece è in “Colazione da Tiffany”
Le poesie sono di Catullo,
Hesse, Salinas, Prevert e Dante Alighieri
e come sempre mi piacerebbe leggere quelle,
vostre o di altri che amate voi.
Le immagini che le accompagnano
sono ovviamente
tutte opere d’arte dedicate al… bacio.
Kiss me
DAMMI MILLE BACI
Catullo
Viviamo, Lesbia mia, e amiamo
e non badiamo alle chiacchiere
dei soliti vecchi troppo severi.
Il sole tramonta e poi risorge, ma noi,
una volta che il nostro breve giorno si è spento,
dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.
Dammi mille baci, poi cento
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci, essere tanto felici.
Il primo bacio – G. Cinquetti
AMORE
Hermann Hesse
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere a ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
Baciami ancora – Jovanotti
Jack Vettriano – Kiss
LA VOCE A TE DOVUTA
Pedro Salinas
Ieri ti ho baciato sulle labbra.
Ti ho baciato sulle labbra. Intense,
rosse. Un bacio così corto
durato più di un lampo,
di un miracolo, più ancora.
Il tempo
dopo averti baciato
non valeva più a nulla
ormai, a nulla
era valso prima.
Nel bacio il suo inizio e la sua fine.
Oggi sto baciando un bacio;
sono solo con le mie labbra.
Le poso
non sulla bocca, no, non più
– dov’è fuggita ? –
Le poso
sul bacio che ieri ti ho dato,
sulle bocche unite
dal bacio che hanno baciato.
E dura, questo bacio
più del silenzio, della luce.
Perché io non bacio ora
né una carne né una bocca,
che scappa, che mi sfugge.
No.
Ti sto baciando più lontano.
24.000 baci – Celentano
BACIAMI
Jaques Prévert
In un quartier della ville Lumière
Dove fa sempre buio e manca l’aria
E d’inverno come d’estate è sempre inverno
Lei era sulle scale
Lui accanto a lei e lei accanto a lui
Faceva notte
C’era un odore di zolfo
Perché nel pomeriggio avevano ucciso le cimici
E lei gli diceva
è buio qui
Manca l’aria
E d’inverno come d’estate è sempre inverno
Il sole del buon Dio non brilla da noi
Ha fin troppo lavoro nei quartieri ricchi
Stringimi tra le braccia
Baciami
Baciami a lungo
Baciami
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Qui si crepa di tutto
Dal caldo e dal freddo
Si gela si soffoca
Manca l’aria
Se tu smettessi di baciarmi
Credo che morirei soffocata
Hai quindici anni ne ho quindici anch’io
In due ne abbiamo trenta
A trent’anni non si è più ragazzi
Abbiamo l’età per lavorare
Avremo pure diritto di baciarci
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora
Baciami!
Il bacio sulla bocca – Ivano Fossati
Amos Cassioli – Paolo e Francesca
PAOLO E FRANCESCA
Dante (Inferno – canto V)
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
“Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disïato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
CIAO DA (ORSO) TONY KOSPAN
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Proseguiamo lungo l’immaginario percorso in poesia
(e non solo) che va dalla nascita fino all’affermarsi di un amore
e dunque, dopo gli occhi e l’incontro… di cosa parlare se non del cuore?
Eh sì dopo l’incrocio di sguardi e dopo essersi conosciuti
cosa è accaduto al nostro cuore?
IL CUORE
NELLE POESIE.. NEGLI AFORISMI.. NELL’ARTE E NELLE CANZONI
a cura di Tony Kospan
Ben dice con questo suo aforisma Carlo Dossi…
Dove gli occhi van volentieri,
anche il cuore va,
né il piede tarda a seguirli.
Dunque attraverso gli occhi e l’incontro
l’amore s’intrufola nel cuore… e lì si installa.

Inoltre se nel nostro immaginario l’amore ha una casa…
questa è certamente il cuore.
E se provate cercare nella vostra mente un’immagine dell’amore
quale migliore di un cuore rosso?
Aggiungo infine, se proprio ce ne fosse bisogno,
che è proprio lui… l’organo più importante del nostro corpo
a segnalarci l’arrivo dell’amore battendo all’impazzata.
Debbo infine dire che
se infiniti sono, nelle poesie, i riferimenti al cuore,
tuttavia, quelle in cui ne è proprio il soggetto principale,
non sono poi moltissime.
Prima di passare alle poesie, come di consueto,
leggiamo alcuni aforismi.
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Il cuore è una ricchezza che non si vende
e non si compera, ma si regala.
G. Flaubert
Si vede bene solo con il cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.
Antoine de Saint-Exupéry
Diffida di tutto,
tranne di quello che ti dice il tuo cuore.
Susanna Tamaro
Il cuore ha le sue ragioni
che la ragione non conosce.
Pascal
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Ma veniamo ora alle poesie prescelte stavolta e,
come sempre, sarà bello leggere quelle che amate voi.
I dipinti accanto alle poesie sono tutti di Mojmir Jezek.
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BUSSANO
~ Jacques Prevert ~
Chi è ?
Nessuno
E’ solo il mio cuore che batte
Che batte troppo forte
Per causa tua.
Ma di fuori
La piccola mano bronzea sulla porta di legno
Non si sposta ….
Non si muove
Non muove neanche la punta del dito.
LA CURVA DEI TUOI OCCHI INTORNO AL CUORE
~ Paul Eluard ~
La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
aureola di tempo,arca notturna e sicura
e se non so più quello che ho vissuto
è perchè non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.
Foglie di luce e spuma di rugiada
canne del vento,risa profumate,
ali che coprono il mondo di luce,
navi cariche di cielo e di mare,
caccia di suoni e fonti di colori,
profumi schiusi da una cova di aurore
sempre posata sulla paglia degli astri,
come il giorno vive di innocenza,
così il mondo vive dei tuoi occhi puri
e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.
CUORE*
~ Vladimir Majakovskij ~
… Sbottonato sul petto,
col cuore quasi fuori,
m’apro al sole e alle pozzanghere.
Entrate con le passioni!
Venite con gli amori!
Ormai non è più in mio potere
controllare il cuore.
Conosco dove hanno di casa il cuore,
gli altri.
Dentro il petto, si sa.
Per me invece
è impazzita l’anatomia.
è tutto cuore,
romba dappertutto….
*versi estratti dalla poesia Adulto
DESIDERIO
~ Federico Garcia Lorca ~
Solo il tuo cuore ardente
e niente più.
Il mio paradiso un campo
senza usignolo
né lire,
con un fiume discreto
e una fontanella.
Senza lo sprone del vento
sopra le fronde
né la stella che vuole
essere foglia.
Una grandissima luce
che fosse
lucciola
di un’altra,
in un campo di
sguardi viziosi.
Un riposo chiaro
e lì i nostri baci,
nèi sonori
dell’eco,
si aprirebbero molto lontano.
Il tuo cuore ardente,
niente più.



PER IL MIO CUORE
~ Pablo Neruda ~
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima.
E in te l’illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada sulle corolle.
Scavi l’orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l’onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi maestri delle navi.
Come quelli sei alta e taciturna.
E di colpo ti rattristi, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono
gli uccelli che dormivano nella tua anima.
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2 grandi poeti, Hikmet e Prevert,
inneggiano all’autunno… a modo loro…
ed un mitico cantante Yves Montand
canta magicamente la poesia del 2°
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NOTTE D’AUTUNNO E LES FEUILLES MORTES
– POESIA E CANZONE POESIA… SUBLIMI –
a cura di Tony Kospan
La prima poesia sublime di cui tratteremo
è del grande… poeta turco Hikmet
Egli… riconosce all’autunno…
ed in particolare alla notte d’autunno,
più delle notti delle altre stagioni,
la capacità di quasi costringerci a guardarci dentro…
nel profondo del nostro cuore.
E lì… legger le parole dell’Amore.
Parole forti, parole assolute…parole universali…
parole che sostanziano realizzano… concretizzano…
l’eternità dell’amore umano.
Questa è solo la mia interpretazione
ma potrebbero essercene altre…
che mi piacerebbe conoscere da voi…
Quel che è certo ed innegabile
è l’enorme fascinosa suggestione che la poesia ci dona…
quasi avvolgendoci in un’amorosa nube autunnale.
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NOTTE D’AUTUNNO
Nazim Hikmet
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa alla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
La seconda,
da cui è nata anche la mitica canzone che poi ascolteremo,
è una grandissima poesia di Prévert.
Parlo della mitica… LES FEUILLES MORTES
che ascolteremo poi cantata dall’indimenticabile Yves Montand
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LE FOGLIE MORTE
Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
è una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti
Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
è una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.



Auguro a tutti un felice proseguimento d’autunno
Tony Kospan
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