Archivio per l'etichetta ‘poesia visiva’
GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
.

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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
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.

C’è un genere di poesia del tutto particolare… e poco noto
è…
la poesia delle (e nelle) immagini.

Non ne parlerò per esaltarla e diffonderla
né per denigrarla o disconoscerla ma solo per approfondire la conoscenza
di un genere poco noto ma che ha illustri genitori
ed in Apollinaire il massimo esponente.
Essa, pur non avendo una grande diffusione,
ha però ancor oggi poeti che si esprimono in tal modo
e diversi gruppi che l’apprezzano.

LA POESIA VISIVA O VISUALE
– DEFINIZIONE.. STORIA E QUALCHE ESEMPIO –
DEFINIZIONE
Essa si può definire come il punto d’incontro tra l’arte figurativa (in ogni suo aspetto) e la poesia così come la conosciamo.
Spesso la poesia visiva si associa anche al sonoro.
Ne tracceremo una sua breve storia a partire dalle prime avanguardie artistiche degli inizi del 20° secolo per giungere alla sua teorizzazione nel secondo dopoguerra fino all’esplosione tecnologica degli ultimi tempi.

La famosa poesia “IL PLEUT” di Apollinaire…
Pioggia di parole… Parole a pioggia…

Poesia visiva di Apollinaire

Poesia visiva di Apollinaire e la sua… musa
Un discorso a parte merita poi il noto poeta del primo ‘900
Thomas Dylan
per la vastità e complessità del suo mondo poetico.


La poesia visuale o poesia visiva, rinasce da sperimentazioni artistiche e letterarie compiute dalle “neoavanguardie”, dagli anni sessanta del XX secolo insieme all’Arte Concettuale ed alla Pop Art.

Il famoso libro di poesie visuali di Apollinaire “Calligrammes”
L’ORIGINE CON LE AVANGUARDIE DELL’INIZIO DEL XX SEC.
.
.
.
In verità la ricerca di una sintesi verbo-immagine… ebbe inizio già con le avanguardie degli inizi del 20° secolo come il Dadaismo… il Futurismo ed il Surrealismo.
Tutte queste avanguardie avevano come scopo principale la ricerca di nuove forme in tutti i campi dell’arte rivoluzionando tutti i canoni che, a parer loro, avevano imprigionato la libera espressione dell’animo umano.
Poesia dadaista
Poesia futurista di Marinetti
Poesia futurista… Carlo Belloli – 2 poemi visuali
Il più illustre esponente di questa ricerca di sintesi tra immagine e parole fu senz’altro il grande poeta italo-francese Apollinaire che partecipò a tutte le avanguardie della sua epoca.
Ecco alcune sue opere… oltre quelle in alto.
Apollinaire
Apollinaire
LA POESIA VISUALE OGGI
.
.
.
La poesia visuale attuale anche grazie ai progressi tecnologici, all’enorme diffusione dei media ed in particolare dei pc e di internet si esprime attraverso immagini, sonorità e testi utilizzando anche programmi di video, di grafica, etc..
Bisogna infine dire che quella della poesia visuale tuttavia è, a tutt’oggi, una corrente poco nota alle masse.
Qui di seguito alcuni altri esempi.
Poesia di Michele Perfetti
A.DeL.- Ne dis rien 2011
Poesia di Luciano Ori
Poesia di Maria Luisa Grimani
Poesia di Giuliano Bartolozzi
Diamo ora in conclusione un’occhiata a questo video che può aiutarci a comprendere ancor meglio il concetto di poesia visiva.
.
.
Se vi fa piacere esprimete liberamente il vostro pensiero.
CIAO DA TONY KOSPAN
SE TI PIACE… ISCRIVITI
Carmen de Visini
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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
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C’è un genere di poesia del tutto particolare… e poco noto
è…
la poesia delle (e nelle) immagini.

Non ne parlerò per esaltarla e diffonderla
né per denigrarla o disconoscerla ma solo per approfondire la conoscenza
di un genere poco noto ma che ha illustri genitori
ed in Apollinaire il massimo esponente.
Essa, pur non avendo una grande diffusione,
ha però ancor oggi poeti che si esprimono in tal modo
e diversi gruppi che l’apprezzano.

LA POESIA VISIVA O VISUALE
– DEFINIZIONE.. STORIA E QUALCHE ESEMPIO –
DEFINIZIONE
Essa si può definire come il punto d’incontro tra l’arte figurativa (in ogni suo aspetto) e la poesia così come la conosciamo.
Spesso la poesia visiva si associa anche al sonoro.
Ne tracceremo una sua breve storia a partire dalle prime avanguardie artistiche degli inizi del 20° secolo per giungere alla sua teorizzazione nel secondo dopoguerra fino all’esplosione tecnologica degli ultimi tempi.

La famosa poesia “IL PLEUT” di Apollinaire…
Pioggia di parole… Parole a pioggia…

Poesia visiva di Apollinaire

Poesia visiva di Apollinaire e la sua… musa
Un discorso a parte merita poi il noto poeta del primo ‘900
Thomas Dylan
per la vastità e complessità del suo mondo poetico.


La poesia visuale o poesia visiva, rinasce da sperimentazioni artistiche e letterarie compiute dalle “neoavanguardie”, dagli anni sessanta del XX secolo insieme all’Arte Concettuale ed alla Pop Art.

Il famoso libro di poesie visuali di Apollinaire “Calligrammes”
L’ORIGINE CON LE AVANGUARDIE DELL’INIZIO DEL XX SEC.
.
.
.
In verità la ricerca di una sintesi verbo-immagine… ebbe inizio già con le avanguardie degli inizi del 20° secolo come il Dadaismo… il Futurismo ed il Surrealismo.
Tutte queste avanguardie avevano come scopo principale la ricerca di nuove forme in tutti i campi dell’arte rivoluzionando tutti i canoni che, a parer loro, avevano imprigionato la libera espressione dell’animo umano.
Poesia dadaista
Poesia futurista di Marinetti
Poesia futurista… Carlo Belloli – 2 poemi visuali
Il più illustre esponente di questa ricerca di sintesi tra immagine e parole fu senz’altro il grande poeta italo-francese Apollinaire che partecipò a tutte le avanguardie della sua epoca.
Ecco alcune sue opere… oltre quelle in alto.
Apollinaire
Apollinaire
LA POESIA VISUALE OGGI
.
.
.
La poesia visuale attuale anche grazie ai progressi tecnologici, all’enorme diffusione dei media ed in particolare dei pc e di internet si esprime attraverso immagini, sonorità e testi utilizzando anche programmi di video, di grafica, etc..
Bisogna infine dire che quella della poesia visuale tuttavia è, a tutt’oggi, una corrente poco nota alle masse.
Qui di seguito alcuni altri esempi.
Poesia di Michele Perfetti
A.DeL.- Ne dis rien 2011
Poesia di Luciano Ori
Poesia di Maria Luisa Grimani
Poesia di Giuliano Bartolozzi
Diamo ora in conclusione un’occhiata a questo video che può aiutarci a comprendere ancor meglio il concetto di poesia visiva.
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Carmen de Visini
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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eleminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie…
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese…
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango

(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
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.
.

C’è un genere di poesia del tutto particolare… e poco noto
è…
la poesia delle (e nelle) immagini.

Non ne parlerò per esaltarla e diffonderla
né per denigrarla o disconoscerla ma solo per approfondire la conoscenza
di un genere poco noto ma che ha illustri genitori
ed in Apollinaire il massimo esponente.
Essa, pur non avendo una grande diffusione,
ha però ancor oggi poeti che si esprimono in tal modo
e diversi gruppi che l’apprezzano.

LA POESIA VISIVA O VISUALE
– DEFINIZIONE.. STORIA E QUALCHE ESEMPIO –
DEFINIZIONE
Essa si può definire come il punto d’incontro tra l’arte figurativa (in ogni suo aspetto) e la poesia così come la conosciamo.
Spesso la poesia visiva si associa anche al sonoro.
Ne tracceremo una sua breve storia a partire dalle prime avanguardie artistiche degli inizi del 20° secolo per giungere alla sua teorizzazione nel secondo dopoguerra fino all’esplosione tecnologica degli ultimi tempi.

La famosa poesia “IL PLEUT” di Apollinaire…
Pioggia di parole… Parole a pioggia…

Poesia visiva di Apollinaire

Poesia visiva di Apollinaire e la sua… musa
Un discorso a parte merita poi il noto poeta del primo ‘900
Thomas Dylan
per la vastità e complessità del suo mondo poetico.


La poesia visuale o poesia visiva, rinasce da sperimentazioni artistiche e letterarie compiute dalle “neoavanguardie”, dagli anni sessanta del XX secolo insieme all’Arte Concettuale ed alla Pop Art.

Il famoso libro di poesie visuali di Apollinaire “Calligrammes”
L’ORIGINE CON LE AVANGUARDIE DELL’INIZIO DEL XX SEC.
.
.
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In verità la ricerca di una sintesi verbo-immagine… ebbe inizio già con le avanguardie degli inizi del 20° secolo come il Dadaismo… il Futurismo ed il Surrealismo.
Tutte queste avanguardie avevano come scopo principale la ricerca di nuove forme in tutti i campi dell’arte rivoluzionando tutti i canoni che, a parer loro, avevano imprigionato la libera espressione dell’animo umano.
Poesia dadaista
Poesia futurista di Marinetti
Poesia futurista… Carlo Belloli – 2 poemi visuali
Il più illustre esponente di questa ricerca di sintesi tra immagine e parole fu senz’altro il grande poeta italo-francese Apollinaire che partecipò a tutte le avanguardie della sua epoca.
Ecco alcune sue opere… oltre quelle in alto.
Apollinaire
Apollinaire
LA POESIA VISUALE OGGI
.
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La poesia visuale attuale anche grazie ai progressi tecnologici, all’enorme diffusione dei media ed in particolare dei pc e di internet si esprime attraverso immagini, sonorità e testi utilizzando anche programmi di video, di grafica, etc..
Bisogna infine dire che quella della poesia visuale tuttavia è, a tutt’oggi, una corrente poco nota alle masse.
Qui di seguito alcuni altri esempi.
Poesia di Michele Perfetti
A.DeL.- Ne dis rien 2011
Poesia di Luciano Ori
Poesia di Maria Luisa Grimani
Poesia di Giuliano Bartolozzi
Diamo ora in conclusione un’occhiata a questo video che può aiutarci a comprendere ancor meglio il concetto di poesia visiva.
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Se vi fa piacere esprimete liberamente il vostro pensiero.
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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eleminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie…
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese…
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango

(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
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C’è un genere di poesia del tutto particolare… e poco noto
è…
la poesia delle (e nelle) immagini.

Non ne parlerò per esaltarla e diffonderla
né per denigrarla o disconoscerla ma solo per approfondire la conoscenza
di un genere poco noto ma che ha illustri genitori
ed in Apollinaire il massimo esponente.
Essa, pur non avendo una grande diffusione,
ha però ancor oggi poeti che si esprimono in tal modo
e diversi gruppi che l’apprezzano.

LA POESIA VISIVA O VISUALE
– DEFINIZIONE.. STORIA E QUALCHE ESEMPIO –
DEFINIZIONE
Essa si può definire come il punto d’incontro tra l’arte figurativa (in ogni suo aspetto) e la poesia così come la conosciamo.
Spesso la poesia visiva si associa anche al sonoro.
Ne tracceremo una sua breve storia a partire dalle prime avanguardie artistiche degli inizi del 20° secolo per giungere alla sua teorizzazione nel secondo dopoguerra fino all’esplosione tecnologica degli ultimi tempi.

La famosa poesia “IL PLEUT” di Apollinaire…
Pioggia di parole… Parole a pioggia…

Poesia visiva di Apollinaire

Poesia visiva di Apollinaire e la sua… musa
Un discorso a parte merita poi il noto poeta del primo ‘900
Thomas Dylan
per la vastità e complessità del suo mondo poetico.


La poesia visuale o poesia visiva, rinasce da sperimentazioni artistiche e letterarie compiute dalle “neoavanguardie”, dagli anni sessanta del XX secolo insieme all’Arte Concettuale ed alla Pop Art.

Il famoso libro di poesie visuali di Apollinaire “Calligrammes”
L’ORIGINE CON LE AVANGUARDIE DELL’INIZIO DEL XX SEC.
.
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.
In verità la ricerca di una sintesi verbo-immagine… ebbe inizio già con le avanguardie degli inizi del 20° secolo come il Dadaismo… il Futurismo ed il Surrealismo.
Tutte queste avanguardie avevano come scopo principale la ricerca di nuove forme in tutti i campi dell’arte rivoluzionando tutti i canoni che, a parer loro, avevano imprigionato la libera espressione dell’animo umano.
Poesia dadaista
Poesia futurista di Marinetti
Poesia futurista… Carlo Belloli – 2 poemi visuali
Il più illustre esponente di questa ricerca di sintesi tra immagine e parole fu senz’altro il grande poeta italo-francese Apollinaire che partecipò a tutte le avanguardie della sua epoca.
Ecco alcune sue opere… oltre quelle in alto.
Apollinaire
Apollinaire
LA POESIA VISUALE OGGI
.
.
.
La poesia visuale attuale anche grazie ai progressi tecnologici, all’enorme diffusione dei media ed in particolare dei pc e di internet si esprime attraverso immagini, sonorità e testi utilizzando anche programmi di video, di grafica, etc..
Bisogna infine dire che quella della poesia visuale tuttavia è, a tutt’oggi, una corrente poco nota alle masse.
Qui di seguito alcuni altri esempi.
Poesia di Michele Perfetti
A.DeL.- Ne dis rien 2011
Poesia di Luciano Ori
Poesia di Maria Luisa Grimani
Poesia di Giuliano Bartolozzi
Diamo ora in conclusione un’occhiata a questo video che può aiutarci a comprendere ancor meglio il concetto di poesia visiva.
.
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Se vi fa piacere esprimete liberamente il vostro pensiero.
CIAO DA TONY KOSPAN
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