Archivio per l'etichetta ‘poesia criptica

AMANTI – Piccola.. criptica ma nota e bella poesia di Mario Luzi – Il mio pensiero ed il vostro?   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa per me (ma non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto.
  
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice, anzi quasi criptica, misteriosa,
per cui mi limiterò a raccontare le sensazioni che ne traggo
ma solo dopo che l’avremo letta. 
 

  
 
 
 
Magritte – Gli amanti
  

 .

.

A M A N T I

Mario Luzi

 

Che mi riserva rivederti, amore,

quale viaggio t’hanno dato i venti?

L’oscuro avvolge questi giorni chiari,

circola forse in questa luce densa

qui dove a macchie dondolanti o ferme

filtra oro ed il vino matura.

Spicco dal cielo questo frutto splendido,

chiudo gli occhi su quel che porta seco,

o lo stare sulle spine

o il dirsi addio a cuore gonfio,

questo tempo nel tempo senza fine.




Chagall



UN MIO PARERE


I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre
in cui l’amore è presente come un mistero 
collocato tra passato e presente ed in un tempo fuori dal tempo.
  
Inoltre l’amore appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo
ma a cui, con il cuore ahimè  gonfio di tristezza,
talvolta si deve rinunciare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Nonostante la rinuncia, però, esso resta lì, vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.

 
 

La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica
così come l’astrattismo 
sta all’arte figurativa.
 
 
 
 
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
 
 
 
Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e rilettura,
di conoscenza ed approfondimento non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.

Mi piacerebbe davvero conoscere il vostro parere.

 

 

 

 
.
.
.
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
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La speranza di pure rivederti – Famosa ma criptica poesia di Montale che ci parla di un dubbioso ricordo d’amore   Leave a comment

 

 

 

 

 

Piccola, criptica, ma famosissima e davvero sublime

è questa poesia del grande Montale.


L’autore anche qui utilizza una forma scarna ed essenziale

per manifestare con forza quel fondo di angoscia verso la vita

che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura.


 

 

Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981

 

 


LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

POESIA SUBLIME DI EUGENIO MONTALE


 
 
 
 

 
 
 

Poesia dunque non facile ma profonda,
del mitico Eugenio
nonché poi però leggibile ed interpretabile in vari modi.




Sembra, se ci fate caso,
esserci una voluta mescolanza di soggetti e predicati,
così come di concetti.
 
 
 
 



Ma preferisco rimanere nell’ambito

delle mie prime ed immediate sensazioni

chiedendo a voi aiuto nel caso abbiate colto invece

significati ed aspetti diversi.





Le mie sensazioni sono che il poeta

parli di un amore passato

e del conflitto che in lui esiste

tra desiderio e paura di riviverne qualche momento.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente.
 
Il destino (il servo gallonato) poi porta dove vuole lui…
trascinandoli chissà dove… i 2 amanti o possibili amanti… di una volta. 

 

Ma ora leggiamola.

 

 


 

  

LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

Eugenio Montale (da “Le Occasioni”)

  

La speranza di pure rivederti
 
m’abbandonava;

 e mi chiesi se questo che mi chiude

ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

è in esso, ma distorto e fatto labile,

un tuo barbaglio:

 (a Modena, tra i portici,

un servo gallonato trascinava

due sciacalli al guinzaglio).

 

 

Magritte – La memoria

 

 

Spero di legger anche un vostro parere.




  Ciao da Tony Kospan




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Questa per me (ma non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto.
  
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice, anzi quasi criptica, misteriosa,
per cui mi limito a raccontare le sensazioni che ne traggo leggendola.
 
 
 
 
 
Chagall
 
 
 
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre
in cui l’amore è presente come un mistero collocato tra passato e presente
ed in un tempo… fuori dal tempo.
  
Inoltre esso appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo
ma a cui, con il cuore ahimè  gonfio di tristezza,
talvolta si deve rinunciare.
 
 
 
 
 
 
 
 

Nonostante la rinuncia, però, esso resta lì, vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.



 
 




La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica
così come l’astrattismo 
sta all’arte figurativa.


 
 
 
 
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
 
 
 

Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e rilettura
di conoscenza e approfondimento non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.

  
 
 
 
Magritte – Gli amanti
  

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A M A N T I

Mario Luzi

 

Che mi riserva rivederti, amore,

quale viaggio t’hanno dato i venti?

L’oscuro avvolge questi giorni chiari,

circola forse in questa luce densa

qui dove a macchie dondolanti o ferme

filtra oro ed il vino matura.

Spicco dal cielo questo frutto splendido,

chiudo gli occhi su quel che porta seco,

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Piccola, criptica, ma famosissima e davvero sublime

è questa poesia del grande Montale.


L’autore anche qui utilizza una forma scarna ed essenziale

per manifestare con forza quel fondo di angoscia verso la vita

che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura.


 

 

Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981

 

 


LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

POESIA SUBLIME DI EUGENIO MONTALE


 
 
 
 

 
 
 

Poesia dunque non facile ma profonda,
del mitico Eugenio
nonché poi però leggibile ed interpretabile in vari modi.




Sembra, se ci fate caso,
esserci una voluta mescolanza di soggetti e predicati,
così come di concetti.
 
 
 
 



Ma preferisco rimanere nell’ambito

delle mie prime ed immediate sensazioni

chiedendo a voi aiuto nel caso abbiate colto invece

significati ed aspetti diversi.





Le mie sensazioni sono che il poeta

parli di un amore passato

e del conflitto che in lui esiste

tra desiderio e paura di riviverne qualche momento.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente.
 
Il destino (il servo gallonato) poi porta dove vuole lui…
trascinandoli chissà dove… i 2 amanti o possibili amanti… di una volta. 

 

Ma ora leggiamola.

 

 


 

  

LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

Eugenio Montale (da “Le Occasioni”)

  

La speranza di pure rivederti
 
m’abbandonava;

 e mi chiesi se questo che mi chiude

ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

è in esso, ma distorto e fatto labile,

un tuo barbaglio:

 (a Modena, tra i portici,

un servo gallonato trascinava

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Questa per me (ma non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto.
  
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice, anzi quasi criptica, misteriosa,
per cui mi limito a raccontare le sensazioni che ne traggo leggendola.
 
 
 
 
 
Chagall
 
 
 
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre
in cui l’amore è presente come un mistero collocato tra passato e presente
ed in un tempo… fuori dal tempo.
  
Inoltre esso appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo
ma a cui, con il cuore ahimè  gonfio di tristezza,
talvolta si deve rinunciare.
 
 
 
 
 
 
 
 

Nonostante la rinuncia, però, esso resta lì, vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.



 
 




La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica
così come l’astrattismo 
sta all’arte figurativa.


 
 
 
 
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
 
 
 

Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e rilettura
di conoscenza e approfondimento non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.

  
 
 
 
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quale viaggio t’hanno dato i venti?

L’oscuro avvolge questi giorni chiari,

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qui dove a macchie dondolanti o ferme

filtra oro ed il vino matura.

Spicco dal cielo questo frutto splendido,

chiudo gli occhi su quel che porta seco,

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è questa poesia…


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che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura.


 

 

Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981

 

 


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POESIA SUBLIME DI EUGENIO MONTALE


 
 
 
 

 
 
 

Poesia dunque non facile ma profonda,
del grande Eugenio
nonché poi però leggibile ed interpretabile in vari modi.




Sembra, se ci fate caso,
esserci una voluta mescolanza di soggetti e predicati,
così come di concetti.
 
 
 
 



Ma preferisco rimanere nell’ambito

delle mie prime ed immediate sensazioni…

chiedendo a voi aiuto nel caso abbiate colto invece

significati ed aspetti diversi.





Le mie sensazioni sono che il poeta

parli di un amore passato…

e del conflitto che in lui esiste

tra desiderio e paura di riviverne qualche momento.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona…
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente… 
 
Il destino (il servo gallonato) poi porta dove vuole lui…
trascinandoli  chissà dove… i 2 amanti… o possibili amanti…di una volta. 

 

Ma ora leggiamola…

 

 


 

  

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Eugenio Montale (da “Le Occasioni”)

  

La speranza di pure rivederti
 
m’abbandonava;

 e mi chiesi se questo che mi chiude

ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

è in esso, ma distorto e fatto labile,

un tuo barbaglio:

 (a Modena, tra i portici,

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notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto…
 
 
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice… anzi quasi criptica… misteriosa,
per cui mi limito a raccontare le sensazioni che ne traggo leggendola… 
 
 
 
 
 
Chagall
 
 
 
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre…
in cui l’amore è presente come un mistero collocato tra passato e presente…
ed in un tempo… fuori dal tempo…
 
 
Inoltre esso appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo…
ma a cui…  con il cuore… ahimè  gonfio di tristezza…
talvolta si deve rinunciare…
 
 
 
 
 
 
 
 

Nonostante la rinuncia, però., esso resta lì,vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.



 
 




La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica…
così come l’astrattismo sta all’arte figurativa.


 
 
 
 
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
 
 
 
Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e… rilettura…
di conoscenza… e approfondimento… non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.

  
 
 
 
Magritte – Gli amanti
  

 .

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A M A N T I

Mario Luzi

 

Che mi riserva rivederti, amore,

quale viaggio t’hanno dato i venti?

L’oscuro avvolge questi giorni chiari,

circola forse in questa luce densa

qui dove a macchie dondolanti o ferme

filtra oro ed il vino matura.

Spicco dal cielo questo frutto splendido,

chiudo gli occhi su quel che porta seco,

o lo stare sulle spine

o il dirsi addio a cuore gonfio,

questo tempo nel tempo senza fine

 

 

 

 
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Piccola… criptica… ma famosissima e davvero sublime

è questa poesia…


L'autore anche qui utilizza una forma scarna ed essenziale

per manifestare con forza quel fondo di angoscia verso la vita

che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura.


 

 

Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981

 

 


LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

POESIA SUBLIME DI EUGENIO MONTALE


 
 
 
 

 
 
 

Poesia dunque non facile ma profonda,
del grande Eugenio
nonché poi però leggibile ed interpretabile in vari modi.




Sembra, se ci fate caso,
esserci una voluta mescolanza di soggetti e predicati,
così come di concetti.
 
 
 
 



Ma preferisco rimanere nell'ambito

delle mie prime ed immediate sensazioni…

chiedendo a voi aiuto nel caso abbiate colto invece

significati ed aspetti diversi.





Le mie sensazioni sono che il poeta

parli di un amore passato…

e del conflitto che in lui esiste

tra desiderio e paura di riviverne qualche aspetto.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona…
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente… 
 
Il destino (il servo gallonato) poi porta dove vuole lui…
trascinandoli  chissà dove… i 2 amanti… o possibili amanti…di una volta. 

 

Ma ora leggiamola…

 

 


 

  

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Eugenio Montale (da “Le Occasioni”)

  

La speranza di pure rivederti
 
m’abbandonava;

 e mi chiesi se questo che mi chiude

ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

è in esso, ma distorto e fatto labile,

un tuo barbaglio:

 (a Modena, tra i portici,

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che lo caratterizza apparendogli essa sempre nemica ed oscura.


 

 

Eugenio Montale – Genova 12.10.1896 – Milano 12.9.1981

 

 


LA SPERANZA DI PURE RIVEDERTI

POESIA SUBLIME DI EUGENIO MONTALE


 
 
 
 

 
 
 

 

Poesia dunque non facile ma profonda,

del grande Eugenio
nonché poi però leggibile ed interpretabile in vari modi.

 

Sembra, se ci fate caso,
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così come di concetti.
 
 
 
 



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Le mie sensazioni sono che il poeta

parli di un amore passato…

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tra desiderio e paura di riviverne qualche aspetto.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona…
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente… 
 
Il destino (il servo gallonato) poi porta dove vuole lui…
trascinandoli  chissà dove… i 2 amanti… o possibili amanti…di una volta. 

 

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La speranza di pure rivederti
 
m’abbandonava;

 e mi chiesi se questo che mi chiude

ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

è in esso, ma distorto e fatto labile,

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Avrebbe il poeta una qualche voglia di riveder quella persona…
ma sente in sé una chiusura nella quale non sa
se predomina il senso della fine o quello dei ricordi
quasi come se davanti a lui ci fosse uno schermo
con uno scintillio (barbaglio) distorto ed evanescente… 
 
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ogni senso di te, schermo d’immagini,

ha i segni della morte o dal passato

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