Archivio per l'etichetta ‘Pieter Bruegel il Vecchio’
Appena vidi questo dipinto rimasi colpito dai molteplici messaggi nascosti e volli approfondire la sua conoscenza.
E’ “Il misantropo” dell’artista fiammingo del ‘500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un’altra persona, più piccola, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell’anziano.
L’uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
“Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto“.
ANALISI
L’opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall’artista.
L’atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell’opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere lontano dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
E’ visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
.
.
.
.
Il dipinto intero
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
.
.
Siamo a dicembre…
parliamone un po’… ma a modo nostro.
Anche se pure quest’anno non siamo tornati alla normalità
sia per la guerra che per la pandemia che non smette di angustiarci
comunque DICEMBRE resta sempre il mese:
.
.
DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE…
DELLE TREDICESIME, DEI REGALI E DELLO SHOPPING
(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
.
.
E’ PUR SEMPRE IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
ED INSIEME ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
PER I RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
E CHE ORA NON CI SONO PIU’.
E’ PUR SEMPRE IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
CHE POI E’ ANCOR PIU’ FREDDO
PER COLORO CHE NON HANNO NULLA.
Emilio Longoni – Riflessioni di un affamato
MA ANCHE A LORO AUGURIAMO CHE CON L’AIUTO DI TUTTI
POSSANO VIVER ALMENO UNA SERENA FINE D’ANNO
(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
ED ANCORA E’ IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.
(Inverno – Vivaldi)
Hendrick Avercamp – Paesaggio invernale con pattinatori – 1608
E’ INFINE ANCHE L’ULTIMO MESE DEL CALENDARIO CHE CI SPINGE:
1 – A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
2 – A CHIEDERCI ” IL PROSSIMO COME SARA’?”
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
DENSO DI MOMENTI IMPORTANTI E BELLISSIMI
E PERTANTO MI AUGURO CHE ANCHE QUEST’ANNO
FACCIA LA MAGIA DI DONARCI
SERENITA’ E TUTTO QUEL CHE DESIDERIAMO.
TONY KOSPAN
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
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Appena vidi questo dipinto rimasi colpito dai molteplici messaggi nascosti e volli approfondire la sua conoscenza.
E’ “Il misantropo” dell’artista fiammingo del ‘500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un’altra persona, più piccola, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell’anziano.
L’uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
“Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto“.
ANALISI
L’opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall’artista.
L’atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell’opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere lontano dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
E’ visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
Tony Kospan
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Siamo a dicembre…
parliamone un po’… ma a modo nostro.
Anche se quest’anno tutto appare ancora diverso
per la guerra mentre la pandemia non smette di angustiarci
comunque DICEMBRE resta sempre il mese:
.
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DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE…
DELLE TREDICESIME, DEI REGALI E DELLO SHOPPING
(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
.
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E’ PUR SEMPRE IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
ED INSIEME ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
PER I RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
E CHE ORA NON CI SONO PIU’.
E’ PUR SEMPRE IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
CHE POI E’ ANCOR PIU’ FREDDO
PER COLORO CHE NON HANNO NULLA.
Emilio Longoni – Riflessioni di un affamato
MA ANCHE A LORO AUGURIAMO CHE CON L’AIUTO DI TUTTI
POSSANO VIVER ALMENO UNA SERENA FINE D’ANNO
(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
ED ANCORA E’ IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.
(Inverno – Vivaldi)
Hendrick Avercamp – Paesaggio invernale con pattinatori – 1608
E’ INFINE ANCHE L’ULTIMO MESE DEL CALENDARIO CHE CI SPINGE:
1 – A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
2 – A CHIEDERCI ” IL PROSSIMO COME SARA’?”
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
DENSO DI MOMENTI IMPORTANTI E BELLISSIMI
E PERTANTO MI AUGURO CHE ANCHE QUEST’ANNO
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Appena vidi questo dipinto rimasi colpito dai molteplici messaggi nascosti e volli approfondire la sua conoscenza.
E’ “Il misantropo” dell’artista fiammingo del ‘500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un’altra persona, più piccola, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell’anziano.
L’uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
“Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto“.
ANALISI
L’opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall’artista.
L’atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell’opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere lontano dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
E’ visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
Tony Kospan
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E’ “Il misantropo” dell’artista fiammingo del ‘500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
E’ visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un’altra persona, più piccola, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell’anziano.
L’uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
“Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto“.
ANALISI
L’opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall’artista.
L’atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell’opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere fuori dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
Tony Kospan
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Anche se quest’anno tutto appare ancora diverso
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DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE…
DELLE TREDICESIME, DEI REGALI E DELLO SHOPPING
(CON PRUDENZA E MASCHERINA… PER CHI PUO’)

(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
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E’ PUR SEMPRE IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
ED INSIEME ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
PER I RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
E CHE ORA NON CI SONO PIU’.
E’ PUR SEMPRE IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
CHE POI E’ ANCOR PIU’ FREDDO
PER COLORO CHE NON HANNO NULLA.
Emilio Longoni – Riflessioni di un affamato
MA ANCHE A LORO AUGURIAMO CHE CON L’AIUTO DI TUTTI
POSSANO VIVER ALMENO UNA SERENA FINE D’ANNO

(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
ED ANCORA E’ IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.

(Inverno – Vivaldi)
Hendrick Avercamp – Paesaggio invernale con pattinatori – 1608
E’ INFINE ANCHE L’ULTIMO MESE DEL CALENDARIO CHE CI SPINGE:
1 – A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
2 – A CHIEDERCI ” IL PROSSIMO COME SARA’?”
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
DENSO DI MOMENTI IMPORTANTI E BELLISSIMI
E PERTANTO MI AUGURO CHE ANCHE QUEST’ANNO
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Appena vidi questo dipinto rimasi colpito dai molteplici messaggi nascosti e volli approfondire la sua conoscenza.
E' “Il misantropo” dell'artista fiammingo del '500 Pieter Bruegel il Vecchio, creato nel 1568.
E' visibile nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
DESCRIZIONE
Il dipinto, circolare, è racchiuso in una cornice quadrata e mostra un anziano con cappuccio ed una barba barba nera e bianca che cammina tenendo le mani congiunte.
Un'altra persona, più piccola, è a piedi nudi dietro di lui e con un coltello sta per tagliare la cintura del marsupio dell'anziano.
L'uomo anziano sembra così perso nei suoi pensieri che non si accorge né del furto né delle spine che si trovano davanti ai suoi piedi.
Il ladruncolo è racchiuso in una sfera trasparente mentre giù possiamo leggere una scritta in fiammingo che recita:
“Poiché il mondo è perfido, mi vesto a lutto“.
ANALISI
L'opera, chiaramente allegorica, ci mostra, quasi certamente, Timone di Atene, un eremita descritto da Cicerone, Seneca e da molti autori antichi.
Il dipinto è a tempera, tecnica usata raramente dall'artista.
L'atmosfera, per i colori sfuggenti e quasi rarefatti, è certamente malinconica come quella degli altri ultimi dipinti di Bruegel.
SIGNIFICATO
Il significato dell'opera è che un totale estraniarsi dal mondo non è possibile perché comunque siamo nel mondo e siamo, volenti o nolenti, in contatto con tutte realtà della vita.
Dal che discende una semplice morale.
Bisogna affrontare le difficoltà della realtà e non fuggire dalle responsabilità che comunque poi ci chiederanno il conto.
Infatti il misantropo sta camminando pensando di essere fuori dai dolori del mondo mentre il suo cammino gli sta prospettando un furto e delle spine.
La realtà del mondo è rappresentata dal pastore che, sullo sfondo, sta con le sue pecore e dunque appare più virtuoso in quanto sta eseguendo il suo dovere.
Tony Kospan
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Siamo a dicembre… parliamone un po’…
a modo nostro.
DICEMBRE E’… IL MESE:
.
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DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE… DELLE TREDICESIME, DEI REGALI
E DELLO SHOPPING PAZZO (PER CHI PUO’
),

(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
.
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IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
MA ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
E DEI RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
MA CHE ORA NON CI SONO PIU’.
IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
MA CHE E’ ANCOR PIU’ FREDDO
PER COLORO CHE NON HANNO NULLA…

Emilio Longoni – Riflessioni di un affamato
MA A LORO AUGURIAMO, CHE CON L’AIUTO DI TUTTI,
POSSANO VIVER ALMENO UNA SERENA FINE D’ANNO

(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
Ada Negri
Sui campi e sulle strade;
silenziosa e lieve,
volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
nell’ampio ciel scherzosa
poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
dorme.
Tutto d’intorno è pace;
chiuso in oblio profondo
indifferente il mondo tace.

(Inverno – Vivaldi)
Hendrick Avercamp – Paesaggio invernale con pattinatori – 1608
E’ INFINE
ANCHE L’ULTIMO MESE DEL CALENDARIO
E CI PORTA INSIEME:
1 – A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
2 – A CHIEDERCI ” IL PROSSIMO COME SARA’?”
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
BELLISSIMO…
E PERTANTO MI AUGURO ANCHE QUEST’ANNO
CHE FACCIA LA MAGIA DI DONAR A NOI TUTTI
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TONY KOSPAN
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Siamo a dicembre… parliamone un po’…
a modo nostro.
DICEMBRE E’… IL MESE:
.
.
DELL’INVERNO, DEL NATALE, DEI RICORDI,
DELLA FAMIGLIA E SOPRATUTTO DEI BAMBINI
MA ANCHE… DELLE TREDICESIME, DEI REGALI
E DELLO SHOPPING PAZZO (PER CHI PUO’
),

(Bianco Natale)
Thomas Kinkade
FIOR DI NEVE
U. Saba
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
.
.
IL MESE DELLE FESTE LUNGHE,
MA ANCHE IL MESE DELLA MALINCONIA…
E DEI RICORDI STRUGGENTI
DEI NOSTRI CARI CON CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE
MA CHE ORA NON CI SONO PIU’.
IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
MA CHE E’ ANCOR PIU’ FREDDO
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MA A LORO AUGURIAMO, CHE CON L’AIUTO DI TUTTI,
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(Inverno – Battiato)
Jean Beraud
IL MESE IN CUI, COL SOLSTIZIO D’INVERNO,
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO
MA IN CUI PERO’, PROPRIO DA QUEL MOMENTO,
INIZIANO AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
CADE LA NEVE
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Sui campi e sulle strade;
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volteggiando la neve cade.
Danza la falda bianca
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poi sul terren si posa stanca.
In mille immote forme
sui tetti e sui camini,
sui cippi e sui giardini
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Tutto d’intorno è pace;
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MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
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