Archivio per l'etichetta ‘pensieri sul vino

IL VINO – Eccolo nella storia.. nelle poesie.. nell’arte.. negli aforismi e nelle canzoni   Leave a comment

 



Care amiche ed amici 
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti, 
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità. 
 
 
 
 

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino

 


IL VINO
NELLA STORIA.. NELLE POESIE.. NEGLI AFORISMI 
NELL’ARTE.. NELLE CANZONI E.. NON SOLO
a cura di Tony Kospan
 
 
 

E’ davvero molto grande il numero delle poesie 
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini 
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.



 
 
 
 
 

Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.

 
 
 
IL VINO 
Omero
 
Il vino mi spinge 
il vino folle 
che fa cantare anche l’uomo più saggio 
e lo fa ridere mollemente 
e lo costringe a danzare 
e tira fuori la parola 
che sta meglio non detta.

 
 
 
 

Michelangelo 

 


Sappiamo ormai da tempo che la medicina

ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.

 

 

 
 
 
 
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso 
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
 

Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto 
e non solo perché il vino
è amato dai poeti…  ma anche perché:
 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria 
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina 
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza 
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita 
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore 
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas) 
Tony Kospan


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Eric Christensen

 
 
 
 
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
 Ma prima di passare alle poesie,  come di consueto, 
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti” 
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
 
 
 
uva%2520nerauva%2520nerauva%2520nera 
 
 
 
Chi ben beve ben dorme, 
chi ben dorme mal no pensa, 
chi mal no pensa mal no fa. 
Chi mal no fa in Paradiso va. 
Ora ben bevè 
che el Paradiso avarè… 
Brindisi veneziano del XIV sec.


*********************
 
 
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera


*********************
 
 
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley


*********************
 
 
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière


*********************
 
 
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff

 
 
 
 
 
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
 
 
 

Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei 
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
 
 
 
 

fre bia pouce musicAnimata  (Viva il vino – Caruso)

Bacco – Caravaggio

 
 
 
 
IN MEZZO AI FIORI 
Li Po *


In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.

 
 

fre bia pouce musicAnimata (L’uva fogarina)

Gillis Van Tilborch – A noble family meal    
 
 

I TRE GRAPPOLI 
Giovanni Pascoli
 
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
 
 
 

fre bia pouce musicAnimata (Vino divino – Rossana Casale)

Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino


 
 
CANZONE AL VINO 
William Butler Yeats
 
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.

 
 
 
fre bia pouce musicAnimata   (Bottle of red wine)
Helene Beland


 
 
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE 
Gabriele D’Annunzio
 
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
 
 
  fre bia pouce musicAnimata     (Mascagni.. Cavalleria rusticana – Viva il vino)

Renoir
 
 
ODE AL VINO 
Pablo Neruda
 
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.







Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.



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 Tony Kospan



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.


.



Stavolta sono gli “esperti del vino” a cadere sotto le tremende ma simpatiche grinfie della Littizzetto   Leave a comment



Un attacco divertito e divertente, ma deciso,

a quelli che si credono, ostentando una ridicola prosopopea,

perfetti conoscitori di tutti i “segreti” del vino.



Penso che tutti noi ne conosciamo qualcuno eh eh



Ma leggiamolo.

 

 

.

.
.

GLI ESPERTI DEL… VINO

by Luciana Littizzetto…

.
.
.

.
.



Io un saltino lì l’avrei fatto.
Giusto così.
Per bermi un bicchiere di vino e godermi lo spettacolo.
Pieno di pubblico e intenditori così.
Tutti a Verona Vinitaly, tutti a dire la loro.
Già, perché i veri intenditori sono pochi.
La maggior parte son gadani che si credono esperti e poi non sanno distinguere una coca da un chinotto.
Però fanno i fighi.
Stan lì a sventolare i polsi, a girare il bicchiere come se dovessero far sciogliere l’aspirina. 
Gente che fino ad un giorno prima non distingueva il grignolino dal cherosene, di colpo parla di annate: 
«Eh ma quella del 2002 non ha niente a che fare con quella del 1998…»


 

 



 

Ma taci… 

Ma che ne sai… io non mi ricordo neanche se nel ‘98 ero già fidanzata! 

Ma non hai una mazza, da ricordarti di più sensato? 

Sono quelli che per bere un goccio di vino ti fan due sfere dei ching così… 

E poi annusano. 

Mettono il canapione dentro e tiran su di narice. 

Cosa fai? L’areosol? 

Cosa vuoi che ci sia lì dentro? Pipì? 

Son quelli che se ti sbagli a chiedergli: Com’è sto vino? 

Loro cominciano: «Dunque… questo Brachetto ha buona personalità e voglia di dimostrare le proprie qualità». 

Un bicchiere di Brachetto? Ma si dice una roba così di un vino? 

Ma al limite del produttore! E quando il vino non è granché allora cosa devi dire? 
’Sto Barbera non si applica, ’sto Grignolino non si impegna, ’sto Zibibbo è distratto e macchia le tovaglie? 
«Naso complesso con bouquet di frutti neri e fiori appassiti». 

E che gusto sanno i fiori appassiti? Scusa tesoro amore. 

Ma secondo te io nella vita passo il tempo ad assaggiare le rose spuflite e poi a chiedermi che gusto sanno? 
«Un vino sapido con un finale lunghissimo». 

Che finale può esserci dopo un bicchiere di vino? 

Un rutto? Stiamo parlando di un vino… 
Semplifica ciciu…


 

 

 

 

Dì che se lo bevi è buono… 

Dì che non ti fa venire il mal di testa, che ti resta un buon sapore in bocca e che però devi stare attento al fondo perché viene giù quella segaturina schifida che te lo rovina. 

Con quelle manine bianche e curatine che si vede che non fai una mazza dalla mattina alla sera… 

Sempre lì tirarti il vino sulla medaglia… a tirar giù golate e a fare sciac sciac sciac con la bocca come paperino… 

Sai cosa mi fai venire voglia di fare, tu? Te lo dico. Di bere. 

Ma sai cosa? Un bicchiere di coca. 
Una media di coca fredda. Con delle bolle grosse come palloni. 

E quando annusano il tappo? Io divento matta. T

e lo dico io che odore ha il tappo, amore. Odore di vino. 
Pensa un po’. Il tappo sa di vino. Credimi.

 


 

 

 

Son sicura. Son poche cose sicure al mondo. 

Che la macchina di uno che ha il cane sa di selvatico, che i calzini puliti dopo una giornata di Clark san di gorgonzola, e che il tappo di una bottiglia di vino sa di vino, credimi sulla parola.. 

E poi io mi dico: coi vini non sarà come coi profumi? 

Che magari io sento un gusto e tu ne senti un altro? 
Come con le ascelle. Ognuno ha le sue. E una diversa dell’altra. 
Se su di te il Pico Srabam sta da dio, su di me magari sa odore di margarina rancida. 
Se su di me il Fanfaluc sa di bouquet, su di te prende il retrogusto di sgombro sott’olio.



 

 

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Da La Stampa del 6/4/2007 – Impaginazione t.k.

 


 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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IL VINO NELLA STORIA DEL MONDO – Ecco come appare nelle poesie.. nell’arte.. negli aforismi e nelle canzoni   Leave a comment

 



Care amiche ed amici 
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti, 
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità. 
 
 
 
 

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino

 


IL VINO
NELLA STORIA.. NELLE POESIE.. NEGLI AFORISMI 
NELL’ARTE.. NELLE CANZONI E.. NON SOLO
a cura di Tony Kospan
 
 
 

E’ davvero molto grande il numero delle poesie 
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini 
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.



 
 
 
 
 

Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.

 
 
 
IL VINO 
Omero
 
Il vino mi spinge 
il vino folle 
che fa cantare anche l’uomo più saggio 
e lo fa ridere mollemente 
e lo costringe a danzare 
e tira fuori la parola 
che sta meglio non detta.

 
 
 
 

Michelangelo 

 


Sappiamo ormai da tempo che la medicina

ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.

 

 

 
 
 
 
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso 
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
 

Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto 
e non solo perché il vino
è amato dai poeti…  ma anche perché:
 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria 
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina 
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza 
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita 
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore 
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas) 
Tony Kospan


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Eric Christensen

 
 
 
 
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
 Ma prima di passare alle poesie,  come di consueto, 
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti” 
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
 
 
 
uva%2520nerauva%2520nerauva%2520nera 
 
 
 
Chi ben beve ben dorme, 
chi ben dorme mal no pensa, 
chi mal no pensa mal no fa. 
Chi mal no fa in Paradiso va. 
Ora ben bevè 
che el Paradiso avarè… 
Brindisi veneziano del XIV sec.


*********************
 
 
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera


*********************
 
 
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley


*********************
 
 
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière


*********************
 
 
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff

 
 
 
 
 
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
 
 
 

Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei 
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
 
 
 
 

fre bia pouce musicAnimata  (Viva il vino – Caruso)

Bacco – Caravaggio

 
 
 
 
IN MEZZO AI FIORI 
Li Po *


In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.

 
 

fre bia pouce musicAnimata (L’uva fogarina)

Gillis Van Tilborch – A noble family meal    
 
 

I TRE GRAPPOLI 
Giovanni Pascoli
 
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
 
 
 

fre bia pouce musicAnimata (Vino divino – Rossana Casale)

Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino


 
 
CANZONE AL VINO 
William Butler Yeats
 
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.

 
 
 
fre bia pouce musicAnimata   (Bottle of red wine)
Helene Beland


 
 
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE 
Gabriele D’Annunzio
 
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
 
 
  fre bia pouce musicAnimata     (Mascagni.. Cavalleria rusticana – Viva il vino)

Renoir
 
 
ODE AL VINO 
Pablo Neruda
 
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.







Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.



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 Tony Kospan



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Il vino – Eccolo nelle poesie.. nell’arte.. negli aforismi.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 


Care amiche ed amici 
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti, 
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità. 
 
 
 
 

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino

 


IL VINO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO
a cura di Tony Kospan
 
 
 

E’ davvero molto grande il numero delle poesie 
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini 
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.



 
 
 
 
 

Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.

 
 
 
IL VINO 
Omero
 
Il vino mi spinge 
il vino folle 
che fa cantare anche l’uomo più saggio 
e lo fa ridere mollemente 
e lo costringe a danzare 
e tira fuori la parola 
che sta meglio non detta.

 
 
 
 

Michelangelo 

 


Sappiamo ormai da tempo che la medicina

ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.

 

 

 
 
 
 
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
 

Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto e non solo perché il vino
è amato dai poeti…  ma anche perché:
 
 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria 
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina 
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza 
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita 
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore 
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas) 
Tony Kospan


GIF drink glass love wine favim.com 371290
                                                                                                                                                                                                    




 

Eric Christensen

 
 
 
 
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
 Ma prima di passare alle poesie,  come di consueto, 
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti” 
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
 
 
 
 
 
 
 
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.


*********************
 
 
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera


*********************
 
 
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley


*********************
 
 
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière


*********************
 
 
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff

 
 
 
 
 
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
 
 
 

Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei 
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
 
 
 
 

 (Viva il vino – Caruso)

Bacco – Caravaggio

 
 
 
 
IN MEZZO AI FIORI 
Li Po *


In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.

 
 

 (L’uva fogarina)

Vm_67

Gillis Van Tilborch – A noble family meal    
 
 

I TRE GRAPPOLI 
Giovanni Pascoli
 
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
 
 
 

 (Vino divino – Rossana Casale)

Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino


 
 
CANZONE AL VINO 
William Butler Yeats
 
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.

 
 
 

(Bottle of red wine)
Helene Beland


 
 
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE 
Gabriele D’Annunzio
 
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
 
 
 

 (Mascagni.. Cavelleria rusticana – Viva il vino)

Renoir
 
 
ODE AL VINO 
Pablo Neruda
 
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.







Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.



vino vemon00 GIF



 
 Tony Kospan




ARTE POESIA MUSICA HUMOUR

.

.

.



IL VINO ED IL SUO MONDO… NELLE POESIE.. NELL’ARTE.. NEGLI AFORISMI.. E NELLE CANZONI   Leave a comment

 


Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti, e dagli artisti in genere, fin dall’antichità

 
 
 
 
 

 

 

 


IL VINO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO
a cura di Tony Kospan
 
 
 

E’ davvero molto grande il numero delle poesie
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.



 
 
 
 
 

Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.

 
 
 
IL VINO
Omero
 
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l’uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta

 
 
 
 

Michelangelo 

 


Sappiamo ormai da tempo che la medicina

ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.


 

 

 

 
 
 
 
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
 

Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto e non solo perché il vino
è amato dai poeti…  ma anche perché.

 
 
 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan


GIF drink glass love wine favim.com 371290




 

Eric Christensen

 
 
 
 
Il tema è certamente vastissimo… per cui mi fermo qua…
ma prima di passare alle poesie,  come di consueto,
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti” ma anche simpaticissimi…
iniziando con 2… brindisi veneziani.
 
 
 
 
 
 
 
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.


*********************
 
 
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera


*********************
 
 
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley


*********************
 
 
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière


*********************
 
 
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff

 
 
 
 

Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
 
 
 

Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda) o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
 
 
 
 

Bacco – Caravaggio

 
 
 
 
IN MEZZO AI FIORI
Li Po *


In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.

 
 

Vm_67

Gillis Van Tilborch – A noble family meal    
 
 

I TRE GRAPPOLI
Giovanni Pascoli
 
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
 
 
 

Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino


 
 
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
 
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.

 
 
 

Helene Beland


 
 
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE
Gabriele D’Annunzio
 
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
 
 
 

Renoir
 
 
ODE AL VINO
Pablo Neruda
 
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.







Un saluto infine a voi tutti
con un bel brindisi con un buon vino spumante



vino vemon00 GIF



 
 
 Tony Kospan




ARTE POESIA MUSICA HUMOUR

.

.

.

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino


IL VINO – ECCOLO NELLE POESIE.. NELL’ARTE.. NEGLI AFORISMI.. E NELLE CANZONI   Leave a comment

 


Care amiche ed amici stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti, e dagli artisti in genere, fin dall'antichità

 
 
 
 
 

 

 

 


IL VINO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO
a cura di Tony Kospan
 
 
 

E' davvero molto grande il numero delle poesie
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell'Umanità.



 
 

 
 
 

Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.

 
 
 
IL VINO
Omero
 
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l’uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta

 
 
 
 

Michelangelo 

 


Sappiamo ormai da tempo che la medicina

ha riconosciuto al vino notevoli proprietà

salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.


 

 

 

 
 
 
 
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall'ubriachezza… all'alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
 

Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto e non solo perché il vino
è amato dai poeti…  ma anche perché.

 
 
 

Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev'esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l'amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan


GIF drink glass love wine favim.com 371290




 

Eric Christensen

 
 
 
 
Il tema è certamente vastissimo… per cui mi fermo qua…
ma prima di passare alle poesie,  come di consueto,
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti” ma anche simpaticissimi…
iniziando con 2… brindisi veneziani.
 
 
 
 
 
 
 
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.


*********************
 
 
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L'uno e l'altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L'altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera


*********************
 
 
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley


*********************
 
 
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière


*********************
 
 
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff

 
 
 
 

Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
 
 
 

Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all'amore per il nettare degli dei
tanti altri profumi come quelli della passione
(D'annunzio Yeats e Neruda) o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
 
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
 
 
 
 

Bacco – Caravaggio

 
 
 
 
IN MEZZO AI FIORI
Li Po *


In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l'offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all'ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l'ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m'accompagno, intanto, e all'ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l'ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d'Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.

 
 

Vm_67

Gillis Van Tilborch – A noble family meal    
 
 

I TRE GRAPPOLI
Giovanni Pascoli
 
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell'altro l'oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
 
 
 

Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino


 
 
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
 
Il vino raggiunge la bocca
E l'amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.

 
 
 

Helene Beland


 
 
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE
Gabriele D'Annunzio
 
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de 'l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d'Ermète adolescente
e la sagliente spira de'l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l'amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d'infranger le membra bene amate.
 
 
 

Renoir
 
 
ODE AL VINO
Pablo Neruda
 
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.







Un saluto infine a voi tutti
con un bel brindisi con un buon vino spumante



vino vemon00 GIF



 
 
 Tony Kospan




ARTE POESIA MUSICA HUMOUR

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Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino


Stavolta sono gli “esperti del vino” a cadere sotto le tremende ma simpatiche grinfie della Littizzetto   2 comments



Un attacco divertito e divertente, ma deciso,

a quelli che si credono, ostentando una ridicola prosopopea,

perfetti conoscitori di tutti i “segreti” del vino.



Penso che tutti noi ne conosciamo qualcuno eh eh



Ma leggiamolo.

 

 

.

.
.

GLI ESPERTI DEL… VINO

by Luciana Littizzetto…

.
.
.

.
.



Io un saltino lì l’avrei fatto.
Giusto così.
Per bermi un bicchiere di vino e godermi lo spettacolo.
Pieno di pubblico e intenditori così.
Tutti a Verona Vinitaly, tutti a dire la loro.
Già, perché i veri intenditori sono pochi.
La maggior parte son gadani che si credono esperti e poi non sanno distinguere una coca da un chinotto.
Però fanno i fighi.
Stan lì a sventolare i polsi, a girare il bicchiere come se dovessero far sciogliere l’aspirina. 
Gente che fino ad un giorno prima non distingueva il grignolino dal cherosene, di colpo parla di annate: 
«Eh ma quella del 2002 non ha niente a che fare con quella del 1998…»


 

 



 

Ma taci… 

Ma che ne sai… io non mi ricordo neanche se nel ‘98 ero già fidanzata! 

Ma non hai una mazza, da ricordarti di più sensato? 

Sono quelli che per bere un goccio di vino ti fan due sfere dei ching così… 

E poi annusano. 

Mettono il canapione dentro e tiran su di narice. 

Cosa fai? L’areosol? 

Cosa vuoi che ci sia lì dentro? Pipì? 

Son quelli che se ti sbagli a chiedergli: Com’è sto vino? 

Loro cominciano: «Dunque… questo Brachetto ha buona personalità e voglia di dimostrare le proprie qualità». 

Un bicchiere di Brachetto? Ma si dice una roba così di un vino? 

Ma al limite del produttore! E quando il vino non è granché allora cosa devi dire? 
’Sto Barbera non si applica, ’sto Grignolino non si impegna, ’sto Zibibbo è distratto e macchia le tovaglie? 
«Naso complesso con bouquet di frutti neri e fiori appassiti». 

E che gusto sanno i fiori appassiti? Scusa tesoro amore. 

Ma secondo te io nella vita passo il tempo ad assaggiare le rose spuflite e poi a chiedermi che gusto sanno? 
«Un vino sapido con un finale lunghissimo». 

Che finale può esserci dopo un bicchiere di vino? 

Un rutto? Stiamo parlando di un vino… 
Semplifica ciciu…


 

 

 

 

Dì che se lo bevi è buono… 

Dì che non ti fa venire il mal di testa, che ti resta un buon sapore in bocca e che però devi stare attento al fondo perché viene giù quella segaturina schifida che te lo rovina. 

Con quelle manine bianche e curatine che si vede che non fai una mazza dalla mattina alla sera… 

Sempre lì tirarti il vino sulla medaglia… a tirar giù golate e a fare sciac sciac sciac con la bocca come paperino… 

Sai cosa mi fai venire voglia di fare, tu? Te lo dico. Di bere. 

Ma sai cosa? Un bicchiere di coca. 
Una media di coca fredda. Con delle bolle grosse come palloni. 

E quando annusano il tappo? Io divento matta. T

e lo dico io che odore ha il tappo, amore. Odore di vino. 
Pensa un po’. Il tappo sa di vino. Credimi.

 


 

 

 

Son sicura. Son poche cose sicure al mondo. 

Che la macchina di uno che ha il cane sa di selvatico, che i calzini puliti dopo una giornata di Clark san di gorgonzola, e che il tappo di una bottiglia di vino sa di vino, credimi sulla parola.. 

E poi io mi dico: coi vini non sarà come coi profumi? 

Che magari io sento un gusto e tu ne senti un altro? 
Come con le ascelle. Ognuno ha le sue. E una diversa dell’altra. 
Se su di te il Pico Srabam sta da dio, su di me magari sa odore di margarina rancida. 
Se su di me il Fanfaluc sa di bouquet, su di te prende il retrogusto di sgombro sott’olio.



 

 

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Da La Stampa del 6/4/2007 – Impaginazione t.k.

 


 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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Gli “esperti del vino” sotto le tremende grinfie della Littizzetto…   Leave a comment



Un attacco divertito e divertente, ma deciso,

a quelli che si credono, ostentando una ridicola prosopopea,

perfetti conoscitori di tutti i “segreti” del vino.



Penso che tutti noi ne conosciamo qualcuno eh eh



Ma leggiamolo.

 

 

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GLI ESPERTI DEL… VINO

by Luciana Littizzetto…

.
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Io un saltino lì l’avrei fatto.
Giusto così.
Per bermi un bicchiere di vino e godermi lo spettacolo.
Pieno di pubblico e intenditori così.
Tutti a Verona Vinitaly, tutti a dire la loro.
Già, perché i veri intenditori sono pochi.
La maggior parte son gadani che si credono esperti e poi non sanno distinguere una coca da un chinotto.
Però fanno i fighi.
Stan lì a sventolare i polsi, a girare il bicchiere come se dovessero far sciogliere l’aspirina. 
Gente che fino ad un giorno prima non distingueva il grignolino dal cherosene, di colpo parla di annate: 
«Eh ma quella del 2002 non ha niente a che fare con quella del 1998…»


 

 



 

Ma taci… 

Ma che ne sai… io non mi ricordo neanche se nel ‘98 ero già fidanzata! 

Ma non hai una mazza, da ricordarti di più sensato? 

Sono quelli che per bere un goccio di vino ti fan due sfere dei ching così… 

E poi annusano. 

Mettono il canapione dentro e tiran su di narice. 

Cosa fai? L’areosol? 

Cosa vuoi che ci sia lì dentro? Pipì? 

Son quelli che se ti sbagli a chiedergli: Com’è sto vino? 

Loro cominciano: «Dunque… questo Brachetto ha buona personalità e voglia di dimostrare le proprie qualità». 

Un bicchiere di Brachetto? Ma si dice una roba così di un vino? 

Ma al limite del produttore! E quando il vino non è granché allora cosa devi dire? 
’Sto Barbera non si applica, ’sto Grignolino non si impegna, ’sto Zibibbo è distratto e macchia le tovaglie? 
«Naso complesso con bouquet di frutti neri e fiori appassiti». 

E che gusto sanno i fiori appassiti? Scusa tesoro amore. 

Ma secondo te io nella vita passo il tempo ad assaggiare le rose spuflite e poi a chiedermi che gusto sanno? 
«Un vino sapido con un finale lunghissimo». 

Che finale può esserci dopo un bicchiere di vino? 

Un rutto? Stiamo parlando di un vino… 
Semplifica ciciu…


 

 

 

 

Dì che se lo bevi è buono… 

Dì che non ti fa venire il mal di testa, che ti resta un buon sapore in bocca e che però devi stare attento al fondo perché viene giù quella segaturina schifida che te lo rovina. 

Con quelle manine bianche e curatine che si vede che non fai una mazza dalla mattina alla sera… 

Sempre lì tirarti il vino sulla medaglia… a tirar giù golate e a fare sciac sciac sciac con la bocca come paperino… 

Sai cosa mi fai venire voglia di fare, tu? Te lo dico. Di bere. 

Ma sai cosa? Un bicchiere di coca. 
Una media di coca fredda. Con delle bolle grosse come palloni. 

E quando annusano il tappo? Io divento matta. T

e lo dico io che odore ha il tappo, amore. Odore di vino. 
Pensa un po’. Il tappo sa di vino. Credimi.

 


 

 

 

Son sicura. Son poche cose sicure al mondo. 

Che la macchina di uno che ha il cane sa di selvatico, che i calzini puliti dopo una giornata di Clark san di gorgonzola, e che il tappo di una bottiglia di vino sa di vino, credimi sulla parola.. 

E poi io mi dico: coi vini non sarà come coi profumi? 

Che magari io sento un gusto e tu ne senti un altro? 
Come con le ascelle. Ognuno ha le sue. E una diversa dell’altra. 
Se su di te il Pico Srabam sta da dio, su di me magari sa odore di margarina rancida. 
Se su di me il Fanfaluc sa di bouquet, su di te prende il retrogusto di sgombro sott’olio.



 

 

VINO GIF 595864

 


 

 

Da La Stampa del 6/4/2007 – Impaginazione t.k.

 


 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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La Littizzetto si scaglia stavolta contro quelli che si spacciano per grandi conoscitori di… vino   Leave a comment



Un attacco divertito e divertente, ma deciso,

a quelli che si credono, ostentando una ridicola prosopopea,

perfetti conoscitori di tutti i “segreti” del vino.



Penso che tutti noi ne conosciamo qualcuno eh eh



Ma leggiamolo.

 

 

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GLI ESPERTI DEL… VINO

by Luciana Littizzetto…

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Io un saltino lì l’avrei fatto.
Giusto così.
Per bermi un bicchiere di vino e godermi lo spettacolo.
Pieno di pubblico e intenditori così.
Tutti a Verona Vinitaly, tutti a dire la loro.
Già, perché i veri intenditori sono pochi.
La maggior parte son gadani che si credono esperti e poi non sanno distinguere una coca da un chinotto.
Però fanno i fighi.
Stan lì a sventolare i polsi, a girare il bicchiere come se dovessero far sciogliere l’aspirina. 
Gente che fino ad un giorno prima non distingueva il grignolino dal cherosene, di colpo parla di annate: 
«Eh ma quella del 2002 non ha niente a che fare con quella del 1998…»


 

 



 

Ma taci… 

Ma che ne sai… io non mi ricordo neanche se nel ‘98 ero già fidanzata! 

Ma non hai una mazza, da ricordarti di più sensato? 

Sono quelli che per bere un goccio di vino ti fan due sfere dei ching così… 

E poi annusano. 

Mettono il canapione dentro e tiran su di narice. 

Cosa fai? L’areosol? 

Cosa vuoi che ci sia lì dentro? Pipì? 

Son quelli che se ti sbagli a chiedergli: Com’è sto vino? 

Loro cominciano: «Dunque… questo Brachetto ha buona personalità e voglia di dimostrare le proprie qualità». 

Un bicchiere di Brachetto? Ma si dice una roba così di un vino? 

Ma al limite del produttore! E quando il vino non è granché allora cosa devi dire? 
’Sto Barbera non si applica, ’sto Grignolino non si impegna, ’sto Zibibbo è distratto e macchia le tovaglie? 
«Naso complesso con bouquet di frutti neri e fiori appassiti». 

E che gusto sanno i fiori appassiti? Scusa tesoro amore. 

Ma secondo te io nella vita passo il tempo ad assaggiare le rose spuflite e poi a chiedermi che gusto sanno? 
«Un vino sapido con un finale lunghissimo». 

Che finale può esserci dopo un bicchiere di vino? 

Un rutto? Stiamo parlando di un vino… 
Semplifica ciciu…


 

 

 

 

Dì che se lo bevi è buono… 

Dì che non ti fa venire il mal di testa, che ti resta un buon sapore in bocca e che però devi stare attento al fondo perché viene giù quella segaturina schifida che te lo rovina. 

Con quelle manine bianche e curatine che si vede che non fai una mazza dalla mattina alla sera… 

Sempre lì tirarti il vino sulla medaglia… a tirar giù golate e a fare sciac sciac sciac con la bocca come paperino… 

Sai cosa mi fai venire voglia di fare, tu? Te lo dico. Di bere. 

Ma sai cosa? Un bicchiere di coca. 
Una media di coca fredda. Con delle bolle grosse come palloni. 

E quando annusano il tappo? Io divento matta. T

e lo dico io che odore ha il tappo, amore. Odore di vino. 
Pensa un po’. Il tappo sa di vino. Credimi.

 


 

 

 

Son sicura. Son poche cose sicure al mondo. 

Che la macchina di uno che ha il cane sa di selvatico, che i calzini puliti dopo una giornata di Clark san di gorgonzola, e che il tappo di una bottiglia di vino sa di vino, credimi sulla parola.. 

E poi io mi dico: coi vini non sarà come coi profumi? 

Che magari io sento un gusto e tu ne senti un altro? 
Come con le ascelle. Ognuno ha le sue. E una diversa dell’altra. 
Se su di te il Pico Srabam sta da dio, su di me magari sa odore di margarina rancida. 
Se su di me il Fanfaluc sa di bouquet, su di te prende il retrogusto di sgombro sott’olio.



 

 

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Da La Stampa del 6/4/2007 – Impaginazione t.k.

 


 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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La Littizzetto stavolta attacca i… presunti… super esperti del… vino…   1 comment



Un attacco divertito e divertente, ma deciso,

a quelli che si credono, ostentando una ridicola prosopopea,

perfetti conoscitori di tutti i “segreti” del vino.



Penso che tutti noi ne conosciamo qualcuno eh eh



Ma leggiamolo.

 

 

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GLI ESPERTI DEL… VINO

by Luciana Littizzetto…

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Io un saltino lì l’avrei fatto.
Giusto così.
Per bermi un bicchiere di vino e godermi lo spettacolo.
Pieno di pubblico e intenditori così.
Tutti a Verona Vinitaly, tutti a dire la loro.
Già, perché i veri intenditori sono pochi.
La maggior parte son gadani che si credono esperti e poi non sanno distinguere una coca da un chinotto.
Però fanno i fighi.
Stan lì a sventolare i polsi, a girare il bicchiere come se dovessero far sciogliere l’aspirina. 
Gente che fino ad un giorno prima non distingueva il grignolino dal cherosene, di colpo parla di annate: 
«Eh ma quella del 2002 non ha niente a che fare con quella del 1998…»


 

 



 

Ma taci… 

Ma che ne sai… io non mi ricordo neanche se nel ‘98 ero già fidanzata! 

Ma non hai una mazza, da ricordarti di più sensato? 

Sono quelli che per bere un goccio di vino ti fan due sfere dei ching così… 

E poi annusano. 

Mettono il canapione dentro e tiran su di narice. 

Cosa fai? L’areosol? 

Cosa vuoi che ci sia lì dentro? Pipì? 

Son quelli che se ti sbagli a chiedergli: Com’è sto vino? 

Loro cominciano: «Dunque… questo Brachetto ha buona personalità e voglia di dimostrare le proprie qualità». 

Un bicchiere di Brachetto? Ma si dice una roba così di un vino? 

Ma al limite del produttore! E quando il vino non è granché allora cosa devi dire? 
’Sto Barbera non si applica, ’sto Grignolino non si impegna, ’sto Zibibbo è distratto e macchia le tovaglie? 
«Naso complesso con bouquet di frutti neri e fiori appassiti». 

E che gusto sanno i fiori appassiti? Scusa tesoro amore. 

Ma secondo te io nella vita passo il tempo ad assaggiare le rose spuflite e poi a chiedermi che gusto sanno? 
«Un vino sapido con un finale lunghissimo». 

Che finale può esserci dopo un bicchiere di vino? 

Un rutto? Stiamo parlando di un vino… 
Semplifica ciciu…


 

 

 

 

Dì che se lo bevi è buono… 

Dì che non ti fa venire il mal di testa, che ti resta un buon sapore in bocca e che però devi stare attento al fondo perché viene giù quella segaturina schifida che te lo rovina. 

Con quelle manine bianche e curatine che si vede che non fai una mazza dalla mattina alla sera… 

Sempre lì tirarti il vino sulla medaglia… a tirar giù golate e a fare sciac sciac sciac con la bocca come paperino… 

Sai cosa mi fai venire voglia di fare, tu? Te lo dico. Di bere. 

Ma sai cosa? Un bicchiere di coca. 
Una media di coca fredda. Con delle bolle grosse come palloni. 

E quando annusano il tappo? Io divento matta. T

e lo dico io che odore ha il tappo, amore. Odore di vino. 
Pensa un po’. Il tappo sa di vino. Credimi.

 


 

 

 

Son sicura. Son poche cose sicure al mondo. 

Che la macchina di uno che ha il cane sa di selvatico, che i calzini puliti dopo una giornata di Clark san di gorgonzola, e che il tappo di una bottiglia di vino sa di vino, credimi sulla parola.. 

E poi io mi dico: coi vini non sarà come coi profumi? 

Che magari io sento un gusto e tu ne senti un altro? 
Come con le ascelle. Ognuno ha le sue. E una diversa dell’altra. 
Se su di te il Pico Srabam sta da dio, su di me magari sa odore di margarina rancida. 
Se su di me il Fanfaluc sa di bouquet, su di te prende il retrogusto di sgombro sott’olio.



 

 

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