Archivio per l'etichetta ‘Paul Cézanne’

Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
una prima analisi della sua pittura
e vedere altri suoi noti dipinti


IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
.
.
.

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.
.

Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
.

Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
Mi piace:
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Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
una prima analisi della sua pittura
e vedere altri suoi noti dipinti


IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
.

Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Monet – Donna con parasole nel prato
Siamo pronti a fare insieme,
e comodamente seduti,
un piccolo viaggio nella storia dell’arte…
tutto immerso nei fiori?
Astolfo Petrazzi – Allegoria dell’estate
I FIORI NELL’ARTE
Dal Seicento a Van Gogh
La Fiasca fiorita (Cagnacci o Caravaggio)
La Fiasca fiorita è considerata una della più belle natura morte di tutti i tempi.
L’opera rappresenta ancor oggi un enigma, in quanto nessun studioso è riuscito a scioglierne il mistero dell’attribuzione.
Molti i nomi in campo, più vicini alla realtà restano Caravaggio e Cagnacci.
Unico fatto certo è che si tratta di un quadro eseguito da un maestro della pittura.
Brueghel – Ghirlanda di fiori
Il criterio da me utilizzato nella scelta di questi dipinti è stato il rilievo che l’elemento floreale assume nel dipinto che deve esser eguale se non superiore al resto della figura.
Gregory Frank Harris – Tra le rose
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Questo originale approccio metodologico, la storia della pittura vista attraverso i fiori, partendo dal naturalismo caravaggesco di fine ‘500 fino all’affermazione della modernità con Van Gogh è stato già utilizzato in diverse recenti mostre tenutesi in Italia ed altrove.
Eugène Delacroix – Il cesto di fiori
Nel corso dei secoli, i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l’elemento floreale assume un rilievo simbolico hanno raggiunto spesso un’intensità ed un’originalità estetica assai elevata.
Otto Scholderer – La composizione floreale
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A testimoniarlo i capolavori di Caravaggio, Cagnacci, Gentileschi, Dolci e altri grandi pittori che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, ma anche di Rembrandt, ad esempio, quando ritrae la moglie come Flora.
L’osservazione di tante belle opere floreali potrebbe forse aiutarci se non a risolvere, almeno ad avvicinarci al mistero ancora racchiuso nella straordinaria bellezza della Fiasca fiorita.
Louis Marie de Schryver – Il carrettino dei fiori
Paul Cézanne – Frutta e vaso di fiori
Sidney Harold Meteyard – Fiori di melo
L’arte floreale è presente anche nel soprannome “Mario de’ Fiori” di questo artista romano molto apprezzato nelle Corti Europee del ‘600
Mario Nuzzi detto Mario de’ Fiori – Autoritratto con valletto e fiori
Mario Nuzzi e Lauri – La Primavera
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E se nel ‘700 il tema floreale sembra perder importanza, nel secolo successivo se ne registra una forte e decisiva ripresa.
Mentre però molti specialisti riducono la loro pittura di fiori ad una produzione altamente specifica e inevitabilmente commerciale, sono invece i protagonisti dei maggiori movimenti (dal Romanticismo al Realismo, dall’Impressionismo al Simbolismo) a riprendere questo genere dandogli nuovi significati e nuove valenze.
Monet
Jean-Francois Millet – Il bouquet di margherite
Artisti come Hayez, Delacroix, Courbet, Manet, Monet, Cezanne, Renoir, De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Klimt, Van Gogh e Previati si sono applicati nel dipingere fiori
Hayez – Fiori
Van Gogh – Iris
Van Gogh – Ramo di mandorlo in fiore
ispirandosi però alla volontà più moderna di scardinare gli schematismi seicenteschi unendo a nuove valenze simboliche la magia della pura visione dell’occhio dell’artista che registra le impressioni della natura fino a creare una realtà superiore, quella dell’arte.
Van Gogh – Vaso con girasoli
Ovviamente le immagini qui proposte non esauriscono, neanche lontanamente il mondo dell’arte dei fiori.
Il post però non finisce qua!

Infatti nel video che segue, dedicato anch’esso ai fiori nell’arte, possiamo ammirare tantissimi altri dipinti.
E’ il bellissimo e famosissimo video “Duetto dei Fiori” con immagini floreali di pittori fiamminghi del XVII sec. e musica classica, scomparso dal web, ma per fortuna ritrovato anche se con diverso titolo.
Buona visione.
Se vi va, dite quale dipinto floreale vi piace di più.
Daniel Seghers
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
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Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
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IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
.

Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
una prima analisi della sua pittura
e vedere altri suoi noti dipinti


IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
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Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua…
Nella II parte un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Monet – Donna con parasole nel prato
Siamo pronti a fare insieme,
e comodamente seduti,
un piccolo viaggio nella storia dell’arte…
tutto immerso nei fiori?
Astolfo Petrazzi – Allegoria dell’estate
I FIORI NELL’ARTE
Dal Seicento a Van Gogh
La Fiasca fiorita (Cagnacci o Caravaggio)
La Fiasca fiorita è considerata una della più belle natura morte di tutti i tempi.
L’opera rappresenta ancor oggi un enigma, in quanto nessun studioso è riuscito a scioglierne il mistero dell’attribuzione.
Molti i nomi in campo, più vicini alla realtà restano Caravaggio e Cagnacci.
Unico fatto certo è che si tratta di un quadro eseguito da un maestro della pittura.
Brueghel – Ghirlanda di fiori
Il criterio da me utilizzato nella scelta di questi dipinti è stato il rilievo che l’elemento floreale assume nel dipinto che deve esser eguale se non superiore al resto della figura.
Gregory Frank Harris – Tra le rose
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Questo originale approccio metodologico, la storia della pittura vista attraverso i fiori, partendo dal naturalismo caravaggesco di fine ‘500 fino all’affermazione della modernità con Van Gogh è stato già utilizzato in diverse recenti mostre tenutesi in Italia ed altrove.
Eugène Delacroix – Il cesto di fiori
Nel corso dei secoli, i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l’elemento floreale assume un rilievo simbolico hanno raggiunto spesso un’intensità ed un’originalità estetica assai elevata.
Otto Scholderer – La composizione floreale
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A testimoniarlo i capolavori di Caravaggio, Cagnacci, Gentileschi, Dolci e altri grandi pittori che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, ma anche di Rembrandt, ad esempio, quando ritrae la moglie come Flora.
L’osservazione di tante belle opere floreali potrebbe forse aiutarci se non a risolvere, almeno ad avvicinarci al mistero ancora racchiuso nella straordinaria bellezza della Fiasca fiorita.
Louis Marie de Schryver – Il carrettino dei fiori
Paul Cézanne – Frutta e vaso di fiori
Sidney Harold Meteyard – Fiori di melo
L’arte floreale è presente anche nel soprannome “Mario de’ Fiori” di questo artista romano molto apprezzato nelle Corti Europee del ‘600
Mario Nuzzi detto Mario de’ Fiori – Autoritratto con valletto e fiori
Mario Nuzzi e Lauri – La Primavera
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E se nel ‘700 il tema floreale sembra perder importanza, nel secolo successivo se ne registra una forte e decisiva ripresa.
Mentre però molti specialisti riducono la loro pittura di fiori ad una produzione altamente specifica e inevitabilmente commerciale, sono invece i protagonisti dei maggiori movimenti (dal Romanticismo al Realismo, dall’Impressionismo al Simbolismo) a riprendere questo genere dandogli nuovi significati e nuove valenze.
Monet
Jean-Francois Millet – Il bouquet di margherite
Artisti come Hayez, Delacroix, Courbet, Manet, Monet, Cezanne, Renoir, De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Klimt, Van Gogh e Previati si sono applicati nel dipingere fiori
Hayez – Fiori
Van Gogh – Iris
Van Gogh – Ramo di mandorlo in fiore
ispirandosi però alla volontà più moderna di scardinare gli schematismi seicenteschi unendo a nuove valenze simboliche la magia della pura visione dell’occhio dell’artista che registra le impressioni della natura fino a creare una realtà superiore, quella dell’arte.
Van Gogh – Vaso con girasoli
Ovviamente le immagini qui proposte non esauriscono, neanche lontanamente il mondo dell’arte dei fiori.
Il post però non finisce qua!

Infatti nel video che segue, dedicato anch’esso ai fiori nell’arte, possiamo ammirare tantissimi altri dipinti.
E’ il bellissimo e famosissimo video “Duetto dei Fiori” con immagini floreali di pittori fiamminghi del XVII sec. e musica classica, scomparso dal web, ma per fortuna ritrovato anche se con diverso titolo.
Buona visione.
Se vi va, dite quale dipinto floreale vi piace di più.
Daniel Seghers
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
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