Archivio per l'etichetta ‘OSCAR WILDE’

John William Waterhouse

La continuità ci dà le radici,
il cambiamento ci regala i rami,
lasciando a noi la volontà di estenderli
e di farli crescere
fino a raggiungere nuove altezze.
– Pauline Keze –

John William Waterhouse
CIO’ CHE TU SEI
Pedro Salinas
Ciò che tu sei
mi distrae da ciò che dici.
Lanci parole veloci
inghirlandate di risa,
e m’inviti ad andare
dove mi vorranno condurre.
Non ti do retta, non le seguo:
sto guardando
le labbra dove sono nate.
Guardi, improvvisa, lontano.
Fissi lo sguardo lì, su qualcosa,
non so che, e scatta subito
a carpirla la tua anima
affilata, di saetta.
io non guardo dove guardi:
sto vedendo te che guardi.
E quando tu desideri qualcosa
non penso a ciò che vuoi,
e non lo invidio: non importa.
Oggi lo vuoi, lo desideri;
domani lo scorderai
per un desiderio nuovo.
No. Ti attendo più oltre
dei limiti, dei termini.
In ciò che non deve mutare
rimango fermo ad amarti, nel puro
atto del tuo desiderio.
E non desidero più altro
che vedere te che ami..


John William Waterhouse
LA PAGINA CHE COLORA I TUOI GIORNI
John William Waterhouse
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Seignac Guillaume

Ci si perde in un battito,
ci si confonde in un sogno
e quando succede non t’importa più dove sei,
sai solo che non ne puoi più fare a meno.
– Consuelo Accornero –

Seignac Guillaume
L’AMORE COME ERA
Rafael Alberti
A quel tempo eri bionda e grande,
solida spuma ardente ed elevata.
Parevi un corpo staccatosi
dai centri del sole, lasciato
da un colpo di mare sulla sabbia.
Tutto era fuoco a quel tempo. Bruciava
intorno a te la spiaggia. A rutilanti
vetri di luce erano ridotte
le alghe, i molluschi, le pietre
che le ondate spingevano contro di te.
Tutto era fuoco, fulmine, palpito
d’onda calda in te. Se era una mano
che osava o le labbra, cieche braci
volando fischiavano nell’aria.
Tempo incendiato, sogno consumato.
Seignac Guillaume
a tutti da Tony Kospan
Seignac Guillaume – Nudo femminile con gatto
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De Nittis
Felice domenica sera amici del web…
che possiamo vivere qui insieme
anche se solo virtualmente.
I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare.
Ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare.
Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica
perché ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere.
– dal film “Grey’s Anatomy” –
De Nittis – Effetto di neve
SOGNATO PER L’INVERNO
Arthur Rimbaud
Andremo, d’inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli
posa nei cantucci molli.
Tu chiuderai gli occhi,
per non vedere dai vetri
smorfiare l’ombre delle sere,
la plebaglia di demoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.
Poi la tua guancia graffiare si sentirà…
un piccolo bacio, un ragno matto,
ti correrà sul collo…
Intanto tu mi dirai:
“Cerca!”, chinando a me la testa
prenderemo tempo a scovare quella bestia
che viaggia così tanto…
De Nittis – Salotto della Principessa Matilde

De Nittis – Corteggiamento – 1874
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Joël Rougié
Se si ama veramente una donna,
tutte le altre appaiono insignificanti.
– Oscar Wilde –

Joël Rougié
INCONTRO D’AUTUNNO
– Anton Vanligt –
Una musica lieve
come d’incanto guidava i miei passi,
scricchiolìo di foglie
e danza di polvere nel vento…
sapevo che ci saremmo incontrati
in una giornata d’autunno.
Il cielo doveva essere esattamente così:
velato e rispettoso della tua figura fine.
La strada. Ho sempre immaginato fosse questa:
costeggiata d’alberi e foglie dai mille colori.
Colore e Musica, Profumo e Suono…
e tu… Poesia.
Questa è la perfezione in cui opera il Destino!
Joël Rougié

IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E

Joël Rougié
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Moda maschile – La lunga storia della cravatta dall’antichità ai giorni nostri
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Non solo le Nazioni, i popoli, le persone etc.
hanno una loro storia
bensì anche le cose e gli oggetti (pure i più umili)
che vivono o hanno vissuto nel tempo con noi.
Ed anch’essi subiscono diverse vicissitudini
potendosi evolversi col tempo
o… anche scomparire.
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Ed allora stavolta parliamo di una cosa da… uomini
la cravatta.
Essa è stata mia… compagna fedele per oltre 40 anni.
Devo però dire che era ed è ancora
per me naturalissimo indossarla.
Non mi ha mai dato alcun fastidio
però oggi, che sono in “ferie permanenti” (ah ah),
cerco di vestire molto più casual.
Dunque ecco una breve storia dell’amica cravatta.
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LA STORIA DELLA CRAVATTA
Così come la camicia, che da semplice indumento ” intimo”, come veniva considerato nei tempi antichi, ha assunto con il passare dei secoli, sempre maggiore importanza fino a diventare vero e proprio segno distintivo di eleganza e raffinatezza, anche la cravatta, nata inizialmente come semplice fazzoletto, ha conquistato ben presto un posto di rilievo nella vita dell’uomo. Ornamento indispensabile all’eleganza maschile, spesso portata anche dalle donne, esprime la personalità di chi l’indossa e diviene strumento di grande importanza nelle relazioni sociali.
Ricostruzione del vestiario di un soldato romano
La cravatta nasce inizialmente come pezzo di stoffa che i legionari romani portavano, per motivi igienici o climatici, legato intorno al collo, con il nome di “focale”.
Secoli dopo i francesi adottarono questo ” fazzoletto”, mutuando a loro volta l’idea, da quello indossato dai mercenari croati durante la guerra dei Trent’anni.
Nel 1661 Luigi XIV istituisce la carica di “cravattaio” del re, gentiluomo cui era assegnato il compito i aiutare il sovrano ad abbellire ed annodare la cravatta.

La cravatta di Luigi XIV
Nove anni dopo nel ’61 la duchessa di Lavallière, favorita del re, è la prima donna ad indossare una cravatta.
Nel XIX secolo sarà dato il suo nome alla più aggraziata delle cravatte maschili.
Nel1925, il cravattaio americano Jesse Langdorsf brevettò una cravatta lunga, meno sgualcita e più stabile:
era nata la cravatta attuale, confezionata con tre segmenti di tessuto e tagliata di sbieco.
Oscar Wilde
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Parlando di cravatte non si può non menzionare il nodo.
Oscar Wilde nel suo “L’Importanza di Chiamarsi Ernesto” diceva: “Una cravatta bene annodata è il primo passo serio nella vita”.
Il gesto quotidiano dell’annodarsi la cravatta assume un significato simbolico e quasi magico che si perde nella notte dei tempi.
Nell’iconografia simbolica maschile il nodo rappresenta l’unione, il matrimonio, la fertilità e quindi la vita.
Come Léonor dice ad Ariste ne “La scuola delle mogli ” di Molière, “Un sacro nodo da domani ci unirà”.
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Cravatta ai tempi della Belle Epoque
Ma come si annoda una cravatta?
Un Semplice gesto che con poche regole base, diventa facile come allacciarsi le scarpe.
Non sempre si sa che per fare il “nodo semplice”, il più diffuso, occorre posizionare l’estremità più larga, 30 cm. più in basso, e se si è destri posizionarla sulla destr o sulla sinistra per i mancini.
Concludendo possiamo riassumere l’essenza della cravatta con questo aforisma di un anonimo francese del 1820. “Della cravatta ho una cura perfetta: è il vero canone dell’eleganza. Mi adopero per ore con costanza perché appaia annodata in tutta fretta“

Come fare il nodo Windsor
Testo dal web… impaginazione t.k.
Oggi tra le cravatte più ricercate e famose, per la loro raffinata eleganza, sono certamente quelle di Marinella.
Esse sono tutte fatte a mano e sono richieste ed utilizzate da VIP, Capi di Stato di tutto il mondo e da chi vuole indossare una cravatta davvero unica.
La storia delle cravatte Marinella inizia nel 1914 a Piazza Vittoria sull’elegante Riviera di Chiaia di Napoli dove ancor oggi si trova il negozio.
Ciao da Orso Tony
STORIA RICORDI ED ATMOSFERE DI UN TEMPO
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John White Alexander – Il vaso di fiori

L’immaginazione è una qualità
che è stata data all’uomo
per compensarlo di ciò che egli non è.
Il senso dell’umorismo gli è stato dato
per consolarlo di ciò che è.
– Oscar Wilde –

John White Alexander – La lettrice
CERCAVO TE
– Primo Levi –
Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

John White Alexander

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John White Alexander – Il vaso di fiori

L’immaginazione è una qualità
che è stata data all’uomo
per compensarlo di ciò che egli non è.
Il senso dell’umorismo gli è stato dato
per consolarlo di ciò che è.
– Oscar Wilde –

John White Alexander – La lettrice
CERCAVO TE
– Primo Levi –
Cercavo te nelle stelle
quando le interrogavo bambino.
Ho chiesto te alle montagne,
ma non mi diedero che poche volte
solitudine e breve pace.
Perché mancavi, nelle lunghe sere
meditai la bestemmia insensata
che il mondo era uno sbaglio di Dio,
io uno sbaglio del mondo.
E quando, davanti alla morte,
ho gridato di no da ogni fibra,
che non avevo ancora finito,
che troppo ancora dovevo fare,
era perché mi stavi davanti,
tu con me accanto, come oggi avviene,
un uomo una donna sotto il sole.
Sono tornato perché c’eri tu.

John White Alexander

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Hopper – Donna alla finestra
   
La perdita degli interessi per la musica, la pittura, la poesia
costituiscono una perdita di felicità
e non è escluso che possa risultare lesiva per l’intelletto e,
più probabilmente ancora, per il carattere morale,
perché indebolisce il risvolto emozionale della nostra natura.
– Charles Darwin –
    


Hopper
AMO IL PEZZO DI TERRA…
Pablo Neruda
Amo il pezzo di terra che tu sei,
perché delle praterie planetarie
altra stella non ho. Tu ripeti
la moltiplicazione dell’universo.
I tuoi grandi occhi
son la luce che posseggo
delle costellazioni sconfitte,
la tua pelle palpita come le strade
che percorre la meteora nella pioggia.
Di tanta luna furon per me i tuoi fianchi,
di tutto il sole la tua bocca profonda e la sua delizia,
di tanta luce ardente come miele nell’ombra
il tuo cuore arso da lunghi raggi rossi,
e così percorro il fuoco della tua forma baciandoti,
piccola e planetaria, colomba e geografia.
Hopper
a tutti…
ARTE MUSICA POESIA ETC
NEL GRUPPO DI FB

Hopper – Mattinata di sole d’estate
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John William Waterhouse

La continuità ci dà le radici,
il cambiamento ci regala i rami,
lasciando a noi la volontà di estenderli
e di farli crescere
fino a raggiungere nuove altezze.
– Pauline Keze –

John William Waterhouse
CIO’ CHE TU SEI
Pedro Salinas
Ciò che tu sei
mi distrae da ciò che dici.
Lanci parole veloci
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e m’inviti ad andare
dove mi vorranno condurre.
Non ti do retta, non le seguo:
sto guardando
le labbra dove sono nate.
Guardi, improvvisa, lontano.
Fissi lo sguardo lì, su qualcosa,
non so che, e scatta subito
a carpirla la tua anima
affilata, di saetta.
io non guardo dove guardi:
sto vedendo te che guardi.
E quando tu desideri qualcosa
non penso a ciò che vuoi,
e non lo invidio: non importa.
Oggi lo vuoi, lo desideri;
domani lo scorderai
per un desiderio nuovo.
No. Ti attendo più oltre
dei limiti, dei termini.
In ciò che non deve mutare
rimango fermo ad amarti, nel puro
atto del tuo desiderio.
E non desidero più altro
che vedere te che ami..


John William Waterhouse
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John William Waterhouse
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Giovanni Boldini


Datemi una maschera e vi dirò la verità
Oscar Wilde


Giovanni Boldini
ANCHE TU SEI L’AMORE
Cesare Pavese
Anche tu sei l’amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole – cammini
in attesa. L’amore
è il tuo sangue – non altro
Giovanni Boldini
LA TUA PAGINA DI SOGNO DI FB
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(Amore scusami)

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