Archivio per l'etichetta ‘MARC CHAGALL’
Johann Christoph Friedrich von Schiller
è il poeta, filosofo, drammaturgo e storico tedesco
autore della poesia che fu il testo
musicato da Beethoven con la sua 9° sinfonia
e poi divenuto l’inno europeo.
Johann von Schiller (Marbach am Neckar 10.11.1759 – Weimar 9.5.1805)
LA POESIA DI SCHILLER
E LA 9° DI BEETHOVEN
.
MA COSA SAPPIAMO DELL’ORIGINE DELL’INNO?
CONOSCIAMONE QUINDI LA STORIA…
LA POESIA E LA MUSICA.
L’inno europeo (Inno alla gioia) è l’adattamento dell’ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, è stato adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972 e viene utilizzato dall’Unione europea dal 1986.









Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento, ha realizzato, su richiesta del Consiglio d’Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica.
Il testo è del poeta Friedrich von Schiller e rappresenta un invito alla fratellanza universale.
L’inno dunque appare una marcia gioiosa, luminosa e festosa nella sincera speranza che possa accompagnare l’Uomo nel corso della vita.

Inno alla gioia – Marina Novelli
Leggiamo ora la poesia e poi ascoltiamo la mitica musica…
L’albero delle farfalle – Josephine Wall
L’INNO ALLA GIOIA
Friedrich von Schiller
Gioia, figlia dell’Eliso,
Fiamma d’oro giù dal ciel,
Noi veniamo, ardenti in viso,
Diva eccelsa, al tuo sacel.
Il tuo fascino affraterna
Ciò che il mondo separò,
Fratellanza impera eterna
Dove l’ala tua posò.
Chi al supremo ben pervenne
D’un amico al fido cuor
Chi soave sposa ottenne
Sia con noi nel gaudio d’or.
Sì, chi anche un cuore solo
Sua nel mondo può chiamar;
Chi nol può trascini in duolo
Via di qui suo triste andar.
Gioia al sen dell’Universo
Posson tutti i vivi aver,
Vanno il buono ed il perverso
Pel fiorito suo sentier.
Ebbe ognun fino alla morte
Vino, amore e un fido cuor;
Voluttà fu al verme in sorte,
L’angel gode in te, Signor.
Van gioiosi nella gloria
Mondi, luce e vita a dar,
Ite, figli ad esultar
Come prodi in gran vittoria!
Siate avvinti, o milioni,
Nella gran fraternità!
Figli ! Sommo un padre sta
Sopra gli astri e sopra i tuoni.
Vi prostrate, milioni?
Senti Iddio, mondo, tu ?
Volgi il guardo sopra gli astri,
Sopra gli astri sue regioni.

Ludwig van Beethoven (Bonn 16.12.1770 – Vienna 26.3.1827)
Ma è giunto il momento d’ascoltar la bellissima musica.
.
.
Klimt – La musica
.
.
F I N E
.
.
.

CIAO DA ORSO TONY
.
.







.
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.
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Mi piace:
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Igor Stravinskij e l’Uccello di fuoco
Stavolta l’accostamento tra musica classica e arte
è tra un grande pittore ed un grande musicista
della stessa epoca ed entrambi russi.
E del primo leggeremo anche un breve ricordo biografico e musicale.
Chagall (7.7.1887 – 28.3.1985)
e
Stravinskij (Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971)
STRAVINSKIJ BREVE RICORDO
.
Igor’ Fëdorovič Stravinskij compositore russo, naturalizzato francese e poi statunitense, è stato uno dei più grandi del XX secolo.
La maggior parte delle sue opere, che spaziarono in tutti i generi musicali e che compose in quasi 70 anni di carriera, si muove nell’ambito del neoclassicismo.
La sua notorietà presso le masse musicofile la si deve però ai tre balletti “L’uccello di fuoco” (1910), “Petruška” (1911) e “La sagra della primavera” (1913), che rivoluzionarono questo genere musicale.
Fu anche un famoso ed applauditissimo pianista e direttore d’orchestra.
Ma non è solo questo il collegamento tra loro 2
La musica ed il dipinto
(in realtà furono diversi gli studi ed i dipinti di Chagall per l’opera musicale)
hanno addirittura lo stesso titolo:
“Uccello di Fuoco”
Sì…
ascolteremo dunque un bel brano dell’opera di Stravinskij
collegato ad un dipinto di Chagall,
creato dall’artista
proprio per illustrare l’opera del musicista.
Clicca sul dipinto qui giù
Firebird (L’uccello di fuoco) – Chagall
Buona visione e buon ascolto, se vi fa piacere.
Ciao da Tony Kospan
SE… TI PIACE… ISCRIVITI
Chagall
Mi piace:
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La realtà rovesciata,
figlia del contrasto tra violenza ed armonia,
che vola nel sogno con musica e poesia
appare esser il messaggio principale della sua arte.
.
Gli amanti azzurri
Atmosfere oniriche e scenari fiabeschi.
Ma anche temi religiosi e il dramma dell’Olocausto.
Su tutto, la straordinaria forza del colore.
Vitebsk 7.7.1887 – S. Paul de Vence 28.3.1985
MARC CHAGALL
– PITTURA… POESIA E SOGNO –
Omaggio ad un grande artista del Novecento,
in un percorso di meraviglie che meraviglia.
.
Davvero bellissima la definizione che di lui diede Henry Miller
“Un poeta con le ali da pittore”
Omaggio ad Apollinaire
BREVE BIOGRAFIA
Marc Chagall nasce a Liosno, presso Vitebsk nel 1887.
Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi Marc Chagall entra all’accademia di Pietroburgo, dove è allievo anche di Bakst.
Nel 1910 si trasferisce a Parigi.
Qui conosce le nuove correnti del momento, particolarmente il Fauvismo e il Cubismo.
Si inserisce negli ambienti artistici d’avanguardia.
Frequenta tra gli altri Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay.
Nel 1912 espone sia al Salon des Indépendants, che al Salon d’Automne.
Delaunay lo fa conoscere al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una personale presso la sua galleria Der Sturm.
Carnevale notturno
Il sopraggiungere della guerra nel 1914 fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk.
Qui fonda l’Istituto d’Arte, di cui è direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich.
Si trasferisce a Mosca. Inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale “Kamerny”.
Nel 1923 ritorna a Berlino e successivamente a Parigi.
Qui ristabilisce i contatti e conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona l’illustrazione di vari libri.
Nel 1924 ha luogo una importante retrospettiva di Chagall presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg.
In seguito, effettua viaggi in Europa e anche in Palestina.
Nel 1933 presso il Kunstmuseum Marc Chagall ha luogo una grande retrospettiva.
Gli amanti
Ma quasi contemporaneamente avviene l’ascesa del nazismo al potere in Germania.
Tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi.
Alcune figurano nell’asta tenuta alla Galerie Fischer di Lucerna nel 1939.
A Chagall non rimane che rifugiarsi in America.
Nel 1947 fa ritorno a Parigi, e nel 1949 si stabilisce a Vence.
Importanti mostre gli vengono dedicate dappertutto.
Inizia la lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche.
Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz.
Nel 1964 realizza le pitture del soffitto dell’Opéra di Parigi.
L’anno dopo è la volta delle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York.
Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumenster di Zurigo.
Di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.
Muore a Saint-Paul-de-Vence nel 1985.
Il gran sole
IL SUO MONDO ARTISTICO
L’elemento onirico nelle sue opere non fa più capo ad un inconscio privato, quale poteva essere quello surrealista, ma ad un inconscio culturale e storico, una vera immersione che si materializza in forme fantastiche e colori straordinari.
Senza tarpare le ali dell’immaginazione, Chagall racconta la Storia.
Con un’intensità unica ed appassionata.
Sogno d’amore
“L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo”
Questo era per lui l’arte.
E cosa c’era nel suo animo di pittore?
Tanti mondi diversi: i ricordi d’ infanzia, trascorsa nel villaggio russo di Vitebsk, le tradizioni ebraiche della sua famiglia, e poi tante città.
soprattutto Pietroburgo, dove dipinse i primi quadri;

Circo
Parigi poi, dove viene investito dalle novità delle avanguardie;
ed infine New York, vissuta da emigrato, con ancora negli occhi le tragedie della guerra.
.
.
.
Tante immagini che però si fondono in uno stile inconfondibile, un armonioso insieme di tradizione e modernità ravvivato da colori fiabeschi, sempre in bilico tra sogno e realtà..
.

Sposi
Il mondo incantato di un pittore-poeta, che unisce le icone russe e il talmud, le geometrie cubiste e gli ardori futuristi, il teatro e la danza.
Un universo di immagini, simboli e favole firmato Marc Chagall.
Chagall – Il viaggiatore – 1917
Un’interessante analisi della sua arte , ed a mio parere condivisibile in toto, è quella che segue:
“Una fiaba russa fatta di zar e dervisci, zingari suonatori di violino, asini e galli, dove ciò che è proibito nella quotidianità si avvera sulla tela, non per forza in seguito a catastrofi o tragici sconquassi, bensì, più felicemente, sulla scia dell’incanto e del piacere.
La visione del pittore non sfida solo la legge di gravità e l’ordine classico dei piani spaziali, ma rovescia radicalmente i valori condivisi con furore rivoluzionario.”
«La Russia si copriva di ghiaccio.
Lenin l’ha messa sottosopra,
proprio come io ribalto i miei quadri»
spiegava lo stesso Chagall negli Anni Venti.
Volare
A questa carica di morte e violenza fa però da contrappeso un’armonia fatta di musica e poesia
– secondo l’artista gli unici veri motori del cambiamento –,
come avviene in particolare in Resistenza-Resurrezione-Liberazione (il trittico della Rivoluzione).
Alessandro Masi (con qualche piccola modifica)

Testi ed immagini da vari siti web
Impaginazione, elaborazione e coordinam. Orso Tony
CIAO DA TONY KOSPAN
..

.
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Un famoso e bellissimo canto d’amore
e 2 parole su di un’opera a dir poco… sorprendente
presente nelle Sacre Scritture
METTIMI COME SIGILLO SUL TUO CUORE
– CANTICO DEI CANTICI –
Secondo gli studiosi la versione definitiva del Cantico dei Cantici
sarebbe avvenuta nel periodo che va dal 5° al 3° secolo avanti Cristo.
Si tratta di uno dei testi più lirici e inusuali delle Sacre Scritture.
Racconta in versi l’amore tra due innamorati,
con tenerezza ma anche con un ardire di toni
ricco di sfumature sensuali e immagini erotiche.
Cantico dei cantici – Chagall
Ciò non deve scandalizzare
perché l’amore erotico dei due amanti,
per l’autore del testo, ha pur sempre origine divina.
Ma non solo… il testo è, a mio parere,
anche un ampio riconoscimento
dei piaceri e delle gioie della vita…
che se ci è possibile, sarebbe errato trascurare,
con tutte le ovvie opportune limitazioni.
Cantico dei cantici – Chagall
Tuttavia sembra che il motivo del suo inserimento
nell’Antico Testamento
sia da ricercare nei significati allegorici in esso contenuti.
In verità il canto che segue non possiamo certo definirlo erotico
ma di carattere morale e sublime
ma ci sono altri canti molto più espliciti.
Ma è certo uno di quelli maggiormente amati
per la sua capacità evocatrice dell’immensa forza dell’amore.
I dipinti di Chagall, grande pittore russo, che vediamo qui,
furono da lui dedicati proprio al CANTICO DEI CANTICI
Cantico dei cantici – Chagall
METTIMI COME SIGILLO SUL TUO CUORE
Cantico dei Cantici (8°)
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore,
non ne avrebbe che dispregio.
Cantico dei cantici – Chagall
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
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Una breve visita virtuale ad uno dei locali mitici
della nostra vecchia Europa.
Locali mitici sia per la loro storia
che per le rinomate qualità della loro cucina
e delle loro bevande.
Sono locali che meritano una visita
almeno una volta nella nostra vita
e, se ci dovessimo trovare da quelle parti,
sarebbe davvero un peccato non farvi una visitina…
Visitiamo ora, entrandovi virtualmente,
la mitica Coupole.
LA COUPOLE è la più famosa brasserie di Parigi che ormai ha superato i 90 anni dalla sua fondazione.
In essa si respira, oltre a quella della grande cucina francese (di cui è considerata un monumento), anche l’atmosfera dell’arte, della cultura e della storia.

Ma attenzione… non pensiate di dover spendere qui un occhio della testa.
La cucina è sì di gran classe ma i prezzi sono contenuti…

Anche le sue colonne sono famose perché vennero decorate da 30 artisti, fra i quali Chagall e Brancusi, e naturalmente sono state ben conservate.

Il soffitto decorato da Chagall
Si trova all’angolo con il Boulevard Raspail ed è un locale molto grande.
Esiste dal 1927 e fu subito punto di ritrovo per scrittori, poeti e artisti quali Josephine Baker, Roman Polanski, Jean-Paul Sartre e Giacometti.
Rivediamo e riascoltiamo per qualche minuto la mitica Josephine Baker in questo stupendo video girato negli anni 20.
Sì… stupendo… perché oltre a farci veder un’esibizione dell’artista che faceva impazzire Parigi da giovane ci fa anche rivivere tutta l’atmosfera di quell’epoca.
(clicca sulla gif per il video)
La mitica Josephine Baker
La Coupole era il più giovane dei locali del Carrefour Vavin, e col crescere della sua fama, attirò ben presto tantissimi artisti (Kisling, De Chirico, Man Ray, Picasso, ecc.) nonché molti personaggi vicini al Surrealismo (Desnos, Artaud…) e artisti russi (Prokofiev, Ehrenburg, Eisenstein, Maiakovski…).
Il 6 novembre 1928 vi si incontrarono per la prima volta Elsa Triolet e Louis Aragon.

Qualche tempo dopo fu frequentato da Miller, Durrell e Samuel Beckett, Prevert (di cui pubblico qui una sua mini poesia), seguiti poi da Sartre e S. de Beauvoir.

BUSSANO
J. Prevert
Chi è
Nessuno
E’ solo il mio cuore che batte
Che batte troppo forte
Per causa tua.
Ma di fuori
La piccola mano bronzea sulla porta di legno
Non si sposta ….Non si muove
Non muove neanche la punta del dito
Quest’ultima vi ambientò parti del suo romanzo “L’invitée“.

Josephine Baker e Simenon à la Coupole
Il locale, rinnovato alla fine degli anni ’80, è in tipico stile brasserie.
All’interno troviamo le poltroncine originali in velluto rosso, colonne decorate da artisti locali, e un’ampia terrazza interna.
E’ possibile degustare, come accennavo su, ottimi piatti a costi alquanto contenuti.

Sugli amori nati sopra e sotto i tavoli della Coupole sono stati scritti… dei romanzi…

Sartre e S. de Beauvoir à la Coupole
Devo dire di aver letto molti commenti di nostri connazionali che sono rimasti entusiasti della cucina.
Però spesso non si sono nemmeno accorti di essere entrati in un vero… storico… tempio… della ristorazione mondiale in generale e francese in particolare…

Indirizzo: Brasserie La Coupole
PARIS – Paris 14° Arrondissement
Ricerche nel web coordinate da Tony Kospan
P.S. Quando ci andiamo?
Prenoto eh eh?
Orso Tony
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Johann Christoph Friedrich von Schiller
è il poeta, filosofo, drammaturgo e storico tedesco
autore della poesia che fu il testo
musicato da Beethoven con la sua 9° sinfonia
e poi divenuto l’inno europeo.
Johann von Schiller (Marbach am Neckar 10.11.1759 – Weimar 9.5.1805)
LA POESIA DI SCHILLER
E LA 9° DI BEETHOVEN
.
MA COSA SAPPIAMO DELL’ORIGINE DELL’INNO?
CONOSCIAMONE QUINDI LA STORIA…
LA POESIA E LA MUSICA.
L’inno europeo (Inno alla gioia) è l’adattamento dell’ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, è stato adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972 e viene utilizzato dall’Unione europea dal 1986.









Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento, ha realizzato, su richiesta del Consiglio d’Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica.
Il testo è del poeta Friedrich von Schiller e rappresenta un invito alla fratellanza universale.
L’inno dunque appare una marcia gioiosa, luminosa e festosa nella sincera speranza che possa accompagnare l’Uomo nel corso della vita.

Inno alla gioia – Marina Novelli
Leggiamo ora la poesia e poi ascoltiamo la mitica musica…
L’albero delle farfalle – Josephine Wall
L’INNO ALLA GIOIA
Friedrich von Schiller
Gioia, figlia dell’Eliso,
Fiamma d’oro giù dal ciel,
Noi veniamo, ardenti in viso,
Diva eccelsa, al tuo sacel.
Il tuo fascino affraterna
Ciò che il mondo separò,
Fratellanza impera eterna
Dove l’ala tua posò.
Chi al supremo ben pervenne
D’un amico al fido cuor
Chi soave sposa ottenne
Sia con noi nel gaudio d’or.
Sì, chi anche un cuore solo
Sua nel mondo può chiamar;
Chi nol può trascini in duolo
Via di qui suo triste andar.
Gioia al sen dell’Universo
Posson tutti i vivi aver,
Vanno il buono ed il perverso
Pel fiorito suo sentier.
Ebbe ognun fino alla morte
Vino, amore e un fido cuor;
Voluttà fu al verme in sorte,
L’angel gode in te, Signor.
Van gioiosi nella gloria
Mondi, luce e vita a dar,
Ite, figli ad esultar
Come prodi in gran vittoria!
Siate avvinti, o milioni,
Nella gran fraternità!
Figli ! Sommo un padre sta
Sopra gli astri e sopra i tuoni.
Vi prostrate, milioni?
Senti Iddio, mondo, tu ?
Volgi il guardo sopra gli astri,
Sopra gli astri sue regioni.

Ludwig van Beethoven (Bonn 16.12.1770 – Vienna 26.3.1827)
Ma è giunto il momento d’ascoltar la bellissima musica.
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Klimt – La musica
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F I N E
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CIAO DA ORSO TONY
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Igor Stravinskij e l’Uccello di fuoco
Stavolta l’accostamento tra musica classica e arte
è tra un grande pittore ed un grande musicista
della stessa epoca ed entrambi russi.
E del primo leggeremo anche un breve ricordo biografico e musicale.
Chagall (7.7.1887 – 28.3.1985)
e
Stravinskij (Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971)
STRAVINSKIJ BREVE RICORDO
.
Igor’ Fëdorovič Stravinskij compositore russo, naturalizzato francese e poi statunitense, è stato uno dei più grandi del XX secolo.
La maggior parte delle sue opere, che spaziarono in tutti i generi musicali e che compose in quasi 70 anni di carriera, si muove nell’ambito del neoclassicismo.
La sua notorietà presso le masse musicofile la si deve però ai tre balletti “L’uccello di fuoco” (1910), “Petruška” (1911) e “La sagra della primavera” (1913), che rivoluzionarono questo genere musicale.
Fu anche un famoso ed applauditissimo pianista e direttore d’orchestra.
Ma non è solo questo il collegamento tra loro 2
La musica ed il dipinto
(in realtà furono diversi gli studi ed i dipinti di Chagall per l’opera musicale)
hanno addirittura lo stesso titolo:
“Uccello di Fuoco”
Sì…
ascolteremo dunque un bel brano dell’opera di Stravinskij
collegato ad un dipinto di Chagall,
creato dall’artista
proprio per illustrare l’opera del musicista.
Clicca sul dipinto qui giù
Firebird (L’uccello di fuoco) – Chagall
Buona visione e buon ascolto, se vi fa piacere.
Ciao da Tony Kospan
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Chagall
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La realtà rovesciata,
figlia del contrasto tra violenza ed armonia,
che vola nel sogno con musica e poesia
appare esser il messaggio principale della sua arte.
.
Gli amanti azzurri
Atmosfere oniriche e scenari fiabeschi.
Ma anche temi religiosi e il dramma dell’Olocausto.
Su tutto, la straordinaria forza del colore.
Vitebsk 7.7.1887 – S. Paul de Vence 28.3.1985
MARC CHAGALL
– PITTURA… POESIA E SOGNO –
Omaggio ad un grande artista del Novecento,
in un percorso di meraviglie che meraviglia.
.
Davvero bellissima la definizione che di lui diede Henry Miller
“Un poeta con le ali da pittore”
Omaggio ad Apollinaire
BREVE BIOGRAFIA
Marc Chagall nasce a Liosno, presso Vitebsk nel 1887.
Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi Marc Chagall entra all’accademia di Pietroburgo, dove è allievo anche di Bakst.
Nel 1910 si trasferisce a Parigi.
Qui conosce le nuove correnti del momento, particolarmente il Fauvismo e il Cubismo.
Si inserisce negli ambienti artistici d’avanguardia.
Frequenta tra gli altri Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay.
Nel 1912 espone sia al Salon des Indépendants, che al Salon d’Automne.
Delaunay lo fa conoscere al mercante berlinese Herwarth Walden, che nel 1914 gli allestisce una personale presso la sua galleria Der Sturm.
Carnevale notturno
Il sopraggiungere della guerra nel 1914 fa rientrare Marc Chagall a Vitebsk.
Qui fonda l’Istituto d’Arte, di cui è direttore fino al 1920, quando gli subentra Malevich.
Si trasferisce a Mosca. Inizia a realizzare le decorazioni per il teatro ebraico statale “Kamerny”.
Nel 1923 ritorna a Berlino e successivamente a Parigi.
Qui ristabilisce i contatti e conosce Ambroise Vollard, che gli commissiona l’illustrazione di vari libri.
Nel 1924 ha luogo una importante retrospettiva di Chagall presso la Galerie Barbazanges-Hodeberg.
In seguito, effettua viaggi in Europa e anche in Palestina.
Nel 1933 presso il Kunstmuseum Marc Chagall ha luogo una grande retrospettiva.
Gli amanti
Ma quasi contemporaneamente avviene l’ascesa del nazismo al potere in Germania.
Tutte le opere di Chagall vengono confiscate ai musei tedeschi.
Alcune figurano nell’asta tenuta alla Galerie Fischer di Lucerna nel 1939.
A Chagall non rimane che rifugiarsi in America.
Nel 1947 fa ritorno a Parigi, e nel 1949 si stabilisce a Vence.
Importanti mostre gli vengono dedicate dappertutto.
Inizia la lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche.
Nel 1962 disegna le vetrate per la sinagoga dello Hassadah Medical Center, presso Gerusalemme, e per la cattedrale di Metz.
Nel 1964 realizza le pitture del soffitto dell’Opéra di Parigi.
L’anno dopo è la volta delle grandi pitture murali sulla facciata della Metropolitan Opera House di New York.
Nel 1970 disegna le vetrate del coro e del rosone del Fraumenster di Zurigo.
Di poco successivo è il grande mosaico a Chicago.
Muore a Saint-Paul-de-Vence nel 1985.
Il gran sole
IL SUO MONDO ARTISTICO
L’elemento onirico nelle sue opere non fa più capo ad un inconscio privato, quale poteva essere quello surrealista, ma ad un inconscio culturale e storico, una vera immersione che si materializza in forme fantastiche e colori straordinari.
Senza tarpare le ali dell’immaginazione, Chagall racconta la Storia.
Con un’intensità unica ed appassionata.
Sogno d’amore
“L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo”
Questo era per lui l’arte.
E cosa c’era nel suo animo di pittore?
Tanti mondi diversi: i ricordi d’ infanzia, trascorsa nel villaggio russo di Vitebsk, le tradizioni ebraiche della sua famiglia, e poi tante città.
soprattutto Pietroburgo, dove dipinse i primi quadri;

Circo
Parigi poi, dove viene investito dalle novità delle avanguardie;
ed infine New York, vissuta da emigrato, con ancora negli occhi le tragedie della guerra.
.
.
.
Tante immagini che però si fondono in uno stile inconfondibile, un armonioso insieme di tradizione e modernità ravvivato da colori fiabeschi, sempre in bilico tra sogno e realtà..
.

Sposi
Il mondo incantato di un pittore-poeta, che unisce le icone russe e il talmud, le geometrie cubiste e gli ardori futuristi, il teatro e la danza.
Un universo di immagini, simboli e favole firmato Marc Chagall.
Chagall – Il viaggiatore – 1917
Un’interessante analisi della sua arte , ed a mio parere condivisibile in toto, è quella che segue:
“Una fiaba russa fatta di zar e dervisci, zingari suonatori di violino, asini e galli, dove ciò che è proibito nella quotidianità si avvera sulla tela, non per forza in seguito a catastrofi o tragici sconquassi, bensì, più felicemente, sulla scia dell’incanto e del piacere.
La visione del pittore non sfida solo la legge di gravità e l’ordine classico dei piani spaziali, ma rovescia radicalmente i valori condivisi con furore rivoluzionario.”
«La Russia si copriva di ghiaccio.
Lenin l’ha messa sottosopra,
proprio come io ribalto i miei quadri»
spiegava lo stesso Chagall negli Anni Venti.
Volare
A questa carica di morte e violenza fa però da contrappeso un’armonia fatta di musica e poesia
– secondo l’artista gli unici veri motori del cambiamento –,
come avviene in particolare in Resistenza-Resurrezione-Liberazione (il trittico della Rivoluzione).
Alessandro Masi (con qualche piccola modifica)

Testi ed immagini da vari siti web
Impaginazione, elaborazione e coordinam. Orso Tony
CIAO DA TONY KOSPAN
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Johann Christoph Friedrich von Schiller
è il poeta, filosofo, drammaturgo e storico tedesco
autore della poesia che fu il testo
musicato da Beethoven con la sua 9° sinfonia
e poi divenuto l’inno europeo.
Johann von Schiller (Marbach am Neckar 10.11.1759 – Weimar 9.5.1805)
LA POESIA DI SCHILLER
E LA 9° DI BEETHOVEN
.
MA COSA SAPPIAMO DELL’ORIGINE DELL’INNO?
CONOSCIAMONE QUINDI LA STORIA…
LA POESIA E LA MUSICA.
L’inno europeo (Inno alla gioia) è l’adattamento dell’ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, è stato adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972 e viene utilizzato dall’Unione europea dal 1986.









Herbert von Karajan, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento, ha realizzato, su richiesta del Consiglio d’Europa, tre versioni strumentali per piano solo, fiati e orchestra sinfonica.
Il testo è del poeta Friedrich von Schiller e rappresenta un invito alla fratellanza universale.
L’inno dunque appare una marcia gioiosa, luminosa e festosa nella sincera speranza che possa accompagnare l’Uomo nel corso della vita.

Inno alla gioia – Marina Novelli
Leggiamo ora la poesia e poi ascoltiamo la mitica musica…
L’albero delle farfalle – Josephine Wall
L’INNO ALLA GIOIA
Friedrich von Schiller
Gioia, figlia dell’Eliso,
Fiamma d’oro giù dal ciel,
Noi veniamo, ardenti in viso,
Diva eccelsa, al tuo sacel.
Il tuo fascino affraterna
Ciò che il mondo separò,
Fratellanza impera eterna
Dove l’ala tua posò.
Chi al supremo ben pervenne
D’un amico al fido cuor
Chi soave sposa ottenne
Sia con noi nel gaudio d’or.
Sì, chi anche un cuore solo
Sua nel mondo può chiamar;
Chi nol può trascini in duolo
Via di qui suo triste andar.
Gioia al sen dell’Universo
Posson tutti i vivi aver,
Vanno il buono ed il perverso
Pel fiorito suo sentier.
Ebbe ognun fino alla morte
Vino, amore e un fido cuor;
Voluttà fu al verme in sorte,
L’angel gode in te, Signor.
Van gioiosi nella gloria
Mondi, luce e vita a dar,
Ite, figli ad esultar
Come prodi in gran vittoria!
Siate avvinti, o milioni,
Nella gran fraternità!
Figli ! Sommo un padre sta
Sopra gli astri e sopra i tuoni.
Vi prostrate, milioni?
Senti Iddio, mondo, tu ?
Volgi il guardo sopra gli astri,
Sopra gli astri sue regioni.

Ludwig van Beethoven (Bonn 16.12.1770 – Vienna 26.3.1827)
Ma è giunto il momento d’ascoltar la bellissima musica.
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Klimt – La musica
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F I N E
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CIAO DA ORSO TONY
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Igor Stravinskij e l’Uccello di fuoco
Stavolta l’accostamento tra musica classica e arte
è tra un grande pittore ed un grande musicista
della stessa epoca ed entrambi russi.
E del primo leggeremo anche un breve ricordo biografico e musicale.
Chagall (7.7.1887 – 28.3.1985)
e
Stravinskij (Lomonosov, 17 giugno 1882 – New York, 6 aprile 1971)
STRAVINSKIJ BREVE RICORDO
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Igor’ Fëdorovič Stravinskij compositore russo, naturalizzato francese e poi statunitense, è stato uno dei più grandi del XX secolo.
La maggior parte delle sue opere, che spaziarono in tutti i generi musicali e che compose in quasi 70 anni di carriera, si muove nell’ambito del neoclassicismo.
La sua notorietà presso le masse musicofile la si deve però ai tre balletti “L’uccello di fuoco” (1910), “Petruška” (1911) e “La sagra della primavera” (1913), che rivoluzionarono questo genere musicale.
Fu anche un famoso ed applauditissimo pianista e direttore d’orchestra.
Ma non è solo questo il collegamento tra loro 2
La musica ed il dipinto
(in realtà furono diversi gli studi ed i dipinti di Chagall per l’opera musicale)
hanno addirittura lo stesso titolo:
“Uccello di Fuoco”
Sì…
ascolteremo dunque un bel brano dell’opera di Stravinskij
collegato ad un dipinto di Chagall,
creato dall’artista
proprio per illustrare l’opera del musicista.
Clicca sul dipinto qui giù
Firebird (L’uccello di fuoco) – Chagall
Buona visione e buon ascolto, se vi fa piacere.
Ciao da Tony Kospan
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Chagall
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