Archivio per l'etichetta ‘l’urlo’
La sofferenza… il silenzio… il pensiero della morte
e la lotta agli assurdi formalismi della società umana
sono stati i cardini della sua visione artistica
in totale controtendenza
rispetto alle principali correnti del suo tempo.
.
.

Nel giardino – 1902
BREVISSIMA BIOGRAFIA
Nato in Norvegia che ovviamente è lontanissima da Parigi,
capitale mondiale dell’arte nel secondo 800 e nel primo 900,
Edvard Munch tuttavia ha poi ricoperto un ruolo importante
nella storia dell’arte con i suoi temi esistenziali
che hanno prima anticipato e poi affiancato l’espressionismo.
Løten 12.12.1863 – Oslo 23.1.1944
Fin da ragazzo visse tristi esperienze familiari
che si susseguiranno durante tutta la sua vita
unite a persistenti problemi di salute.
A 17 annni iniziò a studiare pittura.
(Per approfondire la storia e l’analisi di questo dipinto)
La fanciulla malata
Nel 1885 fu a Parigi per un breve periodo
e negli anni successivi girò per vari paesi europei
compresa l’Italia conoscendo così
le opere dei grandi artisti del passato
e frequentando gli artisti dell’epoca.
Notte d’estate. Inger davanti al mare – 1889
Le sue opere iniziarono ad essere apprezzate
prima dalle avanguardie e poi ben presto da molti.
Il luogo da lui preferito per dipingere
era Asgårdstrand, sul fiordo di Oslo,
i cui paesaggi egli spesso riporta sulle tele.
Casa vicina al fiordo – 1902
Dopo un ricovero per una malattia nervosa
negli anni 1908/1909 da cui guarì del tutto
si trasferì a Kragero dove ebbe notevoli commesse
da parte di enti pubblici.
Autoritratto con bottiglia di vino 1906
Nel 1920 si trasferì a Ekely dove però
si isolò quasi del tutto fino alla sua morte.
ANALISI DELLA SUA OPERA
Ai silenzi ed alle malinconie connaturati nei popoli scandinavi Munch aggiunge
un forte senso di dolore… una costante presenza del pensiero della morte…
insieme ad una insofferenza per i valori formali della società.
In lui si riconoscono pertanto tutti i temi della cultura nordica
ai quali aggiunge la sua visione angosciosa e disperata.

Il bacio
.
.
.
Il grande pittore norvegese infonde nei dipinti
il suo modo di essere e di sentire
attraverso l’uso di colori vivaci
associati a notevoli distorsioni lineari.
.
.

Bohemians – 1925 26
I suoi tormenti egli li riporta intatti e con forza sulle sue tele
ma a differenza di quelli di altri grandi artisti
essi sono i tormenti di una persona comune,
e cioè di chi si sente tale e quale
a ciascun altro uomo di questo mondo…
Scena di un bordello, 1897-99
Le sue opere considerate per questo “degenerate” dal nazismo
furono vendute dai musei tedeschi a quelli di altre nazioni.
.
.
Sera sulla via Karl Joan
.
.
LA SUA OPERA PIU’ FAMOSA – L’URLO
Questo video ci consente un’approfondita “lettura”
del suo capolavoro più noto…
F I N E
Copyright T.K.









Malinconia
.
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Qualcuno ci dice…
– Ma c’è ancora bisogno di ricordare la Shoah?
Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo! –
In una società come la nostra, così pervasa da
ignoranza, inciviltà, razzismo, bassi istinti
e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,
serve eccome!
Ma non solo come ricordo
bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia
al fine di evitar la rinascita di pseudo-culture vili e violente
che vedono, stupidamente, negli ebrei e nei diversi di ogni genere
la colpa di tutto… soprattutto nei momenti di crisi.
.
.

SHOAH
PENSIERI.. POESIE.. IMMAGINI..
MUSICHE IN TEMA.. ED OPERE D’ARTE
PER NON DIMENTICARE

Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano
Edvard Munch – L’urlo

David Olère – Camera a gas





Un breve pensiero dal diario di Anna Frank






Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)



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Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo! –
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ignoranza, inciviltà, razzismo, bassi istinti
e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,
serve eccome!
Ma non solo come ricordo
bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia
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Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano
Edvard Munch – L’urlo

David Olère – Camera a gas





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Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
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Quello che più mi rattrista ed indigna è che
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la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
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per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
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ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
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Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
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5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
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Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
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«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
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la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
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chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
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non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





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Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
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esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
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5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
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la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
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a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
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per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
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non consumano le suole.

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David Olère – Camera a gas





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Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
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la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
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non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
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esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano
Edvard Munch – L’urlo

David Olère – Camera a gas





Un breve pensiero dal diario di Anna Frank






Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)



MAI PIU’ TANTO ORRORE
E TANTA DIABOLICA DISUMANITA’

Tony Kospan
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE TI PIACE… I S C R I V I T I
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Qualcuno ci dice…
– Ma c’è ancora bisogno di ricordare la Shoah?
Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo! –
In una società come la nostra, così pervasa da
ignoranza, inciviltà, razzismo, bassi istinti
e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,
serve eccome!
Ma non solo come ricordo
bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia
al fine di evitar la rinascita di pseudo-culture vili e violente
che vedono, stupidamente, negli ebrei e nei diversi di ogni genere
la colpa di tutto… soprattutto nei momenti di crisi.
.
.

SHOAH
PENSIERI.. POESIE.. IMMAGINI..
MUSICHE IN TEMA.. ED OPERE D’ARTE
PER NON DIMENTICARE

Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano
Edvard Munch – L’urlo

David Olère – Camera a gas





Un breve pensiero dal diario di Anna Frank






Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)



MAI PIU’ TANTO ORRORE
E TANTA DIABOLICA DISUMANITA’

Tony Kospan
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE TI PIACE… I S C R I V I T I
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Qualcuno ci dice…
– Ma c’è ancora bisogno di ricordare la Shoah?
Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo! –
In una società come la nostra, così pervasa da
ignoranza, inciviltà, razzismo, bassi istinti
e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,
serve eccome!
Ma non solo come ricordo
bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia
al fine di evitar la rinascita di pseudo-culture vili e violente
che vedono, stupidamente, negli ebrei e nei diversi di ogni genere
la colpa di tutto… soprattutto nei momenti di crisi.
.
.

SHOAH
PENSIERI.. POESIE.. IMMAGINI..
MUSICHE IN TEMA.. ED OPERE D’ARTE
PER NON DIMENTICARE

Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.
Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!
Aggiungo poi che ancor oggi,
c’è il tentativo di crear un confuso calderone
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.
Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.
.

Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra, davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano…
B – Camera a gas di David Olère, internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank…
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
Due poesie molto belle e significative
Primo Levi in un dipinto
SE QUESTO E’ UN UOMO
Primo Levi
«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Il trailer de… “La vita è bella”





2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano
Edvard Munch – L’urlo

David Olère – Camera a gas





Un breve pensiero dal diario di Anna Frank






Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman
(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)



MAI PIU’ TANTO ORRORE
E TANTA DIABOLICA DISUMANITA’

Tony Kospan
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