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Joe Petrosino – Breve biografia di uno dei primi martiri della lotta alla mafia anche con immagini e video   Leave a comment

 
 
 
Questa è la storia, di Giuseppe Petrosino, detto Joe, poliziotto italiano naturalizzato statunitense.

E’ stato un grande grande e vittorioso combattente contro la Mafia (allora chiamata Mano Nera) di Litte Italy (New York).

La sua vicenda ha segnato la storia della Polizia americana.


 

 

(Padula 30.8.1860 – Palermo 12.3.190)


 

 

Siamo a New York all’inizio del secolo scorso e circa mezzo milione di italiani emigrati

vi vivono come emarginati perché considerati troppo diversi culturalmente.

.

Non solo, tra di loro c’è un’associazione criminale segreta

che organizza estorsioni, rapimenti, incendi, omicidi, rapine etc.

.

E’ la famosa “MANO NERA” chiamata così perché si firma con il disegno di una mano nera.

 

 

 

Italiani a Little Italy all’inizio del ‘900

 


La polizia americana non ci capisce nulla e non sa che pesci prendere.

.

Ma un giorno un ufficiale vedendo Joe,  che fa il lustrascarpe davanti alla stazione di polizia,

lo invita a fare domanda per arruolarsi.


Chi è Joe?


Un giovane di belle speranze originario della provincia di Salerno.

 

 

 



 

 

Viene ben presto accolto nei ranghi della polizia e lui ripaga la fiducia,


anche grazie all’aiuto degli italiani onesti di Little Italy,


mettendo al tappeto la “Mano nera” e non solo.


..


Per questo e per la grande stima che aveva per lui, Theodore Roosevelt,


allora assessore alla polizia (ma poi futuro Presidente degli Stati Uniti),


lo promuove sergente nel 1895.


 


 


 
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
I suoi grandi successi nella lotta al crimine lo fanno quindi in breve tempo emergere dall’anonimato ed essere apprezzato da tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
Little Italy

 
 
Per le sue eccezionali doti investigative nel 1909 viene inviato in missione segreta a Palermo.

Lì però, per una ingenua fuga di notizie americana,

la sua presenza viene notata negli ambienti mafiosi che lo fanno uccidere da 2 killer.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il suo funerale è considerato storico in quanto vi partecipano ben 250.000 persone.

Mai fino ad allora tante persone ad un funerale negli USA.
 
Ciò accadde perché per tutta l’America era (ed è ancora considerato taleun eroe ed un martire della lotta alla criminalità organizzata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
La sua storia ha 3 risvolti:
il primo, positivo, è quello di un italiano che si fa onore negli USA come eccezionale policeman;
il secondo, amaro, è quello di una delle prime vittime della mafia;
il terzo, sociologico, è l’aver dimostrato agli americani che gli italiani “brutti sporchi e cattivi” (così eravamo visti) erano capaci di grandi cose e quindi da allora iniziò a cambiare l’idea solo negativa che essi avevano.
(T.K.)
 
 
 
Ricordiamolo anche con questo video…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
fre bia pouce

 

 

 

 

 

 Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

 

 

Peppino Impastato.. siciliano a testa alta! Doveroso ricordo di un eroe civile ed una breve riflessione   Leave a comment

 
 
 
 
 


 .



PEPPINO IMPASTATO…
UN SICILIANO A TESTA ALTA…


 
 
(Cinisi 5 gennaio 1948 – Cinisi 9 maggio 1978)

 
 
 
 
 
Peppino era un giornalista, un attivista politico,
ma soprattutto un cittadino libero.

 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Peppino nacque il  5 gennaio 1948
ed oggi avrebbe 72 anni
se non fosse stato fatto saltare in aria dalla mafia
il 9 maggio 1978.
 
 
Perché avvenne questo?
 
 
Perché il suo attivismo politico… la sua radio…
le sue battaglie in difesa dei diritti dei cittadini…
davano troppo fastidlio.


 
 
 
 
 
 


Non solo…
addirittura con i classici metodi della “onorata società
si cercò pure in ogni modo di infangarne la memoria…
arrivando perfino a definir terrorista lui
che combatteva la mafia a viso aperto…
 
 
La cosa che rattrista è che questo fango aveva ricoperto
la realtà delle cose e solo l’encomiabile attività
dei suoi amici e dei suoi familiari fece riaprire il caso
e finalmente si potè fare piena e vera luce…ed i colpevoli,
dopo lunghi processi, condannati…
 

 
 
 
 
 
 
 

UNA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
 
Pare proprio che a noi italiani non piace la storia…
ed ogni avvenimento del passato
lo buttiamo facilmente nel dimenticatoio…
per poi ricadere sempre ed incoscientemente
negli stessi errori…
 
 
Nell’amara ed antica terra di mafia… negli anni settanta 
un frutto nuovo
mise a soqquadro le coscienze e causò l’odio dei padrini…
 
 
Questo nobile frutto era Peppino Impastato.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quel frutto abbattuto… grazie ai suoi semi…
ha fatto però nascere nuovi bellissimi germogli
se oggi possiamo positivamente annoverare
tanti positivi cambiamenti…
 
 
Ma c’è un ma… un grosso ma…
ancor oggi… ahimé… più o meno nascoste
ci sono troppe “malepiante”
che nell’ombra tramano.

 
 

 
 
 
 
 
 


Speriamo che la luce di Peppino
illumini i cuori e pian piano…
il giardino della Sicilia e dell’Italia tutta…
abbia solo fiori…
 
 
Noi non possiam far altro che difenderne il ricordo
e tramandarne l’impegno…  la dignità… e le sue qualità di grande
Siciliano… a testa alta…
 
 

 
IL VIDEO

 
 
Questo bel video ci dà un ulteriore contributo
alla sua conoscenza.


 
 


frebiapouce.gif

 
 


 
Tony Kospan


 
 
 
 

Joe Petrosino – Breve ricordo anche con immagini e video del mitico policeman italoamericano e tra i primi martiri della lotta alla mafia   Leave a comment

 
 
 
Questa è la storia, di Giuseppe Petrosino, detto Joe, poliziotto italiano naturalizzato statunitense.

E’ stato un grande grande e vittorioso combattente contro la Mafia (allora chiamata Mano Nera) di Litte Italy (New York).

La sua vicenda ha segnato la storia della Polizia americana.


 

 

(Padula 30.8.1860 – Palermo 12.3.190)


 

 

Siamo a New York all’inizio del secolo scorso e circa mezzo milione di italiani emigrati

vi vivono come emarginati perché considerati troppo diversi culturalmente.

.

Non solo, tra di loro c’è un’associazione criminale segreta

che organizza estorsioni, rapimenti, incendi, omicidi, rapine etc.

.

E’ la famosa “MANO NERA” chiamata così perché si firma con il disegno di una mano nera.

 

 

 

Italiani a Little Italy all’inizio del ‘900

 


La polizia americana non ci capisce nulla e non sa che pesci prendere.

.

Ma un giorno un ufficiale vedendo Joe,  che fa il lustrascarpe davanti alla stazione di polizia,

lo invita a fare domanda per arruolarsi.


Chi è Joe?


Un giovane di belle speranze originario della provincia di Salerno.

 

 

 



 

 

Viene ben presto accolto nei ranghi della polizia e lui ripaga la fiducia,


anche grazie all’aiuto degli italiani onesti di Little Italy,


mettendo al tappeto la “Mano nera” e non solo.


..


Per questo e per la grande stima che aveva per lui, Theodore Roosevelt,


allora assessore alla polizia (ma poi futuro Presidente degli Stati Uniti),


lo promuove sergente nel 1895.


 


 


 
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
I suoi grandi successi nella lotta al crimine lo fanno quindi in breve tempo emergere dall’anonimato ed essere apprezzato da tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
Little Italy

 
 
Per le sue eccezionali doti investigative nel 1909 viene inviato in missione segreta a Palermo.

Lì però, per una ingenua fuga di notizie americana,

la sua presenza viene notata negli ambienti mafiosi che lo fanno uccidere da 2 killer.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il suo funerale è considerato storico in quanto vi partecipano ben 250.000 persone.

Mai fino ad allora tante persone ad un funerale negli USA.
 
Ciò accadde perché per tutta l’America era (ed è ancora considerato taleun eroe ed un martire della lotta alla criminalità organizzata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
La sua storia ha 3 risvolti:
il primo, positivo, è quello di un italiano che si fa onore negli USA come eccezionale policeman;
il secondo, amaro, è quello di una delle prime vittime della mafia;
il terzo, sociologico, è l’aver dimostrato agli americani che gli italiani “brutti sporchi e cattivi” (così eravamo visti) erano capaci di grandi cose e quindi da allora iniziò a cambiare l’idea solo negativa che essi avevano.
(T.K.)
 
 
 
Ricordiamolo anche con questo video…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
fre bia pouce

 

 

 

 

 

 Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Falcone – Breve ricordo del giudice.. martire del dovere.. nell’anniversario della strage di Capaci   2 comments



 
 
 
 
 

Il 23 maggio del 1992 la Strage di Capaci
colpì il giudice, che era il simbolo della lotta alla Mafia,
insieme a sua moglie ed agli uomini della sua scorta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ancora oggi non tutto è chiarissimo.
 
 
Ci sono zone d’ombra che non si riescono ad illuminare,
ma quel che è certo è che un giudice in prima linea
nella lotta alla criminalità organizzata
era il bersaglio che doveva essere eliminato
ad ogni costo.

 
 
 
 
 
 
Il giudice Falcone
 
 
 
 

Desidero ricordarlo
insieme a tutti coloro che con lui condivisero
giorni, affetti, ideali ed ahimè la fine
come la moglie e gli uomini della scorta.

 
 

Falcone con Borsellino.. collega ed amico anche lui vittima di strage poco dopo 

 



Desidero farlo con 3 sue citazioni ed un video…
perché in un momento in cui ancora imperano…
 velinismo e prostituzione intellettuale…
e si vedono insensati attacchi alla magistratura…
il suo esempio,  le sue parole ed il suo sacrificio
non siano dimenticati.

  
 



Palermo 18.5.1939 – Palermo 23.5.1992
 
 
 
 
 
Questi suoi brevi ma significativi pensieri
ci mostrano la grande statura dell’uomo e del magistrato.
 






 arte Logoarte Logoarte Logoarte Logo


Il coraggioso muore una volta,
il codardo cento volte al giorno.
Gli uomini passano, le idee restano.
Restano le loro tensioni morali
e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

La mafia non è affatto invincibile.
è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio,
e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto
che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave
e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini,
ma impegnando in questa battaglia
 tutte le forze migliori delle istituzioni.

arte Logoarte Logoarte Logoarte Logo

 
 
 
 
 

VIDEO OMAGGIO DEDICATO A FALCONE
fre bia pouce
 
 
 
 
 
Non possiamo non ringraziare Falcone,
la moglie, anche lei magistrato, la loro scorta  
e tutte le altre vittime della mafia…
per il loro immenso sacrificio in nome
della legalità, dell’onestà… e della vera libertà
che non può mai esser disgiunta dal diritto.



indaco zen19

Beata la nazione che non ha bisogni di eroi…
Brecht

indaco zen19



Purtroppo non è il caso dell’Italia
anche se lui è stato un eroe “normale”
in quanto voleva fare solo il suo dovere
nel miglior modo possibile
e questo da noi, ahimè, è spesso
una cosa… straordinaria… e perfino pericolosa.
 
 
 
 
Tony Kospan








Giovanni Falcone – Giudice martire e vero eroe della.. normalità del dovere    Leave a comment



 
 
 
 
 

Il 23 maggio del 1992 la Strage di Capaci
colpì il giudice, che era il simbolo della lotta alla Mafia,
insieme a sua moglie ed agli uomini della sua scorta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ancora oggi non tutto è chiarissimo.
 
 
Ci sono zone d’ombra che non si riescono ad illuminare,
ma quel che è certo è che un giudice in prima linea
nella lotta alla criminalità organizzata
era il bersaglio che doveva essere eliminato
ad ogni costo.

 
 
 
 
 
 
Il giudice Falcone
 
 
 
 

Desidero ricordarlo
insieme a tutti coloro che con lui condivisero
giorni, affetti, ideali ed ahimè la fine
come la moglie e gli uomini della scorta.

 
 

Falcone con Borsellino.. collega ed amico anche lui vittima di strage poco dopo 

 



Desidero farlo con 3 sue citazioni ed un video…
perché in un momento in cui ancora imperano…
 velinismo e prostituzione intellettuale…
e si vedono insensati attacchi alla magistratura…
il suo esempio,  le sue parole ed il suo sacrificio
non siano dimenticati.

  
 



Palermo 18.5.1939 – Palermo 23.5.1992
 
 
 
 
 
Questi suoi brevi ma significativi pensieri
ci mostrano la grande statura dell’uomo e del magistrato.
 






 arte Logoarte Logoarte Logoarte Logo


Il coraggioso muore una volta,
il codardo cento volte al giorno.
Gli uomini passano, le idee restano.
Restano le loro tensioni morali
e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

La mafia non è affatto invincibile.
è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio,
e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto
che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave
e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini,
ma impegnando in questa battaglia
 tutte le forze migliori delle istituzioni.

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VIDEO OMAGGIO DEDICATO A FALCONE
fre bia pouce
 
 
 
 
 
Non possiamo non ringraziare Falcone,
la moglie, anche lei magistrato, la loro scorta  
e tutte le altre vittime della mafia…
per il loro immenso sacrificio in nome
della legalità, dell’onestà… e della vera libertà
che non può mai esser disgiunta dal diritto.



indaco zen19

Beata la nazione che non ha bisogni di eroi…
Brecht

indaco zen19



Purtroppo non è il caso dell’Italia
anche se lui è stato un eroe “normale”
in quanto voleva fare solo il suo dovere
nel miglior modo possibile
e questo da noi, ahimè, è spesso
una cosa… straordinaria… e perfino pericolosa.
 
 
 
 
Tony Kospan








PEPPINO IMPASTATO – Luminoso ma doloroso esempio di lotta alla mafia – Breve ricordo   Leave a comment

 
 
 
 
 


 .



PEPPINO IMPASTATO…
UN SICILIANO A TESTA ALTA…


 
 
(Cinisi 5 gennaio 1948 – Cinisi 9 maggio 1978)

 
 
 
 
 
Peppino era un giornalista, un attivista politico,
ma soprattutto un cittadino libero.

 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Peppino nacque il  5 gennaio 1948
ed oggi avrebbe 72 anni
se non fosse stato fatto saltare in aria dalla mafia
il 9 maggio 1978.
 
 
Perché avvenne questo?
 
 
Perché il suo attivismo politico… la sua radio…
le sue battaglie in difesa dei diritti dei cittadini…
davano troppo fastidlio.


 
 
 
 
 
 


Non solo…
addirittura con i classici metodi della “onorata società
si cercò pure in ogni modo di infangarne la memoria…
arrivando perfino a definir terrorista lui
che combatteva la mafia a viso aperto…
 
 
La cosa che rattrista è che questo fango aveva ricoperto
la realtà delle cose e solo l’encomiabile attività
dei suoi amici e dei suoi familiari fece riaprire il caso
e finalmente si potè fare piena e vera luce…ed i colpevoli,
dopo lunghi processi, condannati…
 

 
 
 
 
 
 
 

UNA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
 
Pare proprio che a noi italiani non piace la storia…
ed ogni avvenimento del passato
lo buttiamo facilmente nel dimenticatoio…
per poi ricadere sempre ed incoscientemente
negli stessi errori…
 
 
Nell’amara ed antica terra di mafia… negli anni settanta 
un frutto nuovo
mise a soqquadro le coscienze e causò l’odio dei padrini…
 
 
Questo nobile frutto era Peppino Impastato.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quel frutto abbattuto… grazie ai suoi semi…
ha fatto però nascere nuovi bellissimi germogli
se oggi possiamo positivamente annoverare
tanti positivi cambiamenti…
 
 
Ma c’è un ma… un grosso ma…
ancor oggi… ahimé… più o meno nascoste
ci sono troppe “malepiante”
che nell’ombra tramano.

 
 

 
 
 
 
 
 


Speriamo che la luce di Peppino
illumini i cuori e pian piano…
il giardino della Sicilia e dell’Italia tutta…
abbia solo fiori…
 
 
Noi non possiam far altro che difenderne il ricordo
e tramandarne l’impegno…  la dignità… e le sue qualità di grande
Siciliano… a testa alta…
 
 

 
IL VIDEO

 
 
Questo bel video ci dà un ulteriore contributo
alla sua conoscenza ed al suo ricordo.


frebiapouce.gif

 
 


 
Tony Kospan


 
 
 
 

PEPPINO IMPASTATO.. SICILIANO A TESTA ALTA! DOVEROSO RICORDO DI UN EROE CIVILE ED UNA RIFLESSIONE   Leave a comment

 
 
 
 
 


 .



PEPPINO IMPASTATO…
UN SICILIANO A TESTA ALTA…


 
 
(Cinisi 5 gennaio 1948 – Cinisi 9 maggio 1978)

 
 
 
 
 
Peppino era un giornalista, un attivista politico,
ma soprattutto un cittadino libero.

 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Peppino nacque il  5 gennaio 1948
ed oggi avrebbe 72 anni
se non fosse stato fatto saltare in aria dalla mafia
il 9 maggio 1978.
 
 
Perché avvenne questo?
 
 
Perché il suo attivismo politico… la sua radio…
le sue battaglie in difesa dei diritti dei cittadini…
davano troppo fastidlio.


 
 
 
 
 
 


Non solo…
addirittura con i classici metodi della “onorata società
si cercò pure in ogni modo di infangarne la memoria…
arrivando perfino a definir terrorista lui
che combatteva la mafia a viso aperto…
 
 
La cosa che rattrista è che questo fango aveva ricoperto
la realtà delle cose e solo l’encomiabile attività
dei suoi amici e dei suoi familiari fece riaprire il caso
e finalmente si potè fare piena e vera luce…ed i colpevoli,
dopo lunghi processi, condannati…
 

 
 
 
 
 
 
 

UNA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
 
Pare proprio che a noi italiani non piace la storia…
ed ogni avvenimento del passato
lo buttiamo facilmente nel dimenticatoio…
per poi ricadere sempre ed incoscientemente
negli stessi errori…
 
 
Nell’amara ed antica terra di mafia… negli anni settanta 
un frutto nuovo
mise a soqquadro le coscienze e causò l’odio dei padrini…
 
 
Questo nobile frutto era Peppino Impastato.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quel frutto abbattuto… grazie ai suoi semi…
ha fatto però nascere nuovi bellissimi germogli
se oggi possiamo positivamente annoverare
tanti positivi cambiamenti…
 
 
Ma c’è un ma… un grosso ma…
ancor oggi… ahimé… più o meno nascoste
ci sono troppe “malepiante”
che nell’ombra tramano.

 
 

 
 
 
 
 
 


Speriamo che la luce di Peppino
illumini i cuori e pian piano…
il giardino della Sicilia e dell’Italia tutta…
abbia solo fiori…
 
 
Noi non possiam far altro che difenderne il ricordo
e tramandarne l’impegno…  la dignità… e le sue qualità di grande
Siciliano… a testa alta…
 
 

 
IL VIDEO

 
 
Questo bel video ci dà un ulteriore contributo
alla sua conoscenza ed al suo ricordo.


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Tony Kospan


 
 
 
 

Joe Petrosino.. mitico policeman italoamericano e uno dei primi martiri della lotta alla mafia – Breve ricordo anche con immagini e video   Leave a comment

 
 
 
Questa è la storia, di Giuseppe Petrosino, detto Joe, poliziotto italiano naturalizzato statunitense.

E’ stato un grande grande e vittorioso combattente contro la Mafia (allora chiamata Mano Nera) di Litte Italy (New York).

La sua vicenda ha segnato la storia della Polizia americana.


 

 

(Padula 30.8.1860 – Palermo 12.3.190)


 

 

Siamo a New York all’inizio del secolo scorso e circa mezzo milione di italiani emigrati

vi vivono come emarginati perché considerati troppo diversi culturalmente.

.

Non solo, tra di loro c’è un’associazione criminale segreta

che organizza estorsioni, rapimenti, incendi, omicidi, rapine etc.

.

E’ la famosa “MANO NERA” chiamata così perché si firma con il disegno di una mano nera.

 

 

 

Italiani a Little Italy all’inizio del ‘900

 


La polizia americana non ci capisce nulla e non sa che pesci prendere.

.

Ma un giorno un ufficiale vedendo Joe,  che fa il lustrascarpe davanti alla stazione di polizia,

lo invita a fare domanda per arruolarsi.


Chi è Joe?


Un giovane di belle speranze originario della provincia di Salerno.

 

 

 



 

 

Viene ben presto accolto nei ranghi della polizia e lui ripaga la fiducia,


anche grazie all’aiuto degli italiani onesti di Little Italy,


mettendo al tappeto la “Mano nera” e non solo.


..


Per questo e per la grande stima che aveva per lui, Theodore Roosevelt,


allora assessore alla polizia (ma poi futuro Presidente degli Stati Uniti),


lo promuove sergente nel 1895.


 


 


 
 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
I suoi grandi successi nella lotta al crimine lo fanno quindi in breve tempo emergere dall’anonimato ed essere apprezzato da tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
Little Italy

 
 
Per le sue eccezionali doti investigative nel 1909 viene inviato in missione segreta a Palermo.

Lì però, per una ingenua fuga di notizie americana,

la sua presenza viene notata negli ambienti mafiosi che lo fanno uccidere da 2 killer.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il suo funerale è considerato storico in quanto vi partecipano ben 250.000 persone.

Mai fino ad allora tante persone ad un funerale negli USA.
 
Ciò accadde perché per tutta l’America era (ed è ancora considerato taleun eroe ed un martire della lotta alla criminalità organizzata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
La sua storia ha 3 risvolti:
il primo, positivo, è quello di un italiano che si fa onore negli USA come eccezionale policeman;
il secondo, amaro, è quello di una delle prime vittime della mafia;
il terzo, sociologico, è l’aver dimostrato agli americani che gli italiani “brutti sporchi e cattivi” (così eravamo visti) erano capaci di grandi cose e quindi da allora iniziò a cambiare l’idea solo negativa che essi avevano.
(T.K.)
 
 
 
Ricordiamolo anche con questo video…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
fre bia pouce

 

 

 

 

 

 Tony Kospan

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Falcone – Uomo vero e giudice martire ma vero eroe della.. normalità del dovere   Leave a comment



 
 
 
 
 

Il 23 maggio del 1992 la Strage di Capaci
colpì il giudice, che era il simbolo della lotta alla Mafia,
insieme a sua moglie ed agli uomini della sua scorta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ancora oggi non tutto è chiarissimo.
 
 
Ci sono zone d’ombra che non si riescono ad illuminare,
ma quel che è certo è che un giudice in prima linea
nella lotta alla criminalità organizzata
era il bersaglio che doveva essere eliminato
ad ogni costo.

 
 
 
 
 
 
Il giudice Falcone
 
 
 
 

Desidero ricordarlo
insieme a tutti coloro che con lui condivisero
giorni, affetti, ideali ed ahimè la fine
come la moglie e gli uomini della scorta.

 
 

Falcone con Borsellino.. collega ed amico anche lui vittima di strage poco dopo 

 



Desidero farlo con 3 sue citazioni ed un video…
perché in un momento in cui ancora imperano…
 velinismo e prostituzione intellettuale…
e si vedono insensati attacchi alla magistratura…
il suo esempio,  le sue parole ed il suo sacrificio
non siano dimenticati.

  
 



Palermo 18.5.1939 – Palermo 23.5.1992
 
 
 
 
 
Questi suoi brevi ma significativi pensieri
ci mostrano la grande statura dell’uomo e del magistrato.
 






 arte Logoarte Logoarte Logoarte Logo


Il coraggioso muore una volta,
il codardo cento volte al giorno.
Gli uomini passano, le idee restano.
Restano le loro tensioni morali
e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

La mafia non è affatto invincibile.
è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio,
e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto
che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave
e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini,
ma impegnando in questa battaglia
 tutte le forze migliori delle istituzioni.

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VIDEO OMAGGIO DEDICATO A FALCONE
fre bia pouce
 
 
 
 
 
Non possiamo non ringraziare Falcone,
la moglie, anche lei magistrato, la loro scorta  
e tutte le altre vittime della mafia…
per il loro immenso sacrificio in nome
della legalità, dell’onestà… e della vera libertà
che non può mai esser disgiunta dal diritto.



indaco zen19

Beata la nazione che non ha bisogni di eroi…
Brecht

indaco zen19



Purtroppo non è il caso dell’Italia
anche se lui è stato un eroe “normale”
in quanto voleva fare solo il suo dovere
nel miglior modo possibile
e questo da noi, ahimè, è spesso
una cosa… straordinaria… e perfino pericolosa.
 
 
 
 
Tony Kospan








PEPPINO IMPASTATO UN SICILIANO A TESTA ALTA! – UN DOVEROSO RICORDO ED UNA RIFLESSIONE   Leave a comment

 
 
 
 
 


 .



PEPPINO IMPASTATO…
UN SICILIANO A TESTA ALTA…


 
 
(Cinisi 5 gennaio 1948 – Cinisi 9 maggio 1978)

 
 
 
 
 
Peppino era un giornalista, un attivista politico,
ma soprattutto un cittadino libero.

 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Peppino nacque il  5 gennaio 1948
ed oggi avrebbe 72 anni
se non fosse stato fatto saltare in aria dalla mafia
il 9 maggio 1978.
 
 
Perché avvenne questo?
 
 
Perché il suo attivismo politico… la sua radio…
le sue battaglie in difesa dei diritti dei cittadini…
davano troppo fastidlio.


 
 
 
 
 
 


Non solo…
addirittura con i classici metodi della “onorata società
si cercò pure in ogni modo di infangarne la memoria…
arrivando perfino a definir terrorista lui
che combatteva la mafia a viso aperto…
 
 
La cosa che rattrista è che questo fango aveva ricoperto
la realtà delle cose e solo l’encomiabile attività
dei suoi amici e dei suoi familiari fece riaprire il caso
e finalmente si potè fare piena e vera luce…ed i colpevoli,
dopo lunghi processi, condannati…
 

 
 
 
 
 
 
 

UNA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
 
Pare proprio che a noi italiani non piace la storia…
ed ogni avvenimento del passato
lo buttiamo facilmente nel dimenticatoio…
per poi ricadere sempre ed incoscientemente
negli stessi errori…
 
 
Nell’amara ed antica terra di mafia… negli anni settanta 
un frutto nuovo
mise a soqquadro le coscienze e causò l’odio dei padrini…
 
 
Questo nobile frutto era Peppino Impastato.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quel frutto abbattuto… grazie ai suoi semi…
ha fatto però nascere nuovi bellissimi germogli
se oggi possiamo positivamente annoverare
tanti positivi cambiamenti…
 
 
Ma c’è un ma… un grosso ma…
ancor oggi… ahimé… più o meno nascoste
ci sono troppe “malepiante”
che nell’ombra tramano.

 
 

 
 
 
 
 
 


Speriamo che la luce di Peppino
illumini i cuori e pian piano…
il giardino della Sicilia e dell’Italia tutta…
abbia solo fiori…
 
 
Noi non possiam far altro che difenderne il ricordo
e tramandarne l’impegno…  la dignità… e le sue qualità di grande
Siciliano… a testa alta…
 
 

 
IL VIDEO

 
 
Questo bel video ci dà un ulteriore contributo
alla sua conoscenza.


 
 


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Tony Kospan


 
 
 
 
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