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LE 4 STREGHE – Un breve.. originale.. antico e saggio racconto dei Navajo   2 comments

 
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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice
ma davvero forte ed inconsueta che ci racconta come
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc.


E’ certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.


Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America.

 
T.K.

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE


Racconto Navajo


 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle. 

La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura. 
Freddo era il suo nome. “Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.” 

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”. 

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. 
Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”. 
La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”. 

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la
Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore. 

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi. 

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.





 

 

 

Tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” – Ed. Mondadori 

LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo 

Testo rinvenuto nel web




 

 

 

 – Impaginazione T. K. –



CIAO DA TONY KOSPAN








 

LE 4 STREGHE – Breve ma originale.. antico e saggio racconto Navajo   2 comments

 
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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice
ma davvero forte ed inconsueta che ci racconta come
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc.


E' certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.


Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America.

 
T.K.

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE


Racconto Navajo


 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle. 

La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura. 
Freddo era il suo nome. “Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.” 

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”. 

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. 
Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”. 
La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”. 

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la
Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore. 

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi. 

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.





 

 

 

Tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” – Ed. Mondadori 

LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo 

Testo rinvenuto nel web




 

 

 

 – Impaginazione T. K. –



CIAO DA TONY KOSPAN








 

Le 4 streghe – Breve.. sorprendente.. antico e saggio racconto Navajo   Leave a comment

 
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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci racconta come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…

E' certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.

Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America…

 
T.K.

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.


Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.


La terza era
Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la
Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 

 

 

 

tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” Ed. Mondadori
LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo

 

 

 

 

– Impaginazione T. K. –


CIAO DA TONY KOSPAN




Foto:



 

 

 


 


 
 
 

Le 4 streghe – Breve.. sorprendente e saggio racconto Navajo   7 comments

 
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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci racconta come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…

E' certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.

Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America…

 
T.K.

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.


Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.


La terza era
Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la
Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 

 

 

 

tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” Ed. Mondadori
LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo

 

 

 

 

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CIAO DA TONY KOSPAN




Foto:


 

 

Le quattro streghe Navajo – Semplice ma profonda favola degli Indiani d’America   2 comments

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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci dimostra come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc etc…
è necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…
 
 
Essa nel contempo spiegandoci la realtà della vita
ci conferma la grande saggezza degli Indiani d’America…
 
T.K.

 

 

 

 

 

 

LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.

La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 


 

 

 

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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci racconta come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc.
sia necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…

E' certo un profondo concetto comune a molte civiltà
ma è interessante il modo in cui gli Indiani
facevano sì che il popolo lo capisse e lo facesse proprio.

Questo ci conferma la grande saggezza
degli Indiani d’America…

 
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LE QUATTRO STREGHE

Racconto Navajo

 

 
 


 

 

LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.

La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 

 

 

 

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Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci dimostra come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc etc…
è necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…
 
 
Essa nel contempo spiegandoci la realtà della vita
ci conferma la grande saggezza degli Indiani d’America…
 
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LE QUATTRO STREGHE

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LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.



La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome.
“Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.

La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano. Sono la Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 


 

 

 

tratto da: “49 canti degli Indiani d’America” Ed. Mondadori
LE QUATTRO STREGHE racconto Navajo

 

 

 

 



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L’uomo sacro ed il silenzio – Il miglior modo di dialogare con la natura per gli Indiani d’America   Leave a comment

 
 

 

 
 
Una bella riflessione sul silenzio da parte
degli Indiani d'America…
che ancora una volta conferma il loro religioso legame…
anzi… direi di più… compenetrazione… fusione…
con la natura ed il suo linguaggio…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 L’UOMO SACRO ED IL SILENZIO

Cervo Zoppo – Sioux

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Un uomo Sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose.

Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti.

Se ne sta seduto, con il viso rivolto a ovest, e chiede aiuto.

Parla con le piante, ed esse rispondono.

Ascolta con attenzione le voci degli animali.

Diventa uno di loro.

Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui.

Anche lui emana qualcosa: come e che cosa io non lo so, ma è così.

Io l’ho vissuto.

Uno sciamano deve appartenere alla terra: deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.

 

 

 

 

Cervo Zoppo – Sioux

 

 

 

 

CIAO DA ORSOSOGNANTE

 

 

 

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LE QUATTRO STREGHE – RACCONTO NAVAJO   2 comments

 
 
Una favola (o racconto mitico) semplice… semplice…
ma davvero forte ed inconsueta… che ci dimostra come…
per apprezzare la luce… la gioia… etc etc…
è necessario che esista anche il buio… il dolore… etc…
 
 
Essa nel contempo spiegandoci la realtà della vita
ci conferma la grande saggezza degli Indiani d’America…
 
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LE QUATTRO STREGHE

 

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.

La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura. Freddo era il suo nome. “Se tu mi uccidi” disse “il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz’acqua che lo bagni.”

Il Distruttore disse: “Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò”.

Fame era la seconda, ella così parlò: “Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente”. Ed egli disse: “E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò”.

La terza era Povertà. “Uccidimi” ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.

Ed egli disse: “è vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò”.

L’ultima strega, la più vecchia e curva, disse: “Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano.Sono la Morte, amica non compresa della Gente.”

“Nemmeno te posso uccidere” concluse il Distruttore.

E’ così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.

Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

 

 

 

 

 

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L’UOMO SACRO ED IL SILENZIO… IL MIGLIOR DIALOGO CON LA NATURA… PER I PELLEROSSA   5 comments

 
 

 

 
 
Una bella riflessione sul silenzio da parte
degli Indiani d'America…
che ancora una volta conferma il loro religioso legame…
anzi… direi di più… compenetrazione… fusione…
con la natura ed il suo linguaggio…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 L’UOMO SACRO ED IL SILENZIO

Cervo Zoppo – Sioux

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Un uomo Sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose.

Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti.

Se ne sta seduto, con il viso rivolto a ovest, e chiede aiuto.

Parla con le piante, ed esse rispondono.

Ascolta con attenzione le voci degli animali.

Diventa uno di loro.

Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui.

Anche lui emana qualcosa: come e che cosa io non lo so, ma è così.

Io l’ho vissuto.

Uno sciamano deve appartenere alla terra: deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro.

 

 

 

 

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