Archivio per l'etichetta ‘la donna nella pittura’
Care amiche ed amici,
anche quest’anno non possiamo non omaggiare
l’altra metà del cielo
la DONNA.
LA DONNA IN POESIA ARTE AFORISMI CANZONI E…
a cura di Tony Kospan
Vittorio Reggianini – La graziosa
L’8 marzo però deve essere solo un momento di conferma
d’un rapporto sereno e paritario tra i sessi
ed un commosso ricordo dei sacrifici fatti dalle donne
nel secolo scorso per eliminare le discriminazioni nei loro confronti.
Non v’è chi non possa vedere infatti i grandi progressi
compiuti dalla donna nella nostra società negli ultimi decenni
benché resistano ahimè ancora grosse sacche
d’incultura e di violenza nei suoi confronti.
C’è poi perfino qualche tentativo addirittura di tornare indietro
ma non è questa la sede per discorsi sociologici.
Prima di passare alle poesie leggiamo qualche aforisma.
J. W. Champney – Il ventaglio
L’umanità senza la donna sarebbe scarsa.
Terribilmente scarsa.
Mark Twain
L’intuizione di una donna
è molto più vicina alla verità
della certezza di un uomo.
Rudyard Kipling
Quando si scrive delle donne,
bisogna intingere la penna nell’arcobaleno.
Denis Diderot
Nelle donne ogni cosa è cuore,
anche la testa.
Jean Paul Richter
Frederick Carl Frieseke – Ragazza che sistema i fiori – (1915)
Non sono in verità moltissime le poesie
che parlano specificamente della donna come… donna
ma ce ne sono… e queste sono quelle da me prescelte.
Come sempre sarà bello leggere le poesie
che sul tema invece amate voi…
Fiorella Mannoia – Quello che le donne
Charles Edward Perugini – Donna che legge
CATENE D’AMORE
Ndeye Coumba
Se, le donne,
le loro mani volessero unire,
per formare una catena che…
abbracciasse l’universo;
Se, le donne, con le loro voci
canticchiassero la stessa aria,
per dissipare il languore,
ed esaltare la libertà;
Se, le donne,
i loro cuori battessero
all’unisono,
per rianimare il vecchio mondo,
soffocato dal male;
Se solo tutte le donne lo volessero
al vecchio mondo
nascerebbe un nuovo cuore,
pieno d’amore e di vita,
che pulserebbe, senza fermarsi,
di tanta felicità.
Sono una donna… – Rosanna Fratello
Magritte – Profondità del piacere
E DIO MI FECE DONNA
Gioconda Belli
E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
Donne – Zucchero
Vittorio Corcos – 2 donne a Napoli
D O N N A
Madre Teresa di Calcutta
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però cio` che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo
c`è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva,
sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi,
torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite… insisti
anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca
il ferro che c`è in te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce,
cammina.
Quando non potrai camminare,
usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Vivo per lei – Bocelli
J. S. Sargent
D O N N A
Eliomar Ribeiro de Souza
Nel tuo esserci l’incanto dell’essere,
la vita, tua storia,
segnata dal desiderio d’essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell’indifferenza,
della discriminazione, dell’oppressione…
in te l’amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l’affetto più puro
che mi fa uomo!
Una canzone per te – Vasco Rossi
C. C. Curran – Donna che stende i panni
D O N N A
Tagore
Donna, non sei soltanto l’ opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’ estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
Dunque ancora auguri alle donne,
ma nel riconoscimento del vero e profondo significato di questa festa
e non per le stupidaggini che l’hanno caratterizzata
e banalizzata negli anni scorsi
e soprattutto come impegno per tutti di un massimo rispetto
in tutte le occasioni ed in tutti i giorni dell’anno.
Orso Tony
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LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE.. MA CREATRICI –
Mini storia dell’arte al femminile
a cura di Tony Kospan
II PARTE
Berthe Marie Pauline Morisot (1841 – 1895)
Nata in una famiglia amante delle belle arti fu fin da piccola avviata allo studio della pittura.
Nel 1874 sposò Eugène Manet, fratello del famoso pittore Edouard, da cui avrà una figlia, Julie, e nello stesso anno fu l’unica donna che partecipò alla prima mostra impressionista che si tenne nello studio del fotografo Nadar
Fu proprio lì che nacque quel movimento artistico che prese nome dal dipinto di Monet “Impression soleil levant”.
Berthe rimase sempre nell’ambito di questa corrente, pur con il suo stile assolutamente ed orgogliosamente femminile, che fu non solo il suo mondo artistico ma anche l’ambiente in cui si svolse la sua vita reale.
Il vero grande successo le arrise solo dopo la morte.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Berthe Morisot – Autoritratto

Berthe Morisot – Eugene Manet (suo marito) e sua figlia

Berthe Morisot – Giorno d’estate

Berthe Morisot – Signora che ricama
Eva Gonzales (1843 – 1883)
Figlia di Emmanuel, celebre romanziere, è nota per la dolcezza e la morbidezza della sua pittura.
Fu allieva e modella di Manet.
Dopo un iniziale approccio alla pittura in ambito accademico si inserì nel mondo degli Impressionisti.
Ebbe estimatori del calibro di Zola e Castagnary e la sua carriera sembrava destinata a grandi successi per i consensi che le sue opere ricevevano nelle esposizioni.
Ma nel 1883, a pochi giorni dalla morte di Manet (a cui era molto affezionata) a soli 34 anni morì durante il parto anche lei.
Eva Gonzales ritratta da Manet
Eva Gonzales – Risveglio
Eva Gonzales – Nanny e la bimba
Eva Gonzales – Segretamente
Elisabeth Chaplin (1890 – 1982)
La sua appare un’arte molto elegante che, dopo un inizio nell’ambito del post-impressionismo, si diresse poi, dopo essersi accostata ai Nabis, in pieno verso l’Art-Deco.
Elisabeth Chaplin – Autoritratto
Elisabeth Chaplin – Autoritratto con la mamma
Elisabeth Chaplin – Ragazze in giallo
Vanessa Bell (1879 – 1961)
Pittrice inglese, sorella della famosa scrittrice Virginia Woolf. Il suo stile impressionistico si caratterizza per gli aspetti realistici degli oggetti dipinti ma nessuno di essi è quello che “cattura l’occhio”.
Vanessa Bell – Autoritratto – 1915
Vanessa Bell – Lei stessa con un’altra donna e 2 bimbi
Vanessa Bell – Duncan Grant interno – 1934
Natalia Goncharova (1881-1962)
Grande ed esuberante pittrice russa aderì a diverse avanguardie (tra cui il futurismo) dei primi anni del ‘900.
Natalia Goncharova, considerata la principale “Amazzone” di quelle avanguardie, è stata capace di trasformare in opera d’arte anche la propria vita.
Ha saputo sintetizzare nella sua pittura, in modo del tutto originale e personale, i colori di Matisse, l’energia di Picasso, l’esotismo di Gauguin, il sogno di Chagall ed il movimentismo futurista di Boccioni.

Natalia Goncharova – Autoritratto
Natalia Goncharova – Il ciclista (dipinto in cui è chiara l’influenza futurista)
Natalia Goncharova – Strada di Mosca
Tamara de Lempicka (1898 – 1980)
Originalissime ed uniche appaiono le opere della mitica pittrice polacca appartenente alla corrente dell’Art Déco dalla vita davvero avventurosa e dallo stile pittorico affascinante ed inconfondibile.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.


Tamara de Lempicka – Autoritratto sulla Bugatti
Tamara de Lempicka – Il bacio
Tamara de Lempicka – Signora con la sciarpa blu
Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
Frida Kahlo (1907 – 1954)
Davvero sorprendente è la pittura di questa pittrice messicana caratterizzata da da uno stile arcaico e nel contempo moderno, che suscita sentimenti forti e vividi ed evoca forti passioni…
Non è da sottacere che suo marito fosse il notissimo pittore (anche lui messicano)Diego Rivera con cui ebbe rapporti di grande amore ma anche di grande contrasto.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Frida Kahlo – Autoritratto
Frida Kahlo – Autoritratto con vestito di velluto
Frida Kahlo col marito Diego Rivera
Frida Kahlo – Le radici – 1943
Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996)
Leonor Fini, padre argentino di origini beneventane e madre triestina di origini tedesche, cresce a Trieste dove si nutre del vivace clima culturale dei primi decenni del 900.
Pittrice autodidatta negli anni 30 e 40 si muove nell’ambito del surrealismo benché la sua è sempre una pittura molto indipendente.
Donna dal carattere forte, dai tanti amori, molto vivace, libera e lontanissima dalle convenzioni sociali vive a lungo (ed intensamente) a Parigi, frequenta grandi artisti europei ed esplora con passione diversi campi dell’arte… dal teatro al romanzo, dal disegno alla fotografia.
Fa anche molte esperienze pittoriche molto diverse da quelle surrealiste come ad es. quella di rivisitare Tiziano ed Arcimboldo artisti del 500 .
Nell’ultima parte della vita diventa invece molto più introspettiva e le sue opere di questo periodo appaiono più rarefatte.
Possiamo definirla un’artista a 360 gradi e non solo una notevole pittrice e solo da qualche anno è stata rivalutata.

Leonor Fini – Autoritratto

Leonor Fini – Gioco di dama
Leonor Fini
Leonor Fini
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Leonor Fini
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Mi fermo qua.
Oggi il mondo delle artiste contemporanee appare vivace e molto variegato ma ancora pronto a sorprenderci e ad entusiasmarci.
Per visualizzare la
I PARTE
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Donna che dipinge – Guercino
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LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –
Vincenzo Marinelli – Donna che dipinge
MINI STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
DAL ‘500 AL ‘900
Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte, mostrarle così come esse stesse si vedevano grazie ai loro autoritratti… insieme ad alcune opere cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*, con un minimo di completezza(*a mio parere).
E’ anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell’arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d’esser presenti in questa piccola Antologia.
Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
I PARTE
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l’aiutò nel fargliela vivere appieno.
E’ da notare che è stata l’unica pittrice su cui il Vasari si soffermò per descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.
Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555
Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
Lavinia Fontana (1552 -1614)
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è ancora, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l’arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell’epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Lavinia Fontana – Autoritratto
.
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
.
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Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli
Lavinia Fontana – Altro autoritratto
Fede Galizia – (1578 – 1630)
Bella, artista a tuttotondo, imprenditrice d’arte, donna indipendente e “single” per decisione.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Tutto questo in un’epoca severa e oscura come quella della “Controriforma” in cui le difficoltà per le donne, anche se artiste, non erano poche.
La sua prima opera fu l’incisione del volto dello storico milanese Gherardo Borgogni ora alla Pinacoteca Ambrosiana.
Fede era famosa per l’estrema precisione nei dettagli (notiamo gli occhiali su cui appare perfino il riflesso delle finestre).
Dopo questo primo dipinto la sua fama aumentò anche grazie all’appoggio del mitico Arcimboldo.
La sua attività artistica ebbe sempre grande successo sia all’estero che in Italia, con ritratti, dipinti, pale e soprattutto nature morte.
Il suo stile era il Barocco… ma legato al Manierismo emiliano-lombardo di fine Cinquecento.
Una sua caratteristica era infine quella di firmare sempre le sue opere.
Fede Galizia – Noli me tangere
Fede Galizia – Natura Morta
Fede Galizia – Federico Zuccari
Fede Galizia – Giuditta con la testa di Oloferne
Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura Agostino Tassi a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti… siano conseguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
Ciononostante la sua è una vita piena di successi e di storie d’arte e… d’amore con sorprendenti libertà.
Vive ed opera anche a Firenze ed a Napoli dove alla fine si stabilisce.
La sua è comunque considerata una pittura di notevole livello, forte, passionale e creativa.
.
Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi – Abbraccio tra la Giustizia e la Pace
Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
Il sonno di Venere
Elisabetta Sirani (1638 – 1665)
Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento.
Fu davvero un’artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere.
E’ considerata una delle principali artiste del ‘600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese (Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici).
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell’epoca.
Elisabetta Sirani – Autoritratto
.
.
Elisabetta Sirani – Porzia che si ferisce alla coscia – 1664
Elisabetta Sirani – La Giustizia, la Carità e la Prudenza – 1664
Elisabetta Sirani – Cupido
FINE I PARTE
CONTINUA…
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –
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MINI STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
DAL ‘500 AL ‘900
Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte, mostrarle così come esse stesse si vedevano grazie ai loro autoritratti… insieme ad alcune opere cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*, con un minimo di completezza(*a mio parere).
E’ anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell’arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d’esser presenti in questa piccola Antologia.
Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
I PARTE
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l’aiutò nel fargliela vivere appieno.
E’ da notare che è stata l’unica pittrice su cui il Vasari si soffermò per descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.
Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555
Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
Lavinia Fontana (1552 -1614)
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è ancora, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l’arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell’epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Lavinia Fontana – Autoritratto
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
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Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli
Lavinia Fontana – Altro autoritratto
Fede Galizia – (1578 – 1630)
Bella, artista a tuttotondo, imprenditrice d’arte, donna indipendente e “single” per decisione.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Tutto questo in un’epoca severa e oscura come quella della “Controriforma” in cui le difficoltà per le donne, anche se artiste, non erano poche.
La sua prima opera fu l’incisione del volto dello storico milanese Gherardo Borgogni ora alla Pinacoteca Ambrosiana.
Fede era famosa per l’estrema precisione nei dettagli (notiamo gli occhiali su cui appare perfino il riflesso delle finestre).
Dopo questo primo dipinto la sua fama aumentò anche grazie all’appoggio del mitico Arcimboldo.
La sua attività artistica ebbe sempre grande successo sia all’estero che in Italia, con ritratti, dipinti, pale e soprattutto nature morte.
Il suo stile era il Barocco… ma legato al Manierismo emiliano-lombardo di fine Cinquecento.
Una sua caratteristica era infine quella di firmare sempre le sue opere.
Fede Galizia – Noli me tangere
Fede Galizia – Natura Morta
Fede Galizia – Federico Zuccari
Fede Galizia – Giuditta con la testa di Oloferne
Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura Agostino Tassi a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti… siano conseguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
Ciononostante la sua è una vita piena di successi e di storie d’arte e… d’amore con sorprendenti libertà.
Vive ed opera anche a Firenze ed a Napoli dove alla fine si stabilisce.
La sua è comunque considerata una pittura di notevole livello, forte, passionale e creativa.
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Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi – Abbraccio tra la Giustizia e la Pace
Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
Il sonno di Venere
Elisabetta Sirani (1638 – 1665)
Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento.
Fu davvero un’artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere.
E’ considerata una delle principali artiste del ‘600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese (Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici).
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell’epoca.
Elisabetta Sirani – Autoritratto
.
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Elisabetta Sirani – Porzia che si ferisce alla coscia – 1664
Elisabetta Sirani – La Giustizia, la Carità e la Prudenza – 1664
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ed un commosso ricordo dei sacrifici fatti dalle donne
nel secolo scorso per eliminare le discriminazioni nei loro confronti.
Non v’è chi non possa vedere infatti i grandi progressi
compiuti dalla donna nella nostra società negli ultimi decenni
benché resistano ahimè ancora grosse sacche
d’incultura e di violenza nei suoi confronti.
C’è poi perfino qualche tentativo addirittura di tornare indietro
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Prima di passare alle poesie leggiamo qualche aforisma.
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L’umanità senza la donna sarebbe scarsa.
Terribilmente scarsa.
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L’intuizione di una donna
è molto più vicina alla verità
della certezza di un uomo.
Rudyard Kipling
Quando si scrive delle donne,
bisogna intingere la penna nell’arcobaleno.
Denis Diderot
Nelle donne ogni cosa è cuore,
anche la testa.
Jean Paul Richter
Frederick Carl Frieseke – Ragazza che sistema i fiori – (1915)
Non sono in verità moltissime le poesie
che parlano specificamente della donna come… donna
ma ce ne sono… e queste sono quelle da me prescelte.
Come sempre sarà bello leggere le poesie
che sul tema invece amate voi…
Fiorella Mannoia – Quello che le donne
Charles Edward Perugini – Donna che legge
CATENE D’AMORE
Ndeye Coumba
Se, le donne,
le loro mani volessero unire,
per formare una catena che…
abbracciasse l’universo;
Se, le donne, con le loro voci
canticchiassero la stessa aria,
per dissipare il languore,
ed esaltare la libertà;
Se, le donne,
i loro cuori battessero
all’unisono,
per rianimare il vecchio mondo,
soffocato dal male;
Se solo tutte le donne lo volessero
al vecchio mondo
nascerebbe un nuovo cuore,
pieno d’amore e di vita,
che pulserebbe, senza fermarsi,
di tanta felicità.
Sono una donna… – Rosanna Fratello
Magritte – Profondità del piacere
E DIO MI FECE DONNA
Gioconda Belli
E Dio mi fece donna,
con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.
Donne – Zucchero
Vittorio Corcos – 2 donne a Napoli
D O N N A
Madre Teresa di Calcutta
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però cio` che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo
c`è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva,
sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi,
torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite… insisti
anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca
il ferro che c`è in te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce,
cammina.
Quando non potrai camminare,
usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Vivo per lei – Bocelli
J. S. Sargent
D O N N A
Eliomar Ribeiro de Souza
Nel tuo esserci l’incanto dell’essere,
la vita, tua storia,
segnata dal desiderio d’essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell’indifferenza,
della discriminazione, dell’oppressione…
in te l’amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l’affetto più puro
che mi fa uomo!
Una canzone per te – Vasco Rossi
C. C. Curran – Donna che stende i panni
D O N N A
Tagore
Donna, non sei soltanto l’ opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immoralità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’ estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
Dunque ancora auguri alle donne,
ma nel riconoscimento del vero e profondo significato di questa festa
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LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE.. MA CREATRICI –
Mini storia dell’arte al femminile
a cura di Tony Kospan
II PARTE
Berthe Marie Pauline Morisot (1841 – 1895)
Nata in una famiglia amante delle belle arti fu fin da piccola avviata allo studio della pittura.
Nel 1874 sposò Eugène Manet, fratello del famoso pittore Edouard, da cui avrà una figlia, Julie, e nello stesso anno fu l’unica donna che partecipò alla prima mostra impressionista che si tenne nello studio del fotografo Nadar
Fu proprio lì che nacque quel movimento artistico che prese nome dal dipinto di Monet “Impression soleil levant”.
Berthe rimase sempre nell’ambito di questa corrente, pur con il suo stile assolutamente ed orgogliosamente femminile, che fu non solo il suo mondo artistico ma anche l’ambiente in cui si svolse la sua vita reale.
Il vero grande successo le arrise solo dopo la morte.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Berthe Morisot – Autoritratto

Berthe Morisot – Eugene Manet (suo marito) e sua figlia

Berthe Morisot – Giorno d’estate

Berthe Morisot – Signora che ricama
Eva Gonzales (1843 – 1883)
Figlia di Emmanuel, celebre romanziere, è nota per la dolcezza e la morbidezza della sua pittura.
Fu allieva e modella di Manet.
Dopo un iniziale approccio alla pittura in ambito accademico si inserì nel mondo degli Impressionisti.
Ebbe estimatori del calibro di Zola e Castagnary e la sua carriera sembrava destinata a grandi successi per i consensi che le sue opere ricevevano nelle esposizioni.
Ma nel 1883, a pochi giorni dalla morte di Manet (a cui era molto affezionata) a soli 34 anni morì durante il parto anche lei.
Eva Gonzales ritratta da Manet
Eva Gonzales – Risveglio
Eva Gonzales – Nanny e la bimba
Eva Gonzales – Segretamente
Elisabeth Chaplin (1890 – 1982)
La sua appare un’arte molto elegante che, dopo un inizio nell’ambito del post-impressionismo, si diresse poi, dopo essersi accostata ai Nabis, in pieno verso l’Art-Deco.
Elisabeth Chaplin – Autoritratto
Elisabeth Chaplin – Autoritratto con la mamma
Elisabeth Chaplin – Ragazze in giallo
Vanessa Bell (1879 – 1961)
Pittrice inglese, sorella della famosa scrittrice Virginia Woolf. Il suo stile impressionistico si caratterizza per gli aspetti realistici degli oggetti dipinti ma nessuno di essi è quello che “cattura l’occhio”.
Vanessa Bell – Autoritratto – 1915
Vanessa Bell – Lei stessa con un’altra donna e 2 bimbi
Vanessa Bell – Duncan Grant interno – 1934
Natalia Goncharova (1881-1962)
Grande ed esuberante pittrice russa aderì a diverse avanguardie (tra cui il futurismo) dei primi anni del ‘900.
Natalia Goncharova, considerata la principale “Amazzone” di quelle avanguardie, è stata capace di trasformare in opera d’arte anche la propria vita.
Ha saputo sintetizzare nella sua pittura, in modo del tutto originale e personale, i colori di Matisse, l’energia di Picasso, l’esotismo di Gauguin, il sogno di Chagall ed il movimentismo futurista di Boccioni.

Natalia Goncharova – Autoritratto
Natalia Goncharova – Il ciclista (dipinto in cui è chiara l’influenza futurista)
Natalia Goncharova – Strada di Mosca
Tamara de Lempicka (1898 – 1980)
Originalissime ed uniche appaiono le opere della mitica pittrice polacca appartenente alla corrente dell’Art Déco dalla vita davvero avventurosa e dallo stile pittorico affascinante ed inconfondibile.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.


Tamara de Lempicka – Autoritratto sulla Bugatti
Tamara de Lempicka – Il bacio
Tamara de Lempicka – Signora con la sciarpa blu
Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
Frida Kahlo (1907 – 1954)
Davvero sorprendente è la pittura di questa pittrice messicana caratterizzata da da uno stile arcaico e nel contempo moderno, che suscita sentimenti forti e vividi ed evoca forti passioni…
Non è da sottacere che suo marito fosse il notissimo pittore (anche lui messicano)Diego Rivera con cui ebbe rapporti di grande amore ma anche di grande contrasto.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Frida Kahlo – Autoritratto
Frida Kahlo – Autoritratto con vestito di velluto
Frida Kahlo col marito Diego Rivera
Frida Kahlo – Le radici – 1943
Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996)
Leonor Fini, padre argentino di origini beneventane e madre triestina di origini tedesche, cresce a Trieste dove si nutre del vivace clima culturale dei primi decenni del 900.
Pittrice autodidatta negli anni 30 e 40 si muove nell’ambito del surrealismo benché la sua è sempre una pittura molto indipendente.
Donna dal carattere forte, dai tanti amori, molto vivace, libera e lontanissima dalle convenzioni sociali vive a lungo (ed intensamente) a Parigi, frequenta grandi artisti europei ed esplora con passione diversi campi dell’arte… dal teatro al romanzo, dal disegno alla fotografia.
Fa anche molte esperienze pittoriche molto diverse da quelle surrealiste come ad es. quella di rivisitare Tiziano ed Arcimboldo artisti del 500 .
Nell’ultima parte della vita diventa invece molto più introspettiva e le sue opere di questo periodo appaiono più rarefatte.
Possiamo definirla un’artista a 360 gradi e non solo una notevole pittrice e solo da qualche anno è stata rivalutata.

Leonor Fini – Autoritratto

Leonor Fini – Gioco di dama
Leonor Fini
Leonor Fini
.
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Leonor Fini
.
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Mi fermo qua.
Oggi il mondo delle artiste contemporanee appare vivace e molto variegato ma ancora pronto a sorprenderci e ad entusiasmarci.
Per visualizzare la
I PARTE
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E SE… TI PIACE… I S C R I V I T I
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Donna che dipinge – Guercino
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LE SIGNORE DEL PENNELLO
– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –
Vincenzo Marinelli – Donna che dipinge
MINI STORIA DELL’ARTE AL FEMMINILE
DAL ‘500 AL ‘900
Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte, mostrarle così come esse stesse si vedevano grazie ai loro autoritratti… insieme ad alcune opere cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*, con un minimo di completezza(*a mio parere).
E’ anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell’arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d’esser presenti in questa piccola Antologia.
Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
I PARTE
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l’aiutò nel fargliela vivere appieno.
E’ da notare che è stata l’unica pittrice su cui il Vasari si soffermò per descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.
Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555
Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
Lavinia Fontana (1552 -1614)
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è ancora, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l’arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell’epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Lavinia Fontana – Autoritratto
.
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
.
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Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli
Lavinia Fontana – Altro autoritratto
Fede Galizia – (1578 – 1630)
Bella, artista a tuttotondo, imprenditrice d’arte, donna indipendente e “single” per decisione.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Tutto questo in un’epoca severa e oscura come quella della “Controriforma” in cui le difficoltà per le donne, anche se artiste, non erano poche.
La sua prima opera fu l’incisione del volto dello storico milanese Gherardo Borgogni ora alla Pinacoteca Ambrosiana.
Fede era famosa per l’estrema precisione nei dettagli (notiamo gli occhiali su cui appare perfino il riflesso delle finestre).
Dopo questo primo dipinto la sua fama aumentò anche grazie all’appoggio del mitico Arcimboldo.
La sua attività artistica ebbe sempre grande successo sia all’estero che in Italia, con ritratti, dipinti, pale e soprattutto nature morte.
Il suo stile era il Barocco… ma legato al Manierismo emiliano-lombardo di fine Cinquecento.
Una sua caratteristica era infine quella di firmare sempre le sue opere.
Fede Galizia – Noli me tangere
Fede Galizia – Natura Morta
Fede Galizia – Federico Zuccari
Fede Galizia – Giuditta con la testa di Oloferne
Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura Agostino Tassi a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti… siano conseguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
Ciononostante la sua è una vita piena di successi e di storie d’arte e… d’amore con sorprendenti libertà.
Vive ed opera anche a Firenze ed a Napoli dove alla fine si stabilisce.
La sua è comunque considerata una pittura di notevole livello, forte, passionale e creativa.
.
Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi – Abbraccio tra la Giustizia e la Pace
Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
Il sonno di Venere
Elisabetta Sirani (1638 – 1665)
Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento.
Fu davvero un’artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere.
E’ considerata una delle principali artiste del ‘600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese (Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici).
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell’epoca.
Elisabetta Sirani – Autoritratto
.
.
Elisabetta Sirani – Porzia che si ferisce alla coscia – 1664
Elisabetta Sirani – La Giustizia, la Carità e la Prudenza – 1664
Elisabetta Sirani – Cupido
FINE I PARTE
CONTINUA…
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
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Mini storia dell'arte al femminile
a cura di Tony Kospan
II PARTE
Berthe Marie Pauline Morisot (1841 – 1895)
Nata in una famiglia amante delle belle arti fu fin da piccola avviata allo studio della pittura.
Nel 1874 sposò Eugène Manet, fratello del famoso pittore Edouard, da cui avrà una figlia, Julie, e nello stesso anno fu l'unica donna che partecipò alla prima mostra impressionista che si tenne nello studio del fotografo Nadar
Fu proprio lì che nacque quel movimento artistico che prese nome dal dipinto di Monet “Impression soleil levant”.
Berthe rimase sempre nell'ambito di questa corrente, pur con il suo stile assolutamente ed orgogliosamente femminile, che fu non solo il suo mondo artistico ma anche l'ambiente in cui si svolse la sua vita reale.
Il vero grande successo le arrise solo dopo la morte.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Berthe Morisot – Autoritratto

Berthe Morisot – La culla

Berthe Morisot – Giorno d'estate

Berthe Morisot – Signora che si trucca
Elisabeth Chaplin (1890 – 1982)
La sua appare un'arte molto elegante che, dopo un inizio nell'ambito del post-impressionismo, si diresse poi, dopo essersi accostata ai Nabis, in pieno verso l'Art-Deco.
Elisabeth Chaplin – Autoritratto
Elisabeth Chaplin – Autoritratto con la mamma
Elisabeth Chaplin – Ragazze in giallo
Vanessa Bell (1879 – 1961)
Pittrice inglese, sorella della famosa scrittrice Virginia Woolf. Il suo stile impressionistico si caratterizza per gli aspetti realistici degli oggetti dipinti ma nessuno di essi è quello che “cattura l'occhio”.
Vanessa Bell – Autoritratto – 1915
Vanessa Bell – Lei stessa con un'altra donna e 2 bimbi
Vanessa Bell – Duncan Grant interno – 1934
Natalia Goncharova (1881-1962)
Grande ed esuberante pittrice russa aderì a diverse avanguardie (tra cui il futurismo) dei primi anni del '900.
Natalia Goncharova, considerata la principale “Amazzone” di quelle avanguardie, è stata capace di trasformare in opera d’arte anche la propria vita.
Ha saputo sintetizzare nella sua pittura, in modo del tutto originale e personale, i colori di Matisse, l'energia di Picasso, l'esotismo di Gauguin, il sogno di Chagall ed il movimentismo futurista di Boccioni.

Natalia Goncharova – Autoritratto
Natalia Goncharova – Il ciclista (dipinto in cui è chiara l'influenza futurista)
Natalia Goncharova – Strada di Mosca
Tamara de Lempicka (1898 – 1980)
Originalissime ed uniche appaiono le opere della mitica pittrice polacca appartenente alla corrente dell'Art Déco dalla vita davvero avventurosa e dallo stile pittorico affascinante ed inconfondibile.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.


Tamara de Lempicka – Autoritratto sulla Bugatti
Tamara de Lempicka – Il bacio
Tamara de Lempicka – Signora con la sciarpa blu
Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
Frida Kahlo (1907 – 1954)
Davvero sorprendente è la pittura di questa pittrice messicana caratterizzata da da uno stile arcaico e nel contempo moderno, che suscita sentimenti forti e vividi ed evoca forti passioni…
Non è da sottacere che suo marito fosse il notissimo pittore (anche lui messicano)Diego Rivera con cui ebbe rapporti di grande amore ma anche di grande contrasto.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Frida Kahlo – Autoritratto
Frida Kahlo – Autoritratto con vestito di velluto
Frida Kahlo col marito Diego Rivera
Frida Kahlo – Le radici – 1943
Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996)
Leonor Fini, padre argentino di origini beneventane e madre triestina di origini tedesche, cresce a Trieste dove si nutre del vivace clima culturale dei primi decenni del 900.
Pittrice autodidatta negli anni 30 e 40 si muove nell'ambito del surrealismo benché la sua è sempre una pittura molto indipendente.
Donna dal carattere forte, dai tanti amori, molto vivace, libera e lontanissima dalle convenzioni sociali vive a lungo (ed intensamente) a Parigi, frequenta grandi artisti europei ed esplora con passione diversi campi dell'arte… dal teatro al romanzo, dal disegno alla fotografia.
Fa anche molte esperienze pittoriche molto diverse da quelle surrealiste come ad es. quella di rivisitare Tiziano ed Arcimboldo artisti del 500 .
Nell'ultima parte della vita diventa invece molto più introspettiva e le sue opere di questo periodo appaiono più rarefatte.
Possiamo definirla un'artista a 360 gradi e non solo una notevole pittrice e solo da qualche anno è stata rivalutata.

Leonor Fini – Autoritratto

Leonor Fini – Gioco di dama
Leonor Fini
Leonor Fini
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Leonor Fini
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Oggi il mondo delle artiste contemporanee appare complesso e molto variegato ma ancora pronto a sorprenderci e ad entusiasmarci.
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Donna che dipinge – Guercino
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– NON SOGGETTI.. NE’ MUSE.. NE’ MODELLE MA PITTRICI –
Vincenzo Marinelli – Donna che dipinge
MINI STORIA DELL'ARTE AL FEMMINILE
DAL '500 AL '900
Questo post vuole, in uno ad una breve presentazione delle pittrici che ritroviamo significativamente nella storia dell’arte…, mostrarle così come esse stesse si vedevano… grazie a loro autoritratti… insieme a qualche loro opera… cercando in tal modo di coniugare la brevità, che il moderno lettore richiede*…, con un minimo di completezza… (*a mio parere).
E' anche da sottolineare che, ovviamente, è assolutamente impossibile presentarle tutte per cui mi sono limitato a ricordare quelle che appaiono aver lasciato un segno significativo nella storia dell'arte ma sarei lieto di aggiungere quelle che voi lettori ritenete meritevoli d'esser presenti in questa piccola Antologia…
Prima di iniziare mi appare doveroso riconoscere come altamente encomiabile soprattutto l’opera di quelle artiste vissute in secoli in cui il destino delle donne sembrava rinchiuso nei soli spazi del matrimonio o del convento.
I PARTE
Sofonisba Anguissola (1535 – 1565)
Deve la sua fama soprattutto al fatto che fu la prima esponente della pittura italiana rinascimentale al femminile.
Di famiglia benestante mostrò fin da piccola passione per il disegno ed il padre l'aiutò nel fargliela vivere appieno.
E' da notare che è stata l'unica pittrice su cui il Vasari si soffermò a descriverne stile e capacità su consiglio di Michelangelo che era un suo estimatore.
Tuttavia la sua arte non ebbe i notevoli riconoscimenti delle pittrici che vennero dopo.
Sofonisba Anguissola – Autoritratto, 1556
Sofonisba Anguissola – Partita a scacchi – Poznan, 1555
Sofonisba Anguissola – Due sorelle ed un fratello
Lavinia Fontana (1552 -1614)
Figlia del pittore manierista Prospero Fontana fu, ed è, molto apprezzata per l’accuratezza dei particolari e per la molteplicità dei temi della sua pittura.
Da giovanetta imparò l'arte del dipingere grazie agli insegnamenti del padre e studiò lo stile pittorico “emiliano” dell'epoca.
I suoi maggiori successi li ebbe però a Roma, dove si trasferì nel 1603, ottenendo perfino il titolo di “Pontificia Pittrice”.
Ebbe 11 figli e tuttavia non smise mai di dipingere e davvero notevole fu la sua produzione di dipinti.
Lavinia Fontana – Autoritratto
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Lavinia Fontana – La visita della Regina di Saba a Salomone
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Lavinia Fontana – Bianca Degli Utili Maselli
Artemisia Gentileschi (1593 – 1652)
E’ però la romana Artemisia Gentileschi la prima a ricoprire un ruolo fondamentale nell’affermazione della donna artista.
E’ noto il drammatico episodio dello stupro, di cui fu vittima a diciott’anni (autore della violenza, il maestro di pittura Agostino Tassi a cui era stata affidata dal padre perché migliorasse la tecnica della prospettiva); e poi il matrimonio riparatore, e la scelta di libertà e di emancipazione che fanno di lei una sorta di femminista ante litteram.
Si può affermare, e tutti i critici sono d’accordo, che i tratti duri delle donne e la violenza di certe scene… presenti nei suoi dipinti… siano conseguenza del tremendo stupro.
Pensiamo ad esempio alla violenza evidente e spaventosa di un’opera come la “Giuditta che decapita Oloferne” del Museo di Capodimonte a Napoli.
Ciononostante la sua è una vita piena di successi e di storie d'arte e… d'amore con sorprendenti libertà.
Vive ed opera anche a Firenze ed a Napoli dove alla fine si stabilisce.
La sua è comunque considerata una pittura di notevole livello, forte, passionale e creativa.
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Artemisia Gentileschi – Autoritr. come suonatrice di liuto
Artemisia Gentileschi – Autoritratto come Allegoria della Pittura
Artemisia Gentileschi – Giaele e Sisera

Artemisia Gentileschi – Giuditta che decapita Oloferne
Il sonno di Venere
Elisabetta Sirani (1638 – 1665)
Elisabetta, prima figlia di Giovanni Andrea Sirani pittore bolognese, fin da giovanissima dimostrò notevole talento.
Fu davvero un'artista laboriosissima se si pensa che nei soli 10 anni di attività ha lasciato oltre 200 opere.
E' considerata una delle principali artiste del '600 e tra le più note esponenti del barocco bolognese (Bologna aveva in quel periodo un eccezionale numero di pittrici).
Morì giovanissima, a soli 27 anni, rimpianta da tantissimi artisti, poeti e letterati dell'epoca.
Elisabetta Sirani – Autoritratto
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Elisabetta Sirani – Porzia che si ferisce alla coscia – 1664
Elisabetta Sirani – La Giustizia, la Carità e la Prudenza – 1664
Elisabetta Sirani – Cupido
Rosalba Carriera: (1675-1757)
Pittrice veneziana.
Ebbe nel 1720 ben due grandi riconoscimenti: entrare come prima donna nell'Accademia di Bologna, in quella di Roma e nell'Académie Royale de Peinture et Sculture di Parigi.
Il suo stile, molto differente dall'accademismo della sua epoca, influenzerà in modo evidente ed incisivo l'arte del ritratto soprattutto in Francia.
Una delle più importanti peculiarità dei suoi ritratti (e dei suoi tanti autoritratti) è l’indagine psicologica del soggetto.
Rosalba Carriera – autoritratto
Rosalba Carriera – Apollo
Rosalba Carriera – Ritratto di Gustavus Hamilton – 1730
Rosalba Carriera – Allegoria dell'aria
Elizabeth Vigée Le Brun (1755 – 1842)
Veniamo ora ad una delle più grandi e prolifiche ritrattiste del 1700…
I suoi dipinti riccamente colorati, con una incredibile precisione della resa tecnica, mostrano toni morbidi e soavi nel dipingere gli innumerevoli volti che immortalò sulle tele.
La sua opera è anche un documento visivo del suo tempo e della storia rivoluzionaria di quegli anni unita alla indubbia bellezza artistica.
Questo rende ancor più interessante oggi la sua opera.
I suoi dipinti erano finiti nell'oblio e solo da qualche decennio il suo amore per la bellezza che traspare nelle sue opere, nonostante i sommovimenti politici di cui fu involontaria protagonista dalla Rivoluzione Francese in poi, sono stati ampiamente rivalutati.
(Le ho dedicato un post tutto su di lei – clicca qui giù per vederlo)
Elizabeth Vigée Le Brun – Autoritratto (1790)
Elizabeth Vigée Le Brun – Autoritratto con la figlia
Le Brun – Autoritratto
Le Brun – Julie Le brun
Mary Cassatt (1844 – 1926)
Ecco ora l’americana Mary Cassat (1844 – 1926).
Fu introdotta nell’ambiente degli impressionisti dal grande Edgar Degas.
E' tra le mie pittrici preferite per la dolcezza dei suoi dipinti.
Non fu mai mamma.. ma forse nessuna più di lei ha “cantato” col pennello la maternità per quantità e qualità dei dipinti.
Mary Cassatt – Autoritratto
Mary Cassatt – In barca
Mary Cassatt – Mamma con la sua bambina
Mary Cassatt – Mamma con la sua bambina
Eva Gonzales – (1869 – 1870)
Figlia di Emmanuel celebre romanziere è nota per la dolcezza e la morbidezza della sua pittura.
Fu allieva e modella di Manet.
Dopo un iniziale approccio alla pittura in ambito accademico si inserì nel mondo degli Impressionisti.
Ebbe estimatori del calibro di Zola e Castagnary e la sua carriera sembrava destinata a grandi successi per i consensi che le sue opere ricevevano nelle esposizioni.
Ma nel 1883, a pochi giorni dalla morte di Manet (a cui era molto affezionata) a soli 34 anni morì durante il parto anche lei.
Eva Gonzales – ritratta da Manet
Eva Gonzales – Risveglio
Eva Gonzales – Nanny e la bimba
Eva Gonzales – Segretamente
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a cura di Tony Kospan
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Berthe Marie Pauline Morisot (1841 – 1895)
Nata in una famiglia amante delle belle arti fu fin da piccola avviata allo studio della pittura.
Nel 1874 sposò Eugène Manet, fratello del famoso pittore Edouard, da cui avrà una figlia, Julie, e nello stesso anno fu l'unica donna che partecipò alla prima mostra impressionista che si tenne nello studio del fotografo Nadar
Fu proprio lì che nacque quel movimento artistico che prese nome dal dipinto di Monet “Impression soleil levant”.
Berthe rimase sempre nell'ambito di questa corrente, pur con il suo stile assolutamente ed orgogliosamente femminile, che fu non solo il suo mondo artistico ma anche l'ambiente in cui si svolse la sua vita reale.
Il vero grande successo le arrise solo dopo la morte.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Berthe Morisot – Autoritratto

Berthe Morisot – La culla

Berthe Morisot – Giorno d'estate

Berthe Morisot – Signora che si trucca
Elisabeth Chaplin (1890 – 1982)
La sua appare un'arte molto elegante che, dopo un inizio nell'ambito del post-impressionismo, si diresse poi, dopo essersi accostata ai Nabis, in pieno verso l'Art-Deco.
Elisabeth Chaplin – Autoritratto
Elisabeth Chaplin – Autoritratto con la mamma
Elisabeth Chaplin – Ragazze in giallo
Vanessa Bell (1879 – 1961)
Pittrice inglese, sorella della famosa scrittrice Virginia Woolf. Il suo stile impressionistico si caratterizza per gli aspetti realistici degli oggetti dipinti ma nessuno di essi è quello che “cattura l'occhio”.
Vanessa Bell – Autoritratto – 1915
Vanessa Bell – Lei stessa con un'altra donna e 2 bimbi
Vanessa Bell – Duncan Grant interno – 1934
Natalia Goncharova (1881-1962)
Grande ed esuberante pittrice russa aderì a diverse avanguardie (tra cui il futurismo) dei primi anni del '900.
Natalia Goncharova, considerata la principale “Amazzone” di quelle avanguardie, è stata capace di trasformare in opera d’arte anche la propria vita.
Ha saputo sintetizzare nella sua pittura, in modo del tutto originale e personale, i colori di Matisse, l'energia di Picasso, l'esotismo di Gauguin, il sogno di Chagall ed il movimentismo futurista di Boccioni.

Natalia Goncharova – Autoritratto
Natalia Goncharova – Il ciclista (dipinto in cui è chiara l'influenza futurista)
Natalia Goncharova – Strada di Mosca
Tamara de Lempicka (1898 – 1980)
Originalissime ed uniche appaiono le opere della mitica pittrice polacca appartenente alla corrente dell'Art Déco dalla vita davvero avventurosa e dallo stile pittorico affascinante ed inconfondibile.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.


Tamara de Lempicka – Autoritratto sulla Bugatti
Tamara de Lempicka – Il bacio
Tamara de Lempicka – Signora con la sciarpa blu
Tamara de Lempicka – Ragazza che dorme – 1935
Frida Kahlo (1907 – 1954)
Davvero sorprendente è la pittura di questa pittrice messicana caratterizzata da da uno stile arcaico e nel contempo moderno, che suscita sentimenti forti e vividi ed evoca forti passioni…
Non è da sottacere che suo marito fosse il notissimo pittore (anche lui messicano)Diego Rivera con cui ebbe rapporti di grande amore ma anche di grande contrasto.
Chi vuole approfondire la sua conoscenza può cliccare sul primo dipinto qui giù.
Frida Kahlo – Autoritratto
Frida Kahlo – Autoritratto con vestito di velluto
Frida Kahlo col marito Diego Rivera
Frida Kahlo – Le radici – 1943
Leonor Fini (Buenos Aires 1907 – Parigi 1996)
Leonor Fini, padre argentino di origini beneventane e madre triestina di origini tedesche, cresce a Trieste dove si nutre del vivace clima culturale dei primi decenni del 900.
Pittrice autodidatta negli anni 30 e 40 si muove nell'ambito del surrealismo benché la sua è sempre una pittura molto indipendente.
Donna dal carattere forte, dai tanti amori, molto vivace, libera e lontanissima dalle convenzioni sociali vive a lungo (ed intensamente) a Parigi, frequenta grandi artisti europei ed esplora con passione diversi campi dell'arte… dal teatro al romanzo, dal disegno alla fotografia.
Fa anche molte esperienze pittoriche molto diverse da quelle surrealiste come ad es. quella di rivisitare Tiziano ed Arcimboldo artisti del 500 .
Nell'ultima parte della vita diventa invece molto più introspettiva e le sue opere di questo periodo appaiono più rarefatte.
Possiamo definirla un'artista a 360 gradi e non solo una notevole pittrice e solo da qualche anno è stata rivalutata.

Leonor Fini – Autoritratto

Leonor Fini – Gioco di dama
Leonor Fini
Leonor Fini
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Mi fermo qua…
Oggi il mondo delle artiste contemporanee appare complesso e molto variegato ma ancora pronto a sorprenderci e ad entusiasmarci.
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Donna che dipinge – Guercino
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