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La bambola di Crepereia Tryphaena.. ragazza di Roma antica.. è davvero sorprendente – Vediamola e conosciamo la sua storia   Leave a comment

 

 

 

Un’antichissima… ma “moderna” ed incredibile bambola

e la sua emozionante storia.

.






Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un’amica,

eccomi a parlare di nuovo di bambole antiche

e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione,

che ho provato nel legger l’incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent’anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, cioè una bambola d’avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell’epoca:
le articolazioni sono snodate alla spalla, all’anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un’acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.




Altri oggetti della ragazza e della bambola



E’ commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare questo oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l’amore di chi la donò che l’attaccamento ad essa di una fanciulla ma anche la capacità artigianale del costruttore.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar e tener con sé, anche nel suo ultimo viaggio e dunque per sempre.




 





(Fonti: vari siti web)
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 Frecce2039







 
 

E’ davvero sorprendente questa bambola di Crepereia Tryphaena… ragazza dell’antica Roma   Leave a comment

 

 

 

Un'antichissima… ma “moderna” ed incredibile bambola

e la sua emozionante storia.

.






Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un'amica,

eccomi a parlare di nuovo di bambole antiche

e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione ,

che ho provato nel legger l'incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta “Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, una bambola d'avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell'epoca:
le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.



Altri oggetti della ragazza e della bambola



E' commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare quest'oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l'amore di chi la donò che l'attaccamento ad essa di una fanciulla.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar, e tener con sé, anche nel suo ultimo viaggio e dunque per sempre.




 




(Fonti: vari siti web)
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 







 
 

Davvero sorprendente questa bambola “Crepereia Tryphaena” di una ragazza dell’antica Roma   Leave a comment

 

 

 

Un'antichissima… ma moderna ed incredibile bambola.

.






Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un'amica,

eccomi a parlare di nuovo di bambole antiche

e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione ,

che ho provato nel legger l'incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta “Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, una bambola d'avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell'epoca:
le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.



Altri oggetti della ragazza e della bambola



E' commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare quest'oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l'amore di chi la donò che l'attaccamento ad essa di una fanciulla.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar, e tener con sé, anche nell'ultimo viaggio e dunque per sempre.




 




(Fonti: vari siti web)
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 







 
 

La bambola “Crepereia Tryphaena” di una ragazza di Roma antica era davvero sorprendente   Leave a comment

 

 

 

Un'antichissima… ma moderna ed incredibile bambola.

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Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un'amica,

eccomi a parlare di nuovo di bambole antiche

e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione ,

che ho provato nel legger l'incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta “Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, una bambola d'avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell'epoca:
le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.



Altri oggetti della ragazza e della bambola



E' commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare quest'oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l'amore di chi la donò che l'attaccamento ad essa di una fanciulla.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar, e tener con sé, anche nell'ultimo viaggio e dunque per sempre.




 




(Fonti: vari siti web)
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 







 
 

La sorprendente bambola Crepereia Tryphaena di una ragazza di Roma antica   3 comments

 

 

 

Un'antichissima… ma moderna ed incredibile bambola.

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Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un'amica,

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e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione ,

che ho provato nel legger l'incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta “Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, una bambola d'avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell'epoca:
le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.



Altri oggetti della ragazza e della bambola



E' commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare quest'oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l'amore di chi la donò che l'attaccamento ad essa di una fanciulla.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar, e tener con sé, anche nell'ultimo viaggio e dunque per sempre.




 




(Fonti: vari siti web)
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 







 
 

La bellissima storia dell’incredibile bambola Crepereia Tryphaena dell’antica Roma   3 comments

 

 

 

Un'antichissima… ma moderna ed incredibile bambola.

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Ho, qualche tempo fa, raccontato in breve

la lunga storia della bambola ma,

a seguito di un approfondimento richiestomi da un'amica,

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e lo faccio davvero con molto piacere.


Lo stesso piacere, e soprattutto la stessa forte emozione ,

che ho provato nel legger l'incredibile storia che segue.

 

 

 

 


LA STORIA



La bambola fa parte del corredo funerario della giovane romana Crepereia Tryphaena, il cui sarcofago fu ritrovato nel 1889 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo di Giustizia sul Lungotevere a Roma.

La ragazza, vissuta nel II secolo dopo Cristo, morì intorno ai vent'anni, forse di parto, dopo un breve matrimonio o per altri studiosi alla vigilia del matrimonio essendo stato rinvenuto al dito un anello con la scritta “Filetus” (nome del marito o del fidanzato).
 
Quando da sposa si trasferì nella sua nuova casa, portò con sé un giocattolo al quale era evidentemente molto legata: 
una “pupa“, una bambola d'avorio con il suo corredo.

 

 

 

 
 
 


La bambola è alta circa 20 centimetri e presenta una caratteristica davvero incredibile per quell'epoca:
le articolazioni snodate alla spalla, all'anca e persino al gomito ed al ginocchio, snodi che nemmeno oggi possiede la più famosa delle bambole.
 
Le mani hanno le unghie, i piedi sono perfettamente delineati ed il volto, decisamente bello, è sovrastato da capelli disposti in un'acconciatura di sei trecce raccolte sul capo a corona (pettinatura tradizionale delle spose romane).


 
 
 

La scatola 

 

 

 

Nella vetrina del Museo Centrale Montemartini sono esposti, insieme alla bambola, la scatola che doveva contenere gli abiti della bambola ed un piccolo pettine.
 
Vi sono poi anelli ed altri gioielli di Crepereia, non particolarmente preziosi, ma di discreta fattura.



Altri oggetti della ragazza e della bambola



E' commovente ancor oggi, dopo quasi duemila anni, osservare quest'oggetto così raffinato e “moderno”.

Infatti questa incredibile bambola testimonia sia l'amore di chi la donò che l'attaccamento ad essa di una fanciulla.

La sfortunata giovanetta riteneva così cara questa sua bambola da volerla portar, e tener con sé, anche nell'ultimo viaggio e dunque per sempre.




 




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Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 







 
 

LE ANTICHE ROMANE ED IL TRUCCO   Leave a comment

 
 
LA COSMETICA NELL’ANTICA ROMA
– SCOPERTI I SEGRETI DEL TRUCCO –
 
 
 
 
 
 
Una crema cosmetica per il viso, usata dalle donne dell’antica Roma,
è stata analizzata dagli scienziati dell’Università di Bristol, in Gran Bretagna, e poi riprodotta.
I risultati dell’esperimento sono stati descritti in un articolo pubblicato sulla rivista Nature“.
 
 
 
 
 
 

Il contenitore di metallo, completo di coperchio e contenuto, era stato scoperto in uno scavo archeologico presso Londra.
Gli archeologi ritengono che si tratti dell’unico reperto di questo tipo mai trovato intatto e in buone condizioni.
 
 


Ritratto di donna romana del II sec. d.C.

 

 

La crema è risultata essere composta da grasso animale raffinato, amido e stagno.
I ricercatori hanno ricreato il prodotto usando la stessa ricetta.
Spalmandola sulla pelle, la crema produce uno strato biancastro liscio e polveroso:
quest’ultima qualità è dovuta all’amido, che viene tuttora usato a questo scopo nei cosmetici moderni.
 
 
 
 
 

“Dipingersi la faccia di bianco – spiega il ricercatore Richard Evershed –
era considerato elegante ai tempi dell’antica Roma,
e normalmente le pitture per il viso derivavano il loro colore
da un composto di piombo.
Un composto di stagno, tuttavia, poteva rappresentare un sostituto accettabile”.
Come gli autori fanno notare, lo stagno non presenta nessun valore dal punto di vista medicinale, e dunque la sua funzione era unicamente quella di agire da pigmento.
Le proprietà non tossiche dello stagno costituivano un aspetto aggiuntivo, in quanto i rischi del piombo per la salute cominciarono a essere riconosciuti nel secondo secolo dopo Cristo.
 
 
 
 
 
 
Dunque quel che è certo è che nell’antica Roma
non era amata l’abbronzatura bensì il biancore del viso…
(N.T.K.)
 
 
Ciao da Tony Kospan

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