Archivio per l'etichetta ‘Jean-Baptiste Camille Corot’
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Jean-Baptiste Camille Corot
La felicità sta nel gusto e non nelle cose;
si è felici perché si ha ciò che ci piace,
e non perché si ha ciò che piace agli altri.
– François de La Rochefoucauld –


Jean-Baptiste Camille Corot – Malinconia
|
INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.
Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l’occhio di lince
e un’astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei!
Ma sono come sono,
e accettami così!
Se ne vuoi di migliori,
fatteli su misura.
Io sono come sono;
così dovrai accettarmi!

Jean-Baptiste Camille Corot – Donna che legge

da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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Jean-Baptiste Camille Corot
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Jean-Baptiste Camille Corot
La felicità sta nel gusto e non nelle cose;
si è felici perché si ha ciò che ci piace,
e non perché si ha ciò che piace agli altri.
– François de La Rochefoucauld –


Jean-Baptiste Camille Corot – Malinconia
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INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.
Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l’occhio di lince
e un’astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei!
Ma sono come sono,
e accettami così!
Se ne vuoi di migliori,
fatteli su misura.
Io sono come sono;
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Jean-Baptiste Camille Corot – Malinconia
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INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.
Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
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Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l’occhio di lince
e un’astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
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Jean-Baptiste Camille Corot – Donna che legge

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Jean-Baptiste Camille Corot
I sogni non vogliono farvi dormire,
al contrario, vi vogliono svegliare. R. Magritte


Jean-Baptiste Camille Corot – Donna con mandolino
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Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante; venissi tu a pescare, io mi lascerei prendere. Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Oppure una vettura, per portarti a tuo agio. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio; se tu facessi spese, io tornerei correndo. Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio. Vorrei esser fedele, la mia bella sempre diversa; a lei vorrei promettermi, né vorrei mai andarmene. Vorrei esser fedele, e lei sempre mutare. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo; se tu mi rifiutassi, non potrei certo affliggermi. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi, e tu fossi imbronciata, ti farei delle burle. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone, avessi l’occhio di lince e un’astuzia di volpe. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone. Tutto quello che io fossi, te lo concederei; con i beni di un principe, tutto ti apparterrei! Tutto quello che io fossi, te lo concederei! Ma sono come sono, e accettami così! Se ne vuoi di migliori, fatteli su misura. Io sono come sono; così dovrai accettarmi!
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Jean-Baptiste Camille Corot – Donna con mandolino
I sogni non vogliono farvi dormire,
al contrario, vi vogliono svegliare. R. Magritte


Jean-Baptiste Camille Corot – Donna in blu
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INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante; venissi tu a pescare, io mi lascerei prendere. Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Oppure una vettura, per portarti a tuo agio. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio; se tu facessi spese, io tornerei correndo. Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio. Vorrei esser fedele, la mia bella sempre diversa; a lei vorrei promettermi, né vorrei mai andarmene. Vorrei esser fedele, e lei sempre mutare. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo; se tu mi rifiutassi, non potrei certo affliggermi. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi, e tu fossi imbronciata, ti farei delle burle. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone, avessi l’occhio di lince e un’astuzia di volpe. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone. Tutto quello che io fossi, te lo concederei; con i beni di un principe, tutto ti apparterrei! Tutto quello che io fossi, te lo concederei! Ma sono come sono, e accettami così! Se ne vuoi di migliori, fatteli su misura. Io sono come sono; così dovrai accettarmi!
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a tutti da
Orso Tony
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Iniziamo con questo post una trilogia sul rapporto,
ormai ampiamente riconosciuto, tra la malinconia e l'arte…
Nei primi due, accanto a diversi dipinti ed aforismi
dedicati a questo stato d'animo,
leggeremo un interessante articolo di Elio Occhipinti sul tema
mentre nel terzo ci soffermeremo sulla nota opera
La Melancolia di Durer
LA MALINCONIA NELL'ARTE E NON SOLO
RIFLESSIONE AFORISMI POESIE E TANTI DIPINTI
PER IL BLOG
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
Caravaggio – Particolare della “Morte della Vergine” – Louvre
I PARTE
II fiori sono parole,
le foglie silenzio…
tutto raccolto attorno ad essi
Tagore
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Arnold Bocklin – Malinconia
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
La Malinconia – Domenico Fetti
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Jean-Baptiste Camille Corot – La Melancolie
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
VOLUTTA' DELLA MALINCONIA
Johann Wolfgang von Goethe
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime del sempiterno amore!
Oh come a occhi che vanno asciugandosi
il mondo appare squallido, smorto!
Non asciugatevi, non asciugatevi,
lacrime dell’amore infelice!
dal web – impaginazione e coordinam. T. K.
c o n t i n u a
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB PER VIVER INSIEME
LA POESIA L'ARTE LA MUSICA… ETC…
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I sogni non vogliono farvi dormire,
al contrario, vi vogliono svegliare. R. Magritte


Jean-Baptiste Camille Corot – Donna in blu
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INNAMORATO
Johann Wolfgang Goethe
Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante; venissi tu a pescare, io mi lascerei prendere. Vorrei essere un pesce, così vispo e guizzante. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Oppure una vettura, per portarti a tuo agio. Oh se fossi un cavallo, ti sarei caro allora! Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio; se tu facessi spese, io tornerei correndo. Vorrei essere oro, e sempre al tuo servizio. Vorrei esser fedele, la mia bella sempre diversa; a lei vorrei promettermi, né vorrei mai andarmene. Vorrei esser fedele, e lei sempre mutare. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo; se tu mi rifiutassi, non potrei certo affliggermi. Vorrei essere vecchio, tutto rugoso e freddo. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi, e tu fossi imbronciata, ti farei delle burle. Se io fossi una scimmia pronta agli scherzi buffi. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone, avessi l’occhio di lince e un’astuzia di volpe. Fossi mite come una pecora, ardito come un leone. Tutto quello che io fossi, te lo concederei; con i beni di un principe, tutto ti apparterrei! Tutto quello che io fossi, te lo concederei! Ma sono come sono, e accettami così! Se ne vuoi di migliori, fatteli su misura. Io sono come sono; così dovrai accettarmi!
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LA MALINCONIA NELL'ARTE
AFORISMI POESIE E TANTI DIPINTI
Caravaggio – Particolare della “Morte della Vergine” – Louvre
ELOGIO DELLA MALINCONIA IN ARTE… E NON SOLO
PER IL BLOG
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
I PARTE
I fiori sono parole,
le foglie silenzio…
tutto raccolto attorno ad essi
Tagore
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.

Arnold Boecklin – Malinconia
Da cosa dipende quel vago malessere che spesso accompagna la nostra vita?
Perché non siamo felici di ciò che possediamo e delle mete che abbiamo già raggiunto?
Da dove proviene quella struggente sensazione di non essere veramente a “casa”?
è lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di “sosta”, di “arresto” nel corso della nostra vita.
Gli antichi la descrivono come “afflizione dell'anima” affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza.
Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la “ragioni” del cuore.
La Malinconia – Domenico Fetti
Il termine malinconia deriva dal greco, mélas, nero e cholé, bile, quindi “bile nera” che insieme con il flegma, la bile gialla, e il sangue, formava i “quattro umori”.
Questi umori si credeva controllassero tutta l'esistenza e i comportamenti dell'uomo e, a seconda del modo in cui si combinavano, determinavano il carattere degli individui; in perfetta corrispondenza con gli elementi del cosmo e i suoi cicli, come l'alternarsi delle stagioni.
Jean-Baptiste Camille Corot – La Mélancolie
Nel linguaggio moderno la parola “malinconia” o “melanconia” si usa per indicare indifferentemente cose alquanto diverse tra loro.
Nella nostra cultura medica viene indicata come prodromo della depressione, e viene riconosciuta come tale quando si accompagna a sensi di colpa e a umore depresso, sintomi però non scatenati da eventi ben identificabili e per lo più non caratterizzati da ansia.
Le persone che ne soffrono manifestano anche insonnia, perdita dell'appetito e incapacità di trarre piacere.
Questo “atteggiamento” scientifico, di sicura utilità per diagnosticare preventivamente una patologia depressiva, ha messo però in ombra la malinconia come “stato dell'anima”, talvolta penoso e deprimente e talaltra dolcemente pensoso o nostalgico, includendo tutte le manifestazioni in un'unica definizione di carattere clinico.
Elio Occhipinti
– dal web – impaginazione e coordinam. T. K. –
Tony Kospan
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E
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Louis Jean Francois Lagrenee – Malinconia
LA MALINCONIA IN POESIA…
ARTE… AFORISMI… MUSICA… E… (2012)
a cura di Tony Kospan
L'autunno è per definizione la più malinconica delle stagioni…
perché giunge
– dopo il massimo splendore della natura donatoci dall'estate,
– dopo le promesse della primavera
– e prima del buio dell'inverno.
Ma cos'è la malinconia?
La parola viene dal greco antico e vuol dire “bile nera”
(dal greco “melaina” = scuro e “cholè” = bile).
Ma qual'è il suo significato odierno?
Essa può esser definita un sentimento…
di leggera tristezza priva di un’origine o motivazione precisa…
che talvolta ci invade… ci prende… ci avvolge…
come per la mancanza o il desiderio di qualcosa… di qualcuno…
ma imprecisato…
Francesco Hayez – Pensiero malinconico
Essa è diversa dalla nostalgia che invece è
rimpianto per l'assenza… la perdita…
di qualcuno o qualcosa ben individuabile…
A mio parere, se non eccessiva o troppo prolungata,
può esser una dolce amica…
un momento di pausa… un terreno di coltura
per nuove esperienze… nuove emozioni.
Paul Delvaux – Elogio della Malinconia
La malinconia da alcuni è vista come una specie d'Inferno
ma all'opposto per altri, ed io son con loro,
è uno stato di dolce sospensione del tran tran della vita
e gli aforismi prescelti sono su questa linea.
Marie Constance Charpentier – La melanconia
La malinconia è sempre inseparabile dal sentimento del bello.
C. Baudelaire
La malinconia è la felicità di essere triste.
Victor Hugo
La mia allegrezza è la malinconia.
Michelangelo Buonarroti
Dunque è la malinconia il tema che tratteremo stavolta…
in poesia immagini… tutte d'arte… e musiche…
e come sempre mi piacerebbe leggere le poesie… ma anche
le riflessioni o quant'altro (vostro o meno) v'ispiri il tema.
Edvard Munch – Malinconia
ROSA MALINCONICA
Nicolas Guillén
L’anima vola e vola
cercandoti lontano,
oh Rosa melanconica,
rosa del mio ricordo.
Guardo poco a poco l’alba
la campagna inumidisce,
e il giorno è come un bimbo
che si sveglia nel cielo,
oh Rosa melanconica,
carichi gli occhi d’ombra,
dal mio povero lenzuolo
tocco il tuo solido corpo.
Quando già alto il sole
arde col suo alto fuoco,
quando la sera cade
dal ponente disfatto,
io nel mio lontano desco
il tuo ignoto pane osservo.
E nella notte gravida
d’appassionato silenzio,
oh Rosa melanconica,
rosa del mio ricordo,
dorata, viva e umida,
tu discendi dal tetto,
mi prendi la mano fredda
e resti li a guardarmi.
Io chiudo allora gli occhi,
ma pur sempre ti vedo,
là piantata, a fissare
il tuo sguardo sul mio petto,
lungo sguardo immobile,
come un pugnale di sogno.

La Malinconia – Domenico Fetti
PIOVE
Paul Verlaine
Piove su tutte le strade
e piove nel fondo al mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.
Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s'accora
oh dolce bruir della piova!
Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?
E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c'è, non c'è amore:
e tanta è la pena del cuore.
Gustave Courbet – Ritratto di Baudelaire – 1847
HO PENA DELLE STELLE
Fernando Pessoa
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’essere triste lume o un sorriso…
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?
Jean-Baptiste Camille Corot – Malinconia
NON DOVRESTI CONOSCERE LA DISPERAZIONE
Emily Bronte
Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione – seppure
le lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore?
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall'inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d'autunno;
pure, presto rinascono, e il tuo destino
dal loro non può separarsi:
continua il tuo viaggio, se non con gioia,
pure, mai con disperazione!
John William Waterhouse – Mia dolce rosa
IL SEGRETO
Tagore
Oh, se mi fosse dato un segreto,
come pioggia trattenuta nelle nubi –
un segreto; avvolto nel silenzio,
con cui potessi vagare lontano.
Oh, se avessi qualcuno cui sussurrare,
dove lente acque sciabordano
sotto gli alberi assopiti dal sole.
Questa sera il silenzio sembra aspettare
il rumore d'un passo, e mi chiedi
il motivo delle mie lacrime.
Non so dare un motivo al mio pianto,
perchè questo è ancora un segreto
che mi è tenuto nascosto.
Felice settimana per tutti senza… malinconie
da Tony Kospan
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