Archivio per l'etichetta ‘IMPRESSIONISTI’
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Questo è certamente il pittore impressionista
che presenta, nei suoi dipinti, le maggiori diversità
rispetto agli altri della corrente.
Ciò appare evidente sia
per la costruzione attenta che per la resa prospettica
dovute certamente alla sua preparazione giovanile
formatasi sull’arte rinascimentale italiana.
Edgar Degas – Ballerine in rosso
EDGAR DEGAS
L’IMPRESSIONISTA DELLE BALLERINE (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
Edgar Degas è comunque
tra i più grandi della mitica corrente di fine ‘800
ed è in genere definito il “pittore delle ballerine“
perché amava rappresentare i riti ed i miti dell’epoca
caratterizzata dalla nota atmosfera “bohemiènne“
in cui la danza aveva un notevole rilievo.
L’orchestra
In verità il suo grande amore per questo tema
(e per quello teatrale) si sviluppò soprattutto
verso la fine della sua notevole carriera artistica.
(Parigi 19.7.1834 – Parigi 27.9.1917)
Il suo primo dipinto che lo rese subito famoso,
per la sua modernità ed introspezione psicologica,
fu “La famiglia Bellelli“
in cui ritrasse la sorella, il marito fiorentino
e le loro figlie.
La famiglia Bellelli
In verità non si può certo ridurre la sua notevole attività artistica
solo alla fantastica atmosfera parigina di fine 800
come la definizione di “pittore delle ballerine”
potrebbe far pensare.
In effetti egli fu anche attento osservatore,
con le sue opere, di tutta la realtà intorno a lui
compresa quella relativa al lavoro, ai vizi,
alle sue amicizie etc… come, ad esempio,
possiamo vedere nei dipinti che ora seguono…
Dalla modista
L’assenzio (partic.)
Le stiratrici
3 amici dell’artista
Come abbiamo potuto osservare
egli, al contrario degli altri impressionisti,
non amava la pittura “en plein air” e cioè all’aperto
ma quella che si può definire d’atelier (da studio).
Concludiamo il post con altri suoi noti dipinti

Edgar Degas – Scuola di danza

Le prove del balletto
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Chi volesse leggere la storia e l’analisi
di un suo dipinto del tutto diverso
ma molto importante per diversi aspetti
“Un ufficio di cotone a New Orleans”
può cliccare sull’immagine qui giù
F I N E
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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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Danzatrici dell’Opera – Collage
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Il mondo della moda ed il mondo dell’arte
non sono né distanti né antagonisti.
In generale il rapporto tra arte e moda è biunivoco
nel senso che gli artisti ritraggono quel che vedono
ma nel contempo
diffondono per il mondo stili, tagli, costumi, colori etc…
In questo post osserveremo in particolare come si è svolto
questo rapporto tra gli impressionisti ed i modi di vestire
e nel contempo ci tufferemo in una bella raccolta di capolavori.
Lo faremo esaminando questi mitici dipinti con occhio
più attento agli abiti ed agli ambienti ritratti,
e capiremo, forse meglio che con altri documenti,
i cambiamenti nella moda e nella vita francese
della seconda metà dell’800.
ARTE E MODA
L’HAUTE COUTURE E GLI IMPRESSIONISTI
a cura di Tony Kospan
per il blog
Sappiamo già che l’arte,
oltre ad esser un mezzo di trasmissione
di emozioni, idee, storie, visioni, filosofie (in senso lato) etc.,
spesso svolge anche altre sorprendenti funzioni.
Tissot – I Marchesi Miramon con i figli – 1865
Degas – La toletta
In questa occasione dunque avremo la possibilità di esaminare con attenzione,
attraverso le pennellate degli impressionisti,
i vestiti delle persone ed i loro accessori, gli spazi esterni ed interni
della vita francese, mondana ma non solo, in quegli anni.
Manet – La cappellaia – 1866
Bazille – Riunione di famiglia – 1867
All’epoca non era certo ancora nata l’Haute Couture,
nel significato che oggi diamo a questa parola,
(o se preferite l’Alta Moda, ma parlando di Parigi mi pare più giusta la prima)
eppure i dipinti già mostrano in modo chiaro un avanzare prepotente,
certo più nell’alta società,
della ricercatezza nel vestire e di stili riconosciuti come distintivi
di un elegante modo di apparire e di vivere.
Manet – Il balcone – 1868/9
Giorno di pioggia a Parigi – Gustave Caillebotte – 1877
Nasceva, proprio in quel periodo, la moda,
così come l’intendiamo oggi,
benché negli ultimi decenni sembra si sia affermata
(ma è proprio così?)
un’assoluta libertà nel vestire.
Manet
Edgar Degas – Dalla modista
Tornando agli impressionisti essi ci testimoniano quindi,
persino meglio delle prime immagini fotografiche
nelle quali la posa prevale su tutto oscurando la naturalezza,
la reale evoluzione del modo di vestire maschile e femminile dal 1860 al 1890.
Manet – La ferrovia – 1872
Edouard Manet – Il bar alle Folies-Bergère
Certo in passato nell’osservare i dipinti quasi tutti ci siamo soffermiati
su tanti aspetti artistici ed emozionali
tralasciando però di approfondire importanti particolari..
come appunto i vestiti, gli accessori, le scene di vita e gli ambienti rappresentati.
Jean Béraud – Une soirée – 1878
Albert Bartholomé – Nella serra – 1881
Penso però che ora, dopo questa riflessione,
molti di noi li guarderanno con occhi diversi non trascurando
questi altri interessanti aspetti storici, sociologici e culturali.
Proprio sul rapporto tra moda ed arte (in particolare l’impressionismo)
ci sono state recenti mostre a Parigi, al Musée d’Orsay ed a Chicago
a cui hanno partecipato anche case di Alta Moda…
con modelli, documenti, disegni, incisioni, stampe e riviste dell’epoca.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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Bar delle Folies – Bergère
MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI…
ED ANALISI DELLA SUA ARTE
a cura di Tony Kospan
Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)
.
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BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.
Qui si appassionò a varie forme d’arte.
Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.
Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.
Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.
Argenteuil
Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…
Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.
Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier.
Colazione nello studio di prima mattina
Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.
Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.
Chi volesse leggere un’analisi di questo suo mitico dipinto
La ferrovia
Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.
Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.
Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.

Emile Zola
OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI
– Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.

– Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!

– L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.
ANALISI DELLO STILE
Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.
Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.

Autoritratto con tavolozza
Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.
Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.
Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.
.
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Al balcone
F I N E
VIVERE L’ARTE… INSIEME?
Relax
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.
In questo post ricorderò Monet
con la storia, in breve, della sua vita artistica,
la visione di alcuni suoi capolavori
ed una sintetica analisi della sua arte.
.
.
Parigi 14.11.1840 – Giverny 5.12.1926 (Autoritratto)
Egli è stato uno dei massimi esponenti,
se non il massimo, dell’impressionismo…
e certamente, nel cuore, nella fedeltà e nello stile,
il più impressionista di tutti gli impressionisti.
.
.
.

Donna nel prato
CLAUDE MONET
PADRE DELL’IMPRESSIONISMO
E
POETA DELLA LUCE E DEL PAESAGGIO
Régate à Argenteuil
BREVE PERCORSO ARTISTICO
Inizia presto, a 18 anni, a dedicarsi alla pittura,
soprattutto di paesaggi, sotto la guida di Boudin.
Trasferitosi a Parigi frequenta, e studia, gli artisti
che allora andavano per la maggiore…
ma si appassiona in particolare per le opere
di Courbet e della Scuola di Barbizon.
Adolfo Monet legge in giardino – 1866
Egli non ama e non apprezza le formalità
dell’arte classica al punto che si racconta
che non sia mai entrato al Louvre.
Pian piano pur seguendo lo spirito della pittura dei suoi tempi
acquisisce sempre di più uno stile personale
costituito da schizzi di colore ed assenza di linee nette.
Monet – Bianca Monet che dipinge
E’ del 1874 il suo dipinto “Impression Soleil levant”
che fu esposto alla prima mostra dei futuri impressionisti,
che si tenne nello studio del fotografo Nadar.
Questa fu una mostra di pittori
che allora condividevano questo nuovo modo di dipingere
(Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro e Sisley)
ed i cui dipinti erano stati rifiutati dal Salon “ufficiale”,
cioè quello dell’Académie des beaux-arts di Parigi.
Questo dipinto acquisirà poi un’importanza fondamentale
come vedremo più giù.
La Cattedrale di Rouen
MONET E L’IMPRESSIONISMO
La corrente artistica prenderà infatti il nome Impressionismo
proprio da quel suo dipinto che possiamo vedere qui giù
e che in fondo già racchiude tutta la sua passione
per la luce, il colore e la natura.
Impression soleil levant – 1872
.
.
Monet raffina sempre più il suo stile, sempre senza tradire mai
lo spirito impressionista, dedicandosi a creare dipinti
con soggetti più volte rivisitati ed oltre ai vari paesaggi
abbiamo soprattutto la serie della “Cattedrale di Rouen“,
dipinta sempre con luci ed atmosfere diverse
e negli ultimi anni quella vasta e talvolta quasi eterea delle “Ninfee”.
La passeggiata
La sua geniale capacità di tradurre nei dipinti
ogni sfumatura dei paesaggi fece scrivere al grande scrittore
Guy de Maupassant
“una volta prese tra le mani un temporale che batteva sul mare
e lo gettò sulla tela: e quella che aveva così dipinto era proprio la pioggia“.

Ninfee rosa
“La sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questo stile,
benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo”
Pertanto egli rimase sempre fedele allo spirito di questa mitica corrente.
Passeggiata sulla scogliera
PICCOLA ANALISI DELLA SUA ARTE
.
.
La pittura di Monet, come quella di tutti gli impressionisti,
non mira alla realtà, ma alle sensazioni individuali
e quindi è quanto di più lontano possa essere rispetto
al realismo, sia inteso come espressione della cruda realtà,
che di descrizione della sublime bellezza.
.
.
Terrazza sul mare a Sainte Adresse
Il pittore e l’oggetto del dipinto subiscono il fluire senza soste del tempo
ed ecco la dissoluzione delle forme
attraverso la perdita dei contorni netti delle immagini fino ad avere dipinti
che ad una visione distratta potrebbero apparire semplici macchie di colori.
E’ soprattutto nei paesaggi, come accennavo su,
che Monet raggiunge dei vertici davvero altissimi.
Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento
dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta
ma diventa espressione dell’esperienza interiore.
.
.
Camille Monet in giardino (partic.)
Il suo amore per la pittura “en plein air” ci viene confermato
anche da questo dipinto dell’amico, e compagno di corrente, Renoir,
che lo ritrae proprio mentre dipinge all’aperto nel suo giardino.
Renoir – Monet che dipinge nel suo giardino
.
Possiamo dare un’ulteriore sguardo alla bellezza dei suoi dipinti
attraverso il video qui giù…
.
.
Claude Monet (autoritratto)
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
.

Donna che legge
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In questo post ricorderò Monet
con la storia, in breve, della sua vita artistica,
la visione di alcuni suoi capolavori
ed una sintetica analisi della sua arte.
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Parigi 14.11.1840 – Giverny 5.12.1926 (Autoritratto)
Egli è stato uno dei massimi esponenti,
se non il massimo, dell’impressionismo…
e certamente, nel cuore, nella fedeltà e nello stile,
il più impressionista di tutti gli impressionisti.
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Donna nel prato
CLAUDE MONET
PADRE DELL’IMPRESSIONISMO
E
POETA DELLA LUCE E DEL PAESAGGIO
Régate à Argenteuil
BREVE PERCORSO ARTISTICO
Inizia presto, a 18 anni, a dedicarsi alla pittura,
soprattutto di paesaggi, sotto la guida di Boudin.
Trasferitosi a Parigi frequenta, e studia, gli artisti
che allora andavano per la maggiore…
ma si appassiona in particolare per le opere
di Courbet e della Scuola di Barbizon.
Adolfo Monet legge in giardino – 1866
Egli non ama e non apprezza le formalità
dell’arte classica al punto che si racconta
che non sia mai entrato al Louvre.
Pian piano pur seguendo lo spirito della pittura dei suoi tempi
acquisisce sempre di più uno stile personale
costituito da schizzi di colore ed assenza di linee nette.
Monet – Bianca Monet che dipinge
E’ del 1874 il suo dipinto “Impression Soleil levant”
che fu esposto alla prima mostra dei futuri impressionisti,
che si tenne nello studio del fotografo Nadar.
Questa fu una mostra di pittori
che allora condividevano questo nuovo modo di dipingere
(Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro e Sisley)
ed i cui dipinti erano stati rifiutati dal Salon “ufficiale”,
cioè quello dell’Académie des beaux-arts di Parigi.
Questo dipinto acquisirà poi un’importanza fondamentale
come vedremo più giù.
La Cattedrale di Rouen
MONET E L’IMPRESSIONISMO
La corrente artistica prenderà infatti il nome Impressionismo
proprio da quel suo dipinto che possiamo vedere qui giù
e che in fondo già racchiude tutta la sua passione
per la luce, il colore e la natura.
Impression soleil levant – 1872
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Monet raffina sempre più il suo stile, sempre senza tradire mai
lo spirito impressionista, dedicandosi a creare dipinti
con soggetti più volte rivisitati ed oltre ai vari paesaggi
abbiamo soprattutto la serie della “Cattedrale di Rouen“,
dipinta sempre con luci ed atmosfere diverse
e negli ultimi anni quella vasta e talvolta quasi eterea delle “Ninfee”.
La passeggiata
La sua geniale capacità di tradurre nei dipinti
ogni sfumatura dei paesaggi fece scrivere al grande scrittore
Guy de Maupassant
“una volta prese tra le mani un temporale che batteva sul mare
e lo gettò sulla tela: e quella che aveva così dipinto era proprio la pioggia“.

Ninfee rosa
“La sua personale ricerca pittorica non uscirà mai dai confini di questo stile,
benché egli sopravviva molto più a lungo dell’impressionismo”
Pertanto egli rimase sempre fedele allo spirito di questa mitica corrente.
Passeggiata sulla scogliera
PICCOLA ANALISI DELLA SUA ARTE
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La pittura di Monet, come quella di tutti gli impressionisti,
non mira alla realtà, ma alle sensazioni individuali
e quindi è quanto di più lontano possa essere rispetto
al realismo, sia inteso come espressione della cruda realtà,
che di descrizione della sublime bellezza.
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Terrazza sul mare a Sainte Adresse
Il pittore e l’oggetto del dipinto subiscono il fluire senza soste del tempo
ed ecco la dissoluzione delle forme
attraverso la perdita dei contorni netti delle immagini fino ad avere dipinti
che ad una visione distratta potrebbero apparire semplici macchie di colori.
E’ soprattutto nei paesaggi, come accennavo su,
che Monet raggiunge dei vertici davvero altissimi.
Con lui si ha un vero e proprio rovesciamento
dei concetti della pittura paesaggistica che non è più natura dipinta
ma diventa espressione dell’esperienza interiore.
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Camille Monet in giardino (partic.)
Il suo amore per la pittura “en plein air” ci viene confermato
anche da questo dipinto dell’amico, e compagno di corrente, Renoir,
che lo ritrae proprio mentre dipinge all’aperto nel suo giardino.
Renoir – Monet che dipinge nel suo giardino
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Possiamo dare un’ulteriore sguardo alla bellezza dei suoi dipinti
attraverso il video qui giù…
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Claude Monet (autoritratto)
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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Donna che legge
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Questo è certamente il pittore impressionista
che presenta, nei suoi dipinti, le maggiori diversità
rispetto agli altri della corrente.
Ciò appare evidente sia
per la costruzione attenta che per la resa prospettica
dovute certamente alla sua preparazione giovanile
formatasi sull’arte rinascimentale italiana.
Edgar Degas – Ballerine in rosso
EDGAR DEGAS
L’IMPRESSIONISTA DELLE BALLERINE (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
Edgar Degas è comunque
tra i più grandi della mitica corrente di fine ‘800
ed è in genere definito il “pittore delle ballerine“
perché amava rappresentare i riti ed i miti dell’epoca
caratterizzata dalla nota atmosfera “bohemiènne“
in cui la danza aveva un notevole rilievo.
L’orchestra
In verità il suo grande amore per questo tema
(e per quello teatrale) si sviluppò soprattutto
verso la fine della sua notevole carriera artistica.
(Parigi 19.7.1834 – Parigi 27.9.1917)
Il suo primo dipinto che lo rese subito famoso,
per la sua modernità ed introspezione psicologica,
fu “La famiglia Bellelli“
in cui ritrasse la sorella, il marito fiorentino
e le loro figlie.
La famiglia Bellelli
In verità non si può certo ridurre la sua notevole attività artistica
solo alla fantastica atmosfera parigina di fine 800
come la definizione di “pittore delle ballerine”
potrebbe far pensare.
In effetti egli fu anche attento osservatore,
con le sue opere, di tutta la realtà intorno a lui
compresa quella relativa al lavoro, ai vizi,
alle sue amicizie etc… come, ad esempio,
possiamo vedere nei dipinti che ora seguono…
Dalla modista
L’assenzio (partic.)
Le stiratrici
3 amici dell’artista
Come abbiamo potuto osservare
egli, al contrario degli altri impressionisti,
non amava la pittura “en plein air” e cioè all’aperto
ma quella che si può definire d’atelier (da studio).
Concludiamo il post con altri suoi noti dipinti

Edgar Degas – Scuola di danza

Le prove del balletto
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Chi volesse leggere la storia e l’analisi
di un suo dipinto del tutto diverso
ma molto importante per diversi aspetti
“Un ufficio di cotone a New Orleans”
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Questo è certamente il pittore impressionista
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rispetto agli altri della corrente.
Ciò appare evidente sia
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dovute certamente alla sua preparazione giovanile
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Edgar Degas – Ballerine in rosso
EDGAR DEGAS
L’IMPRESSIONISTA DELLE BALLERINE (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
Edgar Degas è comunque
tra i più grandi della mitica corrente di fine ‘800
ed è in genere definito il “pittore delle ballerine“
perché amava rappresentare i riti ed i miti dell’epoca
caratterizzata dalla nota atmosfera “bohemiènne“
in cui la danza aveva un notevole rilievo.
L’orchestra
In verità il suo grande amore per questo tema
(e per quello teatrale) si sviluppò soprattutto
verso la fine della sua notevole carriera artistica.
(Parigi 19.7.1834 – Parigi 27.9.1917)
Il suo primo dipinto che lo rese subito famoso,
per la sua modernità ed introspezione psicologica,
fu “La famiglia Bellelli“
in cui ritrasse la sorella, il marito fiorentino
e le loro figlie.
La famiglia Bellelli
In verità non si può certo ridurre la sua notevole attività artistica
solo alla fantastica atmosfera parigina di fine 800
come la definizione di “pittore delle ballerine”
potrebbe far pensare.
In effetti egli fu anche attento osservatore,
con le sue opere, di tutta la realtà intorno a lui
compresa quella relativa al lavoro, ai vizi,
alle sue amicizie etc… come, ad esempio,
possiamo vedere nei dipinti che ora seguono…
Dalla modista
L’assenzio (partic.)
Le stiratrici
3 amici dell’artista
Come abbiamo potuto osservare
egli, al contrario degli altri impressionisti,
non amava la pittura “en plein air” e cioè all’aperto
ma quella che si può definire d’atelier (da studio).
Concludiamo il post con altri suoi noti dipinti

Edgar Degas – Scuola di danza

Le prove del balletto
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Degas – Ballerine
Chi volesse leggere la storia e l’analisi
di un suo dipinto del tutto diverso
ma molto importante per diversi aspetti
“Un ufficio di cotone a New Orleans”
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Bar delle Folies – Bergère
MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI…
ED ANALISI DELLA SUA ARTE
a cura di Tony Kospan
Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)
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BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.
Qui si appassionò a varie forme d’arte.
Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.
Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.
Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.
Argenteuil
Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…
Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.
Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier.
Colazione nello studio di prima mattina
Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.
Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.
Chi volesse leggere un’analisi di questo suo mitico dipinto
La ferrovia
Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.
Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.
Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.

Emile Zola
OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI
– Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.

– Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!

– L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.
ANALISI DELLO STILE
Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.
Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.

Autoritratto con tavolozza
Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.
Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.
Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.
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Al balcone
F I N E
VIVERE L’ARTE… INSIEME?
Relax
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Il mondo della moda ed il mondo dell’arte
non sono né distanti né antagonisti.
In generale il rapporto tra arte e moda è biunivoco
nel senso che gli artisti ritraggono quel che vedono
ma nel contempo
diffondono per il mondo stili, tagli, costumi, colori etc…
In questo post osserveremo in particolare come si è svolto
questo rapporto tra gli impressionisti ed i modi di vestire
e nel contempo ci tufferemo in una bella raccolta di capolavori.
Lo faremo esaminando questi mitici dipinti con occhio
più attento agli abiti ed agli ambienti ritratti,
e capiremo, forse meglio che con altri documenti,
i cambiamenti nella moda e nella vita francese
della seconda metà dell’800.
ARTE E MODA
L’HAUTE COUTURE E GLI IMPRESSIONISTI
a cura di Tony Kospan
per il blog
Sappiamo già che l’arte,
oltre ad esser un mezzo di trasmissione
di emozioni, idee, storie, visioni, filosofie (in senso lato) etc.,
spesso svolge anche altre sorprendenti funzioni.
Tissot – I Marchesi Miramon con i figli – 1865
Degas – La toletta
In questa occasione dunque avremo la possibilità di esaminare con attenzione,
attraverso le pennellate degli impressionisti,
i vestiti delle persone ed i loro accessori, gli spazi esterni ed interni
della vita francese, mondana ma non solo, in quegli anni.
Manet – La cappellaia – 1866
Bazille – Riunione di famiglia – 1867
All’epoca non era certo ancora nata l’Haute Couture,
nel significato che oggi diamo a questa parola,
(o se preferite l’Alta Moda, ma parlando di Parigi mi pare più giusta la prima)
eppure i dipinti già mostrano in modo chiaro un avanzare prepotente,
certo più nell’alta società,
della ricercatezza nel vestire e di stili riconosciuti come distintivi
di un elegante modo di apparire e di vivere.
Manet – Il balcone – 1868/9
Giorno di pioggia a Parigi – Gustave Caillebotte – 1877
Nasceva, proprio in quel periodo, la moda,
così come l’intendiamo oggi,
benché negli ultimi decenni sembra si sia affermata
(ma è proprio così?)
un’assoluta libertà nel vestire.
Manet
Edgar Degas – Dalla modista
Tornando agli impressionisti essi ci testimoniano quindi,
persino meglio delle prime immagini fotografiche
nelle quali la posa prevale su tutto oscurando la naturalezza,
la reale evoluzione del modo di vestire maschile e femminile dal 1860 al 1890.
Manet – La ferrovia – 1872
Edouard Manet – Il bar alle Folies-Bergère
Certo in passato nell’osservare i dipinti quasi tutti ci siamo soffermiati
su tanti aspetti artistici ed emozionali
tralasciando però di approfondire importanti particolari..
come appunto i vestiti, gli accessori, le scene di vita e gli ambienti rappresentati.
Jean Béraud – Une soirée – 1878
Albert Bartholomé – Nella serra – 1881
Penso però che ora, dopo questa riflessione,
molti di noi li guarderanno con occhi diversi non trascurando
questi altri interessanti aspetti storici, sociologici e culturali.
Proprio sul rapporto tra moda ed arte (in particolare l’impressionismo)
ci sono state recenti mostre a Parigi, al Musée d’Orsay ed a Chicago
a cui hanno partecipato anche case di Alta Moda…
con modelli, documenti, disegni, incisioni, stampe e riviste dell’epoca.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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Bar delle Folies – Bergère
MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI…
ED ANALISI DELLA SUA ARTE
a cura di Tony Kospan
Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)
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BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.
Qui si appassionò a varie forme d’arte.
Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.
Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.
Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.
Argenteuil
Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…
Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.
Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier.
Colazione nello studio di prima mattina
Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.
Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.
Chi volesse leggere un’analisi di questo suo mitico dipinto
La ferrovia
Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.
Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.
Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.

Emile Zola
OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI
– Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.

– Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!

– L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.
ANALISI DELLO STILE
Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.
Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.

Autoritratto con tavolozza
Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.
Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.
Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.
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Al balcone
F I N E
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