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Baudelaire.. mitico poeta maledetto – Breve biografia ed alcune belle poesie di uno dei più grandi autori dell’ottocento   3 comments




Un poeta considerato oggi un autore classico, 

ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria, 

molto travagliata come potremo ora leggere.

.

.

 


E’ universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.


Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio
IO
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.
 
 

 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9 aprile 1821  –  Parigi 31 agosto 1867



BREVE BIOGRAFIA 
 


Diventato molto presto orfano di padre ebbe
un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne
del Quartiere Latino parigino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
Fu però anche nel contempo molto attiva negli ambienti
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace 800 francese.



Henri Fantin-Latour (Qui è con altri grandi artisti dell’epoca)



Prova evidente della sua attiva presenza
nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra altri personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.





 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

 
 
 
 
 

Courbet – Ritratto di Baudelaire
.
.

 
 Abbiamo visto che frequentava i grandi artisti
del suo tempo ma amava anche, davvero e molto, l’arte
al punto di scrivere anche libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
Le sue stelle comete, anche in questo campo,
erano il
romanticismo ed il simbolismo.




Caspar David Friedrich (Romanticismo)


 
Tuttavia i suoi versi parlavano di qualsiasi aspetto
della vita reale (ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo
»).
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.
 
.
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.



Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
La sua opera che ancor oggi risplende
d’immensa luce propria è certo
I FIORI DEL MALE.


 
,
,




Quest’opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!


Prima di passare alla sua più nota e più bella poesia
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.


.


.
Manet –  Jeanne Duval (il grande amore di Baudelaire)




TI ADORO


T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

.


 
 



Ascoltiamo ora in questo video la poesia 
Albatros“,
davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.



 
 
 
 


E, se ci va, ora leggiamola anche,
per coglierne meglio
ogni piccola o grande sfumatura.


L’ALBATRO

Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 

CIAO DA TONY KOSPAN 
 
 
 


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Baudelaire – Breve biografia ed alcune poesie del grande poeta “maledetto”.. padre della poesia moderna   6 comments




Un poeta considerato oggi un autore classico, 

ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria, 

molto travagliata come potremo ora leggere.

.

.

 


E’ universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.


Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio
IO
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.
 
 

 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9 aprile 1821  –  Parigi 31 agosto 1867



BREVE BIOGRAFIA 
 


Diventato molto presto orfano di padre ebbe
un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne
del Quartiere Latino parigino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
Fu però anche nel contempo molto attiva negli ambienti
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace 800 francese.



Henri Fantin-Latour (Qui è con altri grandi artisti dell’epoca)



Prova evidente della sua attiva presenza
nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra altri personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.





 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

 
 
 
 
 

Courbet – Ritratto di Baudelaire
.
.

 
 Abbiamo visto che frequentava i grandi artisti
del suo tempo ma amava anche, davvero e molto, l’arte
al punto di scrivere anche libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
Le sue stelle comete, anche in questo campo,
erano il
romanticismo ed il simbolismo.




Caspar David Friedrich (Romanticismo)


 
Tuttavia i suoi versi parlavano di qualsiasi aspetto
della vita reale (ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo
»).
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.
 
.
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.



Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
La sua opera che ancor oggi risplende
d’immensa luce propria è certo
I FIORI DEL MALE.


 
,
,




Quest’opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!


Prima di passare alla sua più nota e più bella poesia
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.


.


.
Manet –  Jeanne Duval (il grande amore di Baudelaire)




TI ADORO


T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

.


 
 



Ascoltiamo ora in questo video la poesia 
Albatros“,
davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.



 
 
 
 


E, se ci va, ora leggiamola anche,
per coglierne meglio
ogni piccola o grande sfumatura.


L’ALBATRO

Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 

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Baudelaire.. poeta “maledetto” e padre della moderna poesia – Biografia e 2 sue note poesie   5 comments




Un poeta considerato oggi un autore classico, 

ma che ebbe una vita, sia reale che letteraria, 

molto travagliata come potremo ora leggere.

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E’ universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre.


Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio
IO
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro.
 
 

 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9 aprile 1821  –  Parigi 31 agosto 1867



BREVE BIOGRAFIA 
 


Diventato molto presto orfano di padre ebbe
un’infanzia difficile a causa dei complicatissimi rapporti
col patrigno e, non volendo iniziare la classica
vita borghese, si rifugiò in quella “bohemienne
del Quartiere Latino parigino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio, amori sregolati, alcool e droghe.
Fu però anche nel contempo molto attiva negli ambienti
culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi con gli altri grandi
letterati, artisti e intellettuali del vivace 800 francese.



Henri Fantin-Latour (Qui è con altri grandi artisti dell’epoca)



Prova evidente della sua attiva presenza
nel mondo culturale parigino è questo dipinto qui su
di Henri Fantin-Latour “Hommage à Delacroix
in cui lo riconosciamo (ultimo a destra in basso),
tra altri personaggi come lo stesso Henri Fantin-Latour,
Édouard Manet, Félix Bracquemond ed altri.





 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionario” è
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DEL MALE
del 1857 (per il quale subì condanna e censura).

 
 
 
 
 

Courbet – Ritratto di Baudelaire
.
.

 
 Abbiamo visto che frequentava i grandi artisti
del suo tempo ma amava anche, davvero e molto, l’arte
al punto di scrivere anche libri in materia
come “Curiosità estetiche” del 1868
e “L’arte romantica” 1868-1870
in cui manifestò il suo pensiero.
Le sue stelle comete, anche in questo campo,
erano il
romanticismo ed il simbolismo.




Caspar David Friedrich (Romanticismo)


 
Tuttavia i suoi versi parlavano di qualsiasi aspetto
della vita reale (ad esempio delle nascenti industrie
con l’immagine di «fiumi di carbone salgono in cielo
»).
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò poi anche la poesia… in prosa.
 
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Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.



Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha finalmente riabilitato le sue opere e la sua memoria.
La sua opera che ancor oggi risplende
d’immensa luce propria è certo
I FIORI DEL MALE.


 
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Quest’opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie!


Prima di passare alla sua più nota e più bella poesia
leggiamone un’altra che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto
tra la dura realtà umana ed il sogno.


.


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Manet –  Jeanne Duval (il grande amore di Baudelaire)




TI ADORO


T’adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t’amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all’attacco, m’arrampico all’assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.

.


 
 



Ascoltiamo ora in questo video la poesia 
Albatros“,
davvero fantasticamente profonda,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita e criticata dalla cd. “Società per bene“,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.



 
 
 
 


E, se ci va, ora leggiamola anche,
per coglierne meglio
ogni piccola o grande sfumatura.


L’ALBATRO

Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 

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Baudelaire… poeta maledetto e padre della poesia moderna – Biografia ed alcune poesie   2 comments





Un poeta considerato oggi
un autore classico della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita sia reale che letteraria molto travagliata
come potremo ora leggere…
 
 
 
 
 
 
 
 
 

E' universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
 
 
Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9 aprile 1821  –  Parigi 31 agosto 1867

 
 
 
 
Prestissimo orfano di padre ebbe un’infanzia difficile
a causa dei difficili rapporti col patrigno
e, non volendo intraprendere la classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese 
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DELMALE
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868
e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
Le sue stelle comete erano
il romanticismo ed il simbolismo




Caspar David Friedrich


 
 
Tuttavia i suoi versi
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.



 
 
 
Quest'opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.


 Prima di passare alla sua più nota e più bella poesia
 leggiamone una che invece lascia trapelare
la sua visione del conflitto tra dura realtà umana e sogno…
.
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Manet –  Jeanne Duval – Maîtresse de Baudelaire




TI ADORO

T'adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t'amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.



 
 



Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros, tra le sue più belle e profonde…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società“…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va,
leggiamola anche per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura…
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALBATRO
 
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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Breve ricordo di Baudelaire… mitico poeta “maledetto”… con biografia e 2 sue note poesie   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Poeta “maledetto”
davvero simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
riuscì a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro…,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9.4.1821  –  Parigi 31.8.1867

 
 
 
 
Prestissimo orfano di padre
ebbe un’infanzia difficile a causa del patrigno
e, non volendo intraprendere una classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese …
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DELMALE
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868
e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
La sua stella cometa era il romanticismo
ma i contenuti della sua poesia
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la… poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.
 
 
 
Opera talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros,
per me tra le sue più belle…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società“…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va,
leggiamola anche per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura…

Subito dopo un'altra sua mitica poesia
chiuderà il post.
 
 
 
 
 
 
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L’ALBATRO
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Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.


E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.


Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!


Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!


Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
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LA MUSICA

 
Spesso la musica mi prende come il mare.
Sotto una volta di nebbia
o nella vastità del cielo
alzo la vela verso la mia pallida stella.
Petto in fuori e polmoni pieni
come una barca m'inerpico sui cavalloni
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni
d'un vascello sofferente;
il forte vento,
la tempesta ed i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano.
Altre volte, calma piatta,
grande specchio della mia disperazione!
 
 








CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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Breve ricordo di Baudelaire… mitico grande poeta… maledetto   Leave a comment

 
 
Oggi è l'anniversario della morte di questo poeta,
considerato oggi un autore classico della letteratura mondiale…,
ma che ebbe una vita molto travagliata anche in campo letterario
come potremo leggere qui giù…
 
 
 
 
 
 
 
 
 

E' universalmente definito poeta “maledetto”
in quanto simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
 
 
Riuscì però a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9 aprile 1821  –  Parigi 31 agosto 1867

 
 
 
 
Prestissimo orfano di padre ebbe un’infanzia difficile
a causa dei difficili rapporti col patrigno
e, non volendo intraprendere la classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini, soprattutto simbolisti,
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese 
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DELMALE
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868
e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
Le sue stelle comete erano
il romanticismo ed il simbolismo
 
 
Tuttavia i suoi versi
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.
 
 
 
Quest'opera è talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros,
per me tra le sue più belle…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società“…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va,
leggiamola anche per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura…
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALBATRO
 
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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BREVE RICORDO – OMAGGIO A BAUDELAIRE… POETA “MALEDETTO”   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Poeta “maledetto”
davvero simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
riuscì a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro…,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi 9.4.1821  –  Parigi 31.8.1867

 
 
 
 
Prestissimo orfano di padre
ebbe un’infanzia difficile a causa del patrigno
e, non volendo intraprendere una classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese …
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
LES FLEURS DU MAL – I FIORI DELMALE
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868
e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
La sua stella cometa era il romanticismo
ma i contenuti della sua poesia
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la… poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.
 
 
 
Opera talmente bella
che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros,
per me tra le sue più belle…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società“…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti
rispetto alla banalità del pensiero corrente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va,
leggiamola anche per coglierne meglio
ogni piccola.. grande… sfumatura…

Subito dopo un'altra sua mitica poesia
chiuderà il post.
 
 
 
 
 
 
 .
.
 
L’ALBATRO
.
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.


E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.


Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!


Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!


Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 .
.
 
.
.
 
LA MUSICA

 
Spesso la musica mi prende come il mare.
Sotto una volta di nebbia
o nella vastità del cielo
alzo la vela verso la mia pallida stella.
Petto in fuori e polmoni pieni
come una barca m'inerpico sui cavalloni
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni
d'un vascello sofferente;
il forte vento,
la tempesta ed i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano.
Altre volte, calma piatta,
grande specchio della mia disperazione!
 
 








CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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BAUDELAIRE… POETA MALEDETTO… UN RICORDO ED UN OMAGGIO…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Poeta “maledetto”
davvero simbolo della difficoltà del vivere
per una continua lotta interiore tra luce e tenebre…
riuscì a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO…
che poi, se davvero vogliamo guardarci dentro…,
non è poi tanto dissimile dal nostro…
 
 

 
 
 
 
 
 
OMAGGIO A BAUDELAIRE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
Parigi, 9 aprile 1821  –  Parigi, 31 agosto 1867

 
 
 
 

 
 
Prestissimo orfano di padre
ebbe un’infanzia difficile a causa del patrigno
e, non volendo intraprendere una classica vita borghese,
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La sua vita fu breve ma intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio… amori sregolati… alcool e droghe
 
 
Fu però anche nel contempo attiva
negli ambienti culturali parigini
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’ottocento francese …
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionarioè
I fiori del male
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche del 1868 e L’arte romantica, 1868 -1870
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
La sua stella cometa era il romanticismo
ma i contenuti della sua poesia
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio le industrie con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera – Spleen di Parigi
sperimentò anche la poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato le sue opere e la sua memoria.
 
 
 
Certo la sua opera che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è
I FIORI DEL MALE.
 
 
Opera talmente bella che Carlo Dossi, dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ascoltiamo ora in questo video la poesia
Albatros,
per me tra le sue più belle…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società”…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E, se ci va, leggiamola anche…
per coglierne meglio ogni piccola grande sfumatura…
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALBATRO
 
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

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BAUDELAIRE… POETA MALEDETTO E ROMANTICO… TRA TENEBRE E LUCE… BREVE BIO ED ALCUNE POESIE   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
 
Poeta “maledetto”…
vero simbolo della difficoltà del vivere
per la sua continua interiore lotta
tra luce e tenebre…
 
 
Riuscì a cogliere in modo magistrale
la complessità del proprio IO
che, se davvero vogliamo guardarci dentro…,
non è poi tanto dissimile dal nostro…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
BAUDELAIRE
POETA MALEDETTO E ROMANTICO…
TRA TENEBRE E LUCE
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
Parigi, 9 aprile 1821  –  Parigi, 31 agosto 1867

 
 
 
 
BREVE BIO  
 
 
 
Prestissimo orfano di padre
ebbe un’infanzia molto complicata
a causa dei difficili rapporti col patrigno
e del suo carattere indisciplinato
al punto che per punizione, ancora giovanissimo,
fu fatto imbarcare su di un battello diretto in India…
 
 
Questo viaggio lo fece innamorare dell'esotismo
che poi cantò in diverse sue poesie.
 
 
Tornato a Parigi e non volendo intraprendere
la classica vita borghese
si rifugiò in quella “bohemienne” del Quartiere Latino.
 
 
 
 
 
 
 
 
Lì la sua vita fu intensa e tempestosa…
tra tentativi di suicidio…
amori sregolati… alcool e droghe
ma insieme attiva negli ambienti culturali parigini
dove ebbe modo di confrontarsi
con altri grandi letterati dell’epoca …
 
 
Il suo libro di poesie più famoso
ed in un certo senso “rivoluzionario” è
I fiori del male
del 1857
(per il quale subì condanna e censura).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Scrisse anche libri di critiche d’arte
Curiosità estetiche e L’arte romantica
in cui manifestò il suo pensiero sull’arte.
 
 
La sua stella cometa era il
romanticismo
ma i contenuti della sua poesia
nascevano da qualsiasi aspetto della vita reale
(ad esempio… le industrie… con l’immagine di
«fiumi di carbone salgono in cielo»).
 
 
Con la sua ultima opera infine 
Spleen di Parigi
sperimentò anche la poesia in prosa.
 
 
 
 
 
 
 
 
Morì nel 1867 a soli 46 anni
dopo una paralisi ed un tremenda agonia.
 
 
Fu sepolto in forma anonima nella tomba di famiglia…
e solo nel 1949 la Corte di Cassazione Francese
ha riabilitato sia le sue opere che la sua memoria.
 
 
 
 
 
 
 
 
L'OPERA PRINCIPALE
 
 
La sua opera principale e che ancor oggi risplende
d'immensa luce propria è proprio quella
per la quale gli ambienti culturali più retrivi
lo contestarono in modo feroce…
I FIORI DEL MALE.
 
 
Opera talmente bella che Carlo Dossi,
dopo averla letta,
si convinse a non scriver più poesie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ALCUNE SUE POESIE
 
 
T'ADORO
Charles Baudelaire
 
T'adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto più t'amo quanto più mi fuggi, o bella,
e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite.
Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa più bella ai miei occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 

LA MUSICA
Charles Baudelaire (trad. Tony Kospan)
 
Spesso la musica mi prende come il mare.
Sotto una volta di nebbia
o in un vasto cielo
alzo la vela verso la mia pallida stella.
Petto in fuori e polmoni pieni
come una barca m'inerpico sui cavalloni
che la notte mi nasconde;
sento vibrare in me tutte le passioni
d'un vascello sofferente;
il forte vento,
la tempesta ed i suoi moti convulsi
sull'immenso abisso mi cullano.
Altre volte, calma piatta,
grande specchio della mia disperazione!

 
 
 
 
 
 
Ora consiglio di legger con attenzione…,
per coglierne meglio…
ogni delicata ma profonda sfumatura…,
Albatros,
per me tra le sue più belle poesie…,
in cui simbolicamente è tratteggiata
proprio la figura del Poeta,
spesso schernita dalla “Società”…,
che non ne comprende la grandezza
proprio perché è troppo più avanti…
rispetto al sentire comune.

 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALBATRO
Charles Baudelaire
 
Spesso, per divertirsi, le ciurme
catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, compagni di viaggio pigri,
il veliero che scivola sugli amari abissi.
E li hanno appena deposti sul ponte,
che questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano malinconicamente le grandi ali candide
come remi ai loro fianchi.
Questo alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui, poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il poeta è come il principe delle nuvole
che abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato sulla terra fra gli scherni,
non riesce a camminare per le sue ali di gigante.
 
 
 
 

 
 
 
 
Infine apprezziamo ora in questo video la sua poesia
dedicata… al gatto…
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
P O E S I E ?
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
ORSO TONY
 
 
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