Archivio per l'etichetta ‘Hermann Hesse’
.
.
Alma Tadema
.
.
.
.
.
.
Nessun travestimento
può nascondere l’amore dove esiste,
né fingerlo a lungo dove manca.
Francois de La Rochefoucauld
Alma Tadema – Primavera
VIENI CON ME
Hermann Hesse
.
Vieni con me!
Devi affrettarti però –
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini –
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d’oro,
là sogniamo sogni d’argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei –
Vieni con me per boschi e colli!
tieniti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.
Alma Tadema
.
.
.
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE TI PIACE… ISCRIVITI
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Non sono moltissimi i libri che hanno influenzato la storia umana…
ma il… SIDDHARTA è uno di questi.

Ne parlerò ora prima brevemente
e poi pubblicherò alcuni brevi
ma significativi brani tratti dal libro.

IL ROMANZO
Siddharta è un romanzo ambientato in India e pubblicato per la prima volta nel lontano 1922.
E’ una tra le opere più famose di Hermann Hesse

(Calw 2.7.1877 – Montagnola 9.8.1962)
Narra la vita del giovane indiano Siddharta, figlio di un ricco bramino, alla ricerca della sua strada nei modi più disparati.

CHI E’ DUNQUE SIDDHARTA?
E’ uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti.
E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l′aveva visto centinaia di volte con venerazione».

STORIA E DIFFUSIONE DELL’OPERA
Siddharta è senz′altro l′opera di Hesse più universalmente nota.
Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna.
Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.

E’ un libro adatto a chi si pone tante domande, a chi cerca risposte, a chi è alla ricerca di se stesso ed a chi vuole trovare la propria essenza e i propri valori.
Che possa piacere o no… che possa essere condiviso o no… il pensiero di Hesse che si esprime attraverso il libro è certamente un geniale e sublime tentativo di vedere oltre l’apparenza materiale delle cose… e può rappresentare una grande lezione di vita.
ALCUNI SIGNIFICATIVI ESTRATTI
Ma leggiamo ora alcuni passi di questo famosissimo libro
ascoltando, se ci va, un po’ di buona musica… new age.
“Povero io sono” disse Siddharta: “non possiedo niente, se è questo che intendi dire.
Certamente sono povero, ma lo sono volontariamente, quindi non sono in miseria”.

Se vuoi conoscere il tuo passato, sapere che cosa ti ha causato, allora osservati nel presente, che è l’effetto del passato. Se vuoi conoscere il tuo futuro, sapere che cosa ti porterà, allora osservati nel presente, che è la causa del futuro.

Tu sei un sapiente Siddharta; ebbene, impara anche questo:
“L’amore si può mendicare, comprare, regalare, si può trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere”.

“Dimmi, amico: tu non educhi tuo figlio? non lo costringi? non lo picchi? non lo castighi?”
“No, Vasudeva, non faccio nulla di tutto questo”.
“Lo sapevo. Tu non lo costringi, non lo picchi, non gli dai ordini, perchè sai che c’è più forza nel molle che nel duro, sai che l’acqua è più forte della pietra, che l’amore è più forte della violenza….”

”… A lui, che in amore era ancora un ragazzo, e perciò incline a precipitarsi ciecamente e insaziabilmente nel piacere come in un abisso, ella insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità. Gli insegnò che, dopo una festa d’amore, gli amanti non debbono separarsi se non compresi di reciproca ammirazione, se non vinti e vincitori a un tempo, cosicchè in nessuno dei due insorgano sazietà e squallore e il sentimento cattivo d’avere abusato o d’aver subìto un abuso. ..”
“La realtà dell’esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell’invarianza delle sue condizioni:
nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama;
l’origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto.
La retta via sta nel mezzo.
Il segreto della felicità sta nell’accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione.
Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande.”

“L’amore, mi sembra di tutte la cosa principale.
Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l’opera dei grandi filosofi.
Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me;
a me importa solo di poter considerare il mondo, e me, e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto”

E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia,
tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.

TONY KOSPAN
(ESTRATTI DA VARI SITI WEB – IMPAGINAZ. E COORDINAM. T.K.)
.
.
.

Mi piace:
Mi piace Caricamento...

John William Godward

L’arte della vita sta nell’imparare a soffrire
e nell’imparare a sorridere
H. Hesse
John William Godward
L’AMORE
Pablo Neruda
Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.
Che hai? Ti guardo
e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una bocca
perduta tra mille bocche che baciai,
più belle,
un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E che vuota andavi per il mondo
come una giara di color frumento,
senz’aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in te
profondità per le mie braccia
che scavano, senza posa, sotto la terra:
sotto la tua pelle, sotto i tuoi occhi,
nulla,
sotto il tuo duplice petto sollevato,
appena
una corrente d’ordine cristallino
che non sa perchécorre cantando.
Perché, perché, perché,
amore mio, perché?
John William Godward

da Orso Tony
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Rina Sutzkever

Anche se giriamo il mondo in cerca di ciò che è bello,
o lo portiamo già in noi, o non lo troveremo.
– Ralph Waldo Emerson –
L’AMOR MIO
L’amor mio è vestita di luce
In mezzo ai meli
Dove i lieti venti più bramano
Di correre insieme.
Là dove i venti lieti restano un poco
A corteggiare le giovani foglie,
L’amor mio va lentamente, china
Alla propria ombra sull’erba;
Là, dove il cielo è una coppa azzurrina
Rovescia sulla terra ridente,
Va l’amor mio luminoso, sostenendo
Con garbo la veste.
Rina Sutzkever
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Edwin Georgi
Come tutti i veri valori,
l’amore non si può acquistare.
Il piacere si può acquistare,
l’amore no.
– H. Hesse –
Edwin Georgi
SEI LIBERO
Baudelaire
Sei libero
davanti al sole del giorno
e libero
davanti alle stelle della notte
e sei libero quando non vi è sole,
né luna né stelle.
Sei libero
anche quando chiudi gli occhi
su tutte le cose.
Ma sei schiavo di colui che ami,
perché lo ami.
E schiavo è colui che ti ama,
perché ti ama.
Edwin Georgi
da Orso Tony
Edwin Georgi
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Il tema poetico che affronteremo stavolta è la…
Sì… proprio così… le poesie parleranno di… Poesia!
LA POESIA IN POESIA.. ARTE.. AFORISMI.. E.. MUSICA
a cura di Tony Kospan
Il grande Montale disse che probabilmente la poesia è nata dalla necessità
di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive.
Questo lascia immaginare un’origine comune tra musica e poesia
che poi sono diventate espressioni artistiche del tutto autonome…
benché a mio parere talvolta si reincontrano
quando ad esempio una poesia viene musicata
o il testo di una canzone è così bello da apparire… pura poesia.
Ma ci viene incontro
sulla validità dell’idea “montaliana”
questo antico brano.
“Questi versi e il loro ritmo compose Alane,
imitando con le parole
quello che aveva udito nel canto delle pernici.”
Alcmane VII sec.a.C.
Personalmente sono di ciò convintissimo ed infatti,
la vera poesia contiene, rima o non rima, metrica o non metrica,
un suo interno ritmo… una sua intrinseca musicalità.
La poesia ha una sua storia millenaria ed è giunta intatta
fino ai nostri giorni arricchendosi però sempre sempre di più
di temi, forme e contenuti di ogni genere costituendo così
un fantastico mondo capace di arricchire la nostra vita
facendoci volare sopra le nostre difficoltà e miserie.
Inoltre la poesia ci offre anche una chiave per aprire
alla nostra comprensione la serratura complicata di noi stessi.
Leggere una poesia al momento giusto infatti,
quando si è molto felici o quando si è veramente tristi,
può essere il modo migliore per “dialogare” con noi stessi
e/o per aprirci alla comprensione degli altri.
Parlare però di poesia, davvero a fondo, ci porterebbe a scrivere un trattato
che sarebbe lontano dalla brevità che desidera il mondo moderno
e comunque non esaurirebbe l’immenso tema del suo significato.
Ora, come di consueto,
prima di passare alle poesie,
ecco alcuni aforismi sul tema.
E’ proprio vero che la poesia è deliziosa,
infatti la prosa migliore è piena di poesia.
Virginia Woolf
Vivo nella poesia come le vene vivono del sangue
Antonia Pozzi
E se non vi piace la poesia
allora il mondo tenetevelo così com’è:
“scemo e faticoso”!
Enrico Dignani
La poesia non è un modo di esprimere un’opinione.
è un canto che sale da una ferita sanguinante
o da labbra sorridenti.
Kahlil Gibran
Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo.
E’ il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa.
Ed è la sua testa che si spacca.
Gilbert Keith Chesterton
La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita
T. S. Eliot
Oscar Fehrer
Può sembrar strano… ma sono davvero tantissime le poesie
che parlano di… poesia.
I poeti infatti la sentono, la vivono, l’amano, la godono,
e talvolta la soffrono, come una parte quasi fisica di loro stessi.
Le seguenti sono le poesie prescelte stavolta
e come sempre sarebbe bello leggere quelle che, sul tema,
vostre o di altri autori, piacciono a a voi.
(Battisti – Il mio canto libero)
ARTE POETICA
Vicente Huidobro
Che il verso sia come una chiave
Che apre mille porte
Cade una foglia; qualcosa passa in volo;
Quanto guardano gli occhi sia creato,
E l’anima di chi ascolta resti a tremare.
Inventa nuovi mondi e cura la parola;
L’aggettivo, quando non dà vita, uccide.
Siamo nel ciclo dei nervi.
Il muscolo pende,
Come un ricordo, nei musei;
Ma non per questo abbiamo meno forza:
Il vero vigore
Risiede nella testa.
Perché cantate la rosa, o Poeti !
Fatela fiorire nella poesia;
Solo per noi
Vivono tutte le cose sotto il Sole,
Il poeta è un piccolo Dio.
(Poesia – Don Backy)
Mike Flan
POESIA
Carlos Drummond de Andrade
Ho speso un’ora pensando un verso
che la penna non vuole scrivere.
Tuttavia esso è qui dentro
inquieto, vivo.
Esso è qui dentro
e non vuole uscire.
Ma la poesia di questo momento
inonda tutta la mia vita.
(Mia Martini – Almeno tu nell’Universo)
PER SCHERZO
Hermann Hesse
Le mie poesie stanno
davanti alla tua porta,
bussano e s’inchinano:
mi apri?
Le mie poesie hanno
un suono di seta
come il fruscio del tuo vestito
sulle scalinate.
Le mie poesie portano
un dolce profumo
come nell’aiuola tua preferita
il giacinto.
Le mie poesie son vestite
di un rosso cupo,
che come il tuo vestito di seta
fruscia ed arde.
Le mie più belle poesie
assomigliano del tutto a te.
Stanno davanti alla porta e s’inchinano:
mi apri?
(Elisa – Una poesia anche per te)
Harry Wilson Watrous
LE RIME
Eugenio Montale
Le rime sono più noiose delle
dame di San Vincenzo: battono alla porta
e insistono. Respingerle è impossibile
e purché stiano fuori si sopportano.
Il poeta decente le allontana
(le rime), le nasconde, bara, tenta
il contrabbando. Ma le pinzochere ardono
di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde)
bussano ancora e sono sempre quelle.
(Cocciante – Poesia)
Albert Edelfelt
AD ALCUNI PIACE LA POESIA
Wislawa Szymborska
Ad alcuni –
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace –
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
Come alla salvezza di un corrimano.
F I N E
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Alphonse Mucha – Le 4 stagioni
La gente non si accorge
se è estate o inverno
quando è felice.
– Anton Cechov –
Alphonse Mucha
LA MIA FELICE BOCCA
– Hermann Hesse –
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finchè entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finchè senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finchè camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.
 (Pregherò)
..
.
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE… LA TUA PAGNA DI FB!
Alphonse Mucha
|
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.

Hermann Hesse è stato un grande poeta e scrittore tedesco,
insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1946,
nonché interessante pittore…

H. Hesse – Sedia con libri (1921)
Questo è, tra i suoi mitici aforismi,
uno di quelli che amo di più…
L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.

(Calw 2.7.1877 – Montagnola 9.8.1962)
Non aveva un carattere facile.
Amava più le sue piante che le relazioni umane.
(oggi diremmo che era un po’ orso… eh eh)

Si sposò 3 volte (ma senza mai credere molto al matrimonio).

Qui è con l’ultima moglie… Ninon
Parlare di lui e delle sue opere in un unico post è impossibile…
dato che le sue opere sono davvero tantissime
(ben 15 raccolte di poesie e ben 32 tra romanzi e libri di racconti !!!)
,
,
,

H. Hesse – Acquarello
Per la loro bellezza ho pubblicato e continuo a pubblicare
spesso sue poesie, aforismi, racconti etc…
per cui stavolta mi limiterò a riproporre in questo post
la sua opera principale… SIDDHARTA.

Non sono moltissimi i libri che hanno influenzato la storia umana…
ma il… SIDDHARTA è uno di questi.

Ne parlerò prima brevemente
e poi pubblicherò alcuni brevi
ma significativi brani tratti dal libro.

IL ROMANZO
Siddharta è un romanzo ambientato in India e pubblicato per la prima volta nel lontano 1922.
E’ una tra le opere più famose di Hermann Hesse
Narra la vita del giovane indiano Siddharta, figlio di un ricco bramino, alla ricerca della sua strada nei modi più disparati.

CHI E’ DUNQUE SIDDHARTA?
E’ uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita.
Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l′aveva visto centinaia di volte con venerazione».

STORIA E DIFFUSIONE DELL’OPERA
Siddharta è senz′altro l′opera di Hesse più universalmente nota.
Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna.
Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.

E’ un libro adatto a chi si pone tante domande, a chi cerca risposte, a chi è alla ricerca di se stesso ed a chi vuole trovare la propria essenza e i propri valori.
Che possa piacere o no… che possa essere condiviso o no… il pensiero di Hesse che si esprime attraverso il libro è certamente un geniale e sublime tentativo di vedere oltre l’apparenza materiale delle cose… e può rappresentare una grande lezione di vita.
ALCUNI SIGNIFICATIVI ESTRATTI
Ma leggiamo ora alcuni passi di questo famosissimo libro
ascoltando, se ci va, un po’ di buona musica… new age.
“Povero io sono” disse Siddharta: “non possiedo niente, se è questo che intendi dire.
Certamente sono povero, ma lo sono volontariamente, quindi non sono in miseria”.

Se vuoi conoscere il tuo passato, sapere che cosa ti ha causato, allora osservati nel presente, che è l’effetto del passato. Se vuoi conoscere il tuo futuro, sapere che cosa ti porterà, allora osservati nel presente, che è la causa del futuro.

Tu sei un sapiente Siddharta; ebbene, impara anche questo:
“L’amore si può mendicare, comprare, regalare, si può trovarlo per caso sulla strada, ma non si può estorcere”.

“Dimmi, amico: tu non educhi tuo figlio? non lo costringi? non lo picchi? non lo castighi?”
“No, Vasudeva, non faccio nulla di tutto questo”.
“Lo sapevo. Tu non lo costringi, non lo picchi, non gli dai ordini, perchè sai che c’è più forza nel molle che nel duro, sai che l’acqua è più forte della pietra, che l’amore è più forte della violenza….”

”… A lui, che in amore era ancora un ragazzo, e perciò incline a precipitarsi ciecamente e insaziabilmente nel piacere come in un abisso, ella insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità. Gli insegnò che, dopo una festa d’amore, gli amanti non debbono separarsi se non compresi di reciproca ammirazione, se non vinti e vincitori a un tempo, cosicchè in nessuno dei due insorgano sazietà e squallore e il sentimento cattivo d’avere abusato o d’aver subìto un abuso. ..”
“La realtà dell’esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell’invarianza delle sue condizioni:
nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama;
l’origine del dolore è il desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto.
La retta via sta nel mezzo.
Il segreto della felicità sta nell’accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione.
Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande.”

“L’amore, mi sembra di tutte la cosa principale.
Penetrare il mondo, spiegarlo, disprezzarlo, può essere l’opera dei grandi filosofi.
Ma a me importa solo di poter amare il mondo, non disprezzarlo, non odiare il mondo e me;
a me importa solo di poter considerare il mondo, e me, e tutti gli esseri, con amore, ammirazione e rispetto”

E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia,
tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.

TONY KOSPAN
(ESTRATTI DA VARI SITI WEB – IMPAGINAZ. E COORDINAM. T.K.)
LA TUA PAGINA DI PSICHE E SOGNO
.
.
.

.
.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo
la scena, l’attore, il suggeritore, il direttore di scena,
il manager, l’autore, il pubblico e il critico.
– Carl Gustav Jung –
Dato il caldo prendiamoci un bel gelato alla frutta
ci farà bene e ci tirerà su.
Posso offrirvelo solo virtualmente ahimè
ma voi prendetelo realmente… se vi va.
Federico Andreotti
FRAMMENTI
Hermann Hesse
Ma la cosa migliore non furono quei baci
e neppure le passeggiate serali,
o i nostri segreti.
La cosa migliore era la forza che quell’Amore mi dava,
la forza lieta di vivere e di lottare per lei,
di camminare sull’acqua e sul fuoco.
Potersi buttare, per un istante,
poter sacrificare degli anni
per il sorriso di una donna:
questa sì che è felicità,
e io non l’ho perduta.
Federico Andreotti – Corteggiamento
.
.
.
.
da Orso Tony
Federico Andreotti – Corteggiamento
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Alfred Stevens
La nostra meta non è di trasformarci l’un l’altro,
ma di conoscerci l’un l’altro e d’imparar a vedere
e a rispettare nell’altro
ciò che egli è:
il nostro opposto e il nostro completamento.
~ Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro ~
Alfred Stevens
– Joao Baptista Almeida Garrett –
Sono bellissime le stelle, lo so.
Mille colori divini hanno quei fiori,
ma io per essi non ho occhi, né amore.
Altra bellezza non vedo nella natura,
che te, mio bene, solo te!
Divina è la voce che suona triste
tra i rami che rivestono l’albero,
ma io nemmeno dell’usignolo
che trilla sento la melodia,
né odo altra armonia
che te, mio bene, solo te!
L’aria che bacia i bei fiori respira
celeste incenso di profumi agresti.
Io non sento, l’anima mia non coglie,
non avverte né aspira altro profumo fragrante
che te, mio bene, solo te!
Belli sono quei frutti saporiti,
prelibato il nettare del grappolo.
Ho fame e sete… assetato
affamato sono tanto… ma di baci
tuoi, mio bene, di te!
Tenera al tocco è una zolla fiorita
morbida al petto mio che si distende,
ma chi, vicino a te, ricerca ansioso un’altra carezza
o un altro piacere prova
che non sia tu, mio bene, solo tu?
A te tutti i miei sensi
accorrono fusi in uno solo.
Sento, odo, respiro,
in te, per te deliro.
Con te sta la mia morte,
a te la mia vita ho dato,
se giungerà la morte,
sarà un morire per te!


.
.

LA TUA PAGINA DELLA CULTURA


Mi piace:
Mi piace Caricamento...