Archivio per l'etichetta ‘guernica’
La Giornata internazionale della pace,
istituita il 30 novembre 1981 dall’ONU,
ricorre il 21 settembre di ogni anno
ma mai come quest’anno è importante
per l’assurda guerra scoppiata non lontano dall’Europa.
Cosa intende rappresentare e significare?
Beh direi che è del tutto ovvio
viste le guerre, i conflitti ed i terrorismi
che continuano ad essere presenti nel mondo.
In concreto questa giornata dovrebbe portare alla cessazione,
almeno per 1 giorno, delle ostilità
ma anche, con l’intervento di istituzioni pubbliche e/o non governative,
accrescere la consapevolezza in ogni parte del mondo
con marce, convegni, trasmissioni etc..
dell’importanza della pace e della cooperazione tra i popoli.
Oggi poi tutte le scuole dovrebbero dedicare,
con spiegazioni e discussioni, del tempo a questo tema.
Visti i drammi e gli immensi dolori causati dalle guerre
in diverse parti del mondo ed anche vicino a noi
pare che l’Umanità non ha proprio compreso
che le guerre non sono uno sport
bensì un concentrato di violenze, tragedie dolori e morti.
Per questo dobbiamo continuare a sostenere
tutti coloro che si impegnano per la pace.
Picasso – La pace
IL PIU’ NOTO DIPINTO CONTRO LE GUERRE
Guernica è un dipinto di Pablo Picasso
realizzato in memoria del bombardamento
avvenuto il 26 aprile 1937
dell’omonima città
durante la Guerra Civile Spagnola.
Picasso – Guernica
Già il colore monocromatico evidenzia l’urlo di dolore…
ma mi fermo qui nell’analisi di questo eccezionale dipinto
dato che ci porterebbe molto lontano.
Quel che conta però è che questo
è uno dei dipinti più emblematici
degli orrori di tutte le guerre.
LA PIU’ BELLA POESIA CONTRO OGNI GUERRA
UOMO DEL MIO TEMPO
Salvatore Quasimodo
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Tony Kospan
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Corrado Alvaro è stato
tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo…
nonché fondatore del Sindacato Nazionale Scrittori
ma oggi ahimè appare quasi dimenticato.
Notevole protagonista della vita letteraria
della prima metà del secolo scorso,
è stato autore di racconti, romanzi, saggi e poesie.
(San Luca 15.4.1895 – Roma 11.6.1956)
Non è possibile inserire Alvaro
in qualche corrente letteraria del Novecento.
Egli fu, oltre che un letterato,
anche un protagonista dell’impegno civile e politico che,
germogliato all’ombra del ventennio,
si impose nelle idee progressiste del dopoguerra
tra illusioni e delusioni.
UN BREVE RICORDO
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero
profondo… forte e… premonitore.
“Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell’epoca, del mondo come va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo”.
E poi con questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale, attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
E’ una poesia che ben ci rappresenta
l’assoluta disumanità della guerra.
Guernica – Picasso
AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera, sarà creduta
mia, e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto morto solo;
dille che il suo figliolo
più grande. è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Di’ loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Se dovrai scrivere alla mia casa
«Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB DI CHI AMA LA STORA E I RICORDI
Il suo libro più noto
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Corrado Alvaro è stato
tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo…
nonché fondatore del Sindacato Nazionale Scrittori
ma oggi ahimè appare quasi dimenticato.
Notevole protagonista della vita letteraria
della prima metà del secolo scorso,
è stato autore di racconti, romanzi, saggi e poesie.
(San Luca 15.4.1895 – Roma 11.6.1956)
Non è possibile inserire Alvaro
in qualche corrente letteraria del Novecento.
Egli fu, oltre che un letterato,
anche un protagonista dell’impegno civile e politico che,
germogliato all’ombra del ventennio,
si impose nelle idee progressiste del dopoguerra
tra illusioni e delusioni.
UN BREVE RICORDO
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero
profondo… forte e… premonitore.
“Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell’epoca, del mondo come va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo”.
E poi con questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale, attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
E’ una poesia che ben ci rappresenta
l’assoluta disumanità della guerra.
Guernica – Picasso
AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera, sarà creduta
mia, e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto morto solo;
dille che il suo figliolo
più grande. è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Di’ loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Se dovrai scrivere alla mia casa
«Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB DI CHI AMA LA STORA E I RICORDI
Il suo libro più noto
Mi piace:
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.
.
..
.
UNA GRANDE POESIA CONTRO LA GUERRA
E’
UOMO DEL MIO TEMPO
L’AUTORE E’ IL GRANDE POETA ITALIANO
E PREMIO NOBEL
SALVATORE QUASIMODO
(Modica 20 agosto 1901 – Napoli 14 giugno 1968)
Non servono parole per descriverla
in quanto parla da sola ed alla grande-
Eccola
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Guernica – Pablo Picasso
E QUI ORA POSSIAMO ANCHE ASCOLTARLA
CANTATA
IN QUESTO DAVVERO INTERESSANTE VIDEO
VISITA PER LE NOVITA’
E.. SE TI PIACE.. ISCRIVITI
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La Giornata internazionale della pace,
istituita il 30 novembre 1981 dall’ONU,
ricorre il 21 settembre di ogni anno
ma mai come quest’anno è importante
per l’assurda guerra scoppiata non lontano dall’Europa.
Cosa intende rappresentare e significare?
Beh direi che è del tutto ovvio
viste le guerre, i conflitti ed i terrorismi
che continuano ad essere presenti nel mondo.
In concreto questa giornata dovrebbe portare alla cessazione,
almeno per 1 giorno, delle ostilità
ma anche, con l’intervento di istituzioni pubbliche e/o non governative,
accrescere la consapevolezza in ogni parte del mondo
con marce, convegni, trasmissioni etc..
dell’importanza della pace e della cooperazione tra i popoli.
Oggi poi tutte le scuole dovrebbero dedicare,
con spiegazioni e discussioni, del tempo a questo tema.
Visti i drammi e gli immensi dolori causati dalle guerre
in diverse parti del mondo ed anche vicino a noi
pare che l’Umanità non ha proprio compreso
che le guerre non sono uno sport
bensì un concentrato di violenze, tragedie dolori e morti.
Per questo dobbiamo continuare a sostenere
tutti coloro che si impegnano per la pace.
Picasso – La pace
IL PIU’ NOTO DIPINTO CONTRO LE GUERRE
Guernica è un dipinto di Pablo Picasso
realizzato in memoria del bombardamento
avvenuto il 26 aprile 1937
dell’omonima città
durante la Guerra Civile Spagnola.
Picasso – Guernica
Già il colore monocromatico evidenzia l’urlo di dolore…
ma mi fermo qui nell’analisi di questo eccezionale dipinto
dato che ci porterebbe molto lontano.
Quel che conta però è che questo
è uno dei dipinti più emblematici
degli orrori di tutte le guerre.
LA PIU’ BELLA POESIA CONTRO OGNI GUERRA
UOMO DEL MIO TEMPO
Salvatore Quasimodo
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Tony Kospan
Mi piace:
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Corrado Alvaro è stato
tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo…
nonché fondatore del Sindacato Nazionale Scrittori
ma oggi ahimè appare quasi dimenticato.
Notevole protagonista della vita letteraria
della prima metà del secolo scorso,
è stato autore di racconti, romanzi, saggi e poesie.
(San Luca 15.4.1895 – Roma 11.6.1956)
Non è possibile inserire Alvaro
in qualche corrente letteraria del Novecento.
Egli fu, oltre che un letterato,
anche un protagonista dell’impegno civile e politico che,
germogliato all’ombra del ventennio,
si impose nelle idee progressiste del dopoguerra
tra illusioni e delusioni.
UN BREVE RICORDO
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero
profondo… forte e… premonitore.
“Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell’epoca, del mondo come va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo”.
E poi con questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale, attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
E’ una poesia che ben ci rappresenta
l’assoluta disumanità della guerra.
Guernica – Picasso
AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera, sarà creduta
mia, e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto morto solo;
dille che il suo figliolo
più grande. è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Di’ loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Se dovrai scrivere alla mia casa
«Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB DI CHI AMA LA STORA E I RICORDI
Il suo libro più noto
Mi piace:
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Oggi è l’anniversario della nascita di Corrado Alvaro…
tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo…
nonché fondatore del Sindacato Nazionale Scrittori…
ma oggi ahimè quasi dimenticato.
Notevole protagonista della vita letteraria
della prima metà del secolo scorso,
è stato autore di racconti, romanzi, saggi e poesie.
(San Luca 15.4.1895 – Roma 11.6.1956)
Non è possibile inserire Alvaro
in qualche corrente letteraria del Novecento.
Egli fu, oltre che un letterato,
anche un protagonista dell’impegno civile e politico che,
germogliato all’ombra del ventennio,
si impose nelle idee progressiste del dopoguerra
tra illusioni e delusioni.
UN BREVE RICORDO
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero…
profondo… forte e… premonitore…
“Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell’epoca, del mondo come va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo”.
E poi con questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale, attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
E’ una poesia che ben ci rappresenta
l’assoluta disumanità della guerra.
Guernica – Picasso
AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera, sarà creduta
mia, e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto morto solo;
dille che il suo figliolo
più grande. è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Di’ loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Se dovrai scrivere alla mia casa
«Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB DI CHI AMA LA STORA E I RICORDI
Il suo libro più noto
Mi piace:
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.
.
..
.
UNA GRANDE POESIA CONTRO LA GUERRA
E’
UOMO DEL MIO TEMPO
L’AUTORE E’ IL GRANDE POETA ITALIANO
E PREMIO NOBEL
SALVATORE QUASIMODO
(Modica 20 agosto 1901 – Napoli 14 giugno 1968)
Non servono parole per descriverla
in quanto parla da sola ed alla grande-
Eccola
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Guernica – Pablo Picasso
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CANTATA
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Oggi è l'anniversario della nascita di Corrado Alvaro…
tra i principali scrittori e giornalisti italiani,
della prima metà del 20° secolo…
nonché fondatore del Sindacato Nazionale Scrittori…
ma oggi ahimè quasi dimenticato.
Notevole protagonista della vita letteraria
della prima metà del secolo scorso,
è stato autore di racconti, romanzi, saggi e poesie.
(San Luca 15.4.1895 – Roma 11.6.1956)
Non è possibile inserire Alvaro
in qualche corrente letteraria del Novecento.
Egli fu, oltre che un letterato,
anche un protagonista dell'impegno civile e politico che,
germogliato all'ombra del ventennio,
si impose nelle idee progressiste del dopoguerra
tra illusioni e delusioni.
UN BREVE RICORDO
Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero…
profondo… forte e… premonitore…
“Non avrei mai pensato che ci sarebbe toccato vivere al tramonto di un mondo.
Proprio ti chiedo scusa.
Certo, é ridicolo che io ti chieda scusa del tempo, del secolo, dell'epoca, del mondo come va.
Ma ognuno è responsabile del suo tempo”.
E poi con questa poesia, forse la sua più nota,
con la quale, attraverso accenti sentiti e delicati,
ma nello stesso tempo crudi e decisi,
il poeta chiede ad un commilitone
di scrivere ai suoi familiari in caso di morte.
E' una poesia che ben ci rappresenta
l'assoluta disumanità della guerra.
Guernica – Picasso
AD UN COMPAGNO
Corrado Alvaro
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera, sarà creduta
mia, e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Non dire alla povera mamma
che io sia morto morto solo;
dille che il suo figliolo
più grande. è morto con tanta
carne cristiana intorno.
Se dovrai scrivere alla mia casa
« Dio salvi mia madre e mio padre! »
non vorranno sapere
se sono morto da forte.
Vorranno sapere se la morte
sia scesa improvvisamente.
Di' loro che la mia fronte
è stata bruciata là dove
mi baciavano, e che fu lieve
il colpo, che mi parve fosse
il bacio di tutte le sere.
Se dovrai scrivere alla mia casa
«Dio salvi mia madre e mio padre! »
la tua lettera sarà creduta
mia e sarà benvenuta.
Così la morte entrerà
e il fratellino la festeggerà.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI FB DI CHI AMA LA STORA E I RICORDI
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..
.
LA PIU’ BELLA POESIA MODERNA
CONTRO LA GUERRA
(A MIO PARERE E NON SOLO)
E’
UOMO DEL MIO TEMPO
L’AUTORE E’ IL GRANDE POETA ITALIANO…
E PREMIO NOBEL
SALVATORE QUASIMODO
(Modica 20 agosto 1901 – Napoli 14 giugno 1968)
Non servono parole per descriverla…
in quanto parla da sola… ed alla grande…
Eccola…
UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
Guernica – Pablo Picasso
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