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Aznavour – Breve biografia del grande artista e la sua mitica canzone-poesia “La boheme”   Leave a comment

 
 
 

Il “Frank Sinatra francese” insignito della Legion d’Onore
ed ambasciatore dell’Armenia in Svizzera dal 12 febbraio 2009
è  stato un noto cantautore, attore e diplomatico di origine armena.




Parigi 22 maggio 1924  – Mouriès, 1º ottobre 2018 


Ha interpretato le sue canzoni, amate in tutto il mondo,
in ben 7 lingue ed ha venduto oltre 300 milioni di dischi.

Assecondando la sua attitudine fin da piccolo, i genitori,
scampati all’eccidio armeno e rifugiatisi in Francia,
gli fecero frequentare il mondo artistico e musicale parigino.






Ma le stelle lo baciarono il giorno (nel 1946) in cui fu notato
dalla mitica Edith Piaf che lo portò con sé in una tournée.


Diventò però noto nel mondo musicale francese nel 1950
e solo pochi anni dopo, nel 1956
era già diventato una star internazionale
soprattutto con la canzone “Sur ma vie“.



Il matrimonio di Aznavour con Ulla Thorsell



Da allora in poi il successo non si interruppe più.

Le sue canzoni, spesso intrise di poesia,
sono state interpretate
anche da molti grandi cantanti italiani.
.







.
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Ha anche recitato in molti film.

Mi fa piacere ora rendergli omaggio
con una delle sue più belle e poetiche canzoni,
la mitica “La boheme“,
di cui accennerò storia ed analisi
prima di ascoltarla o riascoltarla.

.
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LA BOHEME
 
 

E’ una canzone del 1965 che, per testo poetico e musica,
è considerata tra le più belle di sempre.
 
 
 
 
 
 
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Ha un’aria ed uno spirito interno
grandissimo  e senza tempo,
ed inoltre il testo è, a mio parere, pura poesia.
 
Il testo poi si collega perfettamente
anche al discorso che spesso affrontiamo
sullo scorrere inesorabile del tempo.



 
 
 
 
Ma ora ascoltiamola cantata in italiano,
potendo anche leggere il poetico testo,
e lasciamoci prendere dalla sua irresistibile melodia.

 

 
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Se poi la preferite cantata in lingua originale
eccola… sempre cantata da Aznavour
 
 
 
 
 
 
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 TONY KOSPAN



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COME PIOVEVA – L’antica.. poetica canzone in 2 versioni con la sua storia e l’atmosfera del 1918   Leave a comment

 
  



Ecco un’altra famosissima
storica, poetica, indimenticabile canzone
che fin da piccolo mi colpiva
per la sua dolcissima profondissima malinconia.

 
 
 

  



ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan

COME PIOVEVA

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E’ una canzone del 1918


 
 
 
 


 
 
 
 


Sta, finalmente, finendo
la prima tremenda guerra mondiale.

La vita nelle città e nelle campagne
va avanti comunque…
nonostante gli immensi lutti.

 
 
 
 
 
 
 
 

Queste immagini ci rendono un po’
l’atmosfera di quell’anno.

 
 
 
 
La spagnola
 
 
 
 
Donne nelle fabbriche mentre gli uomini sono in guerra

 
 
 
 







 Modigliani – Fotografia con dedica donata da Amedeo a Jeane Hébuterne, 1918

 


L’autore della canzone è Armando Gill,
(pseudonimo di Michele Testa Piccolomini)
primo vero cantautore italiano.

 
 
 
 

Armando Gill (Napoli 23.7.1877 – Napoli 1.1.1945)
 
 



“Versi di Armando, musica di Gill,
cantati da Armando Gill”
 
era il suo simpatico motto.
 
 
 
Fu infatti l’inventore di un linguaggio diretto
anticipatore di un genere che si affermò
solo molti anni dopo.

 
 
 
 
 Donna al lavoro 
 
 

C’è un simpaticissimo aneddoto
su questa canzone e sullo spirito del suo autore.
 
 
Alcuni giorni prima del lancio Gill, non avendo fiducia
nelle capacità promozionali della sua casa discografica,
tappezzò la città di Napoli.

 
 
 
 
 
 
 
 

… con manifesti raffiguranti degli ombrelli
e qualche giorno dopo con i manifesti della canzone.

 
 
 
 
Manifesto della canzone originale dell’epoca
 
 
 
 
 
Tornando alla canzone,
a mio parere, essa è viva e bella
oggi come allora… e lo sarà sempre.

 
 
 
 



Ascoltiamola ora,
cantata da uno dei suoi massimi interpreti,
Achille Togliani
potendo leggere qui anche il poetico testo.

 
 


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o se preferiamo… in questo bel video…
che ci consente d’ascoltarla
proprio con la voce di Gill
insieme a bellissime immagini d’epoca.
 
 
 
 

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IO SI’ – La romantica e poetica canzone di Luigi Tenco con testo e 2 versioni video   Leave a comment


 

 

 

 



In un’antologia di “canzoni – poesie” penso che questa nota,


ma non notissima, canzone del grande Tenco, non possa mancare 


 


Per me è poesia pura.
  


 
 
 
 
Luigi Tenco (Cassine 21 3 1938 – Sanremo 27 1 1967)
 
 
 
 
 
La canzone è tutta sua… testo e musica
 


Appare a me, ma non solo a me,
come una delle sue canzoni più incisive
più sensuali, più romantiche e più intriganti.

Direi che rappresenta un vero e proprio unicum,
proprio per questi aspetti,
tra le canzoni di questo mitico cantautore
vero mito della gioventù degli anni 60.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


E’ bello ascoltarla sia nella versione
maschile sofferta e profonda del grande Luigi… 
che  nella versione femminile
cantata con la consueta sensualità ed intensità
dalla classica Ornella Vanoni.

Prima però… leggiamo il testo
per apprezzarne il valore “poetico”.


 
 
 
 
 
 
 
 
 

IO SI’


Tenco –


Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
 Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
 Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
 Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
 Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

 

 

 

 

 
 
 
 Ascoltiamola ora dunque cantata dall’autore
 
 
 


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e, se ci va,


anche nella bella interpretazione della Vanoni

 
 

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Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 
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 PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
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SIGNORINELLA PALLIDA mitica canzone di un tempo – La storia.. il poetico testo e l’atmosfera del 1931   Leave a comment

 
 
 
Danielle Darrieux

 
 
 

In verità il titolo esatto è solo
SIGNORINELLA
ma è universalmente conosciuta come
SIGNORINELLA PALLIDA

 
 
 
 
 
 
 
 
 

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 

 
 
Il testo della canzone è poesia pura,
 poesia vera, del grande poeta e paroliere Libero Bovio.
 
 
Avremo modo di leggerne il testo più giù.

 
 
 
 

 
 
 
 
 
LA POESIA DELLA CANZONE
 
 
 
E’ una canzone davvero struggente che colpì, appena uscì
tantissimi cuori e da allora non ha mai smesso di colpire 
soprattutto quelli di coloro che sono lontani dalla terra d’origine. 
 
 
Personalmente non riesco a non commuovermi  
ogni volta che l’ascolto.

 
 
 
 
 
 
 

LA STORIA DELLA CANZONE 
 

Si racconta che la musica fu scritta in una nottata
e musicata da un Valente arrabbiatissimo
perché aveva perduto molto giocando a carte.


 
 
 

Vincenzo Irolli 
 

 
 
 
 
L’ATMOSFERA DELL’EPOCA
 
 
Vediamo, prima di passare alla canzone,
qualche immagine che ci riporta all’atmosfera del 1931.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il mitico Tazio Nuvolari il 2 agosto del 1931 prima della partenza della gara
 
 
 
 
In un primo momento i discografici l’avevano bocciata
perché per loro era “un romanzo… e non una canzone
ma mai smentita fu più clamorosa…
e dal suo successo nacque anche un film.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma veniamo alla canzone e, per meglio gustarla,
leggiamo prima il testo.
 
 
 
SIGNORINELLA
Libero Bovio – Nicola Valente (1931) 

 
Signorinella pallida,
dolce dirimpettaia del quinto piano,
non v’è una notte ch’io non sogni Napoli,
e son vent’anni che ne sto’ lontano!
Al mio paese nevica,
e il campanile della chiesa è bianco,
tutta la legna è diventata cenere,
io ho sempre freddo e sono triste e stanco!
Lenta e lontana,
mentre ti penso suona la campana
della piccola chiesa del Gesù
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu, dove sei tu?
Bei tempi di baldoria,
dolce felicità fatta di niente:
Brindisi coi bicchieri colmi d’acqua
al nostro amore povero e innocente.
Negli occhi tuoi passavano
una speranza, un sogno, una carezza ….
avevi un nome che non si dimentica,
un nome lungo e breve: giovinezza!
Amore mio!
Non ti ricordi che, nel dirmi addio,
mi mettesti all’occhiello una pansè
e mi dicesti, con la voce tremula:
“Non ti scordar di me!”
E gli anni e i giorni passano,
uguali e grigi, con monotonia,
le nostre foglie più non rinverdiscono,
signorinella, che malinconia!
Tu innamorata e pallida
più non ricami innanzi al tuo telaio,
io qui son diventato il buon don Cesare,
porto il mantello a ruota e fo’ il notaio.
Il mio piccino,
sfogliando un vecchio libro di latino,
ha trovato, indovina, una pansè ….
perché negli occhi mi spuntò una lacrima?
Chissà, chissà perché!
Lenta e lontana,
mentre ti penso, suona la campana
della piccola chiesa del Gesù ….
e nevica, vedessi come nevica ….
ma tu …. dove sei tu?
 
 
 
 
 
 
 
 


IL VIDEO DELLA CANZONE
 
 
e poi ascoltiamola in questo video in cui è
interpretata da Achille Togliani
noto cantante degli anni 50 e 60.

 
 
 
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CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

 
 
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Odoardo Spadaro.. cantautore del primo ‘900 – Breve ricordo con 2 successi: “Porta un bacione a Firenze” e “Sulla carrozzella”   Leave a comment

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Questo grande cantante, ma anche cantautore,

ha lasciato un grande segno

nella storia della musica leggera italiana.



Cercherò di tracciare un breve ricordo dell’artista

anche grazie ad una sua canzone mitica

che ebbe successo in tutto il mondo

e che ci fa ancor oggi rivivere le belle atmosfere di un tempo

e ad un altro suo successo amato soprattutto dai fiorentini.

 

 

 

 

Odoardo Spadaro

è considerato il secondo vero cantautore italiano,

dopo Armando Gill,

essendo stato l’autore di molte delle sue canzoni.


Conosciamo un po’ l’atmosfera del 1938 prima di ascoltar

2 suoi grandi successi.

 

 
 
 
(Firenze 16 1 1893 – Careggi 26 6 1965)
 
 
.
 
PORTA UN BACIONE A FIRENZE


Di Lazzaro – Bruno (1938)
   
 
Siamo nell’anno in cui l’Italia vince il suo secondo
Campionato del Mondo di calcio…



 



 
 
 .
.
ma anche nell’anno in cui vengono emanate le leggi razziali…






 

.
.
. 
 
Il “bacione” era realmente legato alla nostalgia dei nostri emigranti.
che Spadaro, all’epoca del fascismo,
frequentava moltissimo preferendo andare in giro per il mondo,
piuttosto che stare in Italia,
in quanto insofferente al peso della dittatura.




 
 
 
 
 
 
 
Fu, anche grazie a ciò,
che egli fu uno dei primi (ed ancor oggi pochi) artisti italiani
ad avere un grande successo internazionale.




 
 
 
 
La canzone poi nel 1955 divenne anche un fim.

 
 
 



 
 
 


ed in epoca più recente è stata riportata in auge da Nada.
 
 
 Veniamo ora alla canzone
che possiamo ascoltare cantata proprio da O. Spadaro.

 
 
 
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Altra sua mitica canzone è poi certamente “Sulla carrozzella”,
che, come scrisse Enzo Biagi,
 nacque all’epoca del razionamento della benzina
che aveva causato la scomparsa dalle strade delle macchine.
 
 
 
 
 
 
 

 
Al suo funerale tutta la folla cantò proprio
Porta un bacione a Firenze

 

 

F I N E

 

 

indaco

POESIA ARTE MUSICA ETC
I N S I E M E 
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“Tu che m’hai preso il cuor”.. classica canzone nata dall’operetta – Ricordiamola ed ascoltiamola da.. Pavarotti   Leave a comment




Questa è un’altra canzone che è andata oltre,
molto oltre il suo tempo, giungendo quasi intatta
in quanto a bellezza e piacere d’ascolto,
ai nostri giorni.
  
Una canzone definibile classica… anzi classicissima…
e non solo perché nata dall’operetta…





POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

 
 
 
 

TU CHE M’HAI PRESO IL CUOR
 
ATMOSFERE E NOTE DI QUALCHE TEMPO FA
 
 a cura di Tony Kospan

  


 
Come sempre iniziamo con alcune immagini di quell’anno… il 1929.

 
 
 
   
Donne al lavoro nel  1929 












 
 
 


Tu che m’hai preso il cuor è infatti il titolo di una romanza tratta dall’operetta Il paese del sorriso (Das Land des Lächelns) musicata da Ferenc Lehár su libretto di Ludwig Herzer e Fritz Löhner-Beda (per l’Italia Edizioni Suvini Zerboni), andata in scena per la prima volta al Metropol-Theater di Berlino il 10 ottobre 1929  

 

 


 
 
 
 

Per la musica e le parole il brano gode di tanta notorietà da allora da essere entrato – come standard – nel repertorio della musica popolare.
 
E’ stato infatti inciso sia da cantanti lirici che di musica leggera. 
 
 

 


 
 


Il brano è, nella sua versione originale, un duetto d’amore tra la giovane occidentale Lisa ed il principe cinese Sou-Chong.
 
I due innamorati, disposti a inseguirsi tra Vienna e la Cina, sfidano le difficoltà derivanti dalle diverse culture ma alla fine riusciranno a giurarsi amore eterno.


 
 
 
 

Tamara de Lempicka autoritratto – 1929

 
 
 

La musica  e le parole, ed in particolare il refrain che segue, rivela appieno il senso del sentimento amoroso che unisce i due giovani protagonisti e fa di questo brano uno dei classici delle canzoni per innamorati:


 
 
 





« Ti vedo tra le rose
ti dico tante cose
se il vento lieve t’accarezza
un profumar di giovinezza
mi fai tremar
La notte sogno tremando di te
quale incantesimo il mio cuor sul tuo cuor
mentre si schiudono le pupille tue d’or. » 



 


 
 

Ascoltiamola dunque in questa versione cantata, come sempre alla grande, da Pavarotti 

 
 
 

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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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Gilbert Bécaud.. mitico chansonnier francese – Mini biografia e la sua canzone-poesia “Et maintenant” in 2 versioni   Leave a comment

 

 

.

.

E’ considerato uno dei più grandi chansonnier di sempre

ed ha fatto cantare, a partire dal dopoguerra, tutta la Francia.


Conosciamolo… ascoltiamolo.

 

 

Tolone 24.10.1927 – Parigi 18.12.2001

 

 

BREVISSIMA BIOGRAFIA

 

 

La sua carriera iniziò presto ma ebbe la svolta decisiva agli inizi degli anni 50

grazie alla collaborazione con la mitica Edith Piaf.

.


Per le emozioni “elettrizzanti” che dava agli spettatori gli fu dato il soprannome,  

dopo uno favoloso spettacolo all’Olimpia, di “monsieur 100.000 volts“.

 

 

 

 

 

 

Ha avuto una lunghissima carriera artistica densa di tantissimi successi e riconoscimenti, in Francia e in tutta Europa.

Non solo come cantante ma anche come attore di cinema.

Nel 1974 gli fu assegnata l’onorificenza della Legion d’onore. 

A Parigi ha vissuto nella sua casa galleggiante sulla Senna. 

Si è sposato due volte ed ha avuto cinque figli.

La canzone che lo consacrò come un grandissimo artista è certamente “Et maintenant“.

E’ del 1961 ed è con essa che mi fa piacere ricordarlo.


 

 

 

 

 

 

ET MAINTENANT 
LA STORIA – IL SIGNIFICATO – IL TESTO E… L’ASCOLTO
 

 

 

Una canzone… una poesia… un mito!

 

Sublime, poetica e musicale descrizione

del perdimento di sé per la fine di un grande amore.


 

 


 

 

 

STORIA DELLA CANZONE

 

La canzone è del 1961… autori Pierre Delanoë e Gilbert Bécaud.

E’ stato (ed è ancora) uno dei più grandi successi della storia della musica leggera francese ed è stato interpretato tra gli altri, da Frank Sinatra e Judy Garland nella versione tradotta in inglese di What now my love… ed in italiano soprattutto da Battiato con il testo tradotto da lui.

La passionalità e la durezza quasi drammatica di Becaud nell’interpretazione di Battiato è sostituita da quella malinconica dolcezza che caratterizza il pensiero direi anche filosofico… del nostro grande cantautore…

 

 

 

 

IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE

 

Sono magiche le parole disperate di quest’uomo, ormai solo in una Parigi che gli appare estranea.

Parole magiche che insieme alle note parlano ai nostri cuori…

Sente d’aver perso tutto perdendo il suo amore…e si chiede:

E adesso cosa farò?

Notti e giorni si susseguono ormai senza senso…

Gli è rimasto il mondo… tutto il mondo…

Ma tutto il mondo… è nulla senza di lei…

 

 


 


 

IL TESTO


ET MAINTENANT


Traduz. di Franco Battiato


 

 

 

 


E ADESSO


E adesso cosa farò
di tutto questo tempo cosa sarà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perché
e ora cosa farò
verso quale niente scivolerà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perchè
che batte troppo forte, troppo forte.
e ora cosa farò
verso quale nulla scivolerà la mia vita
tu mi hai lasciato tutta la terra
ma la terra senza te è piccola.
Voi, amici miei, siate gentili
sapete bene che non si ci si può far nulla
anche Parigi muore di noia
tutte le strade mi uccidono
e ora cosa farò
riderò per non piangere
brucerò notti intere
al mattino ti odierò
e una sera nel mio specchio
vedrò la fine del mio cammino
non un fiore e non una lacrima
al momento dell’addio
non ho veramente più niente da fare
Non ho veramente più niente…

 

 

 

 

Ma ora ascoltiamola

prima nella versione originale di Becaud

 

 

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e poi in quella di Battiato

 

 

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REGINELLA – L’antica e classica canzone napoletana.. con la sua storia e l’atmosfera del 1917.. in 2 video   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 

ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan


Samuel Melton Fisher

 
 

R E G I N E L L A

(1917)


Questa è una delle più famose
canzoni classiche napoletane.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

STORIA E SIGNIFICATO DELLA CANZONE

 
 
 

Fu scritta nel 1917 dal notissimo paroliere-poeta Libero Bovio e musicata da Gaetano Lama a tempo di valzer e quindi oltre cento anni fa.

 
 
 
 
 

Libero Bovio con Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo

 
 
 

 
Essa ci parla di una donna che ha preferito lasciare le sue semplici origini… (di quando mangiava pane e ciliege…) ed anche il suo innamorato senza pretese… per divenire una raffinata sciantosa (oggi potremmo definirla soubrette ma il significato è più ampio) che parla in un incerto francese e che veste abiti scollati ed eleganti.
 
L’avvilimento del suo ex è tale che neanche il cardellino trova la forza di volare via e di cercarsi una nuova padrona, pur con la gabbia ormai aperta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

IL FAMOSO RITORNELLO ED IL BRANO

 
 
 
Il ritornello 
«Perché, ora che non ci amiamo più, tu distrattamente pensi a me, distrattamente parli di me, distrattamente chiami me?» 
rivela che il fuoco dell’amore seppur ormai semispento sotto la cenere cova ancora in entrambi…
 
 
Quel “distrattamente” a mio parere, quasi come un lapsus freudiano, mostra proprio questo… mentre però intanto i due stanno già prendendo strade ormai diverse… lontane.

 
 
 
 

 

 

 

E’ quindi un brano dolce e malinconico che ci parla della fine di un amore con toni così accorati che lasciano immaginare non del tutto spente nè la passione nè le emozioni che quell’amore ha destato.
 
 
La canzone ebbe un successo immediato.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

ATMOSFERE DI QUELL’ANNO
 
 
 
 
Siamo nel 1917 e la 1° guerra mondiale vive ancora momenti molto critici pur se s’inizia ad intravedere la fine.

 
 
 
 


 
 
 
ma intanto nonostante tutto… e soprattutto nonostante i tantissimi lutti… nelle città la vita continua…

 
 
 
 
Picasso a Napoli
 
 
 
 
con i ritmi e le modalità d’allora
 
 
 

Auto – Aquila Italiana

 
 
 
 
Le “fabbrichine” (Donne che fecero una marcia contro la guerra)
 
 
 
 
 
 
ASCOLTO DELLA CANZONE

 
 
 

Ma ora ascoltiamola in questo video in cui vi sono anche bellissime immagini… cantata da Robeto Murolo



 
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e poi, se ci va,  anche in questo sito, in cui potremo leggerne anche il testo originale e la traduzione, cantata da Massimo Ranieri.

 
 
 

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Buon ascolto da Tony Kospan





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Gilbert Bécaud.. mitico chansonnier – Mini biografia e la sua canzone-poesia “Et maintenant” in 2 versioni   Leave a comment

 

 

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E’ considerato uno dei più grandi chansonnier di sempre

ed ha fatto cantare, a partire dal dopoguerra, tutta la Francia.


Conosciamolo… ascoltiamolo.

 

 

Tolone 24.10.1927 – Parigi 18.12.2001

 

 

BREVISSIMA BIOGRAFIA

 

 

La sua carriera iniziò presto ma ebbe la svolta decisiva agli inizi degli anni 50

grazie alla collaborazione con la mitica Edith Piaf.

.


Per le emozioni “elettrizzanti” che dava agli spettatori gli fu dato il soprannome,  

dopo uno favoloso spettacolo all’Olimpia, di “monsieur 100.000 volts“.

 

 

 

 

 

 

Ha avuto una lunghissima carriera artistica densa di tantissimi successi e riconoscimenti, in Francia e in tutta Europa.

Non solo come cantante ma anche come attore di cinema.

Nel 1974 gli fu assegnata l’onorificenza della Legion d’onore. 

A Parigi ha vissuto nella sua casa galleggiante sulla Senna. 

Si è sposato due volte ed ha avuto cinque figli.

La canzone che lo consacrò come un grandissimo artista è certamente “Et maintenant“.

E’ del 1961 ed è con essa che mi fa piacere ricordarlo.


 

 

 

 

 

 

ET MAINTENANT 
LA STORIA – IL SIGNIFICATO – IL TESTO E… L’ASCOLTO
 

 

 

Una canzone… una poesia… un mito!

 

Sublime, poetica e musicale descrizione

del perdimento di sé per la fine di un grande amore.


 

 


 

 

 

STORIA DELLA CANZONE

 

La canzone è del 1961… autori Pierre Delanoë e Gilbert Bécaud.

E’ stato (ed è ancora) uno dei più grandi successi della storia della musica leggera francese ed è stato interpretato tra gli altri, da Frank Sinatra e Judy Garland nella versione tradotta in inglese di What now my love… ed in italiano soprattutto da Battiato con il testo tradotto da lui.

La passionalità e la durezza quasi drammatica di Becaud nell’interpretazione di Battiato è sostituita da quella malinconica dolcezza che caratterizza il pensiero direi anche filosofico… del nostro grande cantautore…

 

 

 

 

IL SIGNIFICATO DELLA CANZONE

 

Sono magiche le parole disperate di quest’uomo, ormai solo in una Parigi che gli appare estranea.

Parole magiche che insieme alle note parlano ai nostri cuori…

Sente d’aver perso tutto perdendo il suo amore…e si chiede:

E adesso cosa farò?

Notti e giorni si susseguono ormai senza senso…

Gli è rimasto il mondo… tutto il mondo…

Ma tutto il mondo… è nulla senza di lei…

 

 


 


 

IL TESTO


ET MAINTENANT


Traduz. di Franco Battiato


 

 

 

 


E ADESSO


E adesso cosa farò
di tutto questo tempo cosa sarà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perché
e ora cosa farò
verso quale niente scivolerà la mia vita
e tutte queste persone che mi sono indifferenti
ora che sei partita.
Tutte queste notti, perché per chi
e questo mattino che viene per niente
questo cuore che batte, per chi, perchè
che batte troppo forte, troppo forte.
e ora cosa farò
verso quale nulla scivolerà la mia vita
tu mi hai lasciato tutta la terra
ma la terra senza te è piccola.
Voi, amici miei, siate gentili
sapete bene che non si ci si può far nulla
anche Parigi muore di noia
tutte le strade mi uccidono
e ora cosa farò
riderò per non piangere
brucerò notti intere
al mattino ti odierò
e una sera nel mio specchio
vedrò la fine del mio cammino
non un fiore e non una lacrima
al momento dell’addio
non ho veramente più niente da fare
Non ho veramente più niente…

 

 

 

 

Ma ora ascoltiamola

prima nella versione originale di Becaud

 

 

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e poi in quella di Battiato

 

 

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SPUNTA LA LUNA DAL MONTE – La storia.. la poesia.. le emozioni e la mitica canzone in video   1 comment



Una dolce… bella… profonda… emozionante

canzone-poesia

anche adattissima a rincuorarci un po’

in questi nostri tempi per nulla esaltanti.


 

 

 

  

 

 


SPUNTA LA LUNA DAL MONTE

Pierangelo Bertoli & Tazenda

.

CANZONE POESIA

.

 

 

 

 


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LA STORIA DELLA CANZONE

.

Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.

Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco.

Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre  Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados” giocano in un prato.

La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…

 

 

 

 


IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO


 

Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato



 





In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende
bois fizus ‘e niunu
in sos annos irmenticados
tue n’dhas solu chimbantunu
ma paren’ chent’ annos.
Coro meu, fonte ‘ia, gradessida
gai purudeo, potho bier’sa vida.



Dovunque cada l’alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu



In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende



Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato



In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende





 


LA CANZONE

 

Debbo dire che ogni volta che l’ascolto

mi emoziona sempre…


Eccola… ascoltiamola… riascoltiamola

 

 

fre bia pouce  musicAnimata

 

 

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