Archivio per l'etichetta ‘grande storia d’amore’
Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan

Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)

Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.

Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati, però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.

musica medievale
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.

Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

FINE
Fonti vari siti web



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Questa, da un recente sondaggio, risulta,
ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
Quasi tutte le canzoni di Edith Piaf sono un mito
ed ognuna di esse segna una tappa della sua vita,
ma questa contiene anche
tutta la struggente ed enorme sofferenza
per la perdita del suo amato.
INNO ALL’AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
Il testo di questa canzone è tutto della Piaf
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
Quel che ancor più la fece soffrire
fu il fatto che era stata proprio lei
ad insistere perché prendesse l’aereo
mentre lui preferiva viaggiare in nave.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
Dio riunisce quelli che si amano!
IL VIDEO
Ecco ora la sua sentita interpretazione
di questa mitica, ma per lei soffertissima canzone.
Buona visione e buon ascolto…
.
.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan

Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)

Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.

Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati, però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.

musica medievale
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.

Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

FINE
Fonti vari siti web



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Questa, da un recente sondaggio, risulta,
ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
Quasi tutte le canzoni di Edith Piaf sono un mito
ed ognuna di esse segna una tappa della sua vita,
ma questa contiene anche
tutta la struggente ed enorme sofferenza
per la perdita del suo amato.
INNO ALL’AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
Il testo di questa canzone è tutto della Piaf
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
Quel che ancor più la fece soffrire
fu il fatto che era stata proprio lei
ad insistere perché prendesse l’aereo
mentre lui preferiva viaggiare in nave.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
Dio riunisce quelli che si amano!
IL VIDEO
Ecco ora la sua sentita interpretazione
di questa mitica, ma per lei soffertissima canzone.
Buona visione e buon ascolto…
.
.
CIAO DA TONY KOSPAN
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ancor oggi la canzone più amata dai francesi.
Quasi tutte le canzoni di Edith Piaf sono un mito
ed ognuna di esse segna una tappa della sua vita.
ma questa contiene anche
tutta la struggente ed enorme sofferenza
per la perdita del suo amato.
INNO ALL’AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
Il testo di questa canzone è tutto della Piaf…
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica ,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
Nel cielo, non ci sono più problemi
Il mio amore, credi che si amiamo?
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Quasi tutte le canzoni di Edith Piaf sono un mito
ed ognuna di esse segna una tappa della sua vita.
ma questa contiene anche
tutta la struggente ed enorme sofferenza
per la perdita del suo amato.
INNO ALL’AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
LA STORIA
Il testo di questa canzone è tutto della Piaf…
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
sua amica e collaboratrice anche in altre canzoni.
Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei che si a New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica ,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
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LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
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Il testo di questa canzone è tutto della Piaf…
mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
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Edith scrisse questa canzone
dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei da New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
Tutto, in questa canzone, dalle parole alla musica ,
è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
Avremo per noi l’eternità
Nel blu di tutta l’immensità.
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morto mentre volava verso di lei che si a New York
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BREVE ANALISI DELLA CANZONE
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è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
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ma anche il permanere di una passione sublime
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INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
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Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
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Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
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INNO ALL’AMORE – 1949 – E. PIAF –
LA STORIA LA POESIA E LA CANZONE
ATMOSFERE E NOTE DI UN TEMPO
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mentre la musica è della musicista classica Marguerite Monnot
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dopo la morte dell’amato pugile marocchino Marcel Cerdan,
morto mentre volava verso di lei che si a New York
per un incidente aereo nelle Azzorre.
BREVE ANALISI DELLA CANZONE
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è un forte, intenso, inno all’amore
proprio come indica il titolo.
La voce di Edith esprime tutte le sfumature
dell’assoluto dolore per un amore dal tragico destino
ma anche il permanere di una passione sublime
che nemmeno la morte può cancellare.
IL POETICO TESTO
INNO ALL’AMORE
Edith Piaf
Il cielo blu su noi può crollare
E la terra può sprofondare bene.
Mi importa poco se mi ami
Me ne frego del mondo intero
Purché l’amore innondera le mie mattine
Purché il mio corpo rabbrividirà sotto le tue mani
Mi importano poco i problemi
Il mio amore, poiché mi ami
Andrei fino alla fine del mondo
Mi farei tingere in bionda
Se me lo chiedessi
Andrei a sganciare la luna
Andrei a rubare la fortuna
Se me lo chiedessi
Rinnegherei la mia patria
Rinnegherei i miei amici
Se me lo chiedessi
Si può ridere bene di me
Farei qualsiasi cosa
Se me lo chiedessi
Se un giorno la vita te strappa da me
Se muori, che sia lontano da me
Mi importo poco se mi ami
Perché io morrei anche
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Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’incredibile modernità
anche se immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan

I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica,anche se poi è divenuta, mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)

Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e quando nel 1116 conosce Eloisa ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anhe perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.

Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giuletta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati, però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa… ” Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.
Le lettere d’amore di Eloisa… rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava…
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.

Eloisa ed Abelardo
V
.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.

FINE
Fonti vari siti web



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