che ci conferma la genuina classe del grande scrittore,
ci fa comprendere, a mio parere,
la differenza tra un amore normale ed un grande amore
E’ un racconto breve ma elegante e geniale
Spero che vi piaccia, come piace a me,
e se avete una diversa chiave di lettura
parliamone senza problemi.
AMARE PER PERDERSI
Hermann Hesse
C’era un innamorato che amava senza speranza.
Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria.
Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire.
Venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio.
E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva in lui e scintillava voluttà nella sua anima.
Aveva amato e amando aveva trovato sé stesso.
Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan
Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)
Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.
Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati,però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.
musica medievale
LE LETTERE
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
IV
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.
Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.
Ho trovato questi pensieri sull’amore del grande Vinicius De Moraes,
poeta, cantante e compositore brasiliano, molto simpatici, originali e divertenti
ma capaci anche di offrirci qualche spunto di riflessione.
La riflessione è diretta al sesso maschile ma
si può tranquillamente leggere all’inverso
e dunque esser compresa da tutti.
.
.
Para vivir un grande amor…
(Per vivere un grande amore)
E’ necessaria molta concentrazione e molto tatto,
ed essere insieme un po’ seri e un po’ matti
Vinicius de Moraes
Per vivere un grande amore, bisogna stare un poco alla larga dalla gente, che normalmente è invidiosa dell’amore.
Per vivere un grande amore, in realtà, tu devi fare tua, la verità, “che non c`é amore senza fedeltà, di corpo-anima e cuore per vivere un grande amore”.
Per vivere un grande amore è molto, molto importante vivere sempre assieme e, se possibile, morire insieme, per non morire di dolore.
Per vivere un grande amore, non basta essere una brava persona, è necessario avere grandi pettorali – pettorali da rematore.
E’ un punto a favore… saper fare uova strapazzate, gamberi, minestrine, sughi, bistecche alla Strogonoff, stuzzichini per il… dopo l`amore.
E cosa c’è di più bello che andare in cucina e preparare con amore una ricca e gustosa insalatina per il nostro grande amore?
Essere cortesi senza cortesia, saper fare quattrini con poesia – per vivere un grande amore.
E’ necessario sapere bere whisky (chi lo sa bere sai, non corre rischi nel cedere alle incredibili pene dell`amore…)
Ma tutto questo è inutile amico(a) mio, se in questa selva oscura e disperata…, non sai neanche trovarla, la tua amata (il tuo amato).
Se ci va, ora, ascoltiamo l’autore Vinicius De Moraes
cantare una nota canzone brasiliana insieme a Toquinho
che ci conferma la genuina classe del grande scrittore,
ci fa comprendere, a mio parere,
la differenza tra un amore normale ed un grande amore
E’ un racconto breve ma elegante e geniale
Spero che vi piaccia, come piace a me,
e se avete una diversa chiave di lettura
parliamone senza problemi.
AMARE PER PERDERSI
Hermann Hesse
C’era un innamorato che amava senza speranza.
Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria.
Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire.
Venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio.
E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva in lui e scintillava voluttà nella sua anima.
Aveva amato e amando aveva trovato sé stesso.
Chissà quante volte abbiamo ascoltato i nomi di Eloisa e Abelardo
ed ogni volta ci viene in mente che sono i protagonisti di una grande storia d’amore
ma poi, se ci chiediamo dove, come e quando questa storia si è verificata,
allora per molti di noi cala la nebbia su di un vago ricordo.
Una prima breve riflessione sulla loro storia
è, per molti aspetti, l’aspetto di incredibile modernità
anche se però immersa in pieno nei costumi del Medio Evo.
Non è quindi un caso che tantissimi pittori,
nel corso dei scoli, hanno voluto dipingere il loro amore sconfinato.
ELOISA ED ABELARDO
I PERSONAGGI.. LA STORIA.. IL MITO.. I DIPINTI
E LE LETTERE
DI UNA DELLE PIU’ BELLE E PASSIONALI STORIE D’AMORE
a cura di Tony Kospan
Jean Vignaud
I PERSONAGGI
CHI SONO DUNQUE… ELOISA ED ABELARDO?
Chiariamo subito che si tratta di una storia autentica, anche se poi è divenuta, anche mitica.
Siamo nell’XI secolo in Francia e lo scenario è quello di Parigi.
(Sarà anche per questo che è anche una delle capitali dell’amore?)
Abelardo
Pietro Abelardo è un giovane e brillante chierico e professore di teologia di origine bretone e, quando nel 1116 conosce Eloisa, ha 39 anni ed è molto noto.
E’ famoso anche perché è un contestatore di buona parte della teologia precedente.
Edmund Blair Leighton
Eloisa, nata nel 1099, è una ragazza vivace ed in gamba che eccelle non solo negli studi classici ma anche in quelli scientifici.
All’età di 17 anni lo zio Fulberto, viste le sue notevoli qualità, decide di farle frequentare dei corsi tenuti da Abelardo.
Abelardo se ne innamora subito e perdutamente.
“Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti” sono queste le parole scritte dallo stesso Abelardo.
Fulberto, entusiasta per la fama di Abelardo di miglior insegnante di Parigi, accoglie la sua richiesta di essere ospitato da lui per starle più vicino.
Eloisa cede all’amore ed alla passione:
“Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige.”
LA STORIA ED IL MITO
La storia di questo amore è divenuta, nell’immaginario collettivo, mitica… come quelle di Tristano e Isotta, Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca ma, come dicevo su, è del tutto storicamente vera.
La relazione del grande professore parigino e della sua bellissima e coltissima allieva sorprende per diversi aspetti, religiosi… culturali… passionali e razionali che pur conflittuali tra loro, ci mostrano un Medio Evo molto più vivace di come l’immaginiamo.
La vicenda storica lunga, convulsa, complessa e piena di avvenimenti, quasi tutti documentati,però non ha un lieto fine.
Angelica Kauffmann – L’addio tra Eloisa e Abelardo
Possiamo solo dire che ci fu il pentimento di Abelardo ma non quello di Eloisa…
”Il piacere che ho conosciuto è stato così forte che non posso odiarlo”.
L’immensità della forza vitale e suprema dell’amore che – leggiamo nel Cantico dei Cantici – “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere” è quello che, con chiarezza ed emozione, possiamo evincere anche da questa grande storia di mille anni fa.
Un giorno, se riesco, mi piacerà raccontarla in tutti i suoi aspetti, alcuni dei quali davvero sconcertanti, come l’evirazione di Abelardo decisa ed attuata dalla famiglia di Eloisa.
musica medievale
LE LETTERE
Le lettere d’amore di Eloisa rappresentano uno spaccato sincero e senza tabù,
ed aggiungerei, proprio per questo moderno, sulla loro esplosiva storia d’amore e di passione.
Ecco alcuni estratti.
DA ELOISA AD ABELARDO
Eloisa ed Abelardo
I
“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”
II
“Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia
che rubò a se stesso ciò che più agognava.
Ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l’unico padrone
del mio corpo e della mia volontà.”
III
“Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico
e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo
quando ti incrociavano per la via […]
Quale regina, quale donna potente
non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro:
la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni,
talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri […]
Eri giovane, bello, intelligente “
Charles Lock Eastlake
IV
Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore,
lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti
che la passione predilige.
Aperti i libri, le parole si affannavano
di più intorno ad argomenti d’amore che di studio,
erano più numerosi i baci che le frasi,
la mano correva più spesso al seno che ai libri.
E ciò che si rifletteva nei nostri occhi
era molto più spesso l’amore
che non la pagina scritta oggetto della lezione.
Per non suscitare sospetti
la percuotevo spinto però dall’amore, non dal furore,
dall’affetto non dall’ira,
e queste percosse erano più soavi di qualsiasi balsamo.
Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore,
ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito,
subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri
tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai.
Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore,
tanto più insistevamo nel procurarci il piacere
e non arrivavamo mai a stancarcene.
Eloisa ed Abelardo
V.
.
.
Ti ho amato di un amore sconfinato (…)
mi è sempre stato più dolce il nome di amica e, se non ti scandalizzi,
quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me, ma con te”.
Solo poche parole per oggi e addirittura a matita (con la tua) — Non sarò sicuro del mio alloggio sino a domani; che inutile perdita di tempo è tutto ciò! — Perché quest’angoscia profonda, quando parla la necessità — il nostro amore può forse durare senza sacrifici, senza che ciascuno di noi pretenda tutto dall’altro; puoi tu mutare il fatto che tu non sei tutta mia, io non sono tutto tuo? — Oh, Dio!, rivolgi il tuo sguardo alla bella Natura e da’ pace al tuo animo per ciò che deve essere — L’amore esige tutto e ben a ragione, così è di me per te, di te per me — Ma tu dimentichi così facilmente che io debbo vivere per me e per te. Se fossimo completamente uniti, tu sentiresti questa dolorosa necessità, tanto poco quanto la sento io – Il viaggio è stato orribile.
Sono arrivato qui soltanto ieri mattina alle quattro.
Siccome c’erano pochi cavalli, la diligenza ha scelto un altro itinerario; ma che strada orribile! Alla penultima stazione mi hanno sconsigliato di viaggiare di notte, hanno cercato di ispirarmi paura d’un bosco ma ciò non è servito ad altro che a spronarmi — e ho avuto torto.
La vettura ha finito con lo sfasciarsi su quell’orribile strada, un semplice sentiero di campagna senza fondo.
Se non avessi avuto quei due postiglioni, sarei rimasto per strada — Per l’altra strada, quella solita, Esterhàzy con otto cavalli ha avuto la stessa sorte che io con quattro — Tuttavia, in un certo senso la cosa mi ha anche fatto piacere, come succede ogni volta che supero felicemente qualche ostacolo — Ora voglio passare in fretta dagli eventi estrinseci a quelli intimi. Confido che ci vedremo presto; ed anche oggi mi manca il tempo per dirti i pensieri che ho rimuginato in questi ultimi giorni sulla mia vita — Se i nostri cuori fossero sempre l’uno vicino all’altro, non mi capiterebbe certo di avere simili pensieri. II mio cuore trabocca del desiderio di dirti tante cose — Ahimè – ci sono momenti in cui sento che la parola è inadeguata — Cerca di essere serena — e sii per sempre il mio fedele unico tesoro, ii mio tutto, come io lo sono per te. Sono gli dèi che debbono provvedere, qualunque possa essere il nostro destino.
Il tuo fedele Ludwig
7 Luglio 1812
A letto i miei pensieri sono già rivolti a te, mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell’attesa che il destino esaudisca i nostri desideri, posso vivere soltanto unito strettamente a te, non altrimenti, sì, ho deciso di errare lontano finché non potrò volare nelle tue braccia e sentirmi perfettamente a casa accanto a te e lasciando che la mia anima, circondata dal tuo essere, entri nel regno degli spiriti.
Purtroppo così deve essere, ti rassegnerai, tanto più conoscendo la mia fedeltà verso di te, nessuna altra donna potrà mai possedere il mio cuore, mai, mai.
O Dio perché doversi allontanare dall’oggetto di tanto amore, la mia vita a V. è ora miserevole.
Il tuo amore ha fatto di me il più felice e nello stesso tempo il più infelice degli uomini, alla mia età avrei bisogno di vivere in modo uniforme senza scosse, ma è ciò possibile nella nostra situazione?
Angelo mio, mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni quindi chiudo affinché tu possa ricevere la lettera al più presto.
Sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme.
Sii calma – amami – oggi – ieri.
Quanta nostalgia, quanto rimpianto di te, di te, di te, mia vita, mio tutto.
A presto, ti prego continua ad amarmi, non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato.
Ludwig
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri
Giulia Guicciardi
Dopo la morte di Ludwig van Beethoven (1770-1827) queste lettere vennero trovate in un cassetto segreto del suo armadio.
Scritte fra il 6 e il 7 luglio 1812 a Teplilz non vennero probabilmente mai spedite.
Da allora i biografi hanno cercato di identificare la misteriosa destinataria senza approdare a una conclusione definitiva.
Quale delle donne che il musicista frequentava è l’amata immortale?
Renoir – Giovane donna dal cappello nero
La contessa Giulietta Guicciardi, allora diciassettenne? Therese Brunsvick? Amalie Sebald? Josephine Staekelbeig?
Sfuggente a ogni più precisa identificazione, la donna sconosciuta resta comunque una delle più suggestive incarnazioni del mito romantico.
Testi dal web – Impaginaz. T.K
Ora, se ci va,
possiamo ascoltar in questo video la 2° lettera
letta da par suo da Fabio Volo.
Ciao da Tony Kospan
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PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO
Ho trovato questi pensieri sull’amore del grande Vinicius De Moraes,
poeta, cantante e compositore brasiliano, molto simpatici, originali e divertenti
ma capaci anche di offrirci qualche spunto di riflessione.
La riflessione è diretta al sesso maschile ma
si può tranquillamente leggere all’inverso
e dunque esser compresa da tutti.
.
.
Para vivir un grande amor…
(Per vivere un grande amore)
E’ necessaria molta concentrazione e molto tatto,
ed essere insieme un po’ seri e un po’ matti
Vinicius de Moraes
Per vivere un grande amore, bisogna stare un poco alla larga dalla gente, che normalmente è invidiosa dell’amore.
Per vivere un grande amore, in realtà, tu devi fare tua, la verità, “che non c`é amore senza fedeltà, di corpo-anima e cuore per vivere un grande amore”.
Per vivere un grande amore è molto, molto importante vivere sempre assieme e, se possibile, morire insieme, per non morire di dolore.
Per vivere un grande amore, non basta essere una brava persona, è necessario avere grandi pettorali – pettorali da rematore.
E’ un punto a favore… saper fare uova strapazzate, gamberi, minestrine, sughi, bistecche alla Strogonoff, stuzzichini per il… dopo l`amore.
E cosa c’è di più bello che andare in cucina e preparare con amore una ricca e gustosa insalatina per il nostro grande amore?
Essere cortesi senza cortesia, saper fare quattrini con poesia – per vivere un grande amore.
E’ necessario sapere bere whisky (chi lo sa bere sai, non corre rischi nel cedere alle incredibili pene dell`amore…)
Ma tutto questo è inutile amico(a) mio, se in questa selva oscura e disperata…, non sai neanche trovarla, la tua amata (il tuo amato).
Se ci va, ora, ascoltiamo l’autore Vinicius De Moraes
cantare una nota canzone brasiliana insieme a Toquinho
che ci conferma la genuina classe del grande scrittore,
ci fa comprendere, a mio parere,
la differenza tra un amore normale ed un grande amore
E’ un racconto breve ma elegante e geniale
Spero che vi piaccia, come piace a me,
e se avete una diversa chiave di lettura
parliamone senza problemi.
AMARE PER PERDERSI
Hermann Hesse
C’era un innamorato che amava senza speranza.
Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria.
Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire.
Venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio.
E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva in lui e scintillava voluttà nella sua anima.
Aveva amato e amando aveva trovato sé stesso.