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Il Pinturicchio – Breve biografia del pittore del ‘400 anche con dipinti e video   Leave a comment



Ritorno di Ulisse




Il suo vero nome era Bernardino di Betto Betti

ma è sempre stato chiamato… Pinturicchio




POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

(Perugia 1452 c/a – Siena 11.12.1513)




Perché Pinturicchio?


Semplice… perché era di piccola statura…

e tutti lo chiamavano così…

ed a lui il soprannome piaceva così tanto

da firmar dei dipinti proprio in questo modo.




Giulia Farnese



Era un artista della scuola Umbra del ‘400

dalla notevole tecnica e “completo”

nel senso che era bravo in tutti i generi di pittura.


Infatti eccelleva sia nella pittura su tavola,
che nell’affresco e nella miniatura.







Fino all’ottocento tuttavia il nostro non era molto amato dai critici
benché diverse sue opere fossero sempre state celebri.
.


Fu ricordato anche dal Vasari… ma in maniera molto negativa.



Madonna della pace




In questo bel video un’ampia serie di suoi dipinti




fre bia pouce

POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

L’aritmetica



Diversi anni fa il suo nome tornò in auge

quando l’Avvocato Agnelli paragonò il giocatore Del Piero,

artista del pallone, proprio al Pinturicchio.




Papa Pio II




Tony Kospan






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Giorgio Vasari.. pennello e penna – Pittore ed architetto ma soprattutto.. creatore della Storia dell’Arte   Leave a comment

 
 
 
 
 
Convito di Ester e Assuero
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali, matrimoni, etc. il versatile aretino però è stato, e resta, soprattutto una miniera di informazioni storiche, tecniche ed artistiche sul mondo dell’arte rinascimentale oltre che l’inventore del linguaggio dell’arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l’Arte, soprattutto come conoscenza, analisi e storia, non fu più la stessa.

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere.

 
 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)


 

 

GIORGIO VASARI
PENNELLO E… PENNA…
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
Vasari dipinge – Casa di Arezzo




BREVE BIOGRAFIA

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d’arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere.

A soli 13 anni si trasferisce a Firenze, massimo centro culturale ed artistico dell’epoca, dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica.

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò, per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d’arte in varie città d’Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna, ma nelle quali operò anche.


 

 

I sei poeti toscani

 

 


Il centro principale della sua attività però restò Firenze dove fondò l’Accademia delle arti e del disegno, insieme ad altri artisti, e dove conobbe Cosimo I dei Medici che gli commissionò delle opere architettoniche e, dal 1560 in poi, fu incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi, della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.


 

 

La nascita di Venere

 

 

Sue caratteristiche sono in primis il piacere di lavorare in compagnia di altri artisti, al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout, ed un’altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d’arte con quella di “opere effimere”.

Cioè curava anche l’organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari, per manifestazioni teatrali, carnevalesche etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

LO STILE DEL VASARI PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra il manierismo, le visioni michelangiolesche e la vivacità dei colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi, come possiamo accorgerci esaminando ad es. capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci,vari e stupendamente applicati.
.
.



Sala di Cosimo il Vecchio – Palazzo Vecchio – Firenze



 
Tuttavia la sua pittura, pur elegantissima, appare non manifestare quel pathos, quel calore, che caratterizza le opere dei grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
“LE VITE”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL’ARTE

 
 
 
 
 
 

Come si diceva all’inizio, pur essendo stato un valente (ma non geniale) pittore, architetto e non solo, tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dalla sua opera letteraria che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell’Arte.
 
Eppure il Vasari, in una lettera ad un amico, si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello!!!!

 
 
 

Allegoria della giustizia

 

 

 

Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell’opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L’opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un’opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa al di là della condivisione o meno di diversi suoi giudizi sugli artisti di cui scrive ed altresì al di là di diversi errori.
 
Inizia, proprio grazie a “Le vite”, l’interesse per le biografie degli artisti, per la critica e l’analisi delle opere, per le conoscenze delle tecniche pittoriche e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi.

Infine appare evidente la consapevolezza, in lui, di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l’evoluzione dell’Arte mondiale dato che proprio a lui si deve la creazione del termine “Rinascita“.
 
 
 

Battaglia di Marciano

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“ e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone anche le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti ma tuttavia queste inesattezze, che per lungo tempo hanno inficiato l’attendibilità dell’opera, non possono danneggiarne nè l’impianto complessivo nè la precisione e la cura dei “suoi” giudizi estetici e critici come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
 
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
 
2 – che alla sua epoca non c’erano certo i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell’assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nel mondo dell’arte, al Vasari ed alle sue “VITE” va riconosciuto un merito davvero incommensurabile…

 
Tony Kospan
 
 
Copyright Tony Kospan – Tutti i diritti riservati




 
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Casa Vasari – Storie di Zeus




Vasari.. pennello e penna – Pittore ed architetto del ‘500 ma soprattutto creatore della Storia dell’Arte   Leave a comment

 
 
 
 
 
Convito di Ester e Assuero
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali, matrimoni, etc. il versatile aretino però è stato, e resta, soprattutto una miniera di informazioni storiche, tecniche ed artistiche sul mondo dell’arte rinascimentale oltre che l’inventore del linguaggio dell’arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l’Arte, soprattutto come conoscenza, analisi e storia, non fu più la stessa.

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere.

 
 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)


 

 

GIORGIO VASARI
PENNELLO E… PENNA…
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
Vasari dipinge – Casa di Arezzo




BREVE BIOGRAFIA

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d’arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere.

A soli 13 anni si trasferisce a Firenze, massimo centro culturale ed artistico dell’epoca, dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica.

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò, per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d’arte in varie città d’Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna, ma nelle quali operò anche.


 

 

I sei poeti toscani

 

 


Il centro principale della sua attività però restò Firenze dove fondò l’Accademia delle arti e del disegno, insieme ad altri artisti, e dove conobbe Cosimo I dei Medici che gli commissionò delle opere architettoniche e, dal 1560 in poi, fu incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi, della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.


 

 

La nascita di Venere

 

 

Sue caratteristiche sono in primis il piacere di lavorare in compagnia di altri artisti, al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout, ed un’altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d’arte con quella di “opere effimere”.

Cioè curava anche l’organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari, per manifestazioni teatrali, carnevalesche etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

LO STILE DEL VASARI PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra il manierismo, le visioni michelangiolesche e la vivacità dei colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi, come possiamo accorgerci esaminando ad es. capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci,vari e stupendamente applicati.
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Sala di Cosimo il Vecchio – Palazzo Vecchio – Firenze



 
Tuttavia la sua pittura, pur elegantissima, appare non manifestare quel pathos, quel calore, che caratterizza le opere dei grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
“LE VITE”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL’ARTE

 
 
 
 
 
 

Come si diceva all’inizio, pur essendo stato un valente (ma non geniale) pittore, architetto e non solo, tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dalla sua opera letteraria che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell’Arte.
 
Eppure il Vasari, in una lettera ad un amico, si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello!!!!

 
 
 

Allegoria della giustizia

 

 

 

Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell’opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L’opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un’opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa al di là della condivisione o meno di diversi suoi giudizi sugli artisti di cui scrive ed altresì al di là di diversi errori.
 
Inizia, proprio grazie a “Le vite”, l’interesse per le biografie degli artisti, per la critica e l’analisi delle opere, per le conoscenze delle tecniche pittoriche e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi.

Infine appare evidente la consapevolezza, in lui, di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l’evoluzione dell’Arte mondiale dato che proprio a lui si deve la creazione del termine “Rinascita“.
 
 
 

Battaglia di Marciano

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“ e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone anche le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti ma tuttavia queste inesattezze, che per lungo tempo hanno inficiato l’attendibilità dell’opera, non possono danneggiarne nè l’impianto complessivo nè la precisione e la cura dei “suoi” giudizi estetici e critici come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
 
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
 
2 – che alla sua epoca non c’erano certo i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell’assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nel mondo dell’arte, al Vasari ed alle sue “VITE” va riconosciuto un merito davvero incommensurabile…

 
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Casa Vasari – Storie di Zeusi

 

Giorgio Vasari.. pennello e penna – Pittore ed architetto rinascimentale ma soprattutto creatore della Storia dell’Arte   3 comments

 
 
 
 
 
Convito di Ester e Assuero
 
 
 
 

Pittore, architetto, scrittore, ma anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali, matrimoni, etc. il versatile aretino però è stato, e resta, soprattutto una miniera di informazioni storiche, tecniche ed artistiche sul mondo dell’arte rinascimentale oltre che l’inventore del linguaggio dell’arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l’Arte, soprattutto come conoscenza, analisi e storia, non fu più la stessa.

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere.

 
 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)


 

 

GIORGIO VASARI
PENNELLO E… PENNA…
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
Vasari dipinge – Casa di Arezzo




BREVE BIOGRAFIA

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d’arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere.

A soli 13 anni si trasferisce a Firenze, massimo centro culturale ed artistico dell’epoca, dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica.

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò, per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d’arte in varie città d’Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna, ma nelle quali operò anche.


 

 

I sei poeti toscani

 

 


Il centro principale della sua attività però restò Firenze dove fondò l’Accademia delle arti e del disegno, insieme ad altri artisti, e dove conobbe Cosimo I dei Medici che gli commissionò delle opere architettoniche e, dal 1560 in poi, fu incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi, della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.


 

 

La nascita di Venere

 

 

Sue caratteristiche sono in primis il piacere di lavorare in compagnia di altri artisti, al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout, ed un’altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d’arte con quella di “opere effimere”.

Cioè curava anche l’organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari, per manifestazioni teatrali, carnevalesche etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

LO STILE DEL VASARI PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra il manierismo, le visioni michelangiolesche e la vivacità dei colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi, come possiamo accorgerci esaminando ad es. capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci,vari e stupendamente applicati.
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Sala di Cosimo il Vecchio – Palazzo Vecchio – Firenze



 
Tuttavia la sua pittura, pur elegantissima, appare non manifestare quel pathos, quel calore, che caratterizza le opere dei grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
“LE VITE”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL’ARTE

 
 
 
 
 
 

Come si diceva all’inizio, pur essendo stato un valente (ma non geniale) pittore, architetto e non solo, tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dalla sua opera letteraria che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell’Arte.
 
Eppure il Vasari, in una lettera ad un amico, si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello!!!!

 
 
 

Allegoria della giustizia

 

 

 

Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell’opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L’opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un’opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa al di là della condivisione o meno di diversi suoi giudizi sugli artisti di cui scrive ed altresì al di là di diversi errori.
 
Inizia, proprio grazie a “Le vite”, l’interesse per le biografie degli artisti, per la critica e l’analisi delle opere, per le conoscenze delle tecniche pittoriche e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi.

Infine appare evidente la consapevolezza, in lui, di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l’evoluzione dell’Arte mondiale dato che proprio a lui si deve la creazione del termine “Rinascita“.
 
 
 

Battaglia di Marciano

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“ e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone anche le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti ma tuttavia queste inesattezze, che per lungo tempo hanno inficiato l’attendibilità dell’opera, non possono danneggiarne nè l’impianto complessivo nè la precisione e la cura dei “suoi” giudizi estetici e critici come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
 
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
 
2 – che alla sua epoca non c’erano certo i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell’assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nel mondo dell’arte, al Vasari ed alle sue “VITE” va riconosciuto un merito davvero incommensurabile…

 
Tony Kospan
 
 
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Pittore, architetto, scrittore, ma anche scenografo, decoratore, costruttore di apparati effimeri per i carnevali, matrimoni, etc. il versatile aretino però è stato, e resta, soprattutto una miniera di informazioni storiche, tecniche ed artistiche sul mondo dell’arte rinascimentale oltre che l’inventore del linguaggio dell’arte.

Possiamo dire in poche parole che dopo di lui l’Arte, soprattutto come conoscenza, analisi e storia, non fu più la stessa.

Cercheremo di analizzare, in breve come sempre, la sua figura e le sue opere.

 
 
 
 

(Arezzo 30.7.1511 – Firenze 27.6.1574)


 

 

GIORGIO VASARI
PENNELLO E… PENNA…
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
Vasari dipinge – Casa di Arezzo




BREVE BIOGRAFIA

 

 

Iniziò giovanissimo a frequentare la bottega d’arte di Guglielmo di Marcillat dove incontrò Rosso Fiorentino che ebbe poi grande influenza nelle sue opere.

A soli 13 anni si trasferisce a Firenze, massimo centro culturale ed artistico dell’epoca, dove conobbe diversi grandi artisti tra cui Michelangelo e Andrea del Sarto che completarono la sua formazione artistica.

 

 

San Giorgio e il Drago

 

 

Qui strinse un sodalizio artistico con il quasi coetaneo Del Salviati Cecchino insieme al quale affrescò, per il cardinale Salviati a Palazzo Salviati, “La vita di Giovanni il Battista” che portò fama soprattutto al Cecchino e col quale fece un viaggio per ammirare opere d’arte in varie città d’Italia tra cui Roma, Napoli e Bologna, ma nelle quali operò anche.


 

 

I sei poeti toscani

 

 


Il centro principale della sua attività però restò Firenze dove fondò l’Accademia delle arti e del disegno, insieme ad altri artisti, e dove conobbe Cosimo I dei Medici che gli commissionò delle opere architettoniche e, dal 1560 in poi, fu incaricato della Costruzione del Palazzo degli Uffizi, della ristrutturazione di Palazzo Vecchio e del Palazzo degli Anziani di Pisa.


 

 

La nascita di Venere

 

 

Sue caratteristiche sono in primis il piacere di lavorare in compagnia di altri artisti, al punto che da alcuni è anche stato definito una specie di talent scout, ed un’altra, come dirà egli stesso, è la sua grande celerità nel dipingere.

In tutto il corso della sua vita alternò la creazione di opere d’arte con quella di “opere effimere”.

Cioè curava anche l’organizzazione e le scenografie per matrimoni nobiliari, per manifestazioni teatrali, carnevalesche etc..

Morì nel 1574 a Firenze.

 

 

 

 

LO STILE DEL VASARI PITTORE

 

 

Caino e Abele – Dipinto a Napoli

 

Può essere considerato fra i maggiori manieristi tosco-romani ma possiamo forse meglio definire il suo stile come una combinazione tra il manierismo, le visioni michelangiolesche e la vivacità dei colori di Rosso Fiorentino.

Il Manierismo è la corrente artistica che si distinse per la ricerca di uno stile fatto di eleganza, armonia e sicurezza che ebbe vita dal 1525 fino al 1563 anche se il termine fu usato dal Vasari principalmente per descrivere il virtuosismo del pittore.
 
 
 

La fucina di Vulcano

 

 

In effetti la pittura vasariana è incredibilmente precisa e ricchissima di particolari, anche minimi, come possiamo accorgerci esaminando ad es. capelli, mani, occhi, vesti, oggetti etc…, ed i colori sono sempre vivaci,vari e stupendamente applicati.
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Sala di Cosimo il Vecchio – Palazzo Vecchio – Firenze



 
Tuttavia la sua pittura, pur elegantissima, appare non manifestare quel pathos, quel calore, che caratterizza le opere dei grandissimi del Rinascimento.
 
 
 
 
“LE VITE”
E LA NASCITA DELLA STORIA DELL’ARTE

 
 
 
 
 
 

Come si diceva all’inizio, pur essendo stato un valente (ma non geniale) pittore, architetto e non solo, tuttavia la sua fama principale oggi gli viene dalla sua opera letteraria che rappresenta una vera e propria pietra miliare nel campo della storiografia e del linguaggio nel campo dell’Arte.
 
Eppure il Vasari, in una lettera ad un amico, si lamentava di non esser così bravo con la penna come col pennello!!!!

 
 
 

Allegoria della giustizia

 

 

 

Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, da Cimabue insino a’ tempi nostri è il titolo originale dell’opera che ebbe 2 edizioni, la prima nel 1550 e la seconda nel 1568, ma che per brevità ormai è da tutti chiamata “Le vite“.
 
L’opera contiene oltre 160 biografie di artisti ed è quindi un’opera che possiamo definire “monumentale” e la sua importanza è immensa al di là della condivisione o meno di diversi suoi giudizi sugli artisti di cui scrive ed altresì al di là di diversi errori.
 
Inizia, proprio grazie a “Le vite”, l’interesse per le biografie degli artisti, per la critica e l’analisi delle opere, per le conoscenze delle tecniche pittoriche e per la storia delle “scuole” dal duecento in poi.

Infine appare evidente la consapevolezza, in lui, di tutto quello che il suo secolo rappresentava per l’evoluzione dell’Arte mondiale dato che proprio a lui si deve la creazione del termine “Rinascita“.
 
 
 

Battaglia di Marciano

 

 

Ne “Le vite” il Vasari parla anche di se stesso come “Novello Giotto“ e racconta, in alcuni casi con dovizia di particolari (come per il periodo napoletano), ed in altri con strategici silenzi o strategiche amplificazioni la sua vita e le sue opere…
 
Il testo, a dire il vero, contiene anche diversi e marchiani errori in quanto il Vasari prendeva per buone anche le dicerie e le leggende createsi intorno alle vite degli artisti vissuti nei secoli precedenti ma tuttavia queste inesattezze, che per lungo tempo hanno inficiato l’attendibilità dell’opera, non possono danneggiarne nè l’impianto complessivo nè la precisione e la cura dei “suoi” giudizi estetici e critici come concordemente oggi la critica ha finalmente riconosciuto.
 
 
 

 

 

 
In ogni caso non possiamo sottacere 2 importanti aspetti:
 
1 – che le vite degli artisti temporalmente a lui più vicini appaiono abbastanza corrette e precise…
 
2 – che alla sua epoca non c’erano certo i moderni strumenti tecnologici che avrebbero potuto consentirgli più precise ricerche ed analisi scientifiche.
 
Pertanto, in considerazione dell’assoluta innovazione rispetto al preesistente “vuoto” (o quanto meno “grande dispersione“) di conoscenze nel mondo dell’arte, al Vasari ed alle sue “VITE” va riconosciuto un merito davvero incommensurabile…

 
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Il suo vero nome era Bernardino di Betto Betti

ma è sempre stato chiamato… Pinturicchio




(Perugia 1452 c/a – Siena 11.12.1513)




Perché Pinturicchio?


Semplice… perché era di piccola statura…

e tutti lo chiamavano così…

ed a lui il soprannome piaceva così tanto

da firmar dei dipinti proprio in questo modo.




Giulia Farnese



Era un artista della scuola Umbra del ‘400

dalla notevole tecnica e “completo”

nel senso che era bravo in tutti i generi di pittura.


Infatti eccelleva sia nella pittura su tavola,
che nell’affresco e nella miniatura.







Fino all’ottocento tuttavia il nostro non era molto amato dai critici
benché diverse sue opere fossero sempre state celebri.
.


Fu ricordato anche dal Vasari… ma in maniera molto negativa.



Madonna della pace




In questo bel video un’ampia serie di suoi dipinti




L’aritmetica



Diversi anni fa il suo nome tornò in auge

quando l’Avvocato Agnelli paragonò il giocatore Del Piero,

artista del pallone, proprio al Pinturicchio.




Papa Pio II




Tony Kospan





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IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L’ARTE… INSIEME
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Ripped Note
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Il Pinturicchio – Breve ricordo del maestro di scuola umbra del ‘400.. anche con dipinti e video   2 comments



Ritorno di Ulisse




Il suo vero nome era Bernardino di Betto Betti

ma è sempre stato chiamato… Pinturicchio




(Perugia 1452 c/a – Siena 11.12.1513)




Perché Pinturicchio?


Semplice… perché era di piccola statura…

e tutti lo chiamavano così…

ed a lui il soprannome piaceva così tanto

da firmar dei dipinti proprio in questo modo.




Giulia Farnese



Era un artista della scuola Umbra del ‘400

dalla notevole tecnica e “completo”

nel senso che era bravo in tutti i generi di pittura.


Infatti eccelleva sia nella pittura su tavola,
che nell’affresco e nella miniatura.







Fino all’ottocento tuttavia il nostro non era molto amato dai critici
benché diverse sue opere fossero sempre state celebri.
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Fu ricordato anche dal Vasari… ma in maniera molto negativa.



Madonna della pace




In questo bel video un’ampia serie di suoi dipinti




L’aritmetica



Diversi anni fa il suo nome tornò in auge

quando l’Avvocato Agnelli paragonò il giocatore Del Piero,

artista del pallone, proprio al Pinturicchio.




Papa Pio II




Tony Kospan





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