Archivio per l'etichetta ‘GIANNI MORANDI

Serata di martedì in poesia “Canzoncina del primo desiderio” Lorca – arte A. Averin – canzone “Vita” Morandi   Leave a comment

 
 
 
 
 
Alexander Averin
 
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rosa cuor 3wcurdyj
Se ciò che io dico risuona in te, 
è semplicemente perché siamo entrambi 
rami di uno stesso albero.
W. B. Yeats ~ 
rosa cuor 3wcurdyj
 

 .

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Alexander Averin – Giovane donna in barca
 

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CANZONCINA DEL PRIMO DESIDERIO
~ Federico Garcia Lorca ~

 
Nella mattina verde,
volevo essere cuore.
Cuore.
 
E nella sera matura
volevo essere usignolo.
Usignolo.
 
(Cuore diventa color
arancio.
Cuore,
diventa color d’amore).
 
Nella mattina viva,
volevo essere io.
Cuore.
 
E nella sera tramontata
volevo essere la mia voce.
Usignolo.
 
Cuore,
diventa color d’arancio!
 
Cuore,
diventa color d’amore!
 

.

 
 
 
Alexander Averin – Giovani donne
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 
 
 
 
 
 

La Befana Epifania ed i Re Magi nelle poesie.. nell’arte.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 

 

STORIA E ATMOSFERE DI UN TEMPO - DANZE E BALLI

 

 

 

Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.

L’Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale”.

Proprio questa festa, insieme ai Re Magi, è il tema stavolta delle poesie e delle canzoni… che come immaginerete… piaceranno a chi ama ricordare atmosfere del passato ma soprattutto ai bambini…

 

 

 

CAMINO gif animata per bambini sul natale 1841

 

 

 

LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI

NELLE POESIE.. NELLE CANZONI.. NELL’ARTE E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

 

 

 


E la Befana?

La Befana è invece un’antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell’anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

Nel Medio Evo prende le sembianze di simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.

 

 

 

Masaccio

 

 

 

In quest’era di globalizzazione però la nostra italianissima “vecchiaccia” soffre molto la concorrenza dei regali di Babbo Natale mentre fino a pochi decenni fa era attesissima ed amatissima dai bambini perché poi, alla fine, si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali… e quindi questa festa era davvero molto sentita da grandi e piccoli.

 

 

 

 

L’Epifania, con i Re Magi e La Befana, non poteva non interessare i poeti ma per la sua grande popolarità sono tantissime anche le filastrocche come questa che segue, per me simpaticissima.

 

 

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO 

Filastrocca


Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!

 

 

 

 

 

Anche le canzoni che parlano della Befana  sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni  Morandi).

Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi e segnalo tra le poesie di quest’anno quella di Edmond Rostand (l’autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare.. La befana del Pascoli.

 

 

 
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Artemisia Gentileschi

 

 

QUANTO MANCA A BETLEMME?

Frances Chesterton


Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!

 

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IL MISTERO DELLA BEFANA

Massimo Grillandi


Vecchia, dev’esser vecchia per davvero.

sono duemila anni che cammina.

Proprio non so come faccia la vecchina

a portare con sé un negozio intero.

Dentro quel sacco ce ne son di cose:

trombe. trenini. bambole e pistole,

palle e fucili. quanti se ne vuole.

Son faccende. a dir poco, misteriose.

Come scenda. ad esempio. negli oscuri

e stretti fori dei camini e vada

per monti e valli, lungo la sua strada

e nessuno dimentichi o trascuri.


 

 

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Andrea Mantegna

 

 

LA STELLA

Edmond Rostand 

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 

 

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LETTERA ALLA BEFANA

Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti..

 

 

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Matthias Stomer

 

LA BEFANA

Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte
.

 

 

 

 

Non mi resta infine che augurare a tutti…

 

 

 

Tony Kospan





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POESIA.. CULTURA E NON SOLO
CON LEGGEREZZA
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Moroni Giovanni Battista





IL MIO AMICO – Sublime… poetica canzone di Gianni Morandi… stranamente dimenticata   1 comment


 



IL MIO AMICO – CANZONE POESIA
DEDICATA A CHI SOFFRE DI UNA DISABILITA’
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone appare una poesia per la bellezza del testo
ma anche perché esprime una serena ed affettuosa solidarietà 
verso chi non può avere le normali possibilità di muoversi
e di vivere… normalmente a causa di una menomazione.
 
 
Il testo infatti si muove in modo gioioso e davvero amichevole
verso i nostri amici/fratelli che soffrono
e dunque lontano dai soliti cliché lamentevoli
ed in tal modo rimuove inveterati (ma resistenti) tabù.
 
 
 
 
 
 
 
 
La canzone non è di un cantautore triste, anzi,
ma è di un cantante noto per poesie allegre
(ma talvolta anche impegnate)
come Morandi, e la cosa può stupire
chi è portato ad etichettare le persone solo dalle apparenze.



 



Quello che però non capisco, e la cosa non depone affatto bene
per la nostra società, è come sia stato possibile
– che una così bella canzone abbia avuto,
sì un buon successo, ma non quello che avrebbe meritato
ma anche come mai sia scomparsa quasi del tutto.

Un’altra amara riflessione riguarda i motivi per cui siano così rare le canzoni
che affrontano temi, certo non facili, ma così importanti
anche se poi in tanti si ergono a loro paladini.



 


Certo qualcuno dirà, con il consueto cinismo
che  contraddistingue la nostra società,
che la canzone è stato creata apposta per commuovere
ma intanto
come mai nessuno ci aveva pensato prima (né dopo)?
 
Ritengo pertanto doveroso riportarla in evidenza
attraverso i miei canali di comunicazione
quantunque modesti e limitati.
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO AMICO 

Morandi – Falagiani 

Il mio amico cammina che sembra un pendolo
attraversa la strada e tutti lo guardano
in questo mondo veloce si muove a fatica
ma tu guarda che razza di scherzi ti fa la vita

il mio amico è sempre stato cosi’ fino da piccolo
con la faccia bambina ed impaurita che sembra un cucciolo
quando parla il mio amico farfuglia piano
e le parole nell’aria si sciolgono come venissero da lontano

ma il mio amico è il mio amico e solo io so com’è
lui ha un cuore pulito che un altro non c’è
il mio amico quando è solo ascolta canzoni
e ad ogni nota riaffiorano in lui vecchie e nuove passioni

quando tu sei arreso e non sai cosa fare
lui ti dice addormentati e prova a sognare
vorrei essere anch’io cosi’ ingenuo e felice
invece corro e da sempre non trovo mai pace

il mio amico almeno è una bella persona
uno strano violino con le corde di seta
in un mondo distratto che cinico suona
questo grande concerto che in fondo è la vita

il mio amico non parla mai di odio e sfortuna
anzi dice era peggio non essere nato
non avrei mai potuto vedere la luna
e tutte le altre bellezze che Dio ha creato

Il mio amico a volte scompare e non lo vedo piu’
anche lui soffre mesi d’amore e non li manda giù
gli succede di solito con una sconosciuta
e ogni volta ancor prima che inizia è una storia finita

ma il mio amico è il mio amico e solo io so dov’è
se vuol farsi trovare, se ha bisogno di me
o se invece vuol stare per giorni a parlare
sulla spiaggia da solo con le onde del mare

il mio amico che gioca con gli occhi a pallone
ci incoraggia e soffre anche in allenamento
lui dai bordi del campo comanda l’azione
ondeggiando leggero come grano nel vento

dal mio amico ho imparato un milione di cose
per esempio ad amare senza essere riamato
a guardare la luna e i giardini di rose
e tutte le altre bellezze che Dio ha creato

Il mio amico è il mio amico e non lo cambierei
i ricordi piu’ belli ce li ho isieme a lui
in questo mondo veloce il mio amico si muove a fatica
proprio lui che mi aiuta a capire e ad amare la vita.


 
 
 
 
 
 
 
 

Ecco infine il video… con la dolcissima canzone…





 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan


CUORE indACO CUOREstelline color rsCUORE indACO CUORE
Frecce (174)

 







 

 

Martedì sera in poesia “Canzoncina del primo desiderio” Lorca – arte A. Averin – canzone “Vita” Morandi   Leave a comment

 
 
 
 

Alexander Averin
 
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Se ciò che io dico risuona in te, 
è semplicemente perché siamo entrambi 
rami di uno stesso albero.
W. B. Yeats ~ 
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 .

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Alexander Averin – Giovane donna in barca
 

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CANZONCINA DEL PRIMO DESIDERIO
~ Federico Garcia Lorca ~

 
Nella mattina verde,
volevo essere cuore.
Cuore.
 
E nella sera matura
volevo essere usignolo.
Usignolo.
 
(Cuore diventa color
arancio.
Cuore,
diventa color d’amore).
 
Nella mattina viva,
volevo essere io.
Cuore.
 
E nella sera tramontata
volevo essere la mia voce.
Usignolo.
 
Cuore,
diventa color d’arancio!
 
Cuore,
diventa color d’amore!
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 
 
 
 
 
 

La Befana Epifania ed i Re Magi nelle poesie.. nei dipinti.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 

 

 

 

 

Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.

L’Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale”.

Proprio questa festa, insieme ai Re Magi, è il tema stavolta delle poesie e delle canzoni… che come immaginerete… piaceranno a chi ama ricordare atmosfere del passato ma soprattutto ai bambini…

 

 

 

 

 

 

LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI

NELLE POESIE… NELLE CANZONI E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

 

 

 


E la Befana?

La Befana è invece un’antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell’anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

Nel Medio Evo prende le sembianze di simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.

 

 

 

Masaccio

 

 

 

In quest’era di globalizzazione però la nostra italianissima “vecchiaccia” soffre molto la concorrenza dei regali di… Babbo Natale mentre fino a pochi decenni fa era attesissima ed amatissima dai bambini perché poi, alla fine, si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali… e quindi questa festa era davvero molto sentita da grandi e piccoli.

 

 

 

 

L’Epifania, con i Re Magi e La Befana… non poteva non interessare i poeti… ma per la sua grande popolarità sono tantissime anche le filastrocche… come questa… per me simpaticissima…

 

 

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO 

Filastrocca


Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!

 

 

 

 

 

Anche le canzoni che parlano della Befana  sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni  Morandi).

Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi… e segnalo tra le poesie di quest’anno quella di Edmond Rostand (l’autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi… e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare… La befana del Pascoli.

 

 

 

Artemisia Gentileschi

 

 

QUANTO MANCA A BETLEMME?

Frances Chesterton


Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!

 

 

 

IL MISTERO DELLA BEFANA

Massimo Grillandi


Vecchia, dev’esser vecchia per davvero.

sono duemila anni che cammina.

Proprio non so come faccia la vecchina

a portare con sé un negozio intero.

Dentro quel sacco ce ne son di cose:

trombe. trenini. bambole e pistole,

palle e fucili. quanti se ne vuole.

Son faccende. a dir poco, misteriose.

Come scenda. ad esempio. negli oscuri

e stretti fori dei camini e vada

per monti e valli, lungo la sua strada

e nessuno dimentichi o trascuri.


 

 

Andrea Mantegna

 

 

LA STELLA

Edmond Rostand 

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 

 

 

 

LETTERA ALLA BEFANA

Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti..

 

 

Matthias Stomer

 

LA BEFANA

Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte
.

 

 

 

 

Non mi resta che augurare a tutti…

 

 

 

Tony Kospan




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Moroni Giovanni Battista





Buon lunedì sera in poesia “Posso scrivere i versi” Neruda – arte Enjolras – canzone “Vita” (Dalla-Morandi)   Leave a comment

 

Delphin Enjolras

 

 

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L’amore non è un vestito già confezionato,

ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

Non è un appartamento “chiavi in mano”,

ma una casa da concepire, costruire,

conservare e, spesso, riparare.

M. Quoist 

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Delphin Enjolras – Bella serata

 

 


POSSO SCRIVERE I VERSI…

Pablo Neruda

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.

 

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.

 

In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.

L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.

 

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.


 

 

 

Delphin Enjolras

 

(Vita – Dalla/Morandi)

 

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Delphin Enjolras

 
 

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Alexander Averin
 
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Alexander Averin – Giovane donna in barca
 

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CANZONCINA DEL PRIMO DESIDERIO
~ Federico Garcia Lorca ~

 
Nella mattina verde,
volevo essere cuore.
Cuore.
 
E nella sera matura
volevo essere usignolo.
Usignolo.
 
(Cuore diventa color
arancio.
Cuore,
diventa color d'amore).
 
Nella mattina viva,
volevo essere io.
Cuore.
 
E nella sera tramontata
volevo essere la mia voce.
Usignolo.
 
Cuore,
diventa color d'arancio!
 
Cuore,
diventa color d'amore!
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 
 
 
 
 
 

La Befana Epifania ed i Re Magi nelle poesie.. nell’arte.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 

 

 

 

 

Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.

L’Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale”.

Proprio questa festa, insieme ai Re Magi, è il tema stavolta delle poesie e delle canzoni… che come immaginerete… piaceranno a chi ama ricordare atmosfere del passato ma soprattutto ai bambini…

 

 

 

 

 

 

LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI

NELLE POESIE… NELLE CANZONI E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

 

 

 


E la Befana?

La Befana è invece un’antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell’anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

Nel Medio Evo prende le sembianze di simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.

 

 

 

Masaccio

 

 

 

In quest’era di globalizzazione però la nostra italianissima “vecchiaccia” soffre molto la concorrenza dei regali di… Babbo Natale mentre fino a pochi decenni fa era attesissima ed amatissima dai bambini perché poi, alla fine, si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali… e quindi questa festa era davvero molto sentita da grandi e piccoli.

 

 

 

 

L’Epifania, con i Re Magi e La Befana… non poteva non interessare i poeti… ma per la sua grande popolarità sono tantissime anche le filastrocche… come questa… per me simpaticissima…

 

 

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO 

Filastrocca


Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!

 

 

 

 

 

Anche le canzoni che parlano della Befana  sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni  Morandi).

Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi… e segnalo tra le poesie di quest’anno quella di Edmond Rostand (l’autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi… e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare… La befana del Pascoli.

 

 

 

Artemisia Gentileschi

 

 

QUANTO MANCA A BETLEMME?

Frances Chesterton


Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!

 

 

 

IL MISTERO DELLA BEFANA

Massimo Grillandi


 Vecchia, dev’esser vecchia per davvero.
sono duemila anni che cammina.
Proprio non so come faccia la vecchina
a portare con sé un negozio intero.
Dentro quel sacco ce ne son di cose:
trombe. trenini. bambole e pistole,
palle e fucili. quanti se ne vuole.
Son faccende. a dir poco, misteriose.
Come scenda. ad esempio. negli oscuri
e stretti fori dei camini e vada
per monti e valli, lungo la sua strada
e nessuno dimentichi o trascuri.

 

 

Andrea Mantegna

 

 

LA STELLA

Edmond Rostand 

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 

 

 

 

LETTERA ALLA BEFANA

Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti..

 

 

Matthias Stomer

 

LA BEFANA

Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte
.

 

 

 

 

Non mi resta che augurare a tutti…

 

 

 

Tony Kospan




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Moroni Giovanni Battista





Felice lunedì sera in poesia “Posso scrivere i versi” Neruda – arte D. Enjolras – canzone “Vita” (Dalla-Morandi)   Leave a comment

 

 

Delphin Enjolras

 

 

 

 

 

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L’amore non è un vestito già confezionato,

ma stoffa da tagliare, preparare e cucire.

Non è un appartamento “chiavi in mano”,

ma una casa da concepire, costruire,

conservare e, spesso, riparare.

M. Quoist 

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Delphin Enjolras – Bella serata

 

 


POSSO SCRIVERE I VERSI…

Pablo Neruda

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Scrivere, per esempio. “La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri in lontananza”.

 

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l’ho amata e a volte anche lei mi amava.

 

In notti come questa l’ho tenuta tra le braccia.

L’ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch’io l’amavo.

 

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l’ho più. Sentire che l’ho persa.

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.


 

 

 

Delphin Enjolras

 

(Vita – Dalla/Morandi)

 

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Delphin Enjolras

 
 

Buon martedì sera in poesia “Canzoncina del primo desiderio” Lorca – arte A. Averin – canzone “Vita”   Leave a comment

 
 
 
 

Alexander Averin
 
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rosa cuor 3wcurdyj
Se ciò che io dico risuona in te, 
è semplicemente perché siamo entrambi 
rami di uno stesso albero.
W. B. Yeats ~ 
rosa cuor 3wcurdyj
 

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Alexander Averin – Giovane donna in barca
 

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CANZONCINA DEL PRIMO DESIDERIO
~ Federico Garcia Lorca ~

 
Nella mattina verde,
volevo essere cuore.
Cuore.
 
E nella sera matura
volevo essere usignolo.
Usignolo.
 
(Cuore diventa color
arancio.
Cuore,
diventa color d'amore).
 
Nella mattina viva,
volevo essere io.
Cuore.
 
E nella sera tramontata
volevo essere la mia voce.
Usignolo.
 
Cuore,
diventa color d'arancio!
 
Cuore,
diventa color d'amore!
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 

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Alexander Averin – Giovani donne
 
 
 
 
 
 
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