Archivio per l'etichetta ‘Festival di Sanremo ’
Nel 1956 ci fu un’eccezionale enorme nevicata
che colpi l’Italia intera
da Nord a Sud senza eccezioni.
Napoli
L’eccezionalità dell’evento colpì ovviamente
la fantasia degli italiani e fu l’input
da cui scaturì una grande canzone.
La bellissima e poetica canzone,
di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “ Nevicata del ’56 “
che fu portata al successo da Mia Martini .
Mia Martini
LA NEVICATA DEL ’56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan
Franco Califano
Il testo è invece di Franco Califano .
La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990 .
La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.
Sanremo 1990
Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata memorabile.
Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.
LA NEVICATA DEL ’56
IL TESTO
“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”
Eccola dunque in un video che contiene
altre immagini della mitica nevicata del ’56.
ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano .
Buon ascolto/visione… se ci va…
Ciaoooooooooooooooo
Orso Tony
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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.
.
LA REGINA DELLA CANZONE ITALIANA
Adionilla Pizzi in arte Nilla è stata unanimemente definita
«la regina della musica italiana »…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo
e per esser stata un vero e proprio mito della canzone italiana
negli anni ’50 e ’60.
Per far comprendere quanto fosse vera quella definizione
basti pensare che dopo aver vinto ne ’51 il Festival di Sanremo
con Grazie dei Fiori l’anno dopo, caso unico nella storia,
salì su tutti e 3 gradini del podio con
“Vola colomba”, “Papaveri e papere” e “Una donna prega”.
(Sant’Agata Bolognese 16.4.1919 – Segrate 12.3.2011)
Ma c’è di più, lei bolognese, nello stesso anno, il 1952
vinse anche il primo Festival della Canzone Napoletana…
onore che Napoli le tributò di buon grado
in quanto star amatissima e veneratissima in quegli anni.
Nilla Pizzi al centro tra Achille Togliani e Gino Latilla
Un’altra sua fantastica caratteristica era l’eccezionale simpatia
che suscitava la sua classica genuinità emiliana.
La sua vita privata non offre spunti molto particolari
a parte la storia col cantante Gino Latilla
che per lei tentò il suicidio.
BREVE BIOGRAFIA UMANA ED ARTISTICA
Nata nel 1919 inizia la sua attività di cantante
nel 1943 ma raggiunge il massimo del successo
negli anni 50 come solista dell’orchestra Angelini
e sopratutto con le già ricordate vittorie a Sanremo.
Ma è stata anche attrice in ben 18 film
di carattere prevalentemente musicale.
Tutta l’Italia amante della musica leggera…
in quegli anni la voleva vedere ed ascoltare
ed i suoi spettacoli erano tutti dei trionfi.
Dopo gli anni ’60, anche per il cambio dei gusti musicali,
la sua fama andò pian piano a scemare
ma lei non smise mai di cantare fino alla fine.
LA CANZONE
Per concludere questo ricordo e per renderle omaggio
penso sia giusto farvi ascoltare
la sua canzone più rappresentativa…
VOLA COLOMBA .
Tony Kospan
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE…
I S C R I V I T I
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Leggeremo il poetico testo
e ascolteremo la mitica canzone
Stavolta la canzone poesia
ci viene dal notissimo gruppo dei Pooh
Scritta da Roby Facchinetti e Valerio Negrini,
fu presentata dallo storico gruppo
al Festival di Sanremo del 1990,
e vinse quella manifestazione canora.
Il tema, la solitudine ,
è stupendamente raccontato in poesia e musica.
IL TESTO
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare,
col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore,
perduti nel corriere della sera,
nel va e vieni di una cameriera,
ma perché ogni giorno viene sera?
A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli,
perché ha paura del sesso o per la smania di successo.
Per scrivere il romanzo che ha di dentro,
perché la vita l’ha già messo al muro,
o perché in un mondo falso è un uomo vero.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può imparare questa vita,
e magari un po’ cambiarla,
prima che ci cambi lei.
Vediamo se si può,
farci amare come siamo,
senza violentarci più,
con nevrosi e gelosie.
Perché questa vita stende,
e chi è steso o dorme o muore,
oppure fa l’amore.
Ci sono uomini soli per la sete d’avventura,
perché han studiato da prete o per vent’anni di galera,
per madri che non li hanno mai svezzati,
per donne che li han rivoltati e persi,
o solo perché sono dei diversi.
Dio delle città
e dell’immensità,
se è vero che ci sei
e hai viaggiato più di noi,
vediamo se si può
imparare queste donne
e cambiare un po’ per loro,
e cambiare un po’ per noi.
Ma Dio delle città
e dell’immensità,
magari tu ci sei
e problemi non ne hai.
Ma quaggiù non siamo in cielo,
e se un uomo perde il filo,
è soltanto un uomo solo.
IL VIDEO
Ed ora ascoltiamola con la mente e…
con il cuore se ci va.
VIDEO
Orso Tony
IL TUO BEL GRUPPO DI FB
INSIEME SPENSIERATO E CULTURALE
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Quella che ascolteremo
non è una gran bella canzone in senso classico,
né come testo né come musica,
ma è stata ugualmente una canzone cult di un’epoca
e su di lei si scrisse di tutto e di più
come vedremo in seguito.
Il periodo in cui questa canzone
trionfa ed è cantata in Italia dappertutto
è l’inizio degli anni 50.
Per la precisione siamo nel 1952.
PAPAVERI E PAPERE
ATMOSFERE E NOTE DI QUALCHE TEMPO FA
a cura di Tony Kospan
Questa canzone non ha nè testo poetico nè musica eccezionale,
tuttavia è una canzone simpatica e (ingenuamente) divertente.
Molto si ipotizzò e si scrisse su eventuali significati nascosti…
e sottilmente politici…
la paperina = il popolo
e
i papaveri = i potenti.
Tuttavia essa entrò allora
ed è rimasta sempre nel cuore degli Italiani.
E’ una canzone che ha segnato davvero un’epoca…
essendo il suo successo durato molto a lungo…
grazie all’interpretazione di Nilla Pizzi …
che vediamo qui sotto con Antony Quinn
La canzone fu la 2° classificata al Festival di Sanremo del 1952 ,
dopo Vola Colomba , sempre cantata da Nilla Pizzi,
ma ebbe però molto più successo della prima.
1952 – Televisore d’allora
Il motivetto insieme a questa strofa, è di quelli che,
una volta entrati nella mente, per qualche magia,
vi restano appiccicati per sempre.
“Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
o sai che i papaveri son alti, alti, alti,
s ei nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
La canzone, un tempo considerata normale,
è oggi diventata, per l’estrema simpatia
scaturente sia dal testo che dalla musica
un’amata canzone per bambini.
Ora, se ci fa piacere, ascoltiamola
in questo video simpaticissimo e… floreale.
1952 – Nilla Pizzi al Festival di Sanremo
CIAO DA TONY KOSPAN
.
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Una dolce… bella… profonda… emozionante
canzone-poesia
anche adattissima a rincuorarci un po’
in questi nostri tempi per nulla esaltanti.
SPUNTA LA LUNA DAL MONTE
Pierangelo Bertoli & Tazenda
.
CANZONE POESIA
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LA STORIA DELLA CANZONE
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Spunta la Luna dal monte è la versione italiana della canzone Disamparados , scritta da Luigi Marielli, dei Tazenda che fu cantata ancora inedita da Pierangelo Bertoli al Festival di Sanremo del 1991 che aveva provveduto ad unire alla versione originale quella in italiano.
Il brano ebbe subito molto successo sia da parte del pubblico che della critica ricevendo anche la Targa Tenco .
Il testo originale è la descrizione dolce poetica e crepuscolare di un paesaggio sardo in cui mentre Luna sorge dietro le montagne dei bambini poveri e disadattati “Disamparados ” giocano in un prato.
La musica poi ha vibrazioni e sonorità che sembrano venire dal cielo… anzi dalla Luna per donarci dei brividi sublimi…
IL TESTO IN ITALIANO ED IN SARDO
Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende
bois fizus ‘e niunu
in sos annos irmenticados
tue n’dhas solu chimbantunu
ma paren’ chent’ annos.
Coro meu, fonte ‘ia, gradessida
gai purudeo, potho bier’sa vida.
Dovunque cada l’alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme.
Spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
spunta la luna dal monte
beni intonende unu dillu
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
Sa vida s’ischidat pranghende
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato
In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
LA CANZONE
Debbo dire che ogni volta che l’ascolto
mi emoziona sempre…
Eccola… ascoltiamola… riascoltiamola
CIAO DA TONY KOSPAN…
UN MODO DIVER SO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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Nella nostra piccola antologia di canzoni-poesie
non può mancare questa.
E’ uno dei tanti successi di Gino Paoli
ma il testo è assolutamente di grande livello
come potremo leggere qui giù.
UN ALTRO AMORE – GINO PAOLI
CANZONE POESIA
a cura di Tony Kospan
Sappiamo che le canzoni di Gino Paoli
sono tutte molto belle ed i testi mai banali
e difatti moltissime
sono diventate dei veri e propri grandi successi.
Ma la notevole qualità poetica di questa canzone,
non è solo una mia opinione
in quanto è suffragata dal premio ricevuto
quale miglior testo al Festival di Sanremo 2002
dove si classificò terza.
Leggiamola… e poi ascoltiamola.
UN ALTRO AMORE
Gino Paoli
Cento volte ho pensato di averti incontrato
Cento volte ho capito di avere sbagliato
Ma è bastato un tuo piccolo gesto
Così logico quando l’ho visto
Per capire che
Eri proprio tu
Non ci sarà un altro amore
Non ci sarà un’altra volta
Non ho più il cuore libero
Non c’è spazio per altre storie
Non ci sarà un’altra volta
Non ci sarà un altro amore
Lo sapevo
Che da qualche parte esistevi
T’ho cercata
T’ho trovata in mille amori
Ma ogni volta mancava qualcosa
Sì mancava quel piccolo gesto
E alla fine tu
Finalmente tu
Non ci sarà un altro amore
Non ci sarà un altra volta
Chi mancava sulla mia strada
Eri tu e comunque vada
Non ci sarà un altro amore
Quel che sembra impossibile
Qualche volta sembra impossibile
Qualche volta succede ancora
Non ci sarà un’altra volta
Non ci sarà un altro amore
Ma è giunto il momento di ascoltarla.
VIDEO
Ciao da Tony Kospan
ARTE POESIA MUSICA HUMOUR
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Nell’ambito delle musiche e delle atmosfere di un tempo
stavolta è il turno di una canzone che fece epoca
ma che ora è quasi dimenticata.
Parlo di
ROMANTICA
vincitrice del festival di Sanremo del 1960.
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
by Tony Kospan
Il successo fu dovuto principalmente a Tony Dallara,
ma non da meno fu l’interpretazione di Renato Rascel,
l’altro cantante, così come si usava allora, a Sanremo.
GLI URLATORI – UN FENOMENO DELL’EPOCA
Era l’epoca in cui nella canzone italiana
dominavano i cd. Urlatori.
Dallara ne fu uno dei massimi esponenti
e certamente il più… puro.
Il loro modo di interpretare le canzoni era caratterizzato
dal fatto di cantare con voce ad alto volume,
e priva degli abbellimenti vocali tipici
del canto prettamente melodico
e dunque si staccavano dalla classica tradizione musicale italiana.
Questa canzone ha attraversato il tempo
e seppur ormai quel genere non incontra più grandi consensi
resta una pietra miliare della storia della canzone italiana
e dei nostri ricordi.
Prima di passare alla canzone diamo uno sguardo
all’atmosfera di quell’anno.
Siamo nel 1960 in pieno “miracolo economico”
dopo gli anni bui postbellici
Ma siamo anche negli anni della massiccia emigrazione
dal sud verso il triangolo industriale
Torino Milano Genova,
in quello in cui Berruti trionfa alle Olimpiadi di Roma
La dolce vita – Fellini
e del mitico film…
Questa invece è la moda del 1960
Ma veniamo alla canzone…
Ecco ora prima il testo
Romantica
Tony Dallara
Bambina mia
sono l’ultimo poeta che s’ispira ad una stella.
Bambina mia,
sono l’ultimo inguaribile malato di poesia.
E voglio bene a te
perché sei come me,
romantica.
Tu sei romantica,
amarti e’ un po’ rivivere,
nella semplicità,
nell’irrealtà
di un altra età.
Tu sei romantica,
amica delle nuvole,
che cercano lassù
un po’ di sol come fai tu.
Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso per me.
Ed io che accanto a te
son ritornato a vivere,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.
Tu sei la musica che ispira l’anima
sei tu il mio angolo
di paradiso
per me.
Tu sei romantica, amica delle nuvole,
a te racconterò,
affiderò
i sogni miei
perché romantica tu sei.
Ed infine ascoltiamola
Ciao da Tony Kospan
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LA REGINA DELLA CANZONE ITALIANA
Adionilla Pizzi in arte Nilla è stata unanimemente definita
«la regina della musica italiana »…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo
e per esser stata un vero e proprio mito della canzone italiana
negli anni ’50 e ’60.
Per far comprendere quanto fosse vera quella definizione
basti pensare che dopo aver vinto ne ’51 il Festival di Sanremo
con Grazie dei Fiori l’anno dopo, caso unico nella storia,
salì su tutti e 3 gradini del podio con
“Vola colomba”, “Papaveri e papere” e “Una donna prega”.
(Sant’Agata Bolognese 16.4.1919 – Segrate 12.3.2011)
Ma c’è di più, lei bolognese, nello stesso anno, il 1952
vinse anche il primo Festival della Canzone Napoletana…
onore che Napoli le tributò di buon grado
in quanto star amatissima e veneratissima in quegli anni.
Nilla Pizzi al centro tra Achille Togliani e Gino Latilla
Un’altra sua fantastica caratteristica era l’eccezionale simpatia
che suscitava la sua classica genuinità emiliana.
La sua vita privata non offre spunti molto particolari
a parte la storia col cantante Gino Latilla
che per lei tentò il suicidio.
BREVE BIOGRAFIA UMANA ED ARTISTICA
Nata nel 1919 inizia la sua attività di cantante
nel 1943 ma raggiunge il massimo del successo
negli anni 50 come solista dell’orchestra Angelini
e sopratutto con le già ricordate vittorie a Sanremo.
Ma è stata anche attrice in ben 18 film
di carattere prevalentemente musicale.
Tutta l’Italia amante della musica leggera…
in quegli anni la voleva vedere ed ascoltare
ed i suoi spettacoli erano tutti dei trionfi.
Dopo gli anni ’60, anche per il cambio dei gusti musicali,
la sua fama andò pian piano a scemare
ma lei non smise mai di cantare fino alla fine.
LA CANZONE
Per concludere questo ricordo e per renderle omaggio
penso sia giusto farvi ascoltare
la sua canzone più rappresentativa…
VOLA COLOMBA .
Tony Kospan
PER LE NOVITA’
SE… IL BLOG TI PIACE…
I S C R I V I T I
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Nel 1956 ci fu un’eccezionale enorme nevicata
che colpi l’Italia intera
da Nord a Sud senza eccezioni.
Napoli
L’eccezionalità dell’evento colpì ovviamente
la fantasia degli italiani e fu l’input
da cui scaturì una grande canzone.
La bellissima e poetica canzone,
di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “ Nevicata del ’56 “
che fu portata al successo da Mia Martini .
Mia Martini
LA NEVICATA DEL ’56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan
Franco Califano
Il testo è invece di Franco Califano .
La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990 .
La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.
Sanremo 1990
Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata memorabile.
Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.
LA NEVICATA DEL ’56
IL TESTO
“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”
Eccola dunque in un video che contiene
altre immagini della mitica nevicata del ’56.
ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano .
Buon ascolto/visione… se ci va…
Ciaoooooooooooooooo
Orso Tony
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.
.
LA REGINA DELLA CANZONE ITALIANA
Adionilla Pizzi in arte Nilla è stata unanimemente definita
«la regina della musica italiana »…
per i suoi grandi successi nei primi Festival di Sanremo
e per esser stata un vero e proprio mito della canzone italiana
negli anni ’50 e ’60.
Per far comprendere quanto fosse vera quella definizione
basti pensare che dopo aver vinto ne ’51 il Festival di Sanremo
con Grazie dei Fiori l’anno dopo, caso unico nella storia,
salì su tutti e 3 gradini del podio con
“Vola colomba”, “Papaveri e papere” e “Una donna prega”.
(Sant’Agata Bolognese 16.4.1919 – Segrate 12.3.2011)
Ma c’è di più, lei bolognese, nello stesso anno, il 1952
vinse anche il primo Festival della Canzone Napoletana…
onore che Napoli le tributò di buon grado
in quanto star amatissima e veneratissima in quegli anni.
Nilla Pizzi al centro tra Achille Togliani e Gino Latilla
Un’altra sua fantastica caratteristica era l’eccezionale simpatia
che suscitava la sua classica genuinità emiliana.
La sua vita privata non offre spunti molto particolari
a parte la storia col cantante Gino Latilla
che per lei tentò il suicidio.
BREVE BIOGRAFIA UMANA ED ARTISTICA
Nata nel 1919 inizia la sua attività di cantante
nel 1943 ma raggiunge il massimo del successo
negli anni 50 come solista dell’orchestra Angelini
e sopratutto con le già ricordate vittorie a Sanremo.
Ma è stata anche attrice in ben 18 film
di carattere prevalentemente musicale.
Tutta l’Italia amante della musica leggera…
in quegli anni la voleva vedere ed ascoltare
ed i suoi spettacoli erano tutti dei trionfi.
Dopo gli anni ’60, anche per il cambio dei gusti musicali,
la sua fama andò pian piano a scemare
ma lei non smise mai di cantare fino alla fine.
LA CANZONE
Per concludere questo ricordo e per renderle omaggio
penso sia giusto farvi ascoltare
la sua canzone più rappresentativa…
VOLA COLOMBA .
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