Archivio per l'etichetta ‘favola moderna’
Un suggestivo e saggio racconto che ci parla di una virtù
che ai giorni nostri appare sempre più trascurata
se non addirittura del tutto sconosciuta.
.
.
.

LA PIANTA DELLA PAZIENZA
Favoletta di saggezza
Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:
“Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto”.
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante.
Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse:
“Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato”.
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
“Prima di morire”, proseguì l’uomo, “voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi”.
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
“E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle;
solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra;
solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare”.
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
“Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti”.
“Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato.
E’ la Pianta della Pazienza“.
TESTO DAL WEB... IMPAG. T.K.





IL SALOTTO CULTURALE DI FB?
LA TUA PAGINA D’AMORE PSICHE E SOGNO



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Un suggestivo e saggio racconto che ci parla di una virtù
che ai giorni nostri appare sempre più trascurata
se non addirittura del tutto sconosciuta.
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LA PIANTA DELLA PAZIENZA
Favoletta di saggezza
Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:
“Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto”.
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante.
Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse:
“Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato”.
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
“Prima di morire”, proseguì l’uomo, “voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi”.
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
“E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle;
solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra;
solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare”.
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
“Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti”.
“Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato.
E’ la Pianta della Pazienza“.
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Propongo alla vostra lettura ed alle vostre emozioni
questa favola dolce, poetica e romantica…
e delicata come una… farfalla.
LA BELLA LEGGENDA DELLA FARFALLA BIANCA
In una casetta vicino un cimitero dietro ad un tempio viveva un vecchio di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato
e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna. Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
come se fosse riluttante ad abbandonare il malato.
Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino, la vide attraversare il cancello
ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve. Sulla tomba c'era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko
era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori. Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato.
Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero. ” – Akiko? Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lei lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba – “. Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore
tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate,
sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso,
Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.


Testo dal Web – Impaginaz. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA FB
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Propongo alla vostra lettura ed alle vostre emozioni
questa favola delicata, dolce, poetica e romantica…
come una… farfalla…
LA BELLA LEGGENDA DELLA FARFALLA BIANCA

In una casetta vicino un cimitero dietro ad un tempio viveva un vecchio di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato
e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna. Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
come se fosse riluttante ad abbandonare il malato.

Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino, la vide attraversare il cancello
ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve. Sulla tomba c'era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko
era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori. Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato.
Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero. ” – Akiko? Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lei lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba – “. Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore
tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate,
sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso,
Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.

        
Testo dal Web – Impaginaz. T.K.
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LA BELLA LEGGENDA DELLA FARFALLA BIANCA

In una casetta vicino un cimitero dietro ad un tempio viveva un vecchio di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato
e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna. Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
come se fosse riluttante ad abbandonare il malato.

Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino, la vide attraversare il cancello
ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve. Sulla tomba c'era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko
era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori. Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato.
Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero. ” – Akiko? Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lei lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba – “. Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore
tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate,
sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso,
Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.

        
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Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato
e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna. Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
come se fosse riluttante ad abbandonare il malato.

Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino, la vide attraversare il cancello
ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve. Sulla tomba c'era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko
era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori. Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato.
Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero. ” – Akiko? Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lei lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba – “. Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore
tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate,
sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso,
Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.

        
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In una casetta vicino un cimitero dietro ad un tempio viveva un vecchio di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto che non si era mai sposato
e non aveva mai mostrato desiderio di trovare una donna. Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
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Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino, la vide attraversare il cancello
ed entrare nel cimitero, dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve. Sulla tomba c'era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko
era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori. Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato.
Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero. ” – Akiko? Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lei lasciò questo mondo, Takahama decise che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba – “. Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore
tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata dalla brezza dell’estate,
sia che fosse appesantita dalla neve che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere il suo compito amoroso,
Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.

        
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Di tanto in tanto
anche in questo nostro nevrotico affannato tempo…
accadono dei fatti davvero sorprendenti
che ci donano emozioni e speranze…

TUTTA L’INCREDIBILE STORIA DI SUSAN BOYLE
by Tony Kospan
Susan Boyle chi era?
Era una sconosciuta cantante scozzese, aveva 47 anni…
era sola, frustrata, brutta ed impacciata
e… mai era stata baciata.
2 anni fu ammessa alla “Corrida” inglese…
e… salì sul palco.
La gente appena la vide si mise a sghignazzare…
Poi lei iniziò a… cantare…
Ed ecco che nel breve spazio di qualche minuto…
la scena cambiò…
Per la bellezza della voce e per la sua interpreatzione
le sghignazzate lasciarono il posto all’interesse…
poi all'ammirazione… agli applausi…
ed infine… perfino alle… lacrime…
La notizia fece subito il giro del mondo…
anche di questo nostro… virtuale…
grazie a Youtube…
con oltre cento milioni di contatti…
Tutti pensammo
alla materializzazione della favola del brutto anatroccolo…
che diventa uno splendido cigno…
Ma bando alle ciance.
Rivediamo il video originale…
che, ricordo, mi fece venire i brividi…
Ma vi chiederete… e poi?
Cosa è successo dopo?
La seconda esibizione di alcuni giorni dopo…
con Memories, tratta dal musical Cats,
fu un nuovo successo e la catapultò in finale.
Qiui però Susan non riuscì a strappare la vittoria.
A causa dell'enorme stress vissuto, il giorno dopo la finale,
fu ricoverata in una clinica psichiatrica di Londra.
Nei 5 giorni di degenza le giunsero gli auguri del premier Gordon Brown
e l'invito alla festa dell'Indipendenza Americana, a Washington.
Poco dopo si legò alla Casa Musicale Syco Music…
ed il suo primo album ha venduto nel 2009 oltre 10 milioni di dischi…
Ha partecipato come ospite al festival di Sanremo nel 2010 ed,
in quanto cattolica, ha cantato davanti a Papa Benedetto XVI
durante la sua visita a Glasgow il 16 settembre 2010.
Eccola in quest'altro video proprio a Sanremo
insieme alla presentazione della Clerici
e potremo già ammirarne la trasformazione…
in un… cigno…
Alla fine del 2010 è uscito il suo secondo album…
ed il 7 novembre 2011 è uscito Someone to Watch Over Me
il suo terzo album
CIAO DA TONY KOSPAN
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Di tanto in tanto
anche in questo nostro nevrotico affannato tempo…
accadono dei fatti incredibili
che ci donano emozioni e speranze…

TUTTA L’INCREDIBILE STORIA DI SUSAN BOYLE
by Tony Kospan
Susan Boyle chi era?
Era una sconosciuta cantante scozzese, aveva 47 anni…
era sola, frustrata, brutta ed impacciata
e… mai era stata baciata.
2 anni fu ammessa alla “Corrida” inglese…
e… salì sul palco.
La gente appena la vide si mise a sghignazzare…
Poi lei iniziò a… cantare…
Ed ecco che nel breve spazio di qualche minuto…
la scena cambiò…
Per la bellezza della voce e per la sua interpreatzione
le sghignazzate lasciarono il posto all’interesse…
poi all'ammirazione… agli applausi…
ed infine… perfino alle… lacrime…
La notizia fece subito il giro del mondo…
anche di questo nostro… virtuale…
grazie a Youtube…
con oltre cento milioni di contatti…
Tutti pensammo alla materializzazione della favola del brutto anatroccolo…
che diventa uno splendido cigno…
Ma bando alle ciance.
Rivediamo il video originale…
che, ricordo, mi fece venire i brividi…
Ma vi chiederete… e poi?
Cosa è successo dopo?
La seconda esibizione di alcuni giorni dopo…
con Memories, tratta dal musical Cats,
fu un nuovo successo e la catapultò in finale.
Qiui però Susan non riuscì a strappare la vittoria.
A causa dell'enorme stress vissuto, il giorno dopo la finale,
fu ricoverata in una clinica psichiatrica di Londra.
Nei 5 giorni di degenza le giunsero gli auguri del premier Gordon Brown
e l'invito alla festa dell'Indipendenza Americana, a Washington.
Poco dopo si legò alla Casa Musicale Syco Music…
ed il suo primo album ha venduto nel 2009 oltre 10 milioni di dischi…
Ha partecipato come ospite al festival di Sanremo nel 2010 ed,
in quanto cattolica, ha cantato davanti a Papa Benedetto XVI
durante la sua visita a Glasgow il 16 settembre 2010.
Eccola in quest'altro video proprio a Sanremo
insieme alla presentazione della Clerici
e potremo già ammirarne la trasformazione…
Alla fine del 2010 è uscito il suo secondo album…
ed il 7 novembre 2011 è uscito Someone to Watch Over Me
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CIAO DA TONY KOSPAN


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