Archivio per l'etichetta ‘eric clapton’
Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera e molto bella ma anche molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore, non corrisposto, per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle e più amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre
dalla nota rivista musicale americana
ROLLING STONE al 27° posto.
Ma ora ascoltiamola in questo bel video
che ha avuto 148.000.000 di visualizzazioni.
Tony Kospan
LA TUA PAGINA DELLA POESIA E DELLA CULTURA
,
,
,
,
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Care amiche ed amici
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti,
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità.

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino
IL VINO
NELLA STORIA.. NELLE POESIE.. NEGLI AFORISMI
NELL’ARTE.. NELLE CANZONI E.. NON SOLO
a cura di Tony Kospan
E’ davvero molto grande il numero delle poesie
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.
Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.
IL VINO
Omero
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l’uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta.

Michelangelo
Sappiamo ormai da tempo che la medicina
ha riconosciuto al vino notevoli proprietà
salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto
e non solo perché il vino
è amato dai poeti… ma anche perché:
Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan
|
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
Ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti”
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè
che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.
*********************
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera
*********************
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley
*********************
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière
*********************
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda)
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
(Viva il vino – Caruso)
IN MEZZO AI FIORI
Li Po *
In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.
(L’uva fogarina)

Gillis Van Tilborch – A noble family meal
I TRE GRAPPOLI
Giovanni Pascoli
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
(Vino divino – Rossana Casale)
Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.
(Bottle of red wine)
Helene Beland
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE
Gabriele D’Annunzio
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
(Mascagni.. Cavalleria rusticana – Viva il vino)
ODE AL VINO
Pablo Neruda
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.
Tony Kospan
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera e molto bella ma anche molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore, non corrisposto, per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle e più amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre
dalla nota rivista musicale americana
ROLLING STONE al 27° posto.
Ma ora ascoltiamola in questo bel video
che ha avuto 148.000.000 di visualizzazioni.
Tony Kospan
LA TUA PAGINA DELLA POESIA E DELLA CULTURA
,
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Care amiche ed amici
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti,
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità.

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino
IL VINO
NELLA STORIA.. NELLE POESIE.. NEGLI AFORISMI
NELL’ARTE.. NELLE CANZONI E.. NON SOLO
a cura di Tony Kospan
E’ davvero molto grande il numero delle poesie
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.
Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.
IL VINO
Omero
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l’uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta.

Michelangelo
Sappiamo ormai da tempo che la medicina
ha riconosciuto al vino notevoli proprietà
salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto
e non solo perché il vino
è amato dai poeti… ma anche perché:
Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan
|
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
Ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti”
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè
che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.
*********************
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera
*********************
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley
*********************
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière
*********************
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda)
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
(Viva il vino – Caruso)
IN MEZZO AI FIORI
Li Po *
In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.
(L’uva fogarina)

Gillis Van Tilborch – A noble family meal
I TRE GRAPPOLI
Giovanni Pascoli
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
(Vino divino – Rossana Casale)
Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.
(Bottle of red wine)
Helene Beland
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE
Gabriele D’Annunzio
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
(Mascagni.. Cavalleria rusticana – Viva il vino)
ODE AL VINO
Pablo Neruda
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.
Tony Kospan
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Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera…
molto bella ma molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore non corrisposto per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle ed amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre
dalla nota rivista musicale americana
ROLLING STONE al 27° posto.
Ma ora ascoltiamola in questo bel video
che ha avuto quasi 143.000.000 visualizzazioni.
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Care amiche ed amici
stavolta affronteremo un tema
amatissimo dai poeti,
e dagli artisti in genere, fin dall’antichità.

Jean-Marc Nattier – Alleanza tra Amore e Vino
IL VINO
IN POESIA AFORISMI ARTE CANZONI E… NON SOLO
a cura di Tony Kospan
E’ davvero molto grande il numero delle poesie
dedicate già dai nostri lontani antenati greci e latini
a questa bevanda che rappresenta una delle grandi
scoperte dell’Umanità.
Ecco come già ne parlava Omero circa 4000 anni fa.
IL VINO
Omero
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l’uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta.

Michelangelo
Sappiamo ormai da tempo che la medicina
ha riconosciuto al vino notevoli proprietà
salutari se, ovviamente, bevuto con moderazione.
Conosciamo però pure quali sono i pericoli
di un non corretto o eccessivo uso
che vanno dall’ubriachezza… all’alcoolismo…
alla guida pericolosa… etc.
Il suo rapporto con la poesia è stato sempre
molto stretto e non solo perché il vino
è amato dai poeti… ma anche perché:
Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan
|
Il tema è certamente vastissimo per cui mi fermo qua.
Ma prima di passare alle poesie, come di consueto,
possiamo leggere alcuni aforismi o brevi brani
“illuminanti”
e simpaticissimi… iniziando con 2 brindisi veneziani.
Chi ben beve ben dorme,
chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè…
Brindisi veneziano del XIV sec.
*********************
MIRANDOLINA:
Faccio un brindisi, e me ne vado subito.
Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.
“Viva Bacco, e viva Amore:
L’uno e l’altro ci consola;
Uno passa per la gola,
L’altro va dagli occhi al cuore.
Bevo il vin, cogli occhi poi…
Faccio quel che fate voi.”
Carlo Goldoni – La locandiera
*********************
Io sono bellezza e amore;
io sono amicizia, tuo conforto;
io sono colui che dimentica e perdona.
Io sono lo Spirito del Vino.
William Ernest Henley
*********************
Grande è la fortuna di colui che possiede
una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico.
Molière
*********************
Nessun uomo lo può far ridere,
ma ciò non meraviglia:
non beve vino.
William Shakespeare – Falstaff
Edouard Manet – Chez le Père Lathuille
Tutte le poesie prescelte vanno, a mio parere,
centellinate e gustate come un buon bicchiere di vino
e vi scoprirete oltre all’amore per il nettare degli dei
tanti altri profumi come quelli della passione
(D’annunzio Yeats e Neruda)
o della riflessione
(Li Po e Pascoli) ma anche tanto altro.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle
che sul tema amate voi…
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(Viva il vino – Caruso)
IN MEZZO AI FIORI
Li Po *
In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l’offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all’ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l’ombra unicamente segue il mio corpo.
Alla luna m’accompagno, intanto, e all’ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l’ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d’Argento.
* Poeta cinese del 700 d. C.
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(L’uva fogarina)

Gillis Van Tilborch – A noble family meal
I TRE GRAPPOLI
Giovanni Pascoli
Ha tre, Giacinto, grappoli la vite.
Bevi del primo il limpido piacere;
bevi dell’altro l’oblio breve e mite;
e… più non bere:
ché sonno è il terzo, e con lo sguardo acuto
nel nero sonno vigila, da un canto,
sappi, il dolore; e alto grida un muto
pianto già pianto.
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(Vino divino – Rossana Casale)
Jan Vermeer – Giovinetta con bicchiere di vino
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
Il vino raggiunge la bocca
E l’amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità
che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro.
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(Bottle of red wine)
Helene Beland
CON IL FIOR DE LA BOCCA UMIDA A BERE
Gabriele D’Annunzio
Con il fior de la bocca umida a bere
ella attinge il cristallo. Io lentamente
le verso a stille il vin dolce ed ardente
entro quel rosso fiore de ‘l piacere;
e chinato su lei, muto coppiere,
guardo le forme dilettosamente:
la sua testa d’Ermète adolescente
e la sagliente spira de’l bicchiere.
Or, poi che le pupille a l’amorosa
concordia de le due forme stupende
io solo, io solo, io solo ho dilettate,
godo infranger la coppa preziosa;
e improvviso un desìo vano mi prende
d’infranger le membra bene amate.
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(Mascagni.. Cavelleria rusticana – Viva il vino)
ODE AL VINO
Pablo Neruda
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d`oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto, in un uomo,
sei corale, gregario,
e, quanto meno, scambievole.
A volte
ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda
andiamo di tomba in tomba,
tagliapietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera
è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino
muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri, rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino, nel deserto
con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino
al bacio dell`amore aggiunga il suo bacio
Amor mio, d`improvviso
il tuo fianco
è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell`alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro
impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata
di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante
e cuore bruciato,
tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola,
quando si conversa,
la luce di una bottiglia
di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d`oro
o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora
che l`autunno lavorò
fino a riempire di vino le anfore,
e impari l`uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

Un saluto infine a voi tutti
brindando con un buon vino spumante.
Tony Kospan

ARTE POESIA MUSICA HUMOUR
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Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera…
molto bella ma molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore non corrisposto per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle ed amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre dalla nota rivista musicale americana
ROLLING STONE al 27° posto.
Ma ora ascoltiamola in questo bel video.
Tony Kospan
LA TUA PAGINA DELLA CULTURA
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Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera…
molto bella ma molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore non corrisposto per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle ed amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre
dalla nota rivista musicale americana
ROLLING STONE al 27° posto.
Ma ora ascoltiamola in questo bel video
che ha avuto quasi 143.000.000 visualizzazioni.
Tony Kospan
LA TUA PAGINA DELLA CULTURA
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Questa famosissima canzone, oggi universalmente amata,
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L’ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell’amico e collega George Harrison.
Eric Clapton e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera…
molto bella ma molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
George Harrison e Pattie
Clapton associò questa storia che l’aveva molto colpito
al suo amore non corrisposto per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo inizialmente,
aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle ed amate.
Infatti è stata inserita tra le 500 canzoni migliori
di sempre
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ROLLING STONE al 27° posto.
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Questa famosissima canzone oggi universalmente amata
quando uscì nel 1970 però non fece molto clamore.
L'ispirazione poetica nasce in Eric Clapton
dal forte sentimento che provava per Pattie Boyd,
moglie dell'amico e collega George Harrison.
George Harrison e Pattie
Il testo della canzone, che si rifà al romanzo in versi Majnun e Leylà
del poeta classico persiano Nizami Ganjavi (XI secolo)
(che a sua volta si rifà ad una storia vera…
molto bella ma molto tragica accaduta nel mondo arabo),
ci parla di una principessa costretta dalla famiglia
a sposare un uomo diverso da quello amato.
Eric Clapton e Pattie
Clapton associò questa storia che l'aveva molto colpito
al suo amore non corrisposto per Pattie.
Pattie Boyd
IL TESTO
Cosa farai quando ti sentirai sola
senza nessuno ad aspettare al tuo fianco?
Sei scappata e ti sei nascosta per troppo tempo
Lo sai, è solo a causa del tuo stupido orgoglio
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Ho provato a consolarti
Quando il tuo vecchio uomo ti ha abbandonata
Come uno sciocco, mi sono innamorato di te
Hai girato il mio intero mondo sottosopra
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Prendiamo il meglio da questa situazione
Prima che io finalmente diventi matto
Ti prego non dire che non troveremo mai una via
E che il mio amora è vano
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
Layla, mi hai in ginocchio
Layla, sto implorando, tesoro ti prego
Layla, tesoro non vuoi dar pace alla mia mente preoccupata?
La canzone che, come accennavo,
inizialmente aveva avuto poco successo
pian piano ed in successive edizioni
si è poi affermata in tutto il mondo
come una delle più belle ed amate.
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