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Serata di sabato in poesia “Nella buia pineta” Joyce – arte F. Dicksee – canzone “Call me” Blondie   Leave a comment

 
 
 
 
Sir Frank Dicksee

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Il cielo avrà il colore dei tuoi occhi, 
i fiori avranno il colore del tuo cuore. 
Non puoi sentire ciò che non è già dentro di te. 
Ciò che ti appartiene è l’unica cosa che saprai trovare. 
Coltiva l’amore se puoi e del resto sbarazzatene in fretta. 
– Stephen Littleword – 

 
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fre bia pouce   musicAnimata     Call me (Chiamami)
Sir Frank Dicksee – Romeo e Giulietta

 
 
 
 
NELLA BUIA PINETA
James Joyce
 

Nella buia pineta
Vorrei con te giacere,
Nella frescura dell’ombra densa
A mezzogiorno.
 
Là com’è dolce distendersi,
Soave baciarsi,
Della vasta pineta
Sotto le navate.
 
Più dolce scenderebbe
Il tuo bacio
Nel soffice tumulto
Dei capelli.
 
Oh, vieni con me, ora
A mezzogiorno,
Verso la buia pineta,
Vieni, dolce amore.


 
 
 
 
 
 Sir Frank Dicksee – Paolo e Francesca

 
 
 
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Enzo Biagi.. grande giornalista ma non solo – Breve ricordo anche con alcuni suoi aforismi   Leave a comment



Marco Biagi (Enzo Marco Biagi)
è stato uno dei giornalisti più noti del XX secolo
nonché scrittore e conduttore televisivo.



(Pianaccio di Lizzano in Belvedere 9.8.1920 – Milano 6.11.2007)



Lunghissimo sarebbe ricordare tutta la sua carriera
sia nei giornali che in Rai dove giunse
a fare il direttore del Telegiornale…








In RAI non si contano le lotte che dovette fare
per mantenere una linea informativa limpida
date le enormi pressioni che fu costretto a subire
e di cui troviamo chiara traccia in questa dichiarazione:

«Ero l’uomo sbagliato al posto sbagliato:
non sapevo tenere gli equilibri politici,
anzi proprio non mi interessavano
e non amavo stare al telefono con onorevoli […]
Volevo fare un telegiornale in cui ci fosse tutto,
che fosse più vicino alla gente,
che fosse al servizio del pubblico non […] dei politici
»




Qui con l’Avvocato Agnelli


Questa poi fu sempre la sua linea editoriale
anche nella direzione del Resto del Carlino
ed in tutta la sua attività di giornalista
attirando su di sé enormi consensi ma anche feroci
e, a mio parere, pretestuose critiche.



Qui con la moglie



Tornato in RAI negli ultimi anni come commentatore politico
e come autore di servizi giornalistici di grande successo
dovette subire però il famoso ostracismo politico
con il cosiddetto “Editto Bulgaro”.






L’ho sempre stimato ed ammirato sia per la chiarezza
con la quale esponeva il suo pensiero
che per la grande limpidezza morale ed è questo
il suo maggior lascito alle nuove generazioni di giornalisti.

Lascito però che ahimè ancora non vedo raccolto…
da nessuno.



Qui con Celentano



Penso che dai pensieri che seguono
possa apparire luminoso e chiaro il suo mondo interiore
e meglio di qualunque altra parola
essi possano aiutarci a ricordarlo ed a omaggiarlo.






 “Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un ‘vendicatore’ capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.

              

“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?”

               


“Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.”


“è difficile non desiderare la donna d’altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.”


“Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.”


“Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.”


“L’uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell’imitazione.”


“La mia generazione trovava eccitante leggere un’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c’è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po’ diverso?”


“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”


“Sono un giornalista che ricorre, con una certa frequenza, alle citazioni, perché ho memoria e perché ho bisogno di appoggi: c’è qualcuno al mondo che la pensava, o la pensa, come me.”



F I N E



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Enzo Biagi – Breve ricordo.. anche con alcuni suoi aforismi.. del grande giornalista   Leave a comment



Marco Biagi (Enzo Marco Biagi)
è stato uno dei giornalisti più noti del XX secolo
nonché scrittore e conduttore televisivo.



(Pianaccio di Lizzano in Belvedere 9.8.1920 – Milano 6.11.2007)



Lunghissimo sarebbe ricordare tutta la sua carriera
sia nei giornali che in Rai dove giunse
a fare il direttore del Telegiornale…








In RAI non si contano le lotte che dovette fare
per mantenere una linea informativa limpida
date le enormi pressioni che fu costretto a subire
e di cui troviamo chiara traccia in questa dichiarazione:

«Ero l’uomo sbagliato al posto sbagliato:
non sapevo tenere gli equilibri politici,
anzi proprio non mi interessavano
e non amavo stare al telefono con onorevoli […]
Volevo fare un telegiornale in cui ci fosse tutto,
che fosse più vicino alla gente,
che fosse al servizio del pubblico non […] dei politici
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Questa poi fu sempre la sua linea editoriale
anche nella direzione del Resto del Carlino
ed in tutta la sua attività di giornalista
attirando su di sé enormi consensi ma anche feroci
e, a mio parere, pretestuose critiche.



Qui con la moglie



Tornato in RAI negli ultimi anni come commentatore politico
e come autore di servizi giornalistici di grande successo
dovette subire però il famoso ostracismo politico
con il cosiddetto “Editto Bulgaro”.






L’ho sempre stimato ed ammirato sia per la chiarezza
con la quale esponeva il suo pensiero
che per la grande limpidezza morale ed è questo
il suo maggior lascito alle nuove generazioni di giornalisti.

Lascito però che ahimè ancora non vedo raccolto…
da nessuno.



Qui con Celentano



Penso che dai pensieri che seguono
possa apparire luminoso e chiaro il suo mondo interiore
e meglio di qualunque altra parola
essi possano aiutarci a ricordarlo ed a omaggiarlo.






 “Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un ‘vendicatore’ capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.

              

“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?”

               


“Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.”


“è difficile non desiderare la donna d’altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.”


“Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.”


“Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.”


“L’uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell’imitazione.”


“La mia generazione trovava eccitante leggere un’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c’è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po’ diverso?”


“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”


“Sono un giornalista che ricorre, con una certa frequenza, alle citazioni, perché ho memoria e perché ho bisogno di appoggi: c’è qualcuno al mondo che la pensava, o la pensa, come me.”



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Il cielo avrà il colore dei tuoi occhi,
i fiori avranno il colore del tuo cuore.
Non puoi sentire ciò che non è già dentro di te.
Ciò che ti appartiene è l’unica cosa che saprai trovare.
Coltiva l’amore se puoi e del resto sbarazzatene in fretta.
– Stephen Littleword – 

 
 
 
 
 
 
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NELLA BUIA PINETA
James Joyce
 

Nella buia pineta
Vorrei con te giacere,
Nella frescura dell’ombra densa
A mezzogiorno.
 
Là com’è dolce distendersi,
Soave baciarsi,
Della vasta pineta
Sotto le navate.
 
Più dolce scenderebbe
Il tuo bacio
Nel soffice tumulto
Dei capelli.
 
Oh, vieni con me, ora
A mezzogiorno,
Verso la buia pineta,
Vieni, dolce amore.


 
 
 
 
 
 Sir Frank Dicksee – Paolo e Francesca

 
 
 
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Marco Biagi (Enzo Marco Biagi)
è stato uno dei giornalisti più noti del XX secolo
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Lunghissimo sarebbe ricordare tutta la sua carriera
sia nei giornali che in Rai dove giunse
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In RAI non si contano le lotte che dovette fare
per mantenere una linea informativa limpida
date le enormi pressioni che fu costretto a subire
e di cui troviamo chiara traccia in questa dichiarazione:

«Ero l’uomo sbagliato al posto sbagliato:
non sapevo tenere gli equilibri politici,
anzi proprio non mi interessavano
e non amavo stare al telefono con onorevoli […]
Volevo fare un telegiornale in cui ci fosse tutto,
che fosse più vicino alla gente,
che fosse al servizio del pubblico non […] dei politici
»




Qui con l’Avvocato Agnelli


Questa poi fu sempre la sua linea editoriale
anche nella direzione del Resto del Carlino
ed in tutta la sua attività di giornalista
attirando su di sé enormi consensi ma anche feroci
e, a mio parere, pretestuose critiche.



Qui con la moglie



Tornato in RAI negli ultimi anni come commentatore politico
e come autore di servizi giornalistici di grande successo
dovette subire però il famoso ostracismo politico
con il cosiddetto “Editto Bulgaro”.






L’ho sempre stimato ed ammirato sia per la chiarezza
con la quale esponeva il suo pensiero
che per la grande limpidezza morale ed è questo
il suo maggior lascito alle nuove generazioni di giornalisti.

Lascito però che ahimè ancora non vedo raccolto…
da nessuno.



Qui con Celentano



Penso che dai pensieri che seguono
possa apparire luminoso e chiaro il suo mondo interiore
e meglio di qualunque altra parola
essi possano aiutarci a ricordarlo ed a omaggiarlo.






 “Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un ‘vendicatore’ capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.

              

“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?”

               


“Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.”


“è difficile non desiderare la donna d’altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.”


“Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.”


“Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.”


“L’uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell’imitazione.”


“La mia generazione trovava eccitante leggere un’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c’è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po’ diverso?”


“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”


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Sir Frank Dicksee

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Il cielo avrà il colore dei tuoi occhi,
i fiori avranno il colore del tuo cuore.
Non puoi sentire ciò che non è già dentro di te.
Ciò che ti appartiene è l’unica cosa che saprai trovare.
Coltiva l’amore se puoi e del resto sbarazzatene in fretta.
– Stephen Littleword – 

 
 
 
 
 
 
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NELLA BUIA PINETA
James Joyce
 

Nella buia pineta
Vorrei con te giacere,
Nella frescura dell’ombra densa
A mezzogiorno.
 
Là com’è dolce distendersi,
Soave baciarsi,
Della vasta pineta
Sotto le navate.
 
Più dolce scenderebbe
Il tuo bacio
Nel soffice tumulto
Dei capelli.
 
Oh, vieni con me, ora
A mezzogiorno,
Verso la buia pineta,
Vieni, dolce amore.


 
 
 
 
 
 Sir Frank Dicksee – Paolo e Francesca

 
 
 
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NELLA BUIA PINETA
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Nella buia pineta
Vorrei con te giacere,
Nella frescura dell’ombra densa
A mezzogiorno.
 
Là com’è dolce distendersi,
Soave baciarsi,
Della vasta pineta
Sotto le navate.
 
Più dolce scenderebbe
Il tuo bacio
Nel soffice tumulto
Dei capelli.
 
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A mezzogiorno,
Verso la buia pineta,
Vieni, dolce amore.


 
 
 
 
 
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(Pianaccio di Lizzano in Belvedere 9.8.1920 – Milano 6.11.2007)



Lunghissimo sarebbe ricordare tutta la sua carriera
sia nei giornali che in Rai dove giunse
a fare il direttore del Telegiornale…








In RAI non si contano le lotte che dovette fare
per mantenere una linea informativa limpida
date le enormi pressioni che fu costretto a subire
e di cui troviamo chiara traccia in questa dichiarazione:

«Ero l'uomo sbagliato al posto sbagliato:
non sapevo tenere gli equilibri politici,
anzi proprio non mi interessavano
e non amavo stare al telefono con onorevoli […]
Volevo fare un telegiornale in cui ci fosse tutto,
che fosse più vicino alla gente,
che fosse al servizio del pubblico non […] dei politici
»




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Questa poi fu sempre la sua linea editoriale
anche nella direzione del Resto del Carlino
ed in tutta la sua attività di giornalista
attirando su di sé enormi consensi ma anche feroci
e, a mio parere, pretestuose critiche.



Qui con la moglie



Tornato in RAI negli ultimi anni come commentatore politico
e come autore di servizi giornalistici di grande successo
dovette subire però il famoso ostracismo politico
con il cosiddetto “Editto Bulgaro”.






L'ho sempre stimato ed ammirato sia per la chiarezza
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Lascito però che ahimè ancora non vedo raccolto…
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e meglio di qualunque altra parola
essi possano aiutarci a ricordarlo ed a omaggiarlo.






 “Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un 'vendicatore' capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.

              

“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?”

               

“Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.”


“è difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.”


“Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.”


“Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.”


“L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.”


“La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po' diverso?”


“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”


“Sono un giornalista che ricorre, con una certa frequenza, alle citazioni, perché ho memoria e perché ho bisogno di appoggi: c'è qualcuno al mondo che la pensava, o la pensa, come me.”



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i fiori avranno il colore del tuo cuore.
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Ciò che ti appartiene è l'unica cosa che saprai trovare.
Coltiva l'amore se puoi e del resto sbarazzatene in fretta.
– Stephen Littleword – 

 
 
 
 
 
 
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Nella buia pineta
Vorrei con te giacere,
Nella frescura dell’ombra densa
A mezzogiorno.
 
Là com’è dolce distendersi,
Soave baciarsi,
Della vasta pineta
Sotto le navate.
 
Più dolce scenderebbe
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Oh, vieni con me, ora
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(Pianaccio di Lizzano in Belvedere 9.8.1920 – Milano 6.11.2007)



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sia nei giornali che in Rai dove giunse
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In RAI non si contano le lotte che dovette fare
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e di cui troviamo chiara traccia in questa dichiarazione:

«Ero l'uomo sbagliato al posto sbagliato:
non sapevo tenere gli equilibri politici,
anzi proprio non mi interessavano
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attirando su di sé enormi consensi ma anche feroci
e, a mio parere, pretestuose critiche.



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e come autore di servizi giornalistici di grande successo
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L'ho sempre stimato ed ammirato sia per la chiarezza
con la quale esponeva il suo pensiero
che per la grande limpidezza morale ed è questo
il suo maggior lascito alle nuove generazioni di giornalisti.

Lascito però che ahimè ancora non vedo raccolto…
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 “Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un 'vendicatore' capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo”.

              

“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?”

               

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“è difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.”


“Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.”


“Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più. La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.”


“L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.”


“La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto Culo basso bye bye. Capisce che è un po' diverso?”


“La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.”


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