Archivio per l'etichetta ‘emozioni in arte’

Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
una prima analisi della sua pittura
e vedere altri suoi noti dipinti


IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
.
.
.

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.
.

Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
.

Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Mozart
uno dei compositori musicali più grandi di sempre
.
.

Mozart
Canova
uno dei più grandi scultori (e non solo) di sempre

Canova – Autoritratto
.
Come render omaggio alle loro geniali opere?
Ho pensato di farlo con una mitica musica di Mozart
associata ai leggiadri dipinti (e non le notissime sculture)
del contemporaneo… Canova.
.
.
.

Salisburgo 27.1.1756 – Vienna 5.12.1791
.
.
Propongo quindi l’ascolto del fantastico ed entusiasmante
Rondò di Mozart
che spero possa piacere come piace (tantissimo) a me.
Ninfe
I dipinti, per il grande scultore, erano soprattutto
un momento di svago e divertimento.
Ma in essi, come ben possiamo vedere,
permane la sua anima classicheggiante ed elegante.
MOZART E CANOVA
CLASSICA ED ARTE…
Il Rondò è a mio parere (ma non solo) una musica fantastica
che rilassa ed intriga nello stesso tempo…
Le Grazie e Venere danzano davanti a Marte
Molti di noi la ricorderanno
perché associata ad una famosa pubblicità
di Carosello.
.
.

Due Ninfe
Ma ora veniamo alle mitiche fantastiche note del
RONDO’ ALLA TURCA
associate a quest’altro dipinto del Canova.
5 Danzatrici con velo
Buon ascolto… dall’Orso
PER LE NOVITA’
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I
.
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Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

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IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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.
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Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
.

Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Care amiche e cari amici amanti della poesia
stavolta il tema è un importante,
direi fondamentale, aspetto del nostro vivere… le emozioni.
Tiziano
LE EMOZIONI IN POESIA… MUSICA… ARTE…
AFORISMI E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Ma che vuol dire la parola “emozione”?
Essa deriva dal latino e-movere,
che significa smuovere, portare da dentro a fuori.
Dunque si tratta di reazioni psicofisiche
che si mettono in moto
nella mente e nel corpo
di un individuo quando percepisce ed elabora
una risposta a particolari situazioni ed avvenimenti.
Dunque esse vanno oltre la nostra interiorità
e la nostra capacità di autocontrollo
potendo influenzare
in diversi modi il corpo
come ad esempio il battito del cuore, il rossore etc.
Che noia sarebbe la nostra vita senza di loro!
Infatti che cosa, se non le emozioni
rendono la nostra vita davvero degna d’esser vissuta?
Possiamo anche considerarle
il sale che dà sapore ai nostri giorni
Il rapporto tra emozioni e poesie e l’arte in genere
è bivalente.
Josephine Wall
E’ proprio da loro che nascono le opere d’arte
che poi, a loro volta, le restituiscono a tutti coloro
che leggono poesie,
ammirano capolavori, ascoltano musiche etc.
Il tema è ovviamente vastissimo… per cui mi fermo qua.
Come di consueto, prima di passare alle poesie,
leggiamo alcuni aforismi sul tema.
I colori, come i lineamenti,
seguono i cambiamenti delle emozioni.
Pablo Picasso
Anche nei cuori dei più sfrenati
ci sono corde
che non possono essere toccate
senza dare forti emozioni.
Edgar Allan Poe
La parola comunica il pensiero,
il tono le emozioni.
E. Pound
L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni;
e così noi vediamo magia e bellezza in loro,
ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
Kahlil Gibran
Ma è giunto il momento di passar alle poesie.
Come sempre sarà bello leggere, sul tema,
poesie vostre o di altri, ma anche commenti… riflessioni,
o tutto quel che vi va di esprimere.
(Emozioni – Battisti)
PUDORE
Antonia Pozzi
Se qualcuna delle mie parole
ti piace e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
(The flame)
FACCIO TUTTO CIO’ CHE POSSO
Victor Hugo
Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
o la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.
(L’emozione non ha voce – Celentano)
LA MIA FELICE BOCCA
Heman Hesse
La mia felice bocca nuovamente incontrare vuole
le tue labbra che baciando mi benedicono,
le tue dita care voglio tenere
e giocando congiungerle con le mie dita,
saziare il mio assetato sguardo col tuo,
avvolgere il mio capo nei tuoi folti capelli,
con le mie membra giovani e sempre sveglio voglio
rispondere ad ogni movimento delle tue membra
e da sempre nuovi fuochi d’amore
rinnovare mille volte la tua bellezza,
finché entrambi appagati e grati
ci troviamo felicemente sopra ogni dolore,
finché senza desideri salutiamo il giorno e la notte,
l’oggi e l’ieri come fratelli amati
finché camminiamo sopra ogni fare e ogni agire
come raggianti in una pace completa.

(Il cielo in una stanza – Gino Paoli )
INDIZI
Anna Andreevna Achmatova
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!

(Notti magiche – N. Giannini – E. Bennato)
NE LI OCCHI PORTA LA MIA DONNA AMORE
Dante Alighieri
Ne li occhi porta la mia donna Amore,
per che si fa gentil ciò ch’ella mira;
ov’ella passa, ogn’om ver lei si gira,
e cui saluta fa tremar lo core,
sì che, bassando il viso, tutto smore,
e d’ogni suo difetto allor sospira:
fugge dinanzi a lei superbia ed ira.
Aiutatemi, donne, farle onore.
Ogne dolcezza, ogne pensero umile
nasce nel core a chi parlar la sente,
ond’è laudato chi prima la vide.
Quel ch’ella par quando un poco sorride,
non si pò dicer nè tenere a mente,
sì è novo miracolo e gentile.
Felice emozioni per tutti
da Tony Kospan
ARTE.. POESIA.. MUSICA.. HUMOUR.. VIDEO ETC
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la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
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E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

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Autoritratto (partic.)
E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
Paul Cezanne – I giocatori di carte
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me, quando ho scoperto questo.
Cezanne
Paul Cezanne
C E Z A N N E
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE
Paul Cezanne – Il castello di Medan
I PARTE
Paul Cezanne – Autoritratto
(Aix-en-Provence 19.1.1839 – Aix-en-Provence 22.10.1906)
BREVE BIOGRAFIA
Cezanne è il pittore più enigmatico di tutta la pittura francese dell’ottocento.
Nato nel meridione della Francia, proveniva da una famiglia benestante.
Il padre, di lontane origini piemontesi, era proprietario della banca locale.
Condusse quindi una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e poté svolgere una solitaria ricerca artistica del tutto lontana dai problemi dei critici e dalla necessità di vendere le sue opere.
Negli anni giovanili, dopo aver iniziato studi giuridici a Parigi, si rese conto di non esser interessato ad essi bensì d’esser portato all’arte.
.
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Paul Cezanne – Pranzo all’aperto
Qui ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet ed altri.
Nel 1869 iniziò una relazione con una sartina Hortense Fiquet da cui ebbe un figlio Paul.
M.me Cezanne fu sempre la sua modella preferita… come risulta dal gran numero di dipinti a lei dedicati.
Partecipò in quel periodo a diverse mostre ma sempre senza successo.
Egli poi, come gli altri impressionisti, si vide rifiutare le sue opere dalla giuria del Salon ed insieme a loro partecipò alla prima mostra che tennero nello studio del fotografo Nadar nel 1874.
A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».
Paul Cezanne – La casa dell’impiccato a Auvers
In tutta la sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, e solo qualche anno prima di morire.
Paul Cezanne – Madame Cezanne
Nel 1878 quando il padre seppe della sua relazione con Hortense gli tagliò i viveri.
L’aiutò allora il suo grande amico e già noto scrittore… Emile Zola.
Nel 1886 però, riconoscendosi nel personaggio di un pittore fallito descritto nel romanzo di Zola “L’opera”, si offese moltissimo e ruppe del tutto l’amicizia con lui che pur durava da moltissimi anni.
Cezanne – Paul Alexis legge a Emile Zola un manoscritto – 1869
Nello stesso anno sposò Hortense facendo pace col padre… che poco dopo morì lasciandogli una grossa eredità.
Qualche anno dopo s’ammalò di diabete.
La pittura era comunque tutto il suo mondo.. tutta la sua vita.
Nel 1896 si separò dalla moglie e partecipò a varie mostre grazie alle quali iniziò ad essere apprezzato ed ammirato soprattutto dai giovani pittori…
Paul Cezanne – Ragazzo
Verso la fine del secolo ormai era diventato un pittore abbastanza noto.
Sopravvennero però difficoltà economiche e fu costretto a vendere la casa ed a vivere in affitto… ad Aix-en-Provence.
Riuscì però ad aprire uno studio oggi diventato museo.
Morì il 22 ottobre 1906 di polmonite… a 67 anni…
L’anno dopo la sua morte fu allestita a Parigi una retrospettiva dedicata alle sue opere che ebbe un grandissimo successo…
Iniziava il suo mito.
Paul Cezanne – Natura morta
L’ARTISTA
La sua adesione al movimento impressionista fu sempre distaccata.
La sua pittura fin dagli inizi si differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne nelle sue opere porta integre le sue emozioni ed il riconoscimento delle forme e dello spazio.
Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore.
La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Paul Cezanne – Martedì grasso – 1888
Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello,
ed entrambe devono aiutarsi tra loro
Cezanne

Doodle di Google in omaggio a Cezanne
FINE I PARTE
FONTI VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua
Nella II parte
un approfondimento della sua ricerca pittorica
ed altri capolavori
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Mozart
uno dei compositori musicali più grandi di sempre
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Mozart
Canova
uno dei più grandi scultori (e non solo) di sempre

Canova – Autoritratto
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Come render omaggio alle loro geniali opere?
Ho pensato di farlo con una mitica musica di Mozart
associata ai leggiadri dipinti (e non le notissime sculture)
del contemporaneo… Canova.
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Salisburgo 27.1.1756 – Vienna 5.12.1791
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Propongo quindi l’ascolto del fantastico ed entusiasmante
Rondò di Mozart
che spero possa piacere come piace (tantissimo) a me.
Ninfe
I dipinti, per il grande scultore, erano soprattutto
un momento di svago e divertimento.
Ma in essi, come ben possiamo vedere,
permane la sua anima classicheggiante ed elegante.
MOZART E CANOVA
CLASSICA ED ARTE…
Il Rondò è a mio parere (ma non solo) una musica fantastica
che rilassa ed intriga nello stesso tempo…
Le Grazie e Venere danzano davanti a Marte
Molti di noi la ricorderanno
perché associata ad una famosa pubblicità
di Carosello.
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Due Ninfe
Ma ora veniamo alle mitiche fantastiche note del
RONDO’ ALLA TURCA
associate a quest’altro dipinto del Canova.
5 Danzatrici con velo
Buon ascolto… dall’Orso
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Les grandes baigneuses (Le grandi bagnanti)
In questa seconda parte cercherò di approfondire
la sua geniale e profonda ricerca pittorica
che sarà feconda anticipatrice dell’arte figurativa moderna.
PAUL CEZANNE
PADRE DELL’ARTE MODERNA
E POETA DEL COLORE

Autoritratto
II PARTE

Cezanne – Ritratto del padre
Dalla sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso.
Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose.
Perdendo il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei campi dell’astrazione e del non figurativo.

La signora in blu – 1904
In Cezanne tutto ciò però è ancora assente.
Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo.
Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti.
Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore.
Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte ed i ritratti a figura intera.

I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica.
Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenui tinte di colore diverso.
Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.

Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta.
Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque.

In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva.
Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio.
Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.

Gardanne
La sua tecnica pittorica è decisamente originale ed inconfondibile.
Egli sovrapponeva i colori con spalmature successive, senza mai mischiarle.
Per far ciò, aspettava che il primo strato di colore si asciugasse per poi intersecarlo con nuove spalmature di colore.
Era un metodo molto lento e meticolo, per certi versi simile a quello di Seurat e dei neoimpressionisti che accostavano infiniti e minuscoli puntini.
Cezanne è, tuttavia, molto lontano dai risultati e dagli intenti dei puntinisti.
Egli non ricercava una pittura scientifica, bensì poetica.
La sua rimane però comunque una pittura molto difficile da decifrare e spiegare.
Renoir di lui disse: «Ma come fa? Non mette neanche due macchie di colore su una tela, senza fare una cosa eccezionale!»

M.me Cezanne
La sua ricerca fu sempre estremamente solitaria e lontana dai clamori.
Anche per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una insoddisfazione perenne.
Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La sua scoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della sua vita.

Il grande pino
Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne espose le sue opere dedicandogli una intera sala.
Dal 1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
Oggi è considerato uno dei grandissimi…

Il ragazzo dal gilet rosso
F I N E
Immagini e testi da vari siti web – coordinam. e impagin. t.k.
Ciao da Tony Kospan

Chi desideri leggere la sua biografia,
una prima analisi della sua pittura
e vedere altri suoi noti dipinti


IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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