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Lorenzo Lotto.. uomo ed artista controcorrente – Lo stile.. i dipinti ed una breve analisi – II PARTE    Leave a comment


 
 
Madonna con Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Tommaso – 1530





Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
rispetto ai conformismi dell’epoca,
può essere davvero emblematica l’analisi dal sito “Strange art”
dell’ Elemosina di Sant’Antonino.

 

 
 
 
Ritratto di orefice in 3 posizioni
 
 
 
 

LORENZO LOTTO
IL GENIO INQUIETO
 
 
 
II PARTE


 
 

Trionfo della castità



Consiglio davvero di leggerla con attenzione
perché potremo notare cose davvero sorprendenti

che ad una prima vista possono sfuggire.



Cristo e l’adultera


 

 
 
 
L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO

 

 
 

 

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO


Dal sito “Strange art”

 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.

Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.

Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.

Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).








I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.

Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.

Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.

Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 


 
 
 
 

Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto
mostrando 2 sue famose pale
e con un’analisi complessiva sulla sua arte.

 
 


 
Pala di Santa Cristina





Crocifissione





 

 

VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO


 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.








 

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

Impaginazione Tony Kospan


F I N E

 

 

 

Ciao da Tony Kospan


 

 

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Lucina Brembati
 
 
 

Lorenzo Lotto… artista controcorrente – Il pittore.. lo stile.. le opere ed una breve analisi – II PARTE   Leave a comment


 
 
Madonna con Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Tommaso – 1530





Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
rispetto ai conformismi dell’epoca,
può essere davvero emblematica l’analisi dal sito “Strange art”
dell’ Elemosina di Sant’Antonino.

 

 
 
 
Ritratto di orefice in 3 posizioni
 
 
 
 

LORENZO LOTTO
IL GENIO INQUIETO
 
 
 
II PARTE


 
 

Trionfo della castità



Consiglio davvero di leggerla con attenzione
perché potremo notare cose davvero sorprendenti

che ad una prima vista possono sfuggire.



Cristo e l’adultera


 

 
 
 
L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO

 

 
 

 

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO


Dal sito “Strange art”

 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.

Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.

Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.

Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).








I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.

Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.

Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.

Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 


 
 
 
 

Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto
mostrando 2 sue famose pale
e con un’analisi complessiva sulla sua arte.

 
 


 
Pala di Santa Cristina





Crocifissione





 

 

VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO


 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.








 

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

Impaginazione Tony Kospan


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Ciao da Tony Kospan


 

 

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Lucina Brembati
 
 
 

Lorenzo Lotto – L’originale artista rinascimentale… lo stile.. le opere ed una breve analisi – II PARTE   Leave a comment


 
 
Madonna con Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Tommaso – 1530





Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
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L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO

 

 
 

 

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO


Dal sito “Strange art”

 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.

Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.

Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.

Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).








I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.

Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.

Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.

Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 


 
 
 
 

Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto
mostrando 2 sue famose pale
e con un’analisi complessiva sulla sua arte.

 
 


 
Pala di Santa Cristina





Crocifissione





 

 

VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO


 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.








 

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

Impaginazione Tony Kospan


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Lucina Brembati
 
 
 

Lorenzo Lotto pittore del Rinascimento da poco riscoperto – L’artista… lo stile.. le opere ed una breve analisi – II PARTE   Leave a comment


 
 
Madonna con Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Tommaso – 1530





Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
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può essere davvero emblematica l’analisi dal sito “Strange art”
dell’ Elemosina di Sant’Antonino.

 

 
 
 
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LORENZO LOTTO
IL GENIO INQUIETO
 
 
 
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che ad una prima vista possono sfuggire.



Cristo e l’adultera


 

 
 
 
L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO

 

 
 

 

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO


Dal sito “Strange art”

 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.

Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.

Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.

Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).








I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.

Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.

Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.

Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 


 
 
 
 

Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto
mostrando 2 sue famose pale
e con un’analisi complessiva sulla sua arte.

 
 


 
Pala di Santa Cristina





Crocifissione





 

 

VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO


 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.








 

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

Impaginazione Tony Kospan


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Ciao da Tony Kospan


 

 

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Lucina Brembati
 
 
 

Arte – Il genio inquieto di Lorenzo Lotto… ed un’analisi delle sue opere – II parte   Leave a comment

 
Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
rispetto ai conformismi dell’epoca,
può essere davvero emblematica l’analisi dal sito Strange art”
dell’ Elemosina di Sant’Antonino
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Andrea Odoni – Lorenzo Lotto
 
 
 
 
LORENZO LOTTO
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L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO
 

 
 
 
 

santantonino

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO

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L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo. Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.


Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no. Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).

I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna. Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina. Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni. Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 

 

 
Lucretia – Lorenzo Lotto
 
 
 
Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto 
riportando un'analisi complessiva sulla sua arte…
e mostrando alcune sue famose pale.

 

 

Pala di Santa Cristina – Lorenzo Lotto

 

 

 

VISIONE CRITICA DELL'ARTE DI LORENZO LOTTO

 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.   

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

 

 

 

Crocifissione – Lorenzo Lotto

 

 

FINE

 

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Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
rispetto al conformismo dell’epoca,
può essere davvero emblematica l’analisi
dell’elemosina di Sant’Antonino che consiglio davvero di leggere
perché potremo notare cose sorprendenti.
 

 
 
Andrea Odoni – Lorenzo Lotto
 
 
 
 
LORENZO LOTTO
IL GENIO INQUIETO
 
 
 
II PARTE
 
 
 
 

 

 
 
 
 
L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO
 

 
 
 
 

santantonino

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO

Dal sito “Strange art”
 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo. Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.


Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no. Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).

I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici. Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna. Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina. Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni. Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 

 

 
Lucretia – Lorenzo Lotto
 
 
 
Concludo il breve discorso su Lorenzo Lotto 
riportando quest’altra riflessione complessiva sulla sua arte…
e mostrando alcune sue famose pale.

 

 

Pala di Santa Cristina – Lorenzo Lotto

 

 

 

VISIONE CRITICA DELL'ARTE DI LORENZO LOTTO

 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.   

 

P. zampetti, Lorenzo Lotto. Libro di spese diverse, 1969

 

 

 

Crocifissione – Lorenzo Lotto

 

 

FINE

 

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