Archivio per l'etichetta ‘Edouard Manet’

Bar delle Folies – Bergère
MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI…
ED ANALISI DELLA SUA ARTE
a cura di Tony Kospan
Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)
.
.
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.
Qui si appassionò a varie forme d’arte.
Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.
Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.
Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.
Argenteuil
Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…
Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.
Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier.
Colazione nello studio di prima mattina
Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.
Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.
Chi volesse leggere un’analisi di questo suo mitico dipinto
La ferrovia
Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.
Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.
Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.

Emile Zola
OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI
– Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.

– Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!

– L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.
ANALISI DELLO STILE
Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.
Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.

Autoritratto con tavolozza
Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.
Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.
Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.
.
.
.
.

Al balcone
F I N E
VIVERE L’ARTE… INSIEME?
Relax
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
Berthe Morisot è stata forse (o senza forse)
la vera donna dell’impressionismo
e non solo come pittrice.

Giorno d’estate
BERTHE MORISOT
OVVERO L’IMPRESSIONISMO AL FEMMINILE
Tony Kospan
L’importanza del suo ruolo è stata davvero misconosciuta
sia ai suoi tempi che nel corso degli anni
(per il solo fatto che era una donna)
e soltanto da poco
sta riavendo la grande considerazione che merita.

Qui è ritratta da E. Manet
.
.
.
Nata in una famiglia bene e di notevole cultura di Bourges
(era anche nipote del noto pittore Jean-Honoré Fragonard)
si trasferì nel 1855 a Parigi dove iniziò gli studi
di disegno mostrando subito notevoli qualità.
Il marito Eugene Manet con la figlia Julie
Non potendosi iscrivere all’Ecole des Beaux-Arts perché donna,
i suoi genitori allora iniziarono ad invitare nella loro casa
amici artisti e soprattutto pittori che le dessero degli insegnamenti.
Bourges 14.1.1841 – Parigi 2.3.1895
Successivamente frequentò gli sudi
di diversi pittori molto in voga all’epoca.
Nel 1864 venne ammessa al Salon, e nel 1868 conobbe
il grande Edouard Manet che divenne subito un grande ammiratore
sia della sua bellezza che delle sue opere
e con cui strinse un “sodalizio” pittorico e non solo
che durò molto a lungo anche se poi
lei ne sposerà il fratello Eugène.
L’amicizia con Manet l’influenzò molto
e l’avvicinò al mondo impressionista.
In questo periodo l’uso frequentissimo del bianco
unito a colori intensi e vibranti
le consentiva di raggiungere effetti luminosi e delicati.
La favola
Ma per le tragedie della guerra franco-prussiana
a partire dal 1870 questi colori luminosi vennero meno
per tornare però dopo la guerra con l’aggiunta
geniale anche di pennellate capaci di mostrare
anche il movimento e la fluidità dell’acqua.
Nel 1874 partecipa alla mitica mostra di Nadar…
la prima degli Impressionisti.

Il marito Eugene Manet con la figlia Julie
.
.
.
La mostra ebbe grande successo ma le sue opere
ebbero sia commenti entusiastici che derisioni.
.
Ma da quel momento
per tutti divenne “la donna dell’impressionismo“.
.
Nel 1879 nacque sua figlia Julie.
.

Qui è ritratta da E. Manet
.
Dopo la morte del marito, nel 1892,
si dedicò ancor di più alla pittura
mentre i critici, che l’avevano sempre freddamente valutata,
incominciarono ad apprezzare le sue opere.

La tematica delle sue opere è molto spesso.
classicamente femminile.

La toletta

Lo specchio
Morì nel 1895 a soli 54 anni
rimpianta da tutto il mondo dell’impressionismo.
.

.
.
Il poeta Paul Valery scrisse di lei:
“La particolarità di Berthe Morisot
fu quella di vivere la sua pittura
e di dipingere la sua vita”
Per la sua personalità forte e non banale
e per esser una pittrice fu costretta
a vivere sempre lottando contro le maldicenze
degli ambienti più retrogradi ed ottusi dell’epoca
(che purtroppo non mancavano allora come non mancano oggi).
Tony Kospan
.
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
.
.
.

Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Certo oggi è un giorno impegnativo per auguri,
lavori in cucina, incontri (quelli possibili),
preparativi per il cenone in famiglia etc.
Eh sì, mancano ormai poche, pochissime ore, al nuovo anno.
Ma come sempre, per non perdere il.. vizio eh eh,
anche oggi, ultimo giorno dell’anno,
non può mancare il mio consueto saluto
in poesia, arte, aforisma e canzone.
Domani è la prima pagina bianca
di un libro di 365 pagine.
Brad Paisley
Beh speriamo di poter scrivere, noi tutti,
cose belle ed indimenticabili
T.K.
Manet – Ragazza del bar
NOI SAREMO
– Paul Verlaine –
Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?
Nell’amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.
Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.
Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l’anima infantile
di quelli che si amano in modo puro, vero?
.
.
Manet

Manet
Ci rivediamo, se Dio vuole, nel nuovo anno
e vi lascio quindi con i miei migliori auguri,
per iniziar bene, di…

con dei fuochi d’artificio del tutto… innocui.

Manet
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Guernica
Parlare, in modo esauriente, di Picasso
uno dei massimi protagonisti dell’arte mondiale del ‘900
e della sua lunga ed incredibile carriera artistica
non è proprio possibile nell’ambito di un solo post.
Famiglia di saltimbanchi
Molti non lo amano perché ritengono
incomprensibile la sua arte
e pensano che si sia rifugiato nel “cubismo concettuale”
(nato dalla sua ricerca e sperimentazione pittorica),
solo per nascondere la sua incapacità di pittore.
Nulla di più falso!
Basta esaminare il suo periodo giovanile
che è nel solco della tradizione figurativa dell’800
(anche se si caratterizza per l’attenzione alle problematiche sociali)
e quello successivo, detto… “periodo rosa”,
per rendersi conto di quanto sia fuorviante quell’idea.
Il pasto del cieco
Inoltre dopo la fase del cubismo, che consisteva
principalmente nella raffigurazione del soggetto
contemporaneamente da più punti vista,
tornò spesso al figurativo.
Sua moglie Olga ballerina russa (foto e dipinto)
Questo post che ora ripropongo traccia un breve profilo
di una sua particolare emozione artistica
che lo accompagnò tutta la sua vita.
Picasso ed un collage di opere dei suoi vari periodi artistici
Fin da giovane Picasso
ebbe una specie di predilezione/ossessione
per un’opera di Manet…
e ciò lo portò a rivisitarla, a modo suo, molte volte.
.
.
(Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)
LA COLAZIONE SULL’ERBA…
DA MANET (autoritratto)
a
.
LE RIVISITAZIONI DI PICASSO
DELLA MITICA OPERA DI MANET
a cura di Tony Kospan
.
Pablo Picasso
.
.
Sul retro di una busta della galleria Simon, forse nel 1932, Picasso scrive:
“Alla vista della Colazione sull’erba di Manet intravedo dolori futuri”.
Non è affatto frequente che l’artista rediga, direttamente di suo pugno, commenti sui pittori o sulle loro opere.
L’affermazione che abbiamo testé riportata riveste dunque un carattere ancor più eccezionale se si considera che è riferita ad un quadro specifico;
tale dichiarazione proietta l’artista in un avvenire, sì indefinito, ma nel quale si annuncia con certezza un futuro incontro con l’opera di Manet.
1863 – Manet – La colazione sull’erba
Tra tutte le opere che Picasso sceglie per le sue cd. “varianti“, La colazione sull’erba è quella a lui più vicina da un punto di vista cronologico.
L’eco dello scandalo che questo quadro ha suscitato al Salon des Réfusés del 1863 non è molto lontana.
Manet è considerato un “antico maestro” moderno.
A detta di Georges Bataille, la modernità di Manet e questo suo essere “sovversivo” sono elementi di fondamentale importanza per Picasso il quale, fin dalla presentazione di Les Demoiselles d’Avignon nel 1907, si sente il continuatore proprio di questa linea di modernità e “sovversione” nell’arte.

Les Demoiselles d’Avignon
La colazione sull’erba è una tela in cui sono affrontate varie tematiche:
– 1 – Il riferimento ai maestri antichi in primo luogo.
Manet si è infatti ispirato al Concerto campestre di Tiziano, tela custodita presso il museo del Louvre e al Giudizio di Paride, incisione che Marcantonio Raimondi trae dall’analoga opera di Raffaello andata smarrita.

Concerto campestre – Tiziano
– 2 – Vi è poi il tema del nudo.
“A quanto pare, è necessario che io dipinga un nudo. Ebbene, ne farò uno“,
aveva dichiarato Manet ad Antonin Proust.
– 3 – Un altro tema affrontato è appunto quello del soggetto, pretesto per ogni sorta di esasperazione, “l’unica possibilità che abbiamo per giudicare questa come un’opera perfettamente casta è quella di immaginare, seduta nel bosco e circondata da studenti in giacca e berretto, una ragazza coperta soltanto dall’ombra delle foglie” (Ernest Chesneau, citato da Françoise Cachin in Manet, RMN, 1983).
– 4 – Ed infine, il tema relativo alla pittura di plein air (all’aria aperta) di cui quest’opera è, secondo Emile Zola, un esempio perfetto. “L’aspetto che emerge dal quadro, […] è proprio questo vasto insieme, questo angolo di natura dal vero resa con una semplicità così appropriata…”.
Tutte queste problematiche sono affrontate da Picasso in molte tele… in quanto negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale si dedicò con impegno a lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Las meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.
Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni.
«Noncurante di quello che gli artisti hanno voluto dire, egli rapirà loro le forme di cui avrà via via bisogno come stimoli e provocazioni all’espressione della propria vitalità». Così Alberto Moravia interpretava le continue incursioni che Pablo Picasso faceva nei capolavori di pittori passati o presenti: un terreno di caccia, da cui tornare fiero, in compagnia di ricchi bottini.
Ma veniamo ora, a dimostrazione di quando su detto, a guardare alcuni dipinti… (ce ne sono anche altri) sue personali rivisitazioni… dell’opera di Manet:
IL PRIMO…
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet – 27 febbraio 1960
IL SECONDO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet 3 marzo – 20 agosto 1960
IL TERZO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet – 1961
IL QUARTO

Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 13.3.1962
IL QUINTO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 17 giugno 1962
IL SESTO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 1964
FINE
Immagini e testi da vari siti web – Coordin., integraz., modifiche ed impaginaz. Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
INSIEME

Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Manet – Chez le père Lathuille




Manet – Nel conservatorio
Il fiore che sboccia non fa alcun rumore;
la bellezza, la vera felicità ed il genuino eroismo
camminano su suole silenziose!
– Wilhelm Raabe –



STRINGO IL CIELO TRA LE DITA
M. A. Borgatelli
Stringo il cielo tra le dita
mentre passeggio
per la strada dei ricordi.
Vola il pensiero
sulle fronde della spensieratezza
a scandire le ore del mio tempo
nel filo sottile della vita.
Nelle rotte celesti
della mia fantasia
intreccio ghirlande di sogni
e disegno arcobaleni di speranze.
Mentre volano i pensieri
in un cielo senza nuvole
sento palpitare
più forte il mio cuore.
E stringo sempre più forte
il cielo tra le dita
per non lasciarmi sfuggire
questa dolce illusione.
Manet – Passeggiata in barca


a tutti da Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E

Chi desiderasse approfondire la conoscenza di questo dipinto di Manet
che è anche ricordo, poesia e sogno può cliccare sull’immagine.
Manet – La ferrovia
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

La tenerezza e l’amore
sono le uniche cose al mondo che crescono
quando si condividono.
– Jacques Salomé –
(Venezia – Guccini)
Edouard Manet – Venezia
L’ANIMA SI SCEGLIE IL PROPRIO COMPAGNO
Emily Dickinson
L’anima si sceglie il proprio compagno
poi chiude la porta
così che la maggioranza divina
non possa più turbarla.
Impassibile vede i cocchi che si fermano
laggiù al cancello.
Impassibile vede un Re inginocchiarsi
alla sua soglia.
Io so che tra tantissimi
l’anima ne scelse uno
per poi sigillare come fossero pietra
le valve della sua attenzione.
Edouard Manet – Donna che sistema la giarrettiera
a tutti da Orso Tony
|
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Edouard Manet
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento.
Fabrizio De Andrè (Libreriamo)
Manet dipinge Monet all’opera nella sua barca-studio
L’INFINITO MISTERO
Francesca Santucci
Improvviso, il buio della casa
il sole rischiarò,
il canto dei canarini rallegrò,
rianimò il salto del gatto,
ravvivò i fiori del giardino
le lacrime si tramutarono in sorriso,
il pianto in gioia
e la tristezza diventò quasi allegria:
oh, Amore, l’infinito.
.
.
.

Manet
   

|
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Bar delle Folies – Bergère
MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI…
ED ANALISI DELLA SUA ARTE
a cura di Tony Kospan
Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)
.
.
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.
Qui si appassionò a varie forme d’arte.
Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.
Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.
Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.
Argenteuil
Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…
Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.
Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier.
Colazione nello studio di prima mattina
Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.
Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.
Chi volesse leggere un’analisi di questo suo mitico dipinto
La ferrovia
Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.
Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.
Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.

Emile Zola
OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI
– Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.

– Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!

– L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.
ANALISI DELLO STILE
Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.
Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.

Autoritratto con tavolozza
Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.
Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.
Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.
.
.
.
.

Al balcone
F I N E
VIVERE L’ARTE… INSIEME?
Relax
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Manet – Nel conservatorio
Sorridi anche se il tuo sorriso è triste,
perché più triste di un sorriso triste
c’è la tristezza di non saper sorridere.
– Jim Morrison –
Manet dipinge Monet all’opera nella sua barca-studio
L’INFINITO MISTERO
Francesca Santucci
Improvviso, il buio della casa
il sole rischiarò,
il canto dei canarini rallegrò,
rianimò il salto del gatto,
ravvivò i fiori del giardino
le lacrime si tramutarono in sorriso,
il pianto in gioia
e la tristezza diventò quasi allegria:
oh, Amore, l’infinito
Manet
Manet
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

Guernica
Parlare, in modo esauriente, di Picasso
uno dei massimi protagonisti dell’arte mondiale del ‘900
e della sua lunga ed incredibile carriera artistica
non è proprio possibile nell’ambito di un solo post.
Famiglia di saltimbanchi
Molti non lo amano perché ritengono
incomprensibile la sua arte
e pensano che si sia rifugiato nel “cubismo concettuale”
(nato dalla sua ricerca e sperimentazione pittorica),
solo per nascondere la sua incapacità di pittore.
Nulla di più falso!
Basta esaminare il suo periodo giovanile
che è nel solco della tradizione figurativa dell’800
(anche se si caratterizza per l’attenzione alle problematiche sociali)
e quello successivo, detto… “periodo rosa”,
per rendersi conto di quanto sia fuorviante quell’idea.
Il pasto del cieco
Inoltre dopo la fase del cubismo, che consisteva
principalmente nella raffigurazione del soggetto
contemporaneamente da più punti vista,
tornò spesso al figurativo.
Sua moglie Olga ballerina russa (foto e dipinto)
Questo post che ora ripropongo traccia un breve profilo
di una sua particolare emozione artistica
che lo accompagnò tutta la sua vita.
Picasso ed un collage di opere dei suoi vari periodi artistici
Fin da giovane Picasso
ebbe una specie di predilezione/ossessione
per un’opera di Manet…
e ciò lo portò a rivisitarla, a modo suo, molte volte.
.
.
(Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)
LA COLAZIONE SULL’ERBA…
DA MANET (autoritratto)
a
.
LE RIVISITAZIONI DI PICASSO
DELLA MITICA OPERA DI MANET
a cura di Tony Kospan
.
Pablo Picasso
.
.
Sul retro di una busta della galleria Simon, forse nel 1932, Picasso scrive:
“Alla vista della Colazione sull’erba di Manet intravedo dolori futuri”.
Non è affatto frequente che l’artista rediga, direttamente di suo pugno, commenti sui pittori o sulle loro opere.
L’affermazione che abbiamo testé riportata riveste dunque un carattere ancor più eccezionale se si considera che è riferita ad un quadro specifico;
tale dichiarazione proietta l’artista in un avvenire, sì indefinito, ma nel quale si annuncia con certezza un futuro incontro con l’opera di Manet.
1863 – Manet – La colazione sull’erba
Tra tutte le opere che Picasso sceglie per le sue cd. “varianti“, La colazione sull’erba è quella a lui più vicina da un punto di vista cronologico.
L’eco dello scandalo che questo quadro ha suscitato al Salon des Réfusés del 1863 non è molto lontana.
Manet è considerato un “antico maestro” moderno.
A detta di Georges Bataille, la modernità di Manet e questo suo essere “sovversivo” sono elementi di fondamentale importanza per Picasso il quale, fin dalla presentazione di Les Demoiselles d’Avignon nel 1907, si sente il continuatore proprio di questa linea di modernità e “sovversione” nell’arte.

Les Demoiselles d’Avignon
La colazione sull’erba è una tela in cui sono affrontate varie tematiche:
– 1 – Il riferimento ai maestri antichi in primo luogo.
Manet si è infatti ispirato al Concerto campestre di Tiziano, tela custodita presso il museo del Louvre e al Giudizio di Paride, incisione che Marcantonio Raimondi trae dall’analoga opera di Raffaello andata smarrita.

Concerto campestre – Tiziano
– 2 – Vi è poi il tema del nudo.
“A quanto pare, è necessario che io dipinga un nudo. Ebbene, ne farò uno“,
aveva dichiarato Manet ad Antonin Proust.
– 3 – Un altro tema affrontato è appunto quello del soggetto, pretesto per ogni sorta di esasperazione, “l’unica possibilità che abbiamo per giudicare questa come un’opera perfettamente casta è quella di immaginare, seduta nel bosco e circondata da studenti in giacca e berretto, una ragazza coperta soltanto dall’ombra delle foglie” (Ernest Chesneau, citato da Françoise Cachin in Manet, RMN, 1983).
– 4 – Ed infine, il tema relativo alla pittura di plein air (all’aria aperta) di cui quest’opera è, secondo Emile Zola, un esempio perfetto. “L’aspetto che emerge dal quadro, […] è proprio questo vasto insieme, questo angolo di natura dal vero resa con una semplicità così appropriata…”.
Tutte queste problematiche sono affrontate da Picasso in molte tele… in quanto negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale si dedicò con impegno a lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Las meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.
Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni.
«Noncurante di quello che gli artisti hanno voluto dire, egli rapirà loro le forme di cui avrà via via bisogno come stimoli e provocazioni all’espressione della propria vitalità». Così Alberto Moravia interpretava le continue incursioni che Pablo Picasso faceva nei capolavori di pittori passati o presenti: un terreno di caccia, da cui tornare fiero, in compagnia di ricchi bottini.
Ma veniamo ora, a dimostrazione di quando su detto, a guardare alcuni dipinti… (ce ne sono anche altri) sue personali rivisitazioni… dell’opera di Manet:
IL PRIMO…
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet – 27 febbraio 1960
IL SECONDO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet 3 marzo – 20 agosto 1960
IL TERZO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet – 1961
IL QUARTO

Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 13.3.1962
IL QUINTO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 17 giugno 1962
IL SESTO
Pablo Picasso – Colazione sull’erba ispirata all’opera di Manet, 1964
FINE
Immagini e testi da vari siti web – Coordin., integraz., modifiche ed impaginaz. Orso Tony
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE…
INSIEME

Mi piace:
Mi piace Caricamento...