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Martedì sera in poesia “Il tuo sorriso” Neruda – arte Khnopff – canzone “Luglio” R. Del Turco   Leave a comment

 

 

 

 Fernand Khnopff – Silenzio

 

 

 

 

 

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Lo sai, io amo l’ombra come amo la luce.
Perché esistano la bellezza del volto,
la chiarezza del discorso,
la bontà e fermezza del carattere,
l’ombra è necessaria quanto la luce.
Esse non sono avversarie:
anzi si tengono amorevolmente per mano,
e quando la luce scompare l’ombra le scivola dentro.
– Friedrich Nietzsche –

png ROSA GRANDE PNG 9
 

 

 

Fernand Khnopff – Carezze  

 

 

IL TUO SORRISO

Pablo Neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 

 

*Fernand Khnopff – Ricordi 

 

 

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 A VOI TUTTI… OVUNQUE SIATE


 

frebiapouce.gif   musical notes    (Luglio)

 

 

Fernand Edmond Jean Marie Khnopff Grembergen

 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921

 è stato un pittore belga della corrente Simbolista.

.
.
.
.
.

Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo)




Martedì sera in poesia “Il tuo sorriso” Neruda – arte F. Khnopff – canzone “Luglio”   Leave a comment

 

 

 

 Fernand Khnopff – Silenzio

 

 

 

 

 

png ROSA GRANDE PNG 9

Lo sai, io amo l’ombra come amo la luce.
Perché esistano la bellezza del volto,
la chiarezza del discorso,
la bontà e fermezza del carattere,
l’ombra è necessaria quanto la luce.
Esse non sono avversarie:
anzi si tengono amorevolmente per mano,
e quando la luce scompare l’ombra le scivola dentro.
– Friedrich Nietzsche –

png ROSA GRANDE PNG 9
 

 

 

Fernand Khnopff – Carezze  

 

 

IL TUO SORRISO

Pablo Neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 

 

*Fernand Khnopff – Ricordi 

 

 

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 A VOI TUTTI… OVUNQUE SIATE


 

frebiapouce.gif   musical notes    (Luglio)

 

 

Fernand Edmond Jean Marie Khnopff Grembergen

 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921

 è stato un pittore belga della corrente Simbolista.

.
.
.
.
.

Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo)




Le canzoni (tormentoni) che ci ricordano le estati di un tempo – I – ABBRONZATISSIMA   Leave a comment


 

 


Iniziamo con questo post
una piccola antologia di canzoni
che hanno contrassegnato le estati della nostra vita
e di cui ci è rimasto un vivo ricordo.


spiaggia ombrelloni
 
 

Un’antologia però del tutto libera da vincoli
di tempi, temi, generi etc…


 

 

 

 


LE CANZONI DELL’ESTATE
(SPESSO VERI E PROPRI TORMENTONI)
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
 
 
 

Il post associerà alle varie canzoni
 immagini e notizie che ci faranno rivivere
anche l’atmosfera di quegli anni.
 
 
 
I
 
 
 
 
 
 


Partiamo con una canzone del 1963 che è stata
 uno dei primi veri grandi successi estivi… estivi.


 
 
 
pallavolopallavolopallavolopallavolopallavolo
 
 
 


ABBRONZATISSIMA



  



E’ la canzone cha ha imperversato nell’estate del 1963
l’anno del famoso film… Cleopatra.


 
 

Cleopatra con Richard Burton e Liz Taylor

 
Qualche immagine dell’epoca...


 
 
 
La minigonna conquista il mondo – 1963



Con la mitica 500 tutti gli italiani si fanno la macchina


 
 

 
I Beatles nel 1963



Film – Frenesia dell’estate – 1963



La canzone è leggera… molto leggera… e con contenuti
quasi impalpabili… ma carina e molto orecchiabile.




 
 


Era cantata da Edoardo Vianello…
e fu la regina assoluta dei mitici Jukebox.






Riascoltiamola dunque… cliccando qui giù.


 
fre bia pouce    musical notes






 Ciaooooooooooo da Orso Tony





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Felice martedì sera in poesia “Il tuo sorriso” Neruda – arte Khnopff – canzone “Luglio”   Leave a comment

 

 

 

 Fernand Khnopff – Silenzio

 

 

 

 

 

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Lo sai, io amo l’ombra come amo la luce.
Perché esistano la bellezza del volto,
la chiarezza del discorso,
la bontà e fermezza del carattere,
l’ombra è necessaria quanto la luce.
Esse non sono avversarie:
anzi si tengono amorevolmente per mano,
e quando la luce scompare l’ombra le scivola dentro.
– Friedrich Nietzsche –

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Fernand Khnopff – Carezze  

 

 

IL TUO SORRISO

Pablo Neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 

 

*Fernand Khnopff – Ricordi 

 

 

     cuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gifcuore-mini-2e4lqw9.gif     


 


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Fernand Edmond Jean Marie Khnopff  (Autoritratto)

Grembergen 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921 

è stato un pittore belga della corrente Simbolista.

.
.
.
.
.

Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo)




Piccola antologia delle canzoni che ci ricordano le estati di un tempo – I – ABBRONZATISSIMA   Leave a comment


 

 


Iniziamo con questo post
una piccola antologia di canzoni
che hanno contrassegnato le estati della nostra vita
e di cui ci è rimasto un vivo ricordo.


spiaggia ombrelloni
 
 

Un’antologia però del tutto libera da vincoli
di tempi, temi, generi etc…


 

 

 

 


LE CANZONI DELL’ESTATE
(SPESSO VERI E PROPRI TORMENTONI)
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
 
 
 

Il post associerà alle varie canzoni
 immagini e notizie che ci faranno rivivere
anche l’atmosfera di quegli anni.
 
 
 
I
 
 
 
 
 
 


Partiamo con una canzone del 1963 che è stata
 uno dei primi veri grandi successi estivi… estivi.


 
 
 
pallavolopallavolopallavolopallavolopallavolo
 
 
 


ABBRONZATISSIMA



  



E’ la canzone cha ha imperversato nell’estate del 1963
l’anno del famoso film… Cleopatra.


 
 

Cleopatra con Richard Burton e Liz Taylor

 
Qualche immagine dell’epoca...


 
 
 
La minigonna conquista il mondo – 1963



Con la mitica 500 tutti gli italiani si fanno la macchina


 
 

 
I Beatles nel 1963



Film – Frenesia dell’estate – 1963



La canzone è leggera… molto leggera… e con contenuti
quasi impalpabili… ma carina e molto orecchiabile.




 
 


Era cantata da Edoardo Vianello…
e fu la regina assoluta dei mitici Jukebox.






Riascoltiamola dunque… cliccando qui giù.


 
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L’Hully Gully.. ballo di gran moda negli anni 60 – Breve storia/ricordo anche con 2 simpatiche canzoni   Leave a comment

 
 
 
 

 
 
 

L’HULLY GULLY
 
 
 
 
Ve lo ricordate???
 
 
 Lo dico a quelli che hanno più o meno la mia età (ehm… ehm)
ma, per la conoscenza della storia della musica, anche ai più giovani… 
 
 
Ricordiamolo, riascoltiamolo… un attimo
vedendo anche immagini vere dell’epoca
in un vero e proprio video-documento.

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

COME E DOVE NASCE?

 
 
 
E’ un ballo, simile al samba, originario del Sud degli Stati Uniti d’America che era in voga negli anni 60.
 
In Italia diventa popolare con alcuni celebri brani di Edoardo Vianello:
“Hully gully in dieci”, “Abbronzatissima” (1963) e soprattutto “I watussi”, vero disco boom dell’estate 1964

 
 
 
 
 


 
  
 

NOI E LUI

 
 
 
Abbiamo ballato l’Hully Gully per trenta anni e nessuno pensava di definirlo Ballo di gruppo o Social Dance ah ah.
 
Era… Hully Gully e… basta.
 
Ogni volta che veniva suonato, le coppie in pista si scioglievano e singolarmente, in gruppo ordinato e compatto, si mettevano a ballare muovendo nella stessa direzione quei passi semplici semplici facili facili: quattro più quattro più quattro etc .
 
Nel corso degli anni eravamo convinti della eternità e della unicità dell’Hully Gully.

 
 
 
 





SIGNIFICATO DEL NOME




Ma cosa significa “Hully Gully”?

L’espressione deriva da un gioco popolare in America in cui un giocatore scuote una manciata di noci,

noccioline o semi e chiede al suo avversario “Hully Gully” cioè “Quanti sono?” 


.

.




.

.

DURATA DEL BALLO NEL TEMPO


 
Fra successi che andavano e venivano, esso sopravviveva, uguale a se stesso, immutabile e inimitabile per circa un decennio. 
 
Era italiano o cubano? Era americano o caraibico? 

All’epoca non ci interessava affatto… a noi bastava sapere che esistesse.

Nessuno si chiedeva da dove fosse venuto, e come, perché e quando.
 
Noi lo sentivamo più nostrano che mai, un compagno di giochi adolescenziali, che si manteneva in perfetto equilibrio con l’universo delle danze in continua trasformazione.
 
 
 

 

 

 


PERCHE’ ERA TANTO AMATO? 




Era anche una certezza per i più timidi.
 
Nei tempi in cui non esistevano tante scuole di ballo, tutti potevano affrontare la pista su un brano di hully gully:
era un ballo amico che non tradiva mai e non nascondeva brutte sorprese.
 
Era un ponte levatoio aperto ed invitante verso il ballo:
era la porta d’ingresso che portava in pista anche i non ballerini. 
 
Il grande Edoardo Vianello, con le sue canzoni ( I Watussi – 1963  / Hully Gully in 10 – 1964  /  ecc.),  ci ha dato tanti momenti di allegria e per questo lo ringraziamo.

 
 
 
 
 

 
 
 
 


Ascoltiamo infine una delle canzoni italiane di maggior successo con questo ritmo… 
 
 
E’ il mitico ma leggero e spensierato brano…I Watussidi Edoardo Vianello che, anche grazie al video, ci riporta alle atmosfere di allora.


 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAOOOOOOOOOO
 
 
TONY KOSPAN

 
 
 
 
Testo dal web con modifiche, impaginazione e rielaborazione T.K.





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Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo)

 

 

 

 

 

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Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce.
Perché esistano la bellezza del volto,
la chiarezza del discorso,
la bontà e fermezza del carattere,
l'ombra è necessaria quanto la luce.
Esse non sono avversarie:
anzi si tengono amorevolmente per mano,
e quando la luce scompare l'ombra le scivola dentro.
– Friedrich Nietzsche –

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Fernand Khnopff – Carezze  

 

 

IL TUO SORRISO

Pablo Neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 

 

*Fernand Khnopff – Ricordi 

 

 

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Fernand Edmond Jean Marie Khnopff  (Autoritratto)

Grembergen 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921 

è stato un pittore belga della corrente Simbolista.

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 Fernand Khnopff – Silenzio



Mini antologia delle canzoni che ci ricordano le estati di un tempo – I – ABBRONZATISSIMA   Leave a comment


 

 


Iniziamo con questo post
una piccola antologia di canzoni
che hanno contrassegnato le estati della nostra vita
e di cui ci è rimasto un vivo ricordo.


spiaggia ombrelloni
 
 

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di tempi, temi, generi etc…


 

 

 

 


LE CANZONI DELL'ESTATE
(SPESSO VERI E PROPRI TORMENTONI)
a cura di Tony Kospan


 
 
 
 
 
 
 
 

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 immagini e notizie che ci faranno rivivere
anche l'atmosfera di quegli anni.
 
 
 
I
 
 
 
 
 
 


Partiamo con una canzone del 1963 che è stata
 uno dei primi veri grandi successi… estivi… estivi.


 
 
 
 
 
 


ABBRONZATISSIMA



  



E' la canzone cha ha imperversato nell'estate del 1963
l'anno del famoso film… Cleopatra.


 
 

Cleopatra con Richard Burton e Liz Taylor

 
Qualche immagine dell'epoca...


 
 
 
La minigonna conquista il mondo – 1963



Con la mitica 500 tutti gli italiani si fanno la macchina


 
 

 
I Beatles nel 1963



Film – Frenesia dell'estate – 1963



La canzone è leggera… molto leggera… e con contenuti
quasi impalpabili… ma carina e molto orecchiabile.




 
 


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L’HULLY GULLY
 
 
 
 
Ve lo ricordate???
 
 
 Lo dico a quelli che hanno più o meno la mia età (ehm… ehm)
ma, per la conoscenza della storia della musica, anche ai più giovani… 
 
 
Ricordiamolo, riascoltiamolo… un attimo
vedendo anche immagini vere dell'epoca
in un vero e proprio video-documento.

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

COME E DOVE NASCE?

 
 
 
E' un ballo, simile al samba, originario del Sud degli Stati Uniti d'America che era in voga negli anni 60.
 
In Italia diventa popolare con alcuni celebri brani di Edoardo Vianello:
“Hully gully in dieci”, “Abbronzatissima” (1963) e soprattutto “I watussi”, vero disco boom dell'estate 1964

 
 
 
 
 


 
  
 

NOI E LUI

 
 
 
Abbiamo ballato l’Hully Gully per trenta anni e nessuno pensava di definirlo Ballo di gruppo o Social Dance ah ah.
 
Era… Hully Gully e… basta.
 
Ogni volta che veniva suonato, le coppie in pista si scioglievano e singolarmente, in gruppo ordinato e compatto, si mettevano a ballare muovendo nella stessa direzione quei passi semplici semplici facili facili: quattro più quattro più quattro etc .
 
Nel corso degli anni eravamo convinti della eternità e della unicità dell’Hully Gully.

 
 
 
 





SIGNIFICATO DEL NOME




Ma cosa significa “Hully Gully”?

L'espressione deriva da un gioco popolare in America in cui un giocatore scuote una manciata di noci,

noccioline o semi e chiede al suo avversario “Hully Gully” cioè “Quanti sono?” 


.

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DURATA DEL BALLO NEL TEMPO


 
Fra successi che andavano e venivano, esso sopravviveva, uguale a se stesso, immutabile e inimitabile per circa un decennio. 
 
Era italiano o cubano? Era americano o caraibico? 

All'epoca non ci interessava affatto… a noi bastava sapere che esistesse.

Nessuno si chiedeva da dove fosse venuto, e come, perché e quando.
 
Noi lo sentivamo più nostrano che mai, un compagno di giochi adolescenziali, che si manteneva in perfetto equilibrio con l’universo delle danze in continua trasformazione.
 
 
 

 

 

 


PERCHE' ERA TANTO AMATO? 




Era anche una certezza per i più timidi.
 
Nei tempi in cui non esistevano tante scuole di ballo, tutti potevano affrontare la pista su un brano di hully gully:
era un ballo amico che non tradiva mai e non nascondeva brutte sorprese.
 
Era un ponte levatoio aperto ed invitante verso il ballo:
era la porta d’ingresso che portava in pista anche i non ballerini. 
 
Il grande Edoardo Vianello, con le sue canzoni ( I Watussi – 1963  / Hully Gully in 10 – 1964  /  ecc.),  ci ha dato tanti momenti di allegria e per questo lo ringraziamo.

 
 
 
 
 

 
 
 
 


Ascoltiamo infine una delle canzoni italiane di maggior successo con questo ritmo… 
 
 
E' il mitico ma leggero e spensierato brano…I Watussidi Edoardo Vianello che, anche grazie al video, ci riporta alle atmosfere di allora.


 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
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Fernand Khnopff – 1899 – Testa di donna (Simbolismo)

 

 

 

 

 

Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce.
Perché esistano la bellezza del volto,
la chiarezza del discorso,
la bontà e fermezza del carattere,
l'ombra è necessaria quanto la luce.
Esse non sono avversarie:
anzi si tengono amorevolmente per mano,
e quando la luce scompare l'ombra le scivola dentro.
– Friedrich Nietzsche –

 

 

 

Fernand Khnopff – Carezze  

 

 

IL TUO SORRISO

Pablo Neruda

 

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

 

 

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Fernand Edmond Jean Marie Khnopff  (Autoritratto)

Grembergen 12.9.1858 – Bruxelles 12.11.1921 

è stato un pittore belga della corrente Simbolista.

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