Archivio per l'etichetta ‘disumanità dell’avere’
” La forza e la grandezza dell’uomo
non consistono
nel suo avere ma nel suo essere “
– Michel Quoist –

Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
La domanda-riflessione posta in un gruppo di amici virtuali
mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi.
E’ vero, spesso le parole di esaltazione dell'essere
appaiono parole di circostanza,
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli, stai buono, tu pensa all’essere,
alla cultura, alla correttezza, all'educazione,
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi…
alla faccia tua!
.
.
Però poi quando accadono tragedie
o crisi economiche
causate spesso proprio da questi ultimi,
dai fanatici dell’avere, dai cultori del mercato come giungla,
dell’avere sempre di più, dell’avere a tutti i costi,
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l'umanità etc…
allora, ecco che di loro non c’è più traccia,
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene, stiamo attenti,
sono sempre lì
in agguato a rovinare il mondo,
l'ambiente, la morale, i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia senza fine,
che è per loro l'unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace.
Debbo dire che non li invidio, neppure lontanamente,
ma mi fanno molta rabbia, ed anche,
mi sia consentito…
un po' schifo… per la loro disumanità.
A me basta il giusto, il superfluo è un optional,
se c’è, bene, benissimo,
e se non c’è, va bene lo stesso,
purché io possa esprimere le mie idee,
vivere i miei sogni,
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma.
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che fin da giovane e per tanti anni
ho lavorato tantissimo
– ma sempre nel rispetto dei miei principi –
per poter giungere a questa
libertà… dal bisogno…
Ma cosa ne pensate voi?
Ci credete davvero… o no…
a questo aforisma?
Ciao da Orso Tony

Mi piace:
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non consistono
nel suo avere
ma nel suo essere “
– Michel Quoist –

Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
La domanda-riflessione posta in un gruppo di amici virtuali
mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi.
E’ vero, spesso le parole di esaltazione dell’essere
appaiono parole di circostanza,
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli, stai buono, tu pensa all’essere,
alla cultura, alla correttezza, all’educazione,
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi…
alla faccia tua!
.
.
Però poi quando accadono tragedie
o crisi economiche
causate spesso proprio da questi ultimi,
dai fanatici dell’avere, dai cultori del mercato come giungla,
dell’avere sempre di più, dell’avere a tutti i costi,
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l’umanità etc…
allora, ecco che di loro non c’è più traccia,
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene, stiamo attenti,
sono sempre lì
in agguato a rovinare il mondo,
l’ambiente, la morale, i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia senza fine,
che è per loro l’unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace.
Debbo dire che non li invidio, neppure lontanamente,
ma mi fanno molta rabbia, ed anche,
mi sia consentito…
un po’ schifo… per la loro disumanità.
A me basta il giusto, il superfluo è un optional,
se c’è, bene, benissimo,
e se non c’è, va bene lo stesso,
purché io possa esprimere le mie idee,
vivere i miei sogni,
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma.
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che fin da giovane e per tanti anni
ho lavorato tantissimo
– ma sempre nel rispetto dei miei principi –
per poter giungere a questa
libertà… dal bisogno…
Ma cosa ne pensate voi?
Ci credete davvero… o no…
a questo aforisma?
Ciao da Orso Tony

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” La forza e la grandezza dell’uomo
non consistono
nel suo avere ma nel suo essere “
– Michel Quoist –

Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
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mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi.
E’ vero, spesso le parole di esaltazione dell’essere
appaiono parole di circostanza,
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli, stai buono, tu pensa all’essere,
alla cultura, alla correttezza, all’educazione,
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi…
alla faccia tua!
.
.
Però poi quando accadono tragedie
o crisi economiche
causate spesso proprio da questi ultimi,
dai fanatici dell’avere, dai cultori del mercato come giungla,
dell’avere sempre di più, dell’avere a tutti i costi,
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l’umanità etc…
allora, ecco che di loro non c’è più traccia,
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene, stiamo attenti,
sono sempre lì
in agguato a rovinare il mondo,
l’ambiente, la morale, i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia senza fine,
che è per loro l’unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace.
Debbo dire che non li invidio, neppure lontanamente,
ma mi fanno molta rabbia, ed anche,
mi sia consentito…
un po’ schifo… per la loro disumanità.
A me basta il giusto, il superfluo è un optional,
se c’è, bene, benissimo,
e se non c’è, va bene lo stesso,
purché io possa esprimere le mie idee,
vivere i miei sogni,
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma.
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che fin da giovane e per tanti anni
ho lavorato tantissimo
– ma sempre nel rispetto dei miei principi –
per poter giungere a questa
libertà… dal bisogno…
Ma cosa ne pensate voi?
Ci credete davvero… o no…
a questo aforisma?
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nel suo avere ma nel suo essere “
– Michel Quoist –

Ci crediamo davvero o facciamo finta di crederci?
La domanda-riflessione posta in un gruppo di amici virtuali
mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi…
E’ vero… spesso le parole di esaltazione dell'essere
appaiono parole di circostanza…
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli… stai buono… tu pensa all’essere…
alla cultura… alla correttezza… all'educazione…
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi… alla faccia tua…
Però poi quando accadono tragedie…
o crisi economiche causate proprio da quest’ultimi…
dai fanatici dell’avere… dai cultori del mercato come giungla…
dell’avere sempre di più… dell’avere a tutti i costi…
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l'umanità etc…
allora… ecco che di loro non c’è più traccia…
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene… stiamo attenti…
sono sempre lì in agguato a rovinare il mondo…
l'ambiente… la morale… i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia… senza fine…,
che è per loro l'unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone…
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace…
Debbo dire che non li invidio… neppure lontanamente…
e mi fanno molta rabbia… ed anche…
mi sia consentito… un pò schifo per la loro disumanità.
A me basta il giusto… il superfluo è un optional…
se c’è… bene… benissimo…
e se non c’è… va bene lo stesso…
purché io possa esprimere le mie idee…
vivere i miei sogni…
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma.
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che fin da giovane e per tanti anni…
ho lavorato tantissimo…
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mi ha portato a queste brevi considerazioni
che desidero condividere… con voi…
E’ vero… spesso le parole di esaltazione dell'essere
appaiono parole di circostanza…
quasi consolatorie per chi ha poco… o nulla.
Quasi per dirgli… stai buono… tu pensa all’essere…
alla cultura… alla correttezza… all'educazione…
perché all’avere ed a far i nostri comodi
ci pensiamo noi… alla faccia tua…
Però poi quando accadono tragedie…
o crisi economiche causate proprio da quest’ultimi…
dai fanatici dell’avere… dai cultori del mercato come giungla…
dell’avere sempre di più… dell’avere a tutti i costi…
anche calpestando il prossimo, le leggi, la morale, l'umanità etc…
allora… ecco che di loro non c’è più traccia…
scompaiono dalla scena e si rendono invisibili.
Ma guardiamo bene… stiamo attenti…
sono sempre lì in agguato a rovinare il mondo…
l'ambiente… la morale… i rapporti umani… etc.
con la loro cupidigia… senza fine…,
che è per loro l'unico motivo di vita.
Cupidigia che però non impedirà a loro
di avere alla fin fine
gli stessi problemi di tutte le altre persone…
sì perché la ricerca spasmodica di sempre nuove ricchezze
e la paura di perderle non darà a loro mai pace…
Debbo dire che non li invidio… neppure lontanamente…
e mi fanno molta rabbia… ed anche…
mi sia consentito… un pò schifo
per la loro disumanità.
A me basta il giusto… il superfluo è un optional…
se c’è… bene… benissimo…
e se non c’è… va bene lo stesso…
purché io possa esprimere le mie idee…
vivere i miei sogni…
concretizzare le mie aspirazioni.
Dunque sono convinto
dell’estrema giustezza di quest’aforisma
Debbo anche dire, ad onor del vero,
che da giovane ho lavorato tantissimo…
– ma sempre nel rispetto dei miei principi –
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