Archivio per l'etichetta ‘D'ANNUNZIO’
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Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.
UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE
(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)
Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa
di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano
che ha cavalcato le scene
nell’800 e nei primi anni del ‘900
(quindi più di un secolo fa).
E’ ancor oggi considerata
l’Attrice per antonomasia
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.
Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos
Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita,
ma ebbe invece sempre storie complicate,
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.
.
Tra i suoi tanti e… diversi… amori
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell’epoca,
quello con Gabriele D’Annunzio.
Il loro amore, difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.
Lui scompariva spesso,
preso com’era nel turbine di una vita senza freni,
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.
.
Questo interessantissimo e raro video,
con una scena
del film muto “Cenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram
nonché lo stile della recitazione dell’epoca.
Ciao da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E

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Forse non tutti sanno che questa canzone,
scritta a fine ottocento, è nientepopodimeno
opera di un mito della Letteratura Italiana
Gabriele D’Annunzio.
Non solo, anche la musica, come vedremo,
è di un suo corregionale.
‘A VUCCHELLA
UNA CLASSICISSIMA CANZONE NAPOLETANA
MA TUTTA ABRUZZESE E D’AUTORE.
Il Caffè Gambrinus ed i suoi tavolini
LA STORIA
Gabriele D’Annunzio nel suo soggiorno napoletano nel 1892, era insieme all’amico poeta e paroliere Ferdinando Russo ai tavolini del mitico Caffè Gambrinus.
Il Vate, sfidato dall’amico a comporre in breve tempo una canzone napoletana, gli dettò in pochi minuti questi versi.
Rimasti per dieci anni in un cassetto, essi vennero poi mostrati dal Russo al musicista Francesco Paolo Tosti,

Francesco Paolo Tosti (Ortona 9.4.1846 – Roma 2.12.1916)
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altro abruzzese.
Il Tosti, dunque, musicò questi versi.
Per questo, pur con l’intervento del Russo del tutto “laterale”, la canzone napoletana è di paternità tutta abruzzese.

Franz Dvorak
La canzone divenne presto un successo internazionale e fu molto amata anche da Enrico Caruso, che la incise nel 1919.
E’ tuttora, a pieno titolo, tra le classicissime ed amatissime canzoni della tradizione musicale partenopea.
Vediamo ora alcune immagini d’epoca che ci riportano all’atmosfera di quegli anni.



Il giovane… D’Annunzio

Napoli – Villa Comunale


Napoli – Piazza Dante
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IL TESTO
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‘A VUCCHELLA (La boccuccia)
D’Annunzio
Si comm’a nu sciurillo…
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.
Méh, dammillo, dammillo,
è comm’a na rusella…
dammillo nu vasillo,
dammillo, Cannetella!
Dammillo e pigliatillo
nu vaso… piccerillo
comm’a chesta vucchella
che pare na rusella…
nu poco pucurillo
appassuliatella…
.









ASCOLTIAMOLA
Il video ci consente di ascoltarla
nell’interpretazione del mitico “cesellatore”
Roberto Murolo.


Eugene Blaas
CIAO DA TONY KOSPAN



Godward
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Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore
quello che ti squassa il cuore
non può non essere… ahimè
anche doloroso ed inquieto
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
.
.
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
.
Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto
e che sia capace di andare oltre la morte.
.
Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
.
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
Ciao da Tony Kospan
.
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UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.
UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE
(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)
Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa
di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano
che ha cavalcato le scene
nell’800 e nei primi anni del ‘900
(quindi più di un secolo fa).
E’ ancor oggi considerata
l’Attrice per antonomasia
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.
Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos
Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita,
ma ebbe invece sempre storie complicate,
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.
.
Tra i suoi tanti e… diversi… amori
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell’epoca,
quello con Gabriele D’Annunzio.
Il loro amore, difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.
Lui scompariva spesso,
preso com’era nel turbine di una vita senza freni,
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.
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Questo interessantissimo e raro video,
con una scena
del film muto “Cenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram
nonché lo stile della recitazione dell’epoca.
Ciao da Tony Kospan
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Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo
ma lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce questa “impossibilità”
anche se poi occhieggia comunque quel
”letto di porpora”.
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere… ahimè…
anche doloroso ed inquieto…
e che però l’importante è che alla fine
ci consenta di conoscere e
vivere attimi d’infinito.
Andrew Gonzalez
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Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
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Ci parla infine dell’amore come ricerca dell’Assoluto…
e che sia capace di andare oltre la morte.
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Mi farebbe piacere conoscere però
anche il vostro pensiero.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
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Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – Amos Cassioli
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